Progetto Archippo - Seminari a domicilio
Benvenuto Visitatore. Fai Login o Registrati.   Regolamento Leggi il regolamento completo

Indice Indice   Help Help   Cerca Cerca   Utenti Utenti   Calendario Calendario   Login Login   Registrati Registrati

 
   I Forum di Evangelici.net
   Dottrina, storia ed esegesi biblica (partecipazione riservata a chi si identifica con i punti di fede di evangelici.net)
   Dottrina e riflessioni bibliche
(Moderatori: andreiu, ilcuorebatte, Asaf)
   Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Topic Precedente | Prossimo Topic »
Pagine: 1 2 3 4  ...  10 · vai in fondo · Rispondi Rispondi   Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa
   Autore  Topic: Amartiologia - Cosa è il peccato?  (letto 8955 volte)
Novello
Visitatore

E-Mail

Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #15 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 11:43:52 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio

Bene!
 
Se il peccato come è stato detto è il trasgredire la legge, vuol dire che vi è una legge, un trasgressore ed un giudice.
 
Dio, il Creatore ha creato l'uomo a Sua immagine e somiglianza come sappiamo. (Gen. 1:26)
Lo ha posto nel giardino dell'eden e gli ha dato una sola legge. Parafrasando sappiamo che Dio disse : "Mangia di tutti i frutti che vedi, ma solo del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, non mangiarne. Perchè il giorno che tu ne mangerai per certo morrai."(Gen. 2:16-17)
 
Importante è secondo me notare che Dio non ha detto: il giorno che ne mangerai peccherai, ma ha detto morrai.
 
Il Signore sembra non era "interessato" al concetto di peccato, di disubbidienza. Non lo nomina neppure. Il Signore non disse: "mi raccomando, sii ubbidiente!".
Il Signore non sottolinea il Suo potere e la Sua responsabilità. Il Signore non dice: Fai come ti dico io che è giusto e tu sei troppo "immaturo per capire".
Era una situazione chiara e scontata.
Ed è sconcertante vedere come un essere magnifico, potente e grandioso come il Creatore, in alcun modo tenta di imporsi sulla Sua creatura, pur avendone il diritto. Il Signore si preoccupa della "morte" della Sua creatura.
 
Il concetto di morire deve essere suonato subito strano ad Adamo. Per quel che ne so, intervenite pure se sbaglio, il concetto ebraico della parola morte è separazione. Quello che Dio disse ad Adamo suonava come: "il giorno che ne mangerai, per certo ti separerai da me". Dico bene?  
 
Certo, la separazione da Dio per Adamo era una cosa sconosciuta, ma in parte "immaginabile", visto che aveva per un breve tempo assaggiato la solitudine...
 
Separazione, morte...erano concetti sicuramente negativi per Adamo. Ma ... anche per Dio!
 
Ritorno sul concetto che Dio si preoccupava della morte della Sua creatura. Guardando le cose sotto l'ottica di un padre... che vede il figlio in pericolo, vi è un altro aspetto che è meraviglioso: come un padre non vuole che il figlio corra il pericolo perchè saranno divisi, Dio avverte l'uomo di non mangiare del frutto di quell'albero...perchè altrimenti si sarebbero divisi!
Dio non voleva dividersi dall'uomo!
Quale amore leggiamo già dai primi versi della Scrittura?
 
Tornando a noi e al peccato...sappiamo che la "regola" di Dio era chiara e proibitiva. Ed anche la conseguenza di quella legge era chiara.
La regola era stata data all'uomo, e l'uomo l'aveva capita. Perciò l'uomo inteso come creatura, non era "impossibilitato" a peccare. L'uomo POTEVA peccare.  
 
Aveva intelligenza e capiva che disobbedire era...sbagliato.
Se analizziamo bene la situazione, possiamo arrivare a dire che Dio dando quella unica regola, aveva dato all'uomo discernimento.
 
Io non so che frutto mangiarono ad Adamo ed Eva, ma se Adamo sapeva che poteva mangiare tutto e da quell'albero no, significava che poteva "capire" cosa fare e cosa non fare.
 
Sapeva insomma discernere bene e male.  
 
Questo lo sottolineo perchè, alcuni mi hanno detto che quando saremo lassù, non sapremo più discernere bene e male, come Adamo ed Eva nell'eden.
Come se fosse stato il frutto di quell'albero a dare la capacità ad Adamo ed Eva di discernere bene e male.
E come se fosse il frutto dell'albero ad esser "peccato".
Perchè il nome dell'albero era "albero della conoscenza del bene e del male".
 
Ma così a me non pare.
 
Dio è il bene dell'uomo, obbedirgli è bene per noi.
Disubbidire a Dio è male.  
Questo è discernimento. Sapere cosa non bisogna fare e cosa invece dobbiamo fare, è discernimento.
 
Secondo me perciò, Adamo ed Eva non erano meno dotati di noi. Non erano dei fanciulli innocenti. Ma erano pienamente responsabili delle loro scelte. E a questa responsabilità era stata data LIBERTA'.
Perchè Dio dando loro questa "regola" diede loro anche la libertà di obbedire o disobbedire.
Ponendo queste regole inoltre Dio, stava sottolineando la "Sua" divina autorità.
 
Il frutto non era peccato di per sè, e non ci sono secondo me evidenze che il frutto dava "qualche  
particolare capacità" intellettiva.
 
Mi fermo qui per adesso, di spunti e provocazioni alla discussione ne ho messi parecchi per stimolarvi tutti.
 
A voi la parola... Sorriso
Dio ci benedica.
Loggato
Novello
Visitatore

E-Mail

Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #16 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 11:52:05 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio


on 19.06.2009 alle ore 08:44:46, Ddsound wrote:
Io sostengo il punto:
"è lo Spirito di Dio che convince di peccato"
Ma non per questo spiega cosa è il peccato, mi paiono due cose diverse, e che possono convivere nello stesso luogo....

DDsound credo che hai ragione.
Un'azione è la convinzione di peccato. Cioè essere compunti dalla predicazione della Parola e capire che in noi vi è il peccato...e che siamo esclusi dall'amore di Dio.
 
Un altra cosa è invece sapere cosa dice la Bibbia sul peccato. Perchè potrei sapere cosa dice la Bibbia sul peccato e non esserne interessato.
Oppure potrei sapere che ero peccatore per "omicidio" come mi ha detto un fratello, ma non esser consapevole che per il Signore è sbagliato (peccato) dubitare sulle Sue promesse.
Studiare perciò profondamente cosa dice la Bibbia sul peccato è utile al credente per migliorare la propria consacrazione!
Loggato
backer
Membro familiare
****





   
WWW    E-Mail

Posts: 622
Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #17 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 12:20:53 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Pace a tutti,
non credo di poter dare un contributo costruttivo, ma posso evidenziare cosa non mi torna.
 
Novello ha scritto:

Quote:
Aveva intelligenza e capiva che disobbedire era...sbagliato.

Questo è ciò che deduci tu in base alla tua esperienza.
Non non possiamo metterci nella posizione di colui che non ha mai disubbidito, e non aveva motivi per farlo.
Il nostro punto di vista basato sulle nostre percezioni non è una buona base.
Questa è un'aggiunta che uno come me considera una "forzatura"
 

Quote:
Se analizziamo bene la situazione, possiamo arrivare a dire che Dio dando quella unica regola, aveva dato all'uomo discernimento.

Continui con le forzature, aggiungendo in base alla tua esperienza.
Non mi sembra un metodo "sicuro"
Uno come me pensa che stai aggiungendo ciò che non è scritto chiaramente.
 

Quote:
Io non so che frutto mangiarono ad Adamo ed Eva, ma se Adamo sapeva che poteva mangiare tutto e da quell'albero no, significava che poteva "capire" cosa fare e cosa non fare.

Poteva anche semplicemente fidarsi della voce di Dio, senza doversi necessariamente domandarsi il perchè.
Stai sempre aggiungendo in base alla tua esperienza, e questo non è scritto.
 

Quote:
Sapeva insomma discernere bene e male.

Qui stai veramente andando troppo oltre.
Se va bene agli altri non c'è problema, mi adeguo.
Però a me sembrano forzature.
 

Quote:
Dio è il bene dell'uomo, obbedirgli è bene per noi.
Disubbidire a Dio è male.  
Questo è discernimento. Sapere cosa non bisogna fare e cosa invece dobbiamo fare, è discernimento.

Non è così.
Chi è nato nell'ubbidienza non discerne e vive normalmente in ubbidienza.
Per conto mio è una forzatura sottointendere che, è discernimento, perchè potrebbe essere semplice fiducia, là dove il problema non è ancora stato affrontato.
 

Quote:
Secondo me perciò, Adamo ed Eva non erano meno dotati di noi. Non erano dei fanciulli innocenti. Ma erano pienamente responsabili delle loro scelte. E a questa responsabilità era stata data LIBERTA'.
Perchè Dio dando loro questa "regola" diede loro anche la libertà di obbedire o disobbedire.
Ponendo queste regole inoltre Dio, stava sottolineando la "Sua" divina autorità.

Questo che hai detto è verissimo, ma non è dimostrato con ciò che hai detto prima, che trovo una forzatura.
Si può essere padroni delle proprie scelte anche senza discernimento, padroni di ubbidire o disubbidire consapevolmente, senza per questo dover sapere che questo è giusto e questo è sbagliato.
Se la conoscenza che attesti è "saper di avere bisogno di un Conduttore ed ubbidirGli", allora si.
Il resto lo trovo una forzatura.
Pace
Loggato
Novello
Visitatore

E-Mail

Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #18 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 13:02:38 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio

Okkey...Backer mi fai capire per cortesia cosa è una forzatura secondo te e perchè ciò che dico è solo basato sulla mia esperienza?
 
(mi verrebbe una battuta ma evito...ehehehe)
Loggato
Ddsound
Membro familiare
****




quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno

   
WWW    E-Mail

Posts: 6428
Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #19 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 13:41:52 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Bè, proviamo a vedere le stesse cose da un altro punto di vista, dato che anche io trovo che i termini utlizzati da Novello siano in qualche modo una forzatura.
 
prima della caduta, Adamo ed Eva avevano avuto delle informazioni da Dio, mangiare qualsiais frutto era bene e faceva bene, mentre mangiare quel particolare frutto causava la morte.
 
secondo me fino all'intervento del serpente hanno potuto vivere secondo l'equazione è buono = si fa, non è buono = non si fa.
 
La fiducia nelle parole di Dio che aveva loro spiegato le cose era totale, e di conseguenza la scelta comportamentale era semplicemente logica, se sei furbo non fai quello che ti fa male.
 
L'intervento del serpente ha portato a due conseguenze: il credere che le parole di Dio fossero false, il che ha portato a decidere che quello che Dio aveva detto che fosse male era invece desiderabile, provarlo, e scoprire che era veramente dannoso.....
 
In effetti prima della caduta l'uomo non poteva riconoscere il bene dal male per esperienza, ma solo per fede, mentre dopo lo poteva fare per esperienza.....
 
Piccolo contributo alla discussione, anche se continua a rimanermi il dubbio di come o cosa potremmo essere oggi noi se i nostri avi non avessero preso questa decisione sbagliata....   ma visto che non credo possa saperlo nessuno lasciamo perdere....
Loggato

Il Signore è il mio pastore
backer
Membro familiare
****





   
WWW    E-Mail

Posts: 622
Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #20 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 14:15:03 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


on 19.06.2009 alle ore 13:02:38, Novello wrote:
Okkey...Backer mi fai capire per cortesia cosa è una forzatura secondo te e perchè ciò che dico è solo basato sulla mia esperienza?
 
(mi verrebbe una battuta ma evito...ehehehe)

Anche a me  Sorriso
Posso dire che DD ha risposto ed ha capito cosa intendevo.
Allo stesso tempo posso dirti che, la conoscenza del male che hai sperimentato e la conoscenza di cosa significa vivere nella disubbidienza, ti porta a fondare l'esperienza di Adamo su presupposti che a te sembrano naturali, ma sono naturali per noi, nati nel peccato, non per lui, creato in assenza di peccato.
Così, l'abitudine che hai nel vivere conoscendo ciò che è buono e ciò che non lo è, l'esperienza di aver accettato una verità rinnegandone un'altra, ti mettono in una posizione diversa, dalla quale non puoi capire cosa passava nella testa di Adamo.
L'unico modo è attenerci a quanto riportato, perchè ogni aggiunta non tiene conto che "non siamo mai sati così, nascendo già nel peccato".
Insomma, è come se un animale nato in cattività, si mettesse a ragionare su come si sente un animale sempre stato libero.
Non può comprendere, neanche quando verrà messo in libertà.
Loggato
Novello
Visitatore

E-Mail

Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #21 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 15:15:22 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio

Okkey, ho capito il problema linguistico fratelli.
 
Voi intendete dire che "conoscere" qualcosa significa averla vissuta.
 
Vorrei farvi un esempio molto pratico.
Avete avuto bambini?  
Bene. Un bambino fino ad una certa età per qualsiasi cosa, viene stimolato dal genitore.
Il genitore gli da in mano un giocattolino (e la prima cosa che fa dopo averlo tenuto è tirarlo in bocca!).
Poi agita il giocattolino...
Poi magari un giorno...lo sbatterà in testa al fratellino.
 
Lo avete mai visto?
Io si! Forse ho visto bambini particolarmente "violenti" fin dalla nascita.
 
Comunque, se il genitore si girà subito verso il bimbo e gli dice: non si fa questo! Ehi non si fa! no no no no..
Il bambino (che inizia a capire il no da poco) fa cenno con la testa con la faccia a punto interrogativo: no?
E il genitore: no non si fa.
 
Il bambino smetterà di farlo.
 
Mi fermo qui. Il bambino con il giocattolo non conosce il dolore provocato dal giocattolino dato in testa al fratello.
Lo ha fatto in modo inconsapevole.
 
Questa poteva essere la condizione di Adamo PRIMA che Dio gli dicesse : non mangiare.
 
Ma quando il genitore al figlio dice: non si fa, il bambino capisce che non si fa anche se non conosce il dolore provocato dai suoi colpetti.
 
Così era la situazione di Adamo che, non sapeva cosa significa allontanarsi da Dio, ma gli era stato detto non si fa.
 
Allora io ho detto: "Adamo conosceva la legge" nel senso di sapere, non di conoscenza come aver toccato!
Riscrivendo quanto avete scritto...ripeto:

Quote:
"Adamo ed Eva avevano avuto delle informazioni da Dio"

Allora possiamo dire che conoscevano la legge?
Io intendevo questo.
Se hanno avuto un ordine, lo hanno prima capito e poi messo in pratica. Se lo hanno capito lo conoscevano. Non sto dicendo che sapevano cosa volesse dire morire o punizione. Sto dicendo che conoscevano la legge. Ok?
 

Quote:
"Mangiare qualsiais frutto era bene e faceva bene, mentre mangiare quel particolare frutto causava la morte. "

Si ma appunto non sapevano cosa era la morte...non era morto nessun uomo!
 

Quote:
secondo me fino all'intervento del serpente hanno potuto vivere secondo l'equazione è buono = si fa, non è buono = non si fa.  

Perfettamente. Perciò avevano un discernimento.
Discernere significa sapere scegliere.
Notare la differenza tra una cosa o l'altra.
Se non vi piace questa affermazione. Andiamo sugli animali. E' stato l'uomo a dargli i nomi. Perciò l'uomo sapeva distinguere un animale dall'altro.
Non penso che passava un gatto e l'uomo diceva: vieni qui che ti riporto sugli alberi piccola scimmietta! Sorridente
Aveva discernimento su cosa era un gatto e cosa era una scimmia. Daltronde li ha chiamati lui.
Questo intendo per discernimento.
Intelligenza. In fondo era a immagine di Dio. E Dio è intelligente.  
 

Quote:

La fiducia nelle parole di Dio che aveva loro spiegato le cose era totale, e di conseguenza la scelta comportamentale era semplicemente logica, se sei furbo non fai quello che ti fa male.  

Si a me sta bene. Parliamo di un piccolo discernimento.
Ricordate inoltre che gli animali non parlano.
L'uomo (che animale non è ma a volte lo fa) sapeva parlare con Dio.
 

Quote:

L'intervento del serpente ha portato a due conseguenze: il credere che le parole di Dio fossero false, il che ha portato a decidere che quello che Dio aveva detto che fosse male era invece desiderabile, provarlo, e scoprire che era veramente dannoso.....  

La cosiddetta botta in testa data al fatellino...
Dopo che il genitore ha detto: "non si fa" dopo un pò il bambino tenderà lo stesso a colpire il fratello...fin quando il fratello non gli tira via il giocattolo dalle mani e gli da na bella botta...così poi capisce il dolore.
Eh... a quel punto capirà e conoscerà la parola MALE.
 

Quote:

In effetti prima della caduta l'uomo non poteva riconoscere il bene dal male per esperienza, ma solo per fede, mentre dopo lo poteva fare per esperienza.....  

Perfettamente.
Infatti io non ho parlato di conoscenza del bene e del male nel senso di esperienza fatta.
Ma conoscenza di cosa è bene e cosa è male "perchè vi era la regola".  
E' vero che io non so cosa significa pagare la multa se passo con il rosso perchè non mi è mai successo.
Ma so che non si passa con il rosso perchè rischio la multa (oltre che la vita).
Il giorno che passerò con il rosso (Fossi matto) sicuramente conoscerò per esperienza cosa significa pagare 200 euro allo stato...e avere 200 euro di pane in meno...
Ma per adesso so discernere bene e male.
Il bene son 200 euro in tasca...
 
Mi son spiegato?
 
Loggato
backer
Membro familiare
****





   
WWW    E-Mail

Posts: 622
Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #22 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 16:15:13 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


Quote:
Mi son spiegato?

Ti sei spiegato
Come ti ho detto, facevo fatica a capire il tuo discorso per arrivare al punto:

Quote:
Secondo me perciò, Adamo ed Eva non erano meno dotati di noi. Non erano dei fanciulli innocenti. Ma erano pienamente responsabili delle loro scelte. E a questa responsabilità era stata data LIBERTA'.
Perchè Dio dando loro questa "regola" diede loro anche la libertà di obbedire o disobbedire.
Ponendo queste regole inoltre Dio, stava sottolineando la "Sua" divina autorità.

Io ripartirei da qui, che mi sembra un aspetto fondamentale per comprendere il peccato.
 
Loggato
Ddsound
Membro familiare
****




quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno

   
WWW    E-Mail

Posts: 6428
Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #23 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 16:34:44 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Bene, fin qui ci capiamo e ci troviamo abbstanza d'accordo....
Allora una domanda netta netta:
Quale è la differenza nell'uomo prima della caduta e dopo la caduta?  Visto che era fra i propositi di discussione mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.....
Loggato

Il Signore è il mio pastore
Novello
Visitatore

E-Mail

Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #24 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 16:53:41 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio

Benissimo allora, siamo tutti d'accordo fin qui.
L'uomo era intelligente, libero, capiva e sapeva (conosceva) Dio e la Sua regola.
 
Questo è quanto è più accettato dai diversi commentatori della Bibbia.
Se leggiamo la storia di Genesi perciò, scopriamo che l'obiettivo di Dio non era mettere alla prova l'uomo.
 
Dio disse: "Facciamo l'uomo".
 
L'uomo sembra fatto come tutto il resto, cioè per glorificare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
 
L'uomo è stato creato giusto, Ec 7:29.
 
Alcuni vanno oltre le mie considerazioni... Sostengono in base a questa giustizia cose simili a queste:
 

Quote:

La sua mente vedeva chiaramente e realmente le cose divine; non c'era alcun errore o sbaglio nella sua conoscenza; la sua volontà corrispondeva immediatamente e in ogni cosa a quella di Dio.
 
I suoi affetti erano tutti regolati ed egli non aveva alcun cattivo appetito o passione. I suoi pensieri combaciavano facilmente con le migliori intenzioni. Così santi, così felici erano i nostri primi genitori nell'
avere l'immagine di Dio in loro!

 
Quando Dio vide la sua opera, tutto era molto buono.
Buono, poiché essa era tutta fatta secondo la volontà del Creatore
.

 
Non so quanto di questo scritto ad esempio è pienamente accettabile. Ma di sottofondo le frasi che ho ingrassettato, sono quelle che sono le più certe in quanto aderenti al testo biblico.
 
Il peccato perciò è la trasgressione, il mancare il bersaglio. Non ha importanza se non si fa c'entro di molto o di poco... se non si fa c'entro vi è uno sbaglio.
Infatti non ci viene detto che Dio arrivò appena Eva morse il "frutto" o quanto ne mangiò... Il peccato era mangiarlo.
 
Il peccato sta nella piena responsabilità dell'uomo nello scegliere se ubbidire a Dio o no.
Loggato
Novello
Visitatore

E-Mail

Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #25 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 17:13:26 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio

Dopo aver mangiato, il libro di Genesi al capitolo 3 verso 7 è immediato:
 
"Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture."
 
Hanno disubbidito. Fisicamente non era successo niente. Nudi erano prima...e nudi erano dopo aver mangiato. Ma se ne sono accorti DOPO aver mangiato.
Perchè se ne sono accorti?
 
Perchè avevano fatto qualcosa che non dovevano fare!
Il senso di colpa (che credo conosciamo tutti) li fece sentire sporchi. Qualcosa non andava.
E si videro, lui uomo, lei donna.
Adesso si vedevano diversi... e allora? Si vestironoHu?! No ... si coprirono!
Si curavano maggiormente di salvare la faccia davanti piuttosto che cercare il perdono da Dio.  
Che senso aveva coprirsi?
Nessun senso. Eppure lo fecero per loro aveva una logica. Nascosero la loro differenza!
Sapevano entrambi che avevano sbagliato...ma in qualche modo cercarono di esser coppia. Uguali esternamente. Fino ad allora non era importante esser uguali "fuori" ma dentro, nel sentimento. Invece adesso, "quella cosa fuori posto" dentro il loro cuore, li spinse a fare accoppiata, come se si facessero coraggio l'uno all'altra, dandosi conforto tra loro. Si fecero uguali esternamente.  
(questa uguaglianza esteriore il mondo la cerca ancora oggi).
 
La Bibbia continua:
"Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino."
 
L'unione fa la forza, ma il senso di colpa è forte ... e così...si nascondono.
 
Mi fermo per una riflessione personale. Loro hanno già peccato, perchè hanno disobbedito a Dio.
Il peccato non è stato ancora "ufficializzato".
Dio lo sa che hanno peccato, ma loro pare che non lo sappiano.
Si nascondono...come se Dio non sapesse dove possono nascondersi!
Il peccato ha già prodotto una prima morte, la separazione. Nel sentimento. Nel cuore...si nascondono da Dio.
 
La loro autenticità è diventata falsità. Prima erano nudi così come Dio li aveva fatti, adesso si sono coperti, nascoste le differenze.
 
La loro serenità adesso è turbata. Perchè non sanno come comportarsi e preferiscono evitare l'incontro.
 
Se prima erano concordi...adesso sono separati.
 
Il peccato ha portato divisione, malizia, paura, sconforto, falsità. Sentimenti che l'uomo non conosceva.
 
Ricapitolando perciò, a questo punto della lettura (versi 6,7 del capitolo 3) abbiamo le prime conseguenze del peccato. Attenzione: ancora non è stato esplicitato il giudizio! Era stato preannunciato, ma non è stato "attivato".
 
Possiamo dire che l'uomo ha subito un primo cambiamento: L'uomo prova sentimenti che non conosceva e che non erano nella volontà di Dio. Dio per lui voleva tutto il bene.
 
« Ultima modifica: 19.06.2009 alle ore 17:23:53 by Novello » Loggato
proboque
Membro familiare
****



Video meliora proboque deteriora sequor!

   
WWW    E-Mail

Posts: 896
Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #26 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 18:59:03 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Carissimi, vi seguo con molta attenzione.
 
Devo però dire che secondo il mio pensiero qualcosa manca, ed è l'AMORE.
Dio è Amore, per amore crea l'uomo a Sua immagine e somiglianza, ma l'amore è qualcosa che non può essere imposto, "ma proposto" e per far questo è dato a l'uomo la possibilità di scelta... senza questo, l'uomo sarebbe stato un "robot"...
Non parlerei ancora di legge...  
Secondo me la legge nasce dopo di conseguenza al peccato (qui potremmo fare una marea di collegamenti).
 
POi, la nudità la inquadrerei sulla perdita del "Rivestimento di Gloria", che una volta perso, l'uomo cerca con i suoi espedienti di "Ricoprirsi".
E' già in atto la separazione (peccato)... inizia il piano di Dio per il "Recupero"... (dove sei?...)
Bisognerebbe considerare anche il fatto che Dio amando ancora, trasforma la condanna a morte in una pena "Rieducativa", il tutto per ricondurre l'uomo a sè, al Suo grande amore...
 
Certamente siamo tutti d'accordo sul peccato = separazione da Dio e epr conseguenza = morte.
 
Ho solamente "lanciato" una possibilità di lettura diversa...
Vi seguo.  Ciao
Loggato

1Pt 4,8
Avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l'amore coprirà una moltitudine di peccati».
Novello
Visitatore

E-Mail

Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #27 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 19:04:16 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio

Grazie Proboque, ma vorrei capire due cose...aldilà del fatto che io ho parlato anche dell'amore di Dio....
 
Però...
 
Come fai a non parlare di legge?
Se non c'è legge non c'è peccato dice la Scrittura.
 
Ed il peccato è stato imputato ad Adamo perchè era stato detto: non mangiare di quell'albero... giusto?
 
Il discorso della gloria dei vestiti...dove lo vedi da genesi?
 
Spiegati meglio per cortesia.  
 
Sorridente
Loggato
proboque
Membro familiare
****



Video meliora proboque deteriora sequor!

   
WWW    E-Mail

Posts: 896
Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #28 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 19:17:33 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Per spiegarmi meglio dirò che secondo me, proprio perché la legge c'è quando esiste il peccato, la legge non c'era ancora.
Oppure, l'unica legge era quella dell'amore.
In altri termini, semprte secondo me, si deve valutare anche la possibilità che l'uomo non avrebbe peccato...
Di qui la legge dell'amore.
In pratica è quello che succederà alla fine dei tempi, non ci sarà più legge, non ci sarà più peccato, non ci sarà più la morte... ma ci sarà l'amore.
 
Poi, non posso pensare, sempre secondo me, che l'uomo fosse così stupido da non accorgersi che era nudo...
Allla fine anche noi saremo rivestiti di gloria...  Ciao
Loggato

1Pt 4,8
Avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l'amore coprirà una moltitudine di peccati».
Novello
Visitatore

E-Mail

Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #29 Data del Post: 19.06.2009 alle ore 19:26:49 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio

Perdonami proboque, "secondo me" fai un pò di confusione.
 
Mi permetti un consiglio?
 
Peccato significa errore.
Peccare significa errare. ok?
 
Dal vocabolario italiano, alla voce "peccare" leggo:
v. 1ª intr. (Ind. pres. pècco, pècchi; aus. avere)
errare, fallare, mancare; trasgredire alle regole.
 
Alla voce peccato leggo:
pl. i peccàti), s. m.
errore, fallo, colpa grave
 
Ora per logica PRIMA del peccato vi è la legge.
Perchè se il peccato è un errore, una cosa sbagliata, vuol dire che qualcuno ha definito cosa è giusto.
Se il peccato è mancare il bersaglio, vuol dire che qualcuno ha posto un bersaglio.
 
Non puoi dire che la legge viene dopo del peccato.
Il peccato è un'azione.
 
Un altro esempio che ho scritto è il semaforo.
Il semaforo fa parte del codice civile come "aiuto per lo scorrimento del traffico". Se tu passi col rosso PECCHI.
Ma la legge è già scritta nel codice: Verde si passa, rosso non si passa.
 
Perciò PRIMA vi è la legge che definisce cosa è giusto e cosa è sbagliato. Poi se fai come dice la legge, stai svolgendo ciò che è lecito. Se vai contro la legge PECCHI.
 
Il discorso del valutare la possibilità che l'uomo non avesse peccato...è confuso. Mi permetti un appunto?
Tu sai per quanto tempo l'uomo NON PECCO'?
Non lo sappiamo.
Probabilmente possono pure essere passati 500 anni prima che Adamo ed Eva peccassero. Ma la Bibbia ci dice che un giorno...furono tentati e peccarono. A cosa mi interessa sapere che l'uomo non avrebbe peccato?
 
Infine... sull'uomo nudo. La Bibbia dice che l'uomo si "aprì" gli occhi e si accorse delle proprie nudità. Perciò stupido o no, notò la differenza solo alla fine.
 
Sei d'accordo?
Loggato
Pagine: 1 2 3 4  ...  10 · torna su · Rispondi Rispondi   Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa

« Topic Precedente | Prossimo Topic »

Evangelici.net è un sito di Teknosurf.it srl ‐ P.IVA 01264890052 ‐ Privacy policy