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Gridare a Dio (letto 2299 volte) |
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eliseob.
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Quote:Faccio un esempio: Se un giorno un amico/a mi bussa alla porta per farmi una sorpresa ed io l'accolgo con un freddo:"Ciao, Nicola!" (o Giovanna) senza calore nella voce direi che per l'amico fa differenza. |
| Faccio un'altro esempio: Se muore una persona cara, un congiunto, in alcuni paesi si assiste a vere e proprie "scene teatrali", in altri, si assiste a "nulla", o meglio, appare come se non fosse accaduto nulla. Ecco, i sentimenti vengono "gestiti" a seconda degli "usi e costumi". Il dolore c'è, ma la manifestazione dipende spesso da ciò che è il contesto culturale/tradizionale. Gli uomini poi, da "spettatori", si giudicano l'un l'altro. Chi dà spazio alla "scena teatrale" accusa l'altro di non avere "affezione naturale", mentre chi non lascia trasparire il proprio dolore accusa l'altro di "ipocrisia". Tutto ciò dunque, il "come si manifestano" i sentimenti, non è e non può essere il metro di misura dei sentimenti stessi. Si ama parlare di Davide. Bene. Davide però, non "danzava" cinto di un lenzuolo tutti i giorni. Come pure il Popolo non gridava da far tremare la terra tutti i giorni. Non era dunque una questione "culturale", in quanto appunto, non era "consono ad un Re", fare in quel modo. Davide lo fece, sospinto dallo Spirito, davanti al Suo Dio. Ma non lo faceva per "costume", ogni volta si presentava davanti all'Eterno, oppure ogni volta che veniva investito dallo Spirito di Dio. Eppure però, si cita Davide e il suo danzare, e il gridare del popolo, per giustificare uno "stato di cose", un "modo di fare", e cioè ogni qualvolta ci si riunisce. Tanto che molti hanno ormai il "gruppo di danza", che incoraggia gli altri a "sentirsi liberi" di danzare davanti a Dio (in ogni riunione, s'intende), e quasi tutti ormai hanno il "gruppo di lode", che anch'esso incoraggia a sentirsi liberi di esprimersi "vocalmente" davanti a Dio, e non solo attraverso il canto. Insomma, la danza e le grida devono "far parte" dello stare alla presenza di Dio, con le "buone o con le cattive"..... Nel senso che non è l'individuo, che da se stesso, come allora Davide, sente l'impulso di "rendersi abbietto agli occhi degli uomini" ( ), ma sono le "circostanze" (lo fanno tutti...), oppure l'insegnamento ( Davide danzò...), etc. etc. etc...
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marco
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io credo che le manifestazioni esteriori siano filtrate dalle caratteristiche caratteriali di ciascuno: timidezza, esuberanza, possono far sì che il risultato del grido interiore sia modificato rispetto al reale stato in cui ci si trova. È vero l'esempio che cita linchen, ma questo solo perché l'amica non conosce il cuore dell'altra, al contrario del Signore. Parere personale eh...
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...io sono debole, allora sono forte. (2Corinzi 12:10)
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Noah
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«Non temere; soltanto continua ad aver fede!»
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on 23.11.2009 alle ore 14:48:26, marco wrote:l'amica non conosce il cuore dell'altra, al contrario del Signore. Parere personale eh... |
| il Signore conosce anche i nostri sospiri
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"Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna. "(Giov. 6:68)
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marco
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sì, è lo stesso Davide che ce lo dice nel Salmo 5: "Porgi l'orecchio alle mie parole, o SIGNORE, sii attento ai miei sospiri". Che conforto!
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...io sono debole, allora sono forte. (2Corinzi 12:10)
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turibolo
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on 23.11.2009 alle ore 13:59:17, linchen wrote: La Bibbia parla con grande enfasi del rapporto d'amore che c'era fra Dio e Davide. |
| Chissà perchè di Davide si ricorda un fatto singolare, cioè che ha ballato, e si vuol giustificare certi comportamenti; un fatto direi estemporaneo, ma si tace sulla sua natura di peccatore penitente. Un uomo dal cuore verso Iddio. Davide è sempre stato penitente fino alla morte, e il fatto che una volta sia uscito dalla norma non ci autorizza a fare lo stesso, a meno anche noi non siamo ripieni di Spirito Santo come lui. Di lui non si ricordano tanto i suoi dolori, le sue preghiere, il suo amore per il suo Signore, i suoi pianti amari. Tutti si esaltano, corrono dietro a ciò che desiderano, ma sono essi ripieni di Spirito Santo o sono ubriachi di vanità. Oggi è quasi sparito il piangere di contrizione nelle chiese ma è cresciutà l'esaltazione, sono cresciute le grida i canti, per non parlare di altre manifestazioni a dir poco irrispettose della sua casa. Alla faccia della cultura! Ma dove è il timore che Davide aveva di Dio? Il rispetto delle sua casa! La riverenza verso quel luogo che comunque aveva visto la presenza di Dio. Il problema non sono le grida ma chi grida e perchè! Questo è il problema.
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« Ultima modifica: 24.11.2009 alle ore 14:52:14 by sdc » |
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u08038
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Il giusto per fede vivrà.
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[Caro U..., Davide non danzò "nudo", .....e non era nemmeno "esausto", anzi... Ciao Eliseo. Davide sembrò irriverente agli occhi di Mikal perchè danzava seminudo, con un solo efod per abito. Essendo l'efod un pettorale, pensavo che il resto fosse scoperto, no? In ogni caso è stato considerato irriguardoso il suo comportamento. Quanto ad esausto......non lo era certamente all'inizio, nè durante. E' logico pensare però che alla fine.....lo fosse. Ma non ha importanza. Il senso, comunque è: "amerai il Signore Dio tuo con tutte le tue forze". E Davide rispettò il comandamento.....
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BARUC HABA BESHEM ADONAI (Benedetto Colui che viene nel nome del Signore)
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marco
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non vedo il problema di lodare Dio danzando nudi o vestiti o gridare a squarciagola o stare in completo silenzio. Basta che di queste cose non se ne faccia una dottrina e che siano praticate a casa propria...
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...io sono debole, allora sono forte. (2Corinzi 12:10)
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eliseob.
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on 24.11.2009 alle ore 16:59:48, marco wrote:non vedo il problema di lodare Dio danzando nudi o vestiti o gridare a squarciagola o stare in completo silenzio. Basta che di queste cose non se ne faccia una dottrina e che siano praticate a casa propria... |
| Io ci andrei un po' più cauto, almeno riguardo il "presentarsi" davanti a Dio "nudi o vestiti". In Esodo 28 l'Eterno stabilisce personalmente la questione. Esodo 28 42 Farai anche loro delle brache di lino per coprire la loro nudità; esse andranno dai fianchi fino alle cosce. 43 Aaronne e i suoi figliuoli le porteranno quando entreranno nella tenda di convegno, o quando s'accosteranno all'altare per fare il servizio nel luogo santo, affinché non si rendano colpevoli e non muoiano. Questa è una regola perpetua per lui e per la sua progenie dopo di lui. Io non sono un'esperto, ma suppongo che le "brache" dovevano essere una specie di "Boxer", pantaloncini, o se vogliamo "slip". E queste, le dovevano indossare i Sacerdoti, e solo quando entravano nella Tenda, e nel luogo Santo. Altrove, non era necessario indossarle, e nemmeno il popolo "doveva" indossarle. Dunque, la "nudità" doveva essere coperta, persino sotto i normali vestimenti, quando ci si presentava davanti all'Eterno. Ora, nell'Antico Patto erano i Sacerdoti, coloro che si "presentavano" davanti all'Eterno, ma questa "Legge", sarà valida per "tutte le generazioni dopo di lui", cioè coloro che hanno creduto in Cristo, i quali sono stati fatti Sacerdoti e Re, affinchè non si rendano colpevoli e non muoiano. Perciò c'era si, una differenza se Davide danzava "nudo" oppure no. Capisco che possa sembrare troppo "drastico", un po' come quelli che "muoiono" perchè si accostano indegnamente al Pane e al Vino. ....ma visto che oggi non "muore" nessuno, per questo, il concetto assume quella dimensione "troppo drastica".
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serg68
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Giovanni 3:16
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Scusa Eli...!!! ma Adamo prima di peccare com'era Se grazie a Cristo sono ritornato nella condizione originale (pre adamica) come Dio l'aveva concepita....mentre faccio un bagno e penso a Dio o mi metto a lodare e cantare sotto la doccia commetto peccato E' ovvio che nel nostro vivere comune ci sono dei limiti e delle fromalità..e nessuno vuole metterle in discussione!! Non mi farebbe certo piacere vedere un fratello (forse una bella sorella .....) mettersi a ballare nudo in una riunione o in un culto domenicale ecc. in questo caso sono daccordo con Marco
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Togli via la volontà libera, e non vi sarà più nulla da salvare; togli via la grazia, e non vi sarà nulla con cui salvare.
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eliseob.
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Quote:ma Adamo prima di peccare com'era |
| Hai detto benissimo, prima di peccare! Quote:Non appena peccò, la prima cosa che Dio fece, fu coprire la sua nudità, e dopo lo scacciò dalla Sua presenza. Ma per quei pochi momenti che restò, Egli lo coprì. |
| scusate, rettifico.... Fu la loro coscienza, attraverso la "conoscenza" del bene e del male, che li spinse a coprirsi. Ma non credo che cambi di molto, in quanto non dimentichiamo, essi erano in Eden, alla presenza di Dio. Il peccato viene manifestato dalla Legge, altrimenti noi non lo conosceremmo. Così avvenne per Adamo, più o meno. Lui si sentiva "ignudo", a disagio, aveva vergogna, e si coprì. Ora, noi non siamo esattamente nella condizione "pre- adamica", in quanto nel corpo, siamo "sottomessi al peccato", al peccato di Adamo. Infatti il corpo muore ancora, nonostante siamo "puri" e "giustificati", giusti. Quote:....mentre faccio un bagno e penso a Dio o mi metto a lodare e cantare sotto la doccia commetto peccato |
| Assolutamente no! Non credo che sia questo il punto. Anche al popolo era imposto di meditare giorno e notte la Parola di Dio, eppure, al popolo non era imposto di indossare le "brache", in nessuna occasione. Questo sta a significare un qualcosa, certamente. E cioè che nonostante io (per esempio), sia (nel migliore dei casi) sempre in comunione con Dio, ci sono "momenti" nei quali io "mi accosto" a Dio, in quel caso dunque, vale la "regola" dei Sacerdoti. Davide per esempio, stava portando l'Arca a Gerusalemme, non poteva dunque danzare nudo. Personalmente dunque, una cosa è quando canto sotto la doccia, un'altra è quando mi inginocchio e prego.
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« Ultima modifica: 25.11.2009 alle ore 12:35:55 by eliseob. » |
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serg68
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Giovanni 3:16
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on 25.11.2009 alle ore 12:22:19, eliseob. wrote: Personalmente dunque, una cosa è quando canto sotto la doccia, un'altra è quando mi inginocchio e prego. |
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« Ultima modifica: 25.11.2009 alle ore 13:56:45 by serg68 » |
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