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A chi è destinata la decima? (letto 6828 volte) |
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Noah
Membro familiare
«Non temere; soltanto continua ad aver fede!»
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neanche io dicevo a te Pero' purtroppo queste situazioni succedono. Alcuni conduttori, basandosi su quel verso si sentono delegati a maledire (pubblicamente dal pulpito e con tanto di nome e cognome)tutti quelli che non possono dare la decima, come i disoccupati cronici o le vecchiette pensionate. Dio benedice qualunque cosa facciamo per la sua opera. L'importante è farlo con tutto il cuore e non obbligati
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« Ultima modifica: 29.08.2009 alle ore 18:31:53 by Noah » |
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"Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna. "(Giov. 6:68)
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Marmar
Admin
Dio è buono
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Ringrazio Noah per lo schemino che avevo perso nell'hard-disk fuso In sostanza, secondo me, le decime che il popolo d'Israele per legge doveva pagare (ad eccezione di quella delle feste che per i cristiani non esistono più) somigliano molto alle tasse che noi paghiamo allo stato. Comunque nessuno ci esime dal partecipare alle spese della chiesa, che comprendono anche l'aiuto ai bisognosi.
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Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
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Cesqo86
Simpatizzante
Soldier of Yeshua's Army
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Ok, io ho detto la mia. Alla fine non credo si arrivi ad un punto comune. Per chi cita Paolo che viveva del proprio lavoro mi permetto di ricordare che era solo un consiglio il suo e non un obbligo. Lui stesso scriveva "Non si mette la museruola al bue che trebbia". Poi un'altra cosa ad eliseo... Chiaramente quando parlo di miseria e degrado parlo sempre dell'Italia, non del Botswana o del Niger. Di conseguenza i condizionatori non sono ancora saliti allo status di lusso, visto che ormai anche i disoccupati ce li hanno, anzi inviterei la fratellanza a pratecipare a parecchie riunioni settimanali in un locale (per niente lussuoso) che sopra ha un terrazzo e che raggiunge temperature da forno, senza i condizionatori. Se parliamo contro il lusso, sono d'accordissimo. Ma se parliamo di un qualcosa che renda possibile l'assembramento di 300 e passa persone senza rischi di asfissia, non mi trovi d'accordo. Se al posto delle mattonelle avessero messo marmo di carrara, o al posto delle sedie di plastica, delle lussuose panche di ebano elaborato, ti avrei dato ragione. Altrimenti, mi spiace, no. Comunque sia l'aiuto ai poveri (membri di chiesa o no), l'impegno sociale, eccetera, come in ogni chiesa cristiana degna di tale nome, non mancano. Infine sono d'accordo col penultimo post di DDsound. Ma credo di essere andato parecchio OT, pertanto, eccetto che in caso di ulteriori contributi sul thread, non credo che interverrò più. Pace a tutti
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Noi predichiamo Gesù Cristo crocifisso potenza di Dio.
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proboque
Membro familiare
Video meliora proboque deteriora sequor!
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A dire il vero sono perplesso da tanti ragionamenti, secondo me bisognerebbe essere più pragmatici, mi spiego: E' assolutamente vero che la decima fa parte dell'A.T. e non può essere applicata al N.T. essa è infatti superata, poiché, il credente cristiano si "muove" secondo la regola dell'amore (dona gratuitamente). Ora, per essere chiari, i locali della comunità vanno pagati, se non sono già di proprietà della Chiesa. E vi garantisco che si fanno i salti mortali per pagare l'affitto e tutte le spese accessorie. Praticamente, in questo periodo bisogna fare i conti con la cassa vuota, molti sono andati giustamente in ferie, e di soldini non se ne sono visti. Si ricorderanno costoro che ci sono delle responsabilità verso la comunità? Non tutti si sentono responsabili, tanto ci sono gli "altri", e gli "altri" sono sempre pochi, questa è la realtà. Sono testimone di molte realtà che riescono ad andare avanti solamente perché alcuni membri si autotassano in modo eccessivo, praticamente danno più delle loro possibilità, altrimenti si dovrebbero chiudere i locali... Tutto questo sapete perché? Non bisogna mai toccare il "tasto soldi", altrimenti spariscono e ti ritrovi con il locale vuoto.
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1Pt 4,8 Avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l'amore coprirà una moltitudine di peccati».
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backer
Membro familiare
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on 01.09.2009 alle ore 08:14:47, proboque wrote:A dire il vero sono perplesso da tanti ragionamenti, secondo me bisognerebbe essere più pragmatici, mi spiego: E' assolutamente vero che la decima fa parte dell'A.T. e non può essere applicata al N.T. essa è infatti superata, poiché, il credente cristiano si "muove" secondo la regola dell'amore (dona gratuitamente). Ora, per essere chiari, i locali della comunità vanno pagati, se non sono già di proprietà della Chiesa. E vi garantisco che si fanno i salti mortali per pagare l'affitto e tutte le spese accessorie. Praticamente, in questo periodo bisogna fare i conti con la cassa vuota, molti sono andati giustamente in ferie, e di soldini non se ne sono visti. Si ricorderanno costoro che ci sono delle responsabilità verso la comunità? Non tutti si sentono responsabili, tanto ci sono gli "altri", e gli "altri" sono sempre pochi, questa è la realtà. Sono testimone di molte realtà che riescono ad andare avanti solamente perché alcuni membri si autotassano in modo eccessivo, praticamente danno più delle loro possibilità, altrimenti si dovrebbero chiudere i locali... Tutto questo sapete perché? Non bisogna mai toccare il "tasto soldi", altrimenti spariscono e ti ritrovi con il locale vuoto. |
| Pace Antonio, spero che ciò che hai scritto sia considerato attentamente da molti. Con la scusa della libertà in Cristo e del fatto che la decima era richiesta solo nel Vecchio Testamento (o come mi corregge un caro fratello Antico Testamento), molti si sentono in dovere di non mettere mano al portafoglio. Ricordo che, molti anni fa e convertito da un anno, la mia comunità ha dovuto cercare un locale di culto urgentemente, e per questo far fronte ad un affitto consistente. Io non avevo mai considerato quest'aspetto perchè, fino a quel giorno, eravamo stati ospitati gratuitamente. Mi ricordo che il conduttore scelse la strada della libertà individuale, e pur essendo in pochi, lasciare che ciascuno offrisse quello che voleva nella cassa, e da questa prendere il necessario per pagare luce ed affitto. Io dissi che probabilmente sarebbe stato meglio pagare un tot a testa per essere certi di riuscire a pagare l'affitto, altrimenti c'era il rischio di arrivare a fine mese senza soldi. La risposta che mi diede il pastore fu una lezione per la mia vita: "se arriviamo a fine mese e non ci sono abbastanza soldi chiudiamo, perchè significa che non c'è un reale interesse a continuare". Ovviamente diceva questo perchè sapeva, e sapevamo tutti, che tutti potevano permettersi la parte necessaria. Con questo volevo sottolineare ciò che ha detto Proboque: "Non tutti si sentono responsabili, tanto ci sono gli "altri", e gli "altri" sono sempre pochi, questa è la realtà. Sono testimone di molte realtà che riescono ad andare avanti solamente perché alcuni membri si autotassano in modo eccessivo, praticamente danno più delle loro possibilità, altrimenti si dovrebbero chiudere i locali..." Queste sono situazioni "termometro", perchè molti, in questi casi, testimoniano della libertà e della responsabilità che vivono in Cristo e si autotassano per non chiudere. Il problema è che le stesse situazioni "termometro" evidenziano che molti non sono nè responsabili nè interessati a sostenere l'opera, nè con la propria vita nè con i soldi. Io credo che queste cose dovrebbero dimostrare che ci sono credenti e ci sono "sedicenti credenti" che in realtà dicono di credere in Dio ma non Lo degnano nemmeno del "superfluo" del loro portafoglio, figurarsi se Lo degnano di offrire la loro vita. Parere personale ovviamente, ma solidale con le sofferenze che caratterizzano conduttori come il nostro Antonio Proboque. Pace
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Noah
Membro familiare
«Non temere; soltanto continua ad aver fede!»
Posts: 11678
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Visto che stiamo raccontando i casi limite... Io ho vissuto due realtà diverse : la prima dove venivano chiesti soldi continuamente (pena la maledizione dal pulpito)ma la chiesa ci cadeva letteralmente addosso in favore del lusso di una certa villa. La seconda , quella attuale, dove la chiesa è una piccola bomboniera, e i fedeli, anzichè essere chiamati "ladri maledetti" veniamo chiamati "cari nel Signore". Questa è la mia famiglia spirituale, e io, pur non essendo danarosa , non mi tirerei indietro di niente, se ci fosse la necessità.E come me tutto il resto della fratellanza. Tutto dipende anche se dall'altra parte, chi conduce è un servo di Dio , che sa sensibilizzare i fratelli per le necessità, o se c'è un despota che deve finire i lavori della sua villa mega lussuosa e scalpita per riempire il cestino. Non è il caso del nostro Antonio, naturalmente Nella prima non c'erano mai soldi per i poveri, in questa si ottempera a tutto. Come mai? Allora è vero, come dice Proboque, se non impera l'amore in seno alla comunità, a niente si arriverà. Io comunque, per restare in tema con quello che richiedeva il topic, sono d'accordo che prima si aiuti la comunità senza trascurare il bisogno che ci puo' essere al di fuori. Aggiungo a proposito dei versi in Malachia: Secondo me un conto è offrire perchè si ha paura della maledizione ,e un conto è offrire per amore dell'opera di Dio. Il primo mi sembrerebbe un sentimento egoista, il secondo ritengo sia un sentimento altruista.
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« Ultima modifica: 01.09.2009 alle ore 10:34:37 by Noah » |
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"Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna. "(Giov. 6:68)
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Novello
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Mi sono riletto tutta la discussione e avete dato tanti tanti...spunti. Ma alla fine non ho capito la decima è voluta da Dio nella Bibbia per la chiesa o è solo questione di buon senso personale?
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Marmar
Admin
Dio è buono
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Risponditi da solo ed attieniti a ciò che hai capito
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Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
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eliseob.
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on 16.10.2009 alle ore 12:21:37, Novello wrote:Mi sono riletto tutta la discussione e avete dato tanti tanti...spunti. Ma alla fine non ho capito la decima è voluta da Dio nella Bibbia per la chiesa o è solo questione di buon senso personale? |
| Beh..., non sembra più essere corretto spesso, il voler stabilire per forza "è così" o "non è così". Dopotutto, non vogliamo certo imporre nulla a nessuno. Quello che ognuno capisce, dalle Scritture, è di solito frutto dell'interpretazione personale, e dunque alla fine, rispondere con un netto "si" o "no", sarebbe come imporre il proprio pensiero. Dunque, è meglio che ognuno faccia come meglio crede, tanto, lo farà comunque....
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Novello
Visitatore
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Ma state tutti dicendo sul serio? Cioè alla domanda: "la decima è biblica?", gli evangelici rispondono : "dipende da te, fai come vuoi". Grazie per le risposte.
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u08038
Membro
Il giusto per fede vivrà.
Posts: 251
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Se posso dire la mia, il principio della decima si basa su Malachia 3:10, o sbaglio? Ed è una promessa di benedizione. Io do la decima a qualunque cosa sia di natura spirituale o legata alla diffusione del Regno. Missionali, evangelisti etc...; sempre in linea col principio di Malachia. Non si devono confondere le offerte, l'elemosina e la decima. Le offerte sono d'obbligo di carità. Il sostenere la propria chiesa è già più spirituale. Non lo è l'acquisto di pc. La decima è riconoscere che dio mi da dato il 100%, e senza la Sua benedizione non avrei nulla. Allora restituisco per gratitudine il 10%, ma mi aspetto la Sua benedizione su quanto mi rimane. Non devo fare conteggi di convenienza o cercare di aiutare i poveri. Quello non è nello spirito della decima ma è un obbligo di carità, quindi è in più!!!! Io mi privo del 10% sapendo che sarò ricompensato per ben di più. E' difficile privarsene perchè non abbiamo una fede sufficiente da credere che verremo ricompensati. In che modo? Non in modo spirituale. La promessa non parla di spiritualità ma di concretezza tangibile. Benedizioni reali, nel senso di materiali. Adattare la decima a un fioretto, ad una rinuncia, ad un impegno ( pulire i gabinetti) è negare la spiritualità che la distingue. Qualcuno è d'accordo con me? shalom
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BARUC HABA BESHEM ADONAI (Benedetto Colui che viene nel nome del Signore)
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Novello
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Non lo so. Prima di tutto Malachia è nel vecchio testamento... Poi c'è da dire che quel passo era per quel popolo... non è scritto che dobbiamo applicarlo a noi oggi...
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Ddsound
Membro familiare
quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno
Posts: 6428
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on 16.10.2009 alle ore 18:07:06, Novello wrote:Non lo so. Prima di tutto Malachia è nel vecchio testamento... Poi c'è da dire che quel passo era per quel popolo... non è scritto che dobbiamo applicarlo a noi oggi... |
| Credo sia questo che intendeva Marmar: Se vuoi applicare a te stesso quegli ordini e quelle benedizioni fallo, se no non farlo......
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Il Signore è il mio pastore
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Novello
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Così devo fare per tutta la Bibbia giusto? Se voglio sacrificare un montone (perchè è nell'Antico Testamento il passo) per Dio lo posso fare... se no non lo faccio. Grazie.
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Rabbi_Kesef
Membro
W questo FORUM!!!
Posts: 96
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La decima è un comandamento biblico: Lev.27:30-33; Deut.14:22-29; 26:12-14. La maggior parte dei cristiani sarebbero probabilmente d’accordo a dire che Gesù osservava questo comandamento, dal momento che il Nuovo Testamento afferma chiaramente: «nato sotto la Torah…non commise peccato» (Galati 4:4; 1 Pietro 2:22; Ebrei 4:15). Viene spesso detto che Gesù ha criticato i Farisei per la loro fiscalità nel dare la decima anche delle verdure dei loro giardini (Mat.23:23). Tuttavia, Gesù non ha criticato gli scribi ed i Farisei per la decima della menta, dell’aneto e del comino, ma piuttosto perché erano zelanti solo per i comandamenti più «leggeri» o minimi, mentre non rispettavano i comandamenti più «pesanti» o maggiori. Dedurre da questa affermazione che Gesù era contro la decima è un errore dovuto ad una lettura poco attenta del testo. Inoltre, è un ovvio errore concludere che tutti i Farisei, o anche la maggioranza di loro, non ubbidivano ai comandamenti «maggiori». Gesù, come la maggior parte dei maestri, ha spesso utilizzato delle dichiarazioni di carattere generale per scopi didattici, come per esempio oggi qualcuno potrebbe dire: «noi occidentali siamo materialisti». Sarebbe un errore concludere da questa generalizzazione che tutti gli occidentali sono materialisti. Quello che viene frequentemente trascurato è che dopo che Gesù ha criticato i Farisei per la loro ipocrisia, egli ha continuato a dire che i comandamenti più «leggeri», come la decima di ogni verdura coltivata nel giardino di casa, era una cosa «che bisognava fare». Questa dichiarazione non lascia alcun dubbio su come Gesù la pensava riguardo la decima. La parabola del Fariseo e del pubblicano registrata in Luca 18:9-14 ha qualcosa da insegnarci sull’argomento. Anche qui, Gesù, non è stato critico verso questo Fariseo perché diceva, «pago la decima su tutto quel che posseggo», ma per il suo atteggiamento ipocrita. Si crede pertanto, specialmente negli ambienti più devoti, che la Bibbia istruisca i cristiani, esplicitamente o implicitamente, a dare il dieci per cento del loro reddito alle chiese locali. I pastori insegnano questo a nome del concetto biblico di «decima», un termine applicato a dare il dieci per cento del raccolto e del gregge ai Leviti. Eppure la Bibbia neanche lontanamente suggerisce che i cristiani sono sottoposti a dare il dieci per cento del loro reddito alla Chiesa. Inoltre, i fatti evidenti sulla decima biblica contraddicono la possibilità di una sorta di decima cristiana, o almeno di basare tale pratica su un modello biblico.
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