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   Amartiologia - Cosa è il peccato?
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   Autore  Topic: Amartiologia - Cosa è il peccato?  (letto 8956 volte)
eliseob.
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Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #135 Data del Post: 09.07.2009 alle ore 00:04:12 »
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Ascolta, caro Stefano, forse non ci siamo capiti.
Io ho capito il tuo discorso, e sono d'accordo.
 
Però ho fatto una considerazione:
Non c'era peccato, ma armonia.
In quell'armonia però, è stato commesso il peccato.
Perchè se l'uomo non avesse di propria scelta, mentre era in perfetta armonia, disubbidito, peccato, non saremmo qui.
Questa era la mia domanda, non se in Eden c'era il "combattimento"!
In Eden non c'è stato nessun combattimento, ma soltanto una "sconfitta".
Il Serpente si è presentato, e Adamo è caduto.
Nessuna lotta.
Eva rispose alla domanda, senza accorgersi che era "truccata", e improvvisamente constatò che il frutto dell'albero era buono a mangiarsi, bello a vedersi, e che l'albero era desiderabile per diventare intelligente!
 
Ora, lo vedeva per la prima volta quell'albero? No!
Aveva mangiato il frutto? No, ancora non lo aveva mangiato!
Dunque, nell'uomo funzionava tutto perfettamente, nell'armonia stabilita da Dio, ancora.
Eppure, Eva "discuteva" col Serpente, se discussione si può chiamare...
Dunque, una volta che Eva, ancora "perfetta", vide che tutto ciò era buono e bello, prese del frutto, e ne mangiò!
Poi ne dette anche ad Adamo, che senza discutere affatto, ne prese e ne mangiò!
 
Gli effetti della caduta, vennero soltanto dopo l'atto della disubbidienza, ma fino ad un minuto prima, regnava l'armonia stabilita.
 
Spero di aver saputo spiegare chiaramente ciò che intendevo dire.

Quote:
DIO voleva instaurare con Adamo una relazione basata sull'ubbidienza sulla fiducia implicita nella verità e nell'amore di Colui che l'aveva posto in una posizione così elevata.  
 
Era solo in rapporto alla fiducia che aveva in DIO che Adamo poteva ubbidirgli.  
 
Ma il mio discorso non annulla il discorso "fiducia"....
Certo che doveva esserci fiducia!
 
Però noi dimentichiamo facilmente che noi giudichiamo le cose per quello che siamo, che sappiamo oggi!
E oggi siamo morti risuscitati in Cristo per Fede (Fiducia)!
 
Ma Adamo, che ne sapeva di tutto questo?
 
Noi oggi diciamo, perchè non siamo più morti, che Adamo era stato posto "in una posizione così elevata"!
 
Ma Adamo, lo sapeva questo?
 
Percio, io personalmente, in Eden, non metterei la questione solamente sulla Fede, perchè per Fede si è Salvati!
Ma in Eden non c'era questa "condizione", in quanto non c'era ancora stata la morte.
Dunque secondo me in Eden, il rapporto tra Dio e l'uomo, non poteva basarsi soltanto sulla Fiducia nell'uomo nei confronti di Dio. Questo vale per noi oggi!
 
Però sappiamo che tre cose sono eterne, e cioè Fede, Speranza e Amore.
Di tutte queste cose, secondo me, era formato il rapporto Dio/uomo, e naturalmente, l'unico a "mantenerle" nella perfezione, era Dio.
 
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Novello
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Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #136 Data del Post: 09.07.2009 alle ore 07:58:28 »
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on 08.07.2009 alle ore 20:24:52, eliseob. wrote:

Che cosa volevi dimostrarmi, allora?
Che c'entrava lo Spirito di Dio che era in Davide, con quel Soffio soffiato ad Adamo?

 
C'entrava per due motivi. Perché volevo dirti che vi era nell'uomo lo spirito e che anche nell'A.T. lo Spirito di Dio veniva ad investire gli uomini di Dio.
 
Visto quello che tu stavi dicendo, e cioè che lo Spirito Santo venne dato solo nel N.T. io ti rispondevo che non è così.
Ora ho capito a cosa ti riferivi, perciò non credo di aver commesso un errore.
 
Grazie della precisazione.
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eliseob.
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Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #137 Data del Post: 09.07.2009 alle ore 08:04:52 »
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....come se io, in quasi due anni che scrivo sul Forum, avessi mai affermato o accennato ad un'eventuale assenza dello Spirito di Dio nel Vecchio Testamento...
 
Quante volte, abbiamo parlato di Davide e dei Profeti, e del fatto che fossero ripieni dello Spirito Suo Santo.....!
 
Comunque, ....prego.
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Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #138 Data del Post: 10.07.2009 alle ore 09:42:49 »
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Premesso che ultimamente in diversi mi hanno detto che il forum non è una scuola biblica... vorrei continuare con lo studio dell'argomento con l'intento di "condividere" quel che sappiamo.
 
Certo io non sono insegnante di nessuno, come nessuno mi è insegnante.
 
Tutti gli utenti hanno pari dignità giusto?
 
Ma ci sono riconoscimenti che vanno fatti, tipo la preparazione che hanno dimostrato alcuni utenti in particolare.
 
Quando parlo di preparazione non parlo di "studi",diplomi, lauree e/o "titoli" o chissà cos'altro (se anche questi ci sono), ma parlo di quanto il Signore ha elargito a questi fratelli che hanno molta esperienza vissuta al fianco di Gesù Cristo.
 
Io tenderei a stimarli, per quanto ognuno è libero di poter dissentire da certe conclusioni.
 
Detto questo, nel continuare, ritengo che non sia utile tempestarci di domande tra di noi.  
 
Sarebbe meglio invece contribuire con ciò che ognuno sa. Se io non so, leggo. Se non capisco apro un topic a parte sull'argomento che non capisco.
 
Se invece capiamo ma non condividiamo il pensiero altrui, limitiamoci a scrivere il nostro pensiero.  
Senza pretendere di esser "seguiti" o "contraddetti".
 
Seguire questi piccoli accorgimenti secondo me può aiutarci a continuare la meditazione senza intoppi.
 
Ma per cortesia, diamoci tutti il monito di non farci domande che possono portarci fuori tema o ad analizzare altri concetti che seppur collegati non sono il tema del topic.
 
Se una domanda ci deve essere, facciamo che sia volta al far esprimere meglio un concetto.
 
Ricapitolando, spiegato che l'uomo è stato creato trino (corpo, anima e spirito) adesso potremmo analizzare le conseguenze del peccato.
Abbiamo detto che Dio il giudice, stabilì delle conseguenze.
 
1) Fisicamente nell'uomo venne introdotta la morte.
2) Fisicamente nell'uomo venne introdotto il dolore del parto.
3) La terra fu maledetta nel produrre il frutto, cibo per l'uomo.
4) L'uomo fu allontananto dalla comunione di Dio.
5) Il serpente fu reso un essere strisciante.
 
6) Dio profetizza il Cristo, attraverso il protovangelo (Gen. 3:15).
 
Qualcuno può aggiungere altro?
 
Pace a tutti.
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Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #139 Data del Post: 10.07.2009 alle ore 10:41:45 »
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Cercando il topic sulla santa cena perchè ricordavo ne avessimo già parlato (sulla dottrina cattolica) mi sono imbattutto su un altro topic sul peccato...che però non avevo trovato con la funzione cerca.
 
Così ho pensato di prendere le parti più interessanti e riportarle qui.
 

Quote:

Per comprendere cosa sia il peccato inizierei con questa riflessione, partendo dai concetti di legge morale, di BENE e di MALE.  

Di questo ne avevamo già parlato altrove, e bene e male non sono due entità create ma due possibilità.
Si può fare il "bene" inteso come qualsiasi cosa buona "secondo la volontà di Dio". Si può fare il "male" inteso come qualsiasi cosa che sia contraria alla volontà di Dio.
Perciò Adamo ed Eva, vivevano nel bene e fecere il bene fin quando ubbidirono alla volontà di Dio (mangiare i frutti di qualsiasi albero meno uno).
 

Quote:

L'evento che "inaugura" l'era del peccato si è svolto in Eden, e riguarda gi esseri umani il serpente e Dio.  
 
Gli umani erano innocenti, non avevano coscienza del bene e del male, vivevano dipendendo totalmente dal Creatore e non avevano bisogno di nulla, perché lui stesso provvedeva ogni cosa, e loro si affidavano a lui come figli ad un buon padre.
In sostanza si fidavano ciecamente, tanto che non sentivano alcun bisogno né dell'albero della vita, né di quello della conoscenza del bene e del male, cose, entrambe, demandate al Padre.  
 
Ad un certo punto il serpente insinua un dubbio nella mente degli umani, sostenendo che Dio non è poi quello che sembra, dicendo, in sostanza che non c'è da fidarsi di lui, perché non è sincero, ed i suoi scopi nei confronti dell'umanità non sono chiari.  
 
La nascita del peccato è proprio l'atteggiamento mostrato dagli umani nei confronti della calunnia di Satana, perché hanno creduto più al loro avversario che al loro Padre.
 
In quel momento la fiducia in Dio è venuta meno, e, quindi, hanno scelto di vivere facendo a meno di lui, volendo acquisire essi stessi la conoscenza del bene e del male per vivere senza Dio; ossia: stabilendo essi stessi cosa sia più vantaggioso per loro, non curandosi della moralità che nasce da un completo abbandono alla volontà di Dio. In sostanza avevano perso la fede, ed a nulla sono valsi i tentativi di Dio di riallacciare un rapporto di fiducia tra loro, ormai la sfiducia, l'egoismo e la presunzione si erano impossessati di loro, e non riuscivano più a ragionare coerentemente.  
 
Il peccato, ossia la mancanza di fede aveva già prodotto i suoi effetti devastanti, ma la bontà di Dio aveva già predisposto un piano di recupero. Attraverso suo Figlio, ha, infatti, mostrato all'umanità, qual è il vero sentimento di Dio verso le sue creature, riguadagnandosi la fiducia e sconfiggendo così il peccato.
 
Infatti, chi ha fede in lui e riceve il suo Spirito, sarà guidato verso la giustizia, e quindi non peccherà più.  
 
Tutti gli umani nascono in un mondo corrotto e lontano da Dio, quindi l'ambiente non spinge ad aver fiducia in Dio, tutt'altro; ma la predicazione e la sua parola scritta fanno in modo che il miracolo possa avvenire, e chi lo vuole può rinascere alla fede e vincere il peccato.

 
Segue:  
 

Quote:

La Scrittura dice che "tutta la creazione geme ed è in travaglio" (Ro 8:22), e tale situazione sicuramente è stata causata dal peccato.  
 
Dio non ha creato l'uomo imperfetto, ma assolutamente perfetto. Adamo era nella più totale comunione con Dio, prima di peccare. Tuttavia, essendo l'uomo stato creato "ad immagine di Dio", egli era anche dotato della capacità volitiva e di scelta. Se Adamo ha peccato, non è certo colpa di Dio, ma perchè lui, stimolato dal maligno, ha voluto peccare di orgoglio.  

 
Segue:
 

Quote:

PECCATO letteralmente significa mancare il bersaglio, sbagliare valutazione, credere bene ciò che è male.  
 
Nella Bibbia l'idea di peccato è legata prima alla disobbedienza, poi alla ribellione e all'idolatria, alla trasgressione della legge di Dio, all'ingiustizia e a tutto ciò che rende indegni, allontana da Dio e contamina l'uomo.    
 
Gesù supera la logica della trasgressione e dell'impurità legale, porta il senso del peccato verso l'interiorità della coscienza ed estende anche ai comportamenti interni (pensieri, desideri) la stessa responsabilità morale degli atti esterni (Mt 5,28).    
 
Pur confermando che i comandamenti sono la norma fondamentale della vita morale (Mt 19,17-19), e che la loro trasgressione infrange l'alleanza e impedisce l'ingresso alla vita, Gesù smaschera i cavilli che aggiravano la sostanza dei comandamenti, col pretesto della tradizione o della falsa pietà religiosa (Mc 7,8-13). Nel Vangelo il peccato più grave è l'incredulità, il non voler riconoscere che Gesù è il Messia: "Se non credete che Io-sono morirete nei vostri peccati" (Gv 8,24).  
 
"Chi non crede nel nome del Figlio Unigenito di Dio è già condannato..." (Gv 3,18-19).    
 
Presentando Dio come Padre Gesù evidenzia un nuovo particolare senso del peccato: non è più solo il sovvertimento dell'ordine ma è tradimento dell'amore. Non si trasgredisce solo la legge di Dio scritta su tavole di pietra, si va contro la legge dell'amore infusa dal Padre nel cuore dei figli, come segno di predilezione e di beatitudine. In questo senso diventa peccato anche il non scegliere generosamente la volontà di Dio preferendo i propri comodi; è peccato anche il compromesso: "Non potete servire a due padroni" (Mt 6,24).
 
Un aspetto caro al Vangelo è anche quello dell'umiltà: la presunzione d'essere giusto, tipica del fariséo, è vista come peccato, mentre l'atteggiamento del pubblicàno che riconosce umilmente il proprio peccato è l'inizio del perdono: "Vi dico che questi tornò a casa sua giustificato, l'altro invece no, perché chi si esalta sarà umiliato" (Lc 18,14).    

 
Segue:
 

Quote:

Dal "Lessico dei termini bilbici" Elledici  
 
Peccato, secondo A.T., non è di fatto un errore morale, ma la rottura di una relazione; così peccare è:
Mancare l'obiettivo, in modo spec. Dio, verso il quale ci legano degli impegni e dei doveri; ora chi non incontra Dio sbaglia anche il proprio destino, lo perde e si perde...  
 
N.T. "Hamartano", non partecipare, mancare l'obiettivo, essere separato, dalla rad. mer. = partecipare. Fare torto a qualcuno, peccare contro di lui = separarsi da lui facendo del male... si dice nei confroni di Dio= rivoltarsi contro di lui"  

 
Credo che adesso la discussione sia più "ricca". Sorriso
 
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Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #140 Data del Post: 10.07.2009 alle ore 16:37:34 »
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Noi non comprendiamo tutti i misteri di DIO perchè Egli non sempre dichiara i Suoi motivi e come diceva Paolo noi vediamo le cose di DIO come in uno specchio.
Infatti noi conosciamo solo in parte, cioè quello che DIO ci vuole fare comprendere.
 
Quando con la nostra mente andiamo al di là di ciò che si chiama "rivelazione" noi possiamo incorrere in errori, infatti in 1 Corinzi 4:6 è scritto di "non andare al di là di ciò che è scritto" perchè "Le cose occulte appartengono all'Eterno, il nostro DIO, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge." (Deuteronomio 29:29)
 
Noi sappiamo che ciò che DIO dice è Verità e anche se  non comprendiamo alcune parti della Sua Parola pur arrovellandoci la mente, dobbiamo riconoscere che siamo limitati.  
 
Detto ciò, torniamo al soggetto "cosa è il peccato" e notiamo che dalle Scritture si evincono due punti fermi ed inconfutabili:
 
1: DIO disse:" ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai"
 
2: DIO disse:"Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene e il male. Ed ora non bisogna permettergli i stendere la sua mano per prendere anche dell'albero della vita perché mangiandone, viva per sempre" (Genesi 3:22)
 
Perciò è chiaro ed inconfutabile che prima di mangiare dell'albero del bene e del male, i nostri progenitori non conoscessero il male, quindi il peccato! Questa è Parola di DIO.
 
Ma qua però sta un'apparente incongruenza, e la mente si confonde e sorge naturale una domanda:
 
Come mai essi non conoscendo ancora il male abbiano potuto trasgredire il patto di DIO?
 
Questa è una bella domanda alla quale l'uomo tenta di rispondere.
 
Secondo me Adamo ed Eva erano delle semplici creature che avendo conosciuto solo il bene, non hanno capito in tempo che basta solo "il desiderio" di qualcosa, a farli scendere su un sentiero sempre più impervio che li porta ad un burrone che da soli difficilmente possono risalire.
 
Il sentiero del peccato ci porta su una strada sempre più in discesa fino alla morte.
 
Quindi questo è un monito per tutta l'umanità!  
Bisogna stare attenti a tutte le voci che sussurrano suadenti.
Dobbiamo capire che bisogna selezionare e confrontare ogni voce che ci viene dall'esterno o dall'interno con la Parola di DIO.
 
Nel caso di Adamo ed Eva, la Parola di DIO era: Non mangiare!.
 
La Parola che diceva di mangiare il frutto dell'albero del bene e del male, non era Parola di DIO.
 
In conclusione per quanto riguarda me stesso del "fattaccio biblico" io preferisco rilevare queste due cose che mi possono garantire una vita spirituale coerente e consapevole:
 
1: Cercare in tutti i modi di non scendere quel sentiero che mi porta inevitabilmente verso la morte.
 
2: Non ascoltare spiriti seduttori che mi allontanano dalla Parola di DIO.

 
Su tutto ciò che non comprendo non mi resta che  dire:  
 
"Amen, Signore la Tua volontà sia fatta!"
 
 Sorriso
 
« Ultima modifica: 10.07.2009 alle ore 16:59:55 by Ste412 » Loggato

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Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #141 Data del Post: 11.07.2009 alle ore 10:14:19 »
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Volevo riportare come la tentazione del serpente mirava ad instillare 3 dubbi su Dio e le Sue intenzioni:
1) dubitare della bonta di Dio: "Sorridenteio sta trattenendo delle benedizioni che potete avere"
2) dubitare la rettitudine di Dio: "Certamente non morirete" Cioè Dio non vi ha detto la verità
3) dubitare la santità di Dio: "Sorridenteio non vuole che diventiate saggi come è Lui, questo ordine non è per il vostro bene, per preservarvi dalla morte, ma per il Suo bene, perchè non possiate diventare come Lui"
(tratto da "le dottrine della Bibbia" di Myer Pearlman)
 
In effetti anche le nostre disobbedienze alla base hanno una convinzione che quello che Dio ci ha dato e ordinato non sia il meglio che possiamo avere, e quindi un dubbio di base sulle promesse e sui comnadamenti che Lui ci ha lasciato nella Bibbia che parlano del Suo amore, della Sua giustizia e della sua Santità!!
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Re: Amartiologia - Cosa è il peccato?
« Rispondi #142 Data del Post: 12.11.2009 alle ore 20:14:53 »
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Il peccato > la salvezza:
 
un recente video di Evantv. Michela Piccolo ne parla su base biblica, molto pianamente.
 
http://www.youtube.com/watch?v=BidS7ccRBh4&feature=player_embedded#
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" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
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