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   Come affrontare le parabole di Gesù
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   Autore  Topic: Come affrontare le parabole di Gesù  (letto 8311 volte)
Domenico
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Come affrontare le parabole di Gesù
« Data del Post: 27.05.2009 alle ore 17:17:28 »
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Chi legge il Nuovo Testamento, (specialmente i quattro Evangeli) non può fare a meno di notare la menzione delle tante parabole di Gesù. Il profano, potrà chiedere: perché tutte queste parabole? Il lettore attento, invece, specie lo studioso e chi ha responsabilità ministeriale, non solo farà un confronto tra un evangelista e l’altro che riporta la stessa parabola, ma cercherà principalmente di comprendere che cosa voleva insegnare Gesù con le Sue parabole, ai suoi giorni e ai suoi ascoltatori e quale deve essere l’insegnamento che siamo tenuti a ricavare noi, che viviamo in altri tempi e con diversa struttura culturale. Una simile premessa c'induce a fare alcune valutazioni, allo scopo di capire le parole di Gesù.  
 
Ecco alcuni punti fondamentali che vorrei sottoporre alla vostra attenzione- riflessione di carattere generale:
 
1) La prima cosa che bisogna fare, leggendo o meditando sulle parabole, è cercare di capire la verità o le verità che Gesù voleva insegnare ai suoi ascoltatori. Questo ci aiuterà a tener presente il filo conduttore di tutta la descrizione parabolica.
 
2) Bisogna evitare di prendere in considerazione tutti i particolari della narrazione della parabola, visto che questi servono per la descrizione della verità o delle verità che la parabola vuole illustrare.
 
3) Evitare quanto più possibile la ‘spiritualizzazione” di ogni singolo elemento della parabola, per non fare dire a Gesù quello che Egli non voleva affermare. L’esempio dei “padri della chiesa”, che sono stati maestri di spiritualizzazioni, specialmente Agostino, Crisostomo, Ambrogio, ed altri, che spiritualizzavano ogni singolo particolare della Scrittura, dovrebbe servire di serio monito. Le spiritualizzazioni non devono portare mai, a nostro avviso, a stabilire una diversa verità che una parabola vuole insegnare, se non si desidera correre il rischio di travisare la stessa verità.
 
A voi la parola! Non avete fretta di rispondere; considerate prima di scrivere quello che intendete dire, per evitare di creare confusioni, anziché contribuire alla retta comprensione della Parola del Signore.
 
Domenico
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #1 Data del Post: 28.05.2009 alle ore 08:30:23 »
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I concetti che hai espresso sono corretti.
 
Ma io avrei aggiunto innazitutto due cose:
1) Cos'è una parabola? Come la si riconosce?
2) Perchè Gesù usava parlare in parabole?
 
Queste due domande, forse banali, ci aiuterebbero a capire lo scopo fondamentale UNICO degli insegnamenti del Cristo con OGNI Sua parabola.
In questo modo ogni volta che si legge una parabola, si avrà ben in mente i perchè della parabola, e si darà il giusto peso e la giusta "spiritualizzazione".
Anche se permettimi il commento, io non condivido il concetto per cui la Bibbia vada SPIRITUALIZZATA.
 
La Bibbia non va spiritualizzata, e quando la si studia, non si deve trarre da essa discorsi "spirituali" / "mistici".
La Bibbia è già spirituale, e ogni fatto, anche concreto e pratico di per sè, è già spirituale.
In Romani 12, al primo verso, troviamo la spiegazione di cosa è un culto spirituale per Paolo. E la parola da lui utilizzata, è culto "razionale".
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #2 Data del Post: 28.05.2009 alle ore 11:02:12 »
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Quote:
A voi la parola! Non avete fretta di rispondere; considerate prima di scrivere quello che intendete dire, per evitare di creare confusioni, anziché contribuire alla retta comprensione della Parola del Signore.

 
Secondo il mio parere la confusione nasce solo per un piccolo particolare: la parola di Dio è spirituale e noi carnali.
Gesù ebbe già a dire: "tu hai il senso alle cose dell'uomo, non alle cose di Dio".
Considerare questo prima di leggere, considerare questo prima di capire, considerare questo prima di concludere e considerare questo prima di costruire, aiuterebbe molto.
E' scritto chiaramente il motivo percui Gesù parlava in parabole, ed è lui stesso a dirlo apertamente, e non lo faceva certo per essere capito, almeno da quello che dice.
Noi invece, gli spirituali, che non si abbassano a considerare che, forse, non siamo diversi da quegli uomini del popolo di Dio descritto da Gesù, pensiamo a studiare e capire, dimenticando le parole di Gesù stesso:
 
"perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile:
sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca"
 
Forse, un po' di umiltà nell'accettare di essere carnali che, forse, con tutti gli studi, le esegesi, le riflessioni, le illuminazioni, probabilmente stanno prendendo "fischi per fiaschi" perchè la Parola è spirituale, ci farebbe proprio bene.
Però, forse sono io il carnale a parlare così, quindi possiamo continuare a studiare ed imparare la lezione delle parabole.
 
Mi si consenta alcune perplessità, lasciando libertà anche di non rispondere, visto che posso essere solo un "troll evangelico":  
 

Quote:
La prima cosa che bisogna fare, leggendo o meditando sulle parabole, è cercare di capire la verità o le verità che Gesù voleva insegnare ai suoi ascoltatori. Questo ci aiuterà a tener presente il filo conduttore di tutta la descrizione parabolica.

Chi ti garantisce che stai capendo giusto?
 

Quote:
Bisogna evitare di prendere in considerazione tutti i particolari della narrazione della parabola, visto che questi servono per la descrizione della verità o delle verità che la parabola vuole illustrare.

Chi ti garantisce che scarti i particolari da scartare e non quelli importanti?
 

Quote:
Evitare quanto più possibile la ‘spiritualizzazione” di ogni singolo elemento della parabola, per non fare dire a Gesù quello che Egli non voleva affermare

Chi ti garantisce che operi bene, evitando di spiritualizzare ciò che è già spirituale, evitando contemporaneamente di "carnalizzare" ciò che è spirituale?
 
pace a voi
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #3 Data del Post: 28.05.2009 alle ore 11:27:17 »
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Pace a tutti.

Quote:
Ma io avrei aggiunto innazitutto due cose:  
1) Cos'è una parabola? Come la si riconosce?  
2) Perchè Gesù usava parlare in parabole?  

 Sorriso
Personalmente, avrei invece cominciato diversamente, e cioè, "verificando" cosa vuol dire, cosa si vuol dire esattamente già nelle prime righe di questa "riflessione" posta.  Sorriso

Quote:
Chi legge il Nuovo Testamento, (specialmente i quattro Evangeli) non può fare a meno di notare la menzione delle tante parabole di Gesù. Il profano, potrà chiedere: perché tutte queste parabole? Il lettore attento, invece, specie lo studioso e chi ha responsabilità ministeriale, non solo farà un confronto tra un evangelista e l’altro che riporta la stessa parabola, ma cercherà principalmente di comprendere che cosa voleva insegnare Gesù con le Sue parabole, ai suoi giorni e ai suoi ascoltatori e quale deve essere l’insegnamento che siamo tenuti a ricavare noi, che viviamo in altri tempi e con diversa struttura culturale. Una simile premessa c'induce a fare alcune valutazioni, allo scopo di capire le parole di Gesù.  

 Indeciso
Che vuol dire, esattamente, tutto questo?
 
Pensiamo un po', "immaginiamo" di essere in Galilea, ed ascoltare per caso un tale di nome Gesù, che comincia a "raccontare" delle cose, dicendo di averle "ricevute" dal Padre, e le chiama "parabole"!
Che facciamo noi? Indeciso
A nulla è valso ai Suoi ascoltatori, "l'essere stato un ascoltatore attento o meno"!
Perchè Gesù diceva che nessuno viene a Lui, se non che il Padre lo manda, e questo il Padre lo fa attraverso il Suo Spirito, che convince l'uomo, e lo spinge a cercare la Sua Faccia, e ad "ascoltare" la Sua Parola, non ad "essere attento" nel "giudicare" quella Parola, ma a "riceverla" per Fede.  Sorriso
Inoltre, nessuno di coloro che ascoltavano le Sue Parole, era "ignorante" della Legge, forse non erano tutti "dottori", ma in Israele, la Legge era "tutto", e già ai bambini veniva inculcata nella mente, ed ogni cosa era "regolata" da quella Legge.
Però, quando la "Legge" prese a "parlare", nessuno prese ad "ascoltare", nemmeno i famosi "dottori", attenti alla Legge.
 
Dunque, che vuol dire quella premessa fatta?
Profano o no, quando io mi accingo a leggere le Scritture, poco importa se siano i Vangeli o i Profeti, perchè lo stesso discorso si potrebbe fare anche lì, in quanto io "potrei" andare a "verificare", a "confrontare" nelle Cronache i "fatti" accaduti, in modo "da comprendere meglio" le parole del Profeta.... Indeciso
Ma, a che mi servirebbe?
Certo, se leggo una "Parola" che si riferisce al popolo dei tempi del Profeta, avrò perfettamente ragione a fare questo! Ma questo, potrò farlo anche a scuola! Sorriso Lo fanno tutti gli studiosi, di tutto il mondo e di tutte le religioni, anche gli atei!  Sorriso E questo, non li ha portati a "comprendere" una sola parola, della Parola scritta, non almeno per se stessi, per "riceverne" Vita, che è lo scopo principale per cui la Parola ci è stata data.  Sorriso
Dunque, perchè mai leggerò io i Vangeli, e dovrò essere "giudicato profano", se accetterò semplicemente le Parole di Gesù, senza andarle a "confrontare" da nessuna parte?

Quote:
Una simile premessa c'induce a fare alcune valutazioni, allo scopo di capire le parole di Gesù.  

Una "premessa" sbagliatissima, a mio avviso dunque, in quanto per "capire" le parole di Gesù, io avrò bisogno che lo Spirito me le "spieghi", come fece a Pietro, perchè altrimenti, non le capirò mai.  Sorriso
Potrò studiarle si, ma dopo  Sorriso , dopo che le avrò "ricevuto", da "profano", ricevendo la Vita che Esse portano con sè, e poi, avendo anche con Essa Vita ricevuto lo Spirito Santo, ecco che "potrò studiare" la Parola di Dio, ma mai con quella premessa di "confronto", che "suggerisce" l'idea dell'aver bisogno di una "qualche conferma", che mi attesti che quelle parole lette siano veramente Verità, conformi alle Scritture. Perchè questo discorso potrei farlo soltanto leggendo un "commentario", per esempio, in quel caso, andrei a "confrontare" nelle Scritture!
Ma se leggo Matteo, .....che ci vado a "confrontare" a fare, in Luca? Mi farà questo comprendere, "da profano", le parole di Gesù?
Se leggo Isaia, ....perchè mai andrei a "confrontare" in 2° Re i fatti descritti?
Mi farà questo comprendere ciò che lo Spirito vuole dirmi? O servirà soltanto a soddisfare la mia sete di "conoscenza"?
 
Dunque, con queste mie "premesse", questi 3 punti presentati, sono "ottimi" si, ma se posti in una Cattedra Universitaria, .....non certo per me, "profano", che nella mia cameretta apro una vecchia Bibbia che mi hanno regalato, o che ho trovato buttata da qualche parte, e comincio a leggere un po' tutto quello che c'è scritto, poco importa se comincio da Genesi, o Giovanni.  Sorriso
In quel caso, non avrò la più pallida idea, di che cosa "siano" questi punti presentati qui, non saprò nemmeno che "esistano", eppure, la Potenza di quella Parola, potrà darmi la Vita, e lo Spirito, mi farà comprendere tutte le parole di Gesù e dei Profeti, se io "ascolterò".  
Ma se io, per non essere "profano", prima di cominciare a leggere quel libro trovato per caso, vado in Bibblioteca, e mi fornisco della "documentazione" necessaria al "nuovo" argomento che mi sono trovato davanti, bene, .....avrò fallito in partenza, e quella Parola, rimarrà soltanto parola scritta, riempirà è vero la mia mente, ma lascerà arido il mio cuore, e non ne ricaverò alcun bene per l'anima mia, e non vivrò per quella Parola, ma morrò per la lettera.  Sorriso
 
Scusate, ma ci tenevo a precisarlo, non voglio certo "disturbare" l'andamento della discussione, ma se appunto si parla del "Come affrontare le Parabole di Gesù"  Sorriso, mi sembrava doveroso fare questa promessa, alla letture delle prime righe di questo Topic.  Sorriso
 
Pace a voi,
Eliseo
 
P.S.: Scusa, caro Domenico, ma cosa intendi con....

Quote:
Le spiritualizzazioni non devono portare mai, a nostro avviso, .....

....a nostro avviso.... Indeciso
Non capisco...
Io dico sempre: ...a mio avviso...
Perchè parli al plurale, ...nostro avviso...?
 Ciao
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #4 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 05:27:42 »
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[quote author=eliseob. link=board=Dottrina;num=1243437448;start=0#3 date=05/28/09 alle ore 11:27:17]
 
Un necessario chiarimento
 
Le nostre parole, che sono veicoli attraverso cui esprimono i concetti, sono soggette ad essere interpretate in vari modi. Nel nostro caso si tratta di quello che scriviamo. Esempio: due persone leggono la stessa frase, uno la intende in un modo e l’altro in un altro modo. Quando le due persone si esprimeranno, ogn’uno di loro si parlerà in base a quello che ha compreso. Questo spiega perché nello scrivere c'esprimiamo in modo diverso.  
 
Nella presentazione che faccio, uso il termine “profano”, non per riferirmi ad un credente di scarsa conoscenza biblica, bensì ad una persona che non ha mai letto la Bibbia. Logicamente il “profano”, si fa un concetto della Bibbia, ben diverso rispetto al credente, perché le due persone, pur leggendo il medesimo testo, non l'intendono nello stesso modo. Ecco perché esistono le diverse interpretazioni.
 
Quanto parlo del “confronto”, che fa lo studioso e chi è impegnato nell’opera del ministero, per comprendere le parabole di Gesù, non intendo riferirmi alle consultazioni di varie opere, come per esempio commentari, scritti sull’argomento, (utili per farci vedere certe cose) ma al fatto di comprendere perché Matteo, per esempio, riferisce una parabola in un modo e Marco, pur parlando della medesima parabola, la riporta in un altro modo. Il confronto serve, non per stabilire chi dei due narratori riferisce le “autentiche” parole di Gesù (come fanno i critici, per esempio), ma per cercare di capire i motivi di questa diversità. Questo, naturalmente, non lo fanno i “profani”, bensì i credenti. Un simile procedimento non significa fare affidamento sull’intelligenza umana e mettere da parte l’illuminazione dello Spirito Santo. Ricordiamoci che Dio ci ha fornito d’intelligenza per usarla.
 
Quando diciamo: io non vado dietro ai libri (logicamente quelli cristiani), a me basta l’illuminazione dello Spirito Santo che mi fa comprendere la Parola. Ci avete mai pensato che simili parole, qualcuno li potrebbe interpretare come puro “fanatismo religioso?”
 
Ogni parabola di Gesù, contiene una specifica verità e il motivo perché Egli la propose. Comprendere ciò, è molto importante non solo ai fini della conoscenza, ma soprattutto per imparare a vivere la nostra vita cristiana, in una maniera degna di Dio.
 
Le parabole di Gesù, attraverso i secoli fino ai nostri giorni, non sono state interpretate all’unanimità; ogn’uno ha sempre detto di essere stato illuminato dallo Spirito Santo. Non si può accettare il fatto che lo Spirito Santo faccia intendere ad un credente una parabola in un modo e ad un altro in un altro modo (spero che in ciò siamo tutti d’accordo).  
 
“Le spiritualizzazioni”, forse meglio usare: “Le interpretazioni”, secondo me, non devono portare a stabilire una diversa verità, di quella che la parabola insegna. Se ciò avviene, l’interpretazione in questione non è da accettare.
 
A questo punto è necessario, passare dalle parole ai fatti, fornendo una dimostrazione, sua una parabola, per vedere se la tesi in questione regge. Prima di proseguire, a voi la parola.
« Ultima modifica: 29.05.2009 alle ore 05:37:22 by Domenico » Loggato
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #5 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 08:07:31 »
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Quote:
A questo punto è necessario, passare dalle parole ai fatti, fornendo una dimostrazione, sua una parabola, per vedere se la tesi in questione regge. Prima di proseguire, a voi la parola.

Pace,
rimango perplesso, perchè ti avevo posto dei quesiti, secondo me molto seri e necessari al buon proseguimento, ma sono abituato ad essere trattato da troll, e non me ne faccio un problema.
Proseguiamo pure con i fatti: eventualmente, se le cose permangono così, proseguite pure, mi basta leggervi.
Il fatto poi che "a voi la parola" sia ristretto ad una piccola cerchia di utenti, a me va bene comunque: se i miei interrogativi sono vitali per la mia anima, credo che ci penserà Qualcun'Altro a fornire le risposte.
Pace.
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #6 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 08:38:52 »
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Pace a tutti.
 
Caro Domenico, anche la mia voleva essere solo una "premessa", per essere certi di sapere tutti, di che cosa, e su quali basi vogliamo cominciare, per parlarne.
 
Ma, nonostante questo tuo chiarimento, a mio avviso, continua a non essere del tutto chiaro.
Mi spiego.
Si è detto, in un altro Topic, che..."...la Parola si spiega da sola...", che "....la Verità non ha bisogno di paladini....",  etc..., questo, mi fa capire, che la Parola è di per sè sufficiente, a "dare" la Verità, a colui che la cerca, che la cerca con tutto il cuore, però!
Dunque, si ritorna inevitabilmente al fatto che in questo, non può esserci differenza fra colui che "conosce", da chi invece "non conosce".
Lo dimostra infatti, come già detto, il semplice fatto che la Verità non è stata "riconosciuta" principalmente da coloro che si ritenevano i "detentori" della Verità di Dio, la Legge.
Loro infatti, "leggevano" e "studiavano" la Legge, credo per lo stesso principio di cui tu parli, e cioè, per "capire razionalmente", "correttamente", la Legge di Dio.
E cosa fecero, per arrivare al punto da "evitare" interpretazioni "troppo personali"?
Si inventarono il "Talmud"!!! Sorriso
In esso, gli "eminenti" studiosi della Legge, "spiegarono" agli "uomini" ìl pensiero di Dio!  Sorridente
In tutto, non tralasciando nessun punto!......e ancora continuano.....
Per loro, questa, è "l'Autorità" dell'interpretazione della Parola di Dio, e nessuno, osa metterla in discussione!
Solo i "dottori della Legge", che continuano ad aggiornare continuamente il Talmud, "possono" rivedere, ed aggiornare appunto le varie "interpretazioni". Ma al "popolo", non è "permesso" di avere una "propria" interpretazione, rivelazione, perchè sarebbe "fanatismo religioso", non sarebbe "conforme alla Parola di Dio", cioè, al Talmud.  Sorriso
Perchè dico questo, perchè rischiamo di fare la stessa cosa.
In quanto la Parola si rivela da sè, per mezzo dello Spirito Santo, a tutti.
Quella Parola "rivelata", è già di per sè, Verità!
Non v'è nulla da aggiungere e nulla da togliere.
O meglio, si potrebbe aggiungere più conoscenza, e questo, non potrebbe che aggiungere ancora più Verità.
Ma sempre Verità è, già dall'inizio.
Infatti Gesù dice, che al Padre è piaciuto rivelare i Suoi Misteri ai "piccoli fanciulli", e non ai savi e agli intendenti!
Perchè è "il cuore", il campo in cui la Parola viene seminata, e non la mente.  Sorriso
Dunque, poco importa chi o come legge, se avrà un cuore disposto a ricevere la Verità, egli la riceverà!
Se poi aggiungerà conoscenza, aumenterà di consequenza quella Verità ricevuta.

Quote:
Le parabole di Gesù, attraverso i secoli fino ai nostri giorni, non sono state interpretate all’unanimità; ogn’uno ha sempre detto di essere stato illuminato dallo Spirito Santo. Non si può accettare il fatto che lo Spirito Santo faccia intendere ad un credente una parabola in un modo e ad un altro in un altro modo (spero che in ciò siamo tutti d’accordo).  

Certo.
Ma è proprio questo il punto.
Se Gesù avesse voluto "chiarezza" assoluta, "unanimità" assoluta, non avrebbe parlato in Parabole  Sorriso, e questo, avrebbe impedito che ogni singola anima, prendesse da ogni singola delle Sue parole, del Pane di Vita, del Pane di Vita necessario a se stesso, la sua condizione, al momento dell'ascolto della Sua Parola, che cambia appunto da giorno in giorno, da persona a persona!
Tutti pero, ogni giorno, comprendiamo e nutriamo le anime nostre, sempre e solo dalle "stesse quattro parole" scritte in quattro Evangeli.  Sorriso
Non è un Miracolo? Sorriso
Questa è Scienza!
Questa è Sapienza!
Le Parole di Gesù!
Eterne, valide per tutti, in ogni luogo, in ogni tempo, in ogni circostanza!
Egli, non ha più "parlato", non ha più "aggiunto" nulla, nè altre "spiegazioni".
Egli ci ha solo lasciato quelle "quattro parole", e per di più, la maggior parte di Esse, in Parabole!  Sorriso
Perche mai, veniamo ora noi, e "vogliamo spiegarle", "ridurle" ad una sola "verità" (minuscolo...), in nome di una "corretta interpretazione della Parola di Dio"?
A mio avviso, non è lecito.
Faremmo appunto come è stato fatto col Talmud, e cioè, "riveleremmo" le parole di Gesù, le "esporremmo" già "spiegate", all'unanimità, al mondo, il quale dovrà "fidarsi" della veridicità di questa "interpretazione", che tu definisci "corretta", semplicemente per il fatto che sarebbe "unanime".
Ma, dove andrebbe a finire la "libertà dello Spirito", che dà a Suo piacimento sia Grazia, Conoscenza, che Doni?
Stabilendo una "corretta ed unanime" interpretazione delle Parole di Gesú, finiremmo per "capire dalle Sue Parole" tutti le stesse cose, quando invece ognuno di noi viene chiamato per nome, e ad ognuno di noi viene dato da mangiare ad uno ad uno, giorno per giorno, del Pane del Cielo.
Perchè mai vorremmo "cambiare" questo stato di cose, e "promulgare" un "solo Pane", per tutti, il ogni luogo, in ogni tempo, tutti i giorni lo stesso Pane?
 
Comprendi, caro Domenico, le mie "perplessità"?
 
Non ho niente contro lo studio, anzi, tutto ciò che so è perchè qualcun altro ha studiato per me.... Sorriso
Ma una cosa è studiare la Verità.
Un'altra, "stabilirne" una, all'unanimità!
Perchè la Parola, non abita in una Casa, pensa un po' se può abitare in una Parabola "correttamente spiegata"!!! Sorriso

Quote:
“Le spiritualizzazioni”, forse meglio usare: “Le interpretazioni”, secondo me, non devono portare a stabilire una diversa verità, di quella che la parabola insegna. Se ciò avviene, l’interpretazione in questione non è da accettare.  

A questo mi riferivo...
Chiunque legge le parole di Gesù, si nutre del Pane che viene dal Cielo!
Ogni giorno, stesse Parole, ma un Pane diverso, di giorno in giorno.  Sorriso
Non sarebbe meglio lasciare le cose così come stanno?
 
Le "interpretazioni" delle Parabole, non "corrette o meno", non compromettono la Grazia di Dio, la Salvezza, ma sono il nostro cibo.
Ognuno dunque, ne sarà nutrito per se.
Non credo assolutamente che ci siano da "stabilire" verità assolute, perchè Gesù stesso, una volta paragona il Regno di Dio in un modo, un'altra, in un altro modo!
E a Gesù piaceva parlare cosi!
Evidentemente, era Giusto che parlasse così.  Sorriso
 
Pace a te,
Eliseo
 
P.S.: Certamente possiamo discutere, studiare e confrontare le Parabole, ma non per "costruirne" una "Legge", ma solo per avere ancora più Pane, a disposizione. Dunque, non sarà "unanimizzare", ma un allargare ancora di più, quel già vastissimo modo di interpretare le parole di Gesù, imparando e scoprendo sempre più cose, in quelle "quattro parole".
Sia inteso, qui non stiamo parlando di punti di Fede e Dottrine.... Sorriso
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #7 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 15:34:43 »
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[quote author=eliseob. link=board=Dottrina;num=1243437448;start=0#6 date=05/29/09 alle ore 08:38:52]
 
Se mi permettete di passare alla fase dimostrativa, tante delle vostre "perplessità", non solo potranno essere eliminati ma anche illuminati, per guardare in faccia la realtà.
 
È fatto incontestabile che, dalle tante parabole che Gesù propose, ne spiegò solamente due: La parabola del seminatore e quella delle zizzanie.
 
La dimostrazione che vorrei dare, non ha lo scopo di raggiungere o "fissare l'unanimità interpretativa" ma solamente far vedere  come a una "parola chiave" della parabola, sulla quale verte tutto il significato, non si è dato un significato unanime. Da che cosa dipende questo strano fenomeno? Dal fatto che, facendo riferimento al significato che la stessa Bibbia fornisce intorno a quella parola, è stata applicata alla parabola, ignorando il contesto della parabola e la verità in essa contenuta.
 
Domenico
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #8 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 15:41:37 »
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Penso che questo concetto possa esser applicato a qualsiasi cosa Domenico.
 
Tu parli delle parabole, e sostieni che alcune interpretazioni differiscono dalla giusta interpretazione, perchè si è dato peso a parole etc, che invece il contesto immediato della parabola non ammette.
 
Ma si può fare così con tanti altri passi della scrittura.
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #9 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 16:18:08 »
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[quote author=Domenico link=board=Dottrina;num=1243437448;start=0#7 date=05/29/09 alle ore 15:34:43]
 
Certamente!
 
Io però mi sto accupando delle parabole e non ho nessuna intenzione di pensare ad altri temi, almeno per il momento
 
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #10 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 17:10:39 »
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Quote:
Dunque, non sarà "unanimizzare", ma un allargare ancora di più, quel già vastissimo modo di interpretare le parole di Gesù, imparando e scoprendo sempre più cose, in quelle "quattro parole".  
 
Sia inteso, qui non stiamo parlando di punti di Fede e Dottrine...
.  
 
Perdonatemi, ma visto che qui siamo in Dottrina e considerando l'ipotesi  che mi abbiano insegnato in modo sbagliato,io mi chiedo:  ad allargare troppo  le cose , non si rischia di andarre in quell' oltre quello che è scritto?
 E solo un mio dubbio Arrendersi
 
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"Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna. "(Giov. 6:68)
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #11 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 17:40:19 »
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[quote author=Domenico link=board=Dottrina;num=1243437448;start=0#9 date=05/29/09 alle ore 16:18:08]
 
credo che le parole da te citate, cara sorella, non hanno attinenza con quello che stiamo dicendo
 
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #12 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 17:46:46 »
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on 29.05.2009 alle ore 17:40:19, Domenico wrote:
credo che le parole da te citate, cara sorella, non hanno attinenza con quello che stiamo dicendo
 
Domenico

Ho solo citato cio' che ho letto scritto in un post
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"Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna. "(Giov. 6:68)
Novello
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #13 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 19:20:14 »
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Domenico, è vero che tu vuoi fermarti solo alle parabole, ma quello che volevo dirti è che il problema che poni non riguarda solo le parabole, ma tutta la Bibbia.
 
A meno che tu non voglia fare intendere che le parabole vanno studiate o analizzate in modo diverso dal resto della Bibbia...
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eliseob.
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Re: Come affrontare le parabole di Gesù
« Rispondi #14 Data del Post: 29.05.2009 alle ore 19:27:43 »
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on 29.05.2009 alle ore 17:10:39, Noah wrote:

.  
 
Perdonatemi, ma visto che qui siamo in Dottrina e considerando l'ipotesi  che mi abbiano insegnato in modo sbagliato,io mi chiedo:  ad allargare troppo  le cose , non si rischia di andarre in quell' oltre quello che è scritto?
 E solo un mio dubbio Arrendersi
 

 Sorridente
Cara Noah, anche se la Sezione "contiene" il "nome" Dottrine, essa contiene anche il "nome" Riflessioni bibliche  Sorriso
E comunque, io mi riferivo al fatto che dalle "Parabole", non si fa "Sorridenteottrina", infatti uno le capisce in un modo, l'altro diversamente, ma ognuno ne trae nutrimento secondo di cui necessita.  Sorriso
In questo senso, non stiamo parlando di "Sorridenteottrine".  Sorriso
Più chiaro adesso?  
Sapere cos'è la "zizzania", o cosa sono "gli uccelli", o il "talento", non cambierà nulla alla nostra Fede e alla nostra Salvezza. Quanto più che tutte quelle cose invece le sappiamo. Quello che vorremmo, o meglio, quello che vorrebbe qualcuno forse, è che tutti "fossimo" d'accordo su "una interpretazione", di tutte quelle cose. Una "interpretazione" corretta, unica, che valga per tutti.  Sorriso
E questo, è praticamente impossibile, altrimenti Gesù avrebbe parlato chiaro, e non in Parabole.  Sorriso
...visto che sono così "ambigue" ed "equivoche", e non ci si riesce a mettere d'accordo, in millenni, sull'interpretazione più "corretta", da "stabilire" una volta per tutte!
...sarà forse che il farlo non è compito nostro?  Sorriso
 
 Ciao
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