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   Autore  Topic: Calvinismo: elezione incondizionata  (letto 11130 volte)
Domenico
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #15 Data del Post: 16.08.2010 alle ore 13:49:08 »
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Quote:

Per alcuni (me compreso), l'elezione è originata dal fatto che Dio ha previsto sia la fede potenziale dell'individuo sia l'accettazione del vangelo una volta udito. In questo caso l'elezione conferma e sigilla la risposta a Dio con il conseguente frutto della predestinata conformità a Cristo.
 

È anche la mia convinzione! Questa convinzione, peraltro, armonizza e non contraddice, passi dogmatici, quali:
 
Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore,
il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità
(1Timoteo 2:3-4).
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #16 Data del Post: 16.08.2010 alle ore 13:53:06 »
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La mia impressione sull'argomento è che le posizioni siano nella maggiorparte dei casi molto più vicine di quanto non ritengano quelli che aderiscono a una o all'altra tesi in materia.
In realtà molti di coloro che oggi si identificano con la posizione calvinista non escludono affatto la responsabilità dell'uomo, ma la prevedono insieme all'elezione unilaterale di Dio. In altre parole si afferma che è Dio che sceglie alcuni, chiama e dona la fede, ma questo non escluderebbe la responsabilità personale di ognuno.
Allo stesso modo la maggiorparte degli arminiani o semi-arminiani sono d'accordo nell'accettare la centralità dell'opera di Dio nel processo di salvezza.
Oserei dire che ormai sono una rarità coloro che sposano al 100% una o l'altra posizione.
 
Nelle discussioni reali viene spesso fatto notare come la conversione non possa essere un'opera del non-credente in quanto è scritto che il lui non abita alcun bene, quindi deve essere per forza un'opera unilaterale di Dio.
Personalmente credo che qui si trovi uno dei nodi principali: l'idea di conversione che ognuno di noi ha.
Ciò che ho sperimentato, vedo in altri credenti e trovo anche nella Bibbia è che la conversione non è mai una semplice decisione mentale, è piuttosto l'apice di un processo che coinvolge tutti noi stessi e durante il quale Dio ci mette di fronte da una parte al nostro peccato, dall'altro alla nostra incapacità ad uscirne con le nostre forze.
Se questo è vero allora la conversione più che un'opera è piuttosto una resa, un accettare la propria umanità e bisogno di Dio, un dire "sono perso, salvami". L'opera è e rimane di Dio, la gloria anche, noi gli diamo semplicemente il permesso di agire in noi. E' uno smettere di dire "no" a Lui.
In fin dei conti credo che l'oggetto del contendere sia tutto qui: per gli uni l'uomo può, se vuole, continuare a dire "No", per gli altri no (scusate il gioco di parole) . Sorriso
 
*****

 
Deviando leggermente dall'argomento ci terrei a dire che ho carissimi amici/fratelli che sostengono la tesi riformata/calvinista, e con i quali mi trovo perfettamente a mio agio. Ciò che non approvo è quando si eleva una dottrina complessa come questa (questa, il suo contrario o qualsiasi altra) a condizione necessaria alla comunione fra credenti. Chi vede tutto semplice è perché non prende nemmeno in considerazione le valutazioni degli altri. Il centro della nostra fede è e deve rimanere sempre Cristo.
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #17 Data del Post: 16.08.2010 alle ore 16:27:11 »
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Roberto chiede giustamente:
 

Quote:

Ora...io stò facendo una descrizione di Dio alquanto imperfetta (come potrei descriverlo a parole?) e questo per poter arrivare a chiedermi: “Come è possibile che un Dio così si sia alzato una mattina ed abbia detto: ‘A te ti mando all’inferno, a te in paradiso, tu nelle fiamme eterne, te...te no..ti porto con me nella Gerusalemme Celeste’; come è possibile dico io “concepire” qualcosa del genere? Posso capire un Hitler l’avere di queste concezioni, ma non il Dio della Bibbia, il Dio che conosco; qui li stiamo dando una definizione peggio di Hitler, stiamo parlando di una CONDANNA ETERNA STABILITA A PRIORI, ed allora continuo a chiedere…:
 

Noi parliamo dell’amore di Dio, sulla base di quello che leggiamo nelle Sacre Scritture. Infatti, è attraverso le Scritture che possiamo conoscere l’amore di Dio, perché in esse vengono presentate le caratteristiche di quest'amore. Questo però non significa che possiamo comprendere appieno l’amore divino, visto che questo amore, non può essere paragonato con nessun tipo di amore che c’è in mezzo all’umanità. La Bibbia afferma, in maniera dogmatica che Dio ama il mondo = umanità (Giovanni 3: 16). Questo significa che l’amore divino, è e si manifesta in favore di tutti gli esseri umani, senza escluderne alcuno.  
 
Eppure si sa, con estrema certezza che, in mezzo all’umanità, ci sono diverse categorie di persone: ci sono i criminali, cioè quelli che si sono macchiati e si imbrattano di orrende atrocità, delinquenti che portano via quello che non gli appartiene, e, poco si interessano se le persone defraudate vengono lasciate sul lastrico. Insomma, in mezzo all’umanità, c’è gente che ha una buona reputazione di moralità, persone che hanno scrupoli nel danneggiare il proprio compagno di lavoro, il vicino di casa, come anche ci sono persone che si dilettano a fare del male al proprio prossimo. Insomma, l’umanità è composta di varie categorie di persone che si possono definire con due parole: bravi e cattivi. Con l’affermare che Dio ama il mondo, le Scritture ci vogliono far comprendere che Egli, non ama solamente le persone di buona reputazione, ama anche quelle di cattiva reputazione, cioè i cattivi. Questa è una verità che non può essere contestata, almeno per chi crede che la Bibbia è la Parola di Dio e ci rivela la Sua volontà.
 
Per dimostrare che Dio non ama con parole, come spesso facciamo noi (1Giovanni 3: 18), ma con fatti, le Scritture precisano che Egli, Dio, ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16).
 
Se fosse vero che Dio sceglie unilateralmente alcuni per la salvezza e gli altri per la condanna eterna, come ha concepito e spiegato Giovanni Calvino, in merito alla dottrina della predestinazione, come credono i suoi sostenitori, basterebbe solo Giovanni 3:16, per affermare, non solo che le cose stanno diversamente, ma soprattutto si può ricavare una chiara indicazione come deve essere intesa quella dottrina, visto che la Bibbia ne parla.
Al momento mi fermo, ma prometto di ritornare sull’argomento, per mettere in risalto il contenuto di Giovanni 3:16.
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #18 Data del Post: 16.08.2010 alle ore 18:05:43 »
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volendo fare uno scambio di opinioni e senza alcuna pretesa, leggendo le scritture capisco che la grazia è offerta a tutti incondizionatamente a prescindere dal colore della pelle, popolo o ceto sociale si appartenga.
 
Nel versetto citato da Domenico (Giov. 3:16) quel termine "chiunque" non può non essere interpretato in senso generale, cioè tutti. A questo proposito sarebbe interessante saper il termine originale di quel "chiunque" (se i linguisti ci fanno il favore) Sorriso
 
In Romani 2:11 ed Efesini 6:9 leggiamo che Dio non ha favoritismo nè riguardi personali (atti 10:34, Galati 2:6).
 
vorrei fare un esempio anch'io come Roby:
In un ospedale pieno di malati terminali, un giorno un medico presenta una medicina con la pretesa di guarire chiunque la prenda nel modo da lui prescritto. Effettivamente la medicina funziona e i malati che la prendono sono guariti.
La guarigione, in questo caso a chi è attribuita? il malato ha forse qualche merito per la sua guarigione? non si direbbe piuttosto: "ecco il medico ci ha guariti?"
...e chi non prende la medicina potrebbe forse dire: "il medico non ha voluto guarirmi?"
 
Secondo me il problema nasce dal fatto che si vuole attribuire un opera meritoria all'accettazione della grazia. Se si da una valenza di merito a quest'atto sorgono le contraddizioni con i passi della bibbia che affermano che l'uomo non ha alcun merito per ricevere la grazia di Dio. Per chi, come me, non dà questa valenza il problema non si pone e la Parola di Dio conserva l'armonia.
 
Scusate se sono stato un pò contorto.  
 
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #19 Data del Post: 16.08.2010 alle ore 19:07:28 »
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Quote:
Se fosse vero che Dio sceglie unilateralmente alcuni per la salvezza e gli altri per la condanna eterna, come ha concepito e spiegato Giovanni Calvino, in merito alla dottrina della predestinazione, come credono i suoi sostenitori, basterebbe solo Giovanni 3:16, ...

Condivido praticamente tutto...
Vorrei aggiungere, che a proposito di Giovanni 3:16, ho sentito dei bizzarri ragionamenti a proposito della traduzione "corretta", che sarebbe "Sorridenteio ha amato il mondo", e non "Sorridenteio ha tanto amato il mondo", sempre da parte dei sostenitori di questa dottrina, s'intende...

Quote:
Secondo me il problema nasce dal fatto che si vuole attribuire un opera meritoria all'accettazione della grazia.

Esatto.
Infatti, dal momento che l'uomo é incapace di fare il bene, non può operare una "buona scelta", e scegliere Gesù, o accettare l'invito. Non puó farlo, perchè non può "discernere" il bene e il male, etc...
Per loro, accettare la chiamata di Gesù, equivale a "fare qualcosa di buono", e gli uomini invece, sono tutti corrotti e non sanno fare il bene, come potrebbero "scegliere Gesù"?
Se lo fanno, è perchè qualcuno ha "scelto" per loro, ha predeterminato la loro scelta, e dunque, coloro che sono stati predestinati, non possono fare altro che "la Volontà Sovrana di Dio", e accettare Gesù.
Dio fra l'altro, farà sì che in un modo o nell'altro, costoro, verranno a conoscenza di Gesù e della Sua Parola.
 
Secondo me, le "implicazioni" di tutto questo, non sono da sottovalutare. Infatti da una cosa, ne "consegue" un'altra, e dall'altra un'altra ancora, e così via..., e alla fine, in ultima analisi, ne consegue che l'accettare Gesù, è come dire, solo una "formalità", per coloro che già, erano Salvi mediante l'elezione di Dio.
Infatti, molto spesso si citano i versi delle "pecore perdute da raccogliere", etc..., un po' come fanno i "messianici", affermando che Gesù è venuto per le pecore perdute, e non per quelle che non erano perdute. Solo che in questo caso, "le pecore perdute" si erano solo "smarrite", ed ecco che in Gesù, ritornano dal Padre, ma sempre "pecore dell'ovile" erano. Tutti gli altri uomini, non ne facevano parte.
 
E se si domanda perchè, la risposta sarà che erano stati predestinati e preordinati alla perdizione, che erano "figliuoli del diavolo", magari di Caino, di Cam, etc....
 
A parte il discorso del libero arbitrio, che naturalmente, è visto come una "dottrina" dalla quale ravvedersi, perchè in aperto contrasto con la Sovranità e l'Onnipotenza di Dio.
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #20 Data del Post: 16.08.2010 alle ore 20:51:08 »
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Abbiamo riferito che Giovanni 3:16 afferma che Dio ha tanto amato il mondo. Abbiamo anche precisato che il “mondo”, nel nostro passo, significa “l’umanità” nella sua totalità degli esseri umani, buoni e cattivi. La prima domanda che poniamo su Giovanni 3:16, è perché Dio ha tanto amato il mondo = umanità? Quale era il Suo scopo o il Suo fine? Che cosa ha dato Dio al mondo, come prova del Suo amore? Queste domande, non li poniamo per pura retorica, ma per cercare di capire l’amore divino.  
 
Se Dio ha rivelato e manifestato il Suo amore nei confronti dell’umanità, era sicuramente per il fatto che Egli, essendo consapevole che tutti gli esseri umani, da Adamo in poi, sono peccatori perduti, hanno bisogno di essere liberati dai loro peccati e salvati dalla perdizione eterna.  
 
Questa constatazione la percepiamo dal testo biblico che precisa:
 
Provo forse piacere della morte dell’empio?"; dice il Signore, l’Eterno, "e non piuttosto che egli si converta dalle sue vie e viva?
Io infatti non provo alcun piacere nella morte di chi muore," dice il Signore, l’Eterno. "Convertitevi dunque e vivrete"
(Ezechiele 18:23,32).
 
Di’ loro: Com’è vero che io vivo," dice il Signore, l’Eterno, "io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie. Perché mai dovreste morire, o casa d’Israele? (Ezechiele 33:11).  
 
L’invito alla conversione per vivere, riguardava senza dubbio la salvezza dell’empio, cioè del peccatore, dallo stato di perdizione. Quindi, l’amore di Dio verso l’umanità, aveva ed ha lo scopo e il fine di salvare l’uomo dalla perdizione eterna. Dio, d’altra parte, non ama per scopi egoistici, cioè per ricavarne un qualche beneficio personale, (come fa spesso l’uomo nel suo comportamento), ma agisce con il preciso intento di beneficare l’essere umano, che Egli stesso a creato.
 
Per attivare questa precisa volontà divina, Dio ha mandato Suo Figlio, con il preciso scopo di salvare il mondo. Ecco come precisa il testo biblico:
 
Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui (Giovanni 3:17).  
 
Notiamo che il Figlio di Dio, Gesù Cristo, non è venuto nel mondo per salvare alcuni, ma per salvare l’intera umanità. Che la salvezza si ottiene mediante Gesù, è indiscutibile, almeno per chi crede nell’insegnamento della Bibbia. A questo punto si potrebbe chiedere: perché tutto il mondo non è salvato? La risposta è molto semplice: perché non tutti hanno creduto e credono, nell’Unigenito Figlio di Dio che è stato mandato. Quindi, se una persona non è salvata, non è perché non è stata scelta da Dio alla salvezza, ma essenzialmente perché non ha creduto nel nome del Signor, Gesù Cristo.  
 
Per quanto riguarda la salvezza dell’uomo, Dio ha messo dei paletti, cioè ha posto delle precise condizioni. Giovanni 3:16 afferma: affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Avere la vita eterna significa essere salvato; perire, invece, dice andare in perdizione, cioè all’inferno. Se una persona andrà all’inferno, cioè perduta eternamente, non sarà perché Dio non l’ha predestinata alla salvezza, ma essenzialmente perché non ha creduto nell’unigenito Figlio di Dio.
 
Il concetto di “credere”, che è quasi un sinonimo di “fede”, è troppo importante per ignorarlo; basta pensare che nel solo evangelo di Giovanni, è ripetuto più di 90 volte, senza contare gli altri libri della Bibbia. È l’elemento essenziale che Dio ha posto per essere salvati, attraverso cui, l’uomo, esercitando le prerogative che gli sono state donate dal creatore, può accettare la condizione che Dio ha posto, come anche è in grado ignorarla e rifiutarla. Quindi l’uomo, che non è un robot o una marionetta, può esprimersi in piena libertà, sia per credere come anche per rimanere nella sua incredulità. Se l’uomo rifiuta di credere nel Figlio di Dio, dovrà accettare, piaccia o non, le conseguenze della sua incredulità per ciò che riguarda l’eternità.
 
Se il credere nel Figlio di Dio, come anche la conversione e il ravvedimento, cui fanno spesso riferimento le Scritture, non avessero nessun'importanza ai fini della salvezza, perché Dio li pone con insistenza davanti all’uomo, come precisa condizione per riceverla?
 
Sì, è vero che la salvezza è un dono di Dio (Efesini 2:8) e che il salvare appartiene all’Eterno (Giona 2:10), ma è altrettanto vero che questo dono, Dio l’offre a tutti, anche se non tutti sono disposti a riceverlo. Se qualcuno non riceve la salvezza, non può prendersela con Dio e dirGli: Tu, a me, non mel’hai offerto, visto che non mi hai predestinato a riceverla. Che colpa ho se non sono salvato? Il vero responsabile se Tu, o Signore, che non mi hai scelto per credere in Gesù, Tuo Figlio. Questo tipo di ragionamento che deriva dall’insegnamento di Calvino sulla predestinazione, è una bestemmia è un’eresia quando si addossa a Dio la responsabilità se una persona non è salvata.
 
Inoltre, credere nel Figlio di Dio, convertirsi a Dio e ravvedersi dei propri peccati, non sono “beni” che l’uomo può vantare di esibire davanti a Dio, ma rappresentano precise condizioni che Dio ha posto davanti all’essere umano, senza i quali non c'è salvezza. La Salvezza, non è qualcosa che Dio impone, senza la volontà dell’uomo. Un atto di “donazione” non ha nessun valore se non è seguito da un”altro atto di “accettazione”.
 
Infine, come si può notare, nella salvezza di un peccatore, sono presente due elementi: da una parte c’è Dio che l’offre e dall’altra c’è l’uomo che la riceve, mediante la fede in Cristo Gesù. Questa è una verità l’argamente documentata dalle Sacre Scritture.
 
« Ultima modifica: 16.08.2010 alle ore 21:03:52 by Domenico » Loggato
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #21 Data del Post: 16.08.2010 alle ore 22:02:33 »
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Quote:
Questo tipo di ragionamento che deriva dall’insegnamento di Calvino sulla predestinazione, è una bestemmia è un’eresia quando si addossa a Dio la responsabilità se una persona non è salvata.

Purtroppo, sono arrivato alla medesima conclusione.
Personalmente anzi, aggiungo che questo "ragionamento", è come un "germe", come il lievito. Una bestemmia dunque, che genera una bestemmia dopo l'altra.
 
Non per ultimo, l'affermazione che Dio non ama tutti gli uomini! Perchè come fa Dio ad amare qualcuno che poi spedisce all'inferno? Dio "odia" infatti gli operatori di iniquità.
Ne risulta che Dio ama solamente coloro che si è scelto, dall'eternità.
 
E non parliamo poi dello Spirito Santo e del Suo ruolo.  
Ecco, lo Spirito convince di peccato, ma se uno è "figliuolo di perdizione", predestinato alla perdizione, che cosa "ha da convincere" lo Spirito Santo?
 
E l'annuncio della Salvezza al mondo? Come si fa a chiedere al mondo "Siate riconciliati con Dio per mezzo del Cristo", se siamo convinti, se già sappiamo che quel "dono della Salvezza" non è per tutti? Dove sarà la "motivazione", lo "zelo"?
 
Sapete che c'è già in giro chi "profetizza" che è "finita per la Chiesa l'era delle grandi evangelizzazioni", ed è tempo invece di "chiedere a Dio che mandi solamente gli eletti" (così letteralmente è stato detto), quando gli chiediamo che "anime nuove" vengano aggiunte?
 
Io capisco il pensiero di Francesco, ed è vero che ci si può sentire a proprio agio con tutti, però questo è vero se in questo "stare insieme", non si respiri continuamente "cattiva aria", aria che odora o puzza di bestemmia.
Certo, se quello "stare insieme" consiste nell'andare a mangiare la pizza, o a discutere dell'amore di Dio in modo alquanto generico, ok, ma se si va un pochino oltre, sulle "onde" di quanto espresso sopra, non sarà più possibile sensirsi a proprio agio, io almeno non ci riesco.
« Ultima modifica: 16.08.2010 alle ore 22:26:36 by eliseob. » Loggato
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #22 Data del Post: 17.08.2010 alle ore 10:24:51 »
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Caro Eliseo, quello che volevo sottolineare è il fatto che non esistono 2 fazioni monolitiche, ma una serie di posizioni sfumate che vanno dai più moderati ai più estremisti e personalmente non ho problemi a confrontarmi con chi la pensa diversamente senza pensare di avere tutta la verità in tasca.
Dopodichè so benissimo che esistono posizioni estreme da una parte e dall'altra con le quali io stesso non mi sento a mio agio  Sorriso.
 
Da un lato si arriva ad affermare cose come quella che citi tu (d'altronde l'idea estremizzata di essere un gruppo eletto e superiore, di essere gli unici detentori della verità, sono tipici segni di un atteggiamento settario), dall'altro si mette un'accento eccessivo sul ruolo dell'uomo nell'opera di salvezza e e sulle sue opere anche nell'ottenere i doni che Dio ci vuole dare.
 
La cosa buffa è che se ci pensiamo bene i due estremi "si toccano". In ultima analisi entrambi mettono al centro l'uomo anzichè Dio. Il primo creando paradossalmente una sorta di merito -mai esplicitato, ma sentito nel gruppo- secondo cui se siamo stati eletti proprio noi una ragione ci sarà (capiamo meglio le scritture degli altri, siamo più santi degli altri, Dio ha visto il nostro cuore prima della creazione ecc). Dall'altro mettendo al centro l'opera personale per guadagnarsi benedizioni o anche la salvezza.
Ripeto, sto parlando di esempi estremi malati... ma come spesso accade il rischio di andare fuori strada c'è sia da un lato che dall'altro.
 
Comunque vorrei ringraziare tutti perchè sono venuti fuori alcuni spunti di riflessione molto interessanti.  Sorriso
« Ultima modifica: 17.08.2010 alle ore 10:25:34 by elovzu » Loggato

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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #23 Data del Post: 17.08.2010 alle ore 11:15:43 »
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Quote:
Ripeto, sto parlando di esempi estremi malati... ma come spesso accade il rischio di andare fuori strada c'è sia da un lato che dall'altro.

Si certo, per questo sono convinto che il concetto di "predestinazione", è per noi uomini troppo complesso, ed è un "mistero" che non siamo in grado di comprendere.
 
Sarebbe dunque meglio lasciarlo così com'è, senza tentare di "svelarlo", perchè è troppo facile correre il rischio di annullare il Cristo, e la Sua offerta a tutti i popoli, per "glorificare il Padre".  
Ma il Padre, è glorificato nel Figliuolo, e la nostra "scienza" potrebbe lasciarci senza accorgercene, senza il Figliuolo, e dunque, senza nemmeno il Padre, e quel che ci resta, sarebbe "un'elezione" che non ha alcun giovamento, se non nella lettera e nella forma, e nel modo in cui conduciamo la nostra vita, per "esser degni" di quell'elezione. Escludendo di fatto, tutta l'Opera del Cristo, la Grazia.
 
Inoltre, sono convinto che "l'estremismo", è "figlio" del "moderato". In quanto se il "moderato" un giorno si alza, e vuole "approfondire" (secondo il Comandamento, fra l'altro, cioè "medita giorno e notte..."Occhiolino, partendo da quello spunto "moderato", si trova ad un passo dal baratro....
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #24 Data del Post: 17.08.2010 alle ore 16:21:57 »
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Quote:

Comunque vorrei ringraziare tutti perchè sono venuti fuori alcuni spunti di riflessione molto interessanti.
 

Non vorrei che con queste precise parole, Francesco alludesse a una possibile chiusura della discussione. Se ciò dovesse succedere, la moderazione farebbe un grosso errore. Mi auguro, sinceramente, che ciò non avvenga.
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #25 Data del Post: 17.08.2010 alle ore 16:25:15 »
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Volevo solo ringraziare.  Risata
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #26 Data del Post: 17.08.2010 alle ore 16:35:50 »
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Va bene, Francesco.
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #27 Data del Post: 18.08.2010 alle ore 04:44:45 »
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Come considerava Calvino la dottrina della predestinazione, sulla base di Efesini 1:3-4, in maniera particolare
 

Quote:

Ora, se si chiedesse perché Dio ha pietà di una parte e trascura, tralascia, e abbandona l’altra, non vi è risposta se non che così gli piace. In seguito alla predicazione del vangelo in un luogo, alcuni ne saranno toccati con una fede viva nel loro cuore, e altri se ne andranno come erano venuti senza beneficiarne in alcun modo, oppure induriranno sé stessi contro Dio tradendo così la caparbietà che fino ad allora era stata nascosta in loro. Qual è la ragione di questo? Proprio questo, che Dio istruisce una sorta di persone mediante il suo Spirito Santo e lascia gli altri nella loro corruzione naturale.
 
In breve, dobbiamo notare qui che noi non sapremo mai da dove proviene la nostra salvezza finché non innalziamo la nostra mente all’eterno consiglio di Dio con il quale egli ha scelto chi ha voluto e ha lasciato il rimanente nella loro confusione e rovina.
 
Dobbiamo quindi concludere che è impossibile per gli uomini credere, se non gli è dato dall’alto]/u].  
 
È vero (come ho già accennato) che molti uomini trovano cavilli quando sentono che Dio ha [u]eletto alcuni come gli è parso bene e ha rigettato tutti gli altri
.
 
Egli riserva solo un certo numero di uomini ai quali conferisce il privilegio dell’adozione come suoi figli.
 
E quindi non si può dire che vi sia alcun riguardo per le persone innanzi a Dio, perché nella scelta di coloro che sono indegni egli rispetta unicamente la sua pura benevolenza. Nè egli considera se uno è più degno di un altro, ma prende quelli che vuole.
 
È vero che i papisti mostrano molta astuzia su questo punto, perché dicono che Dio ha eletto a salvezza coloro che non l’avevano ancora meritato, ma che tuttavia ha eletto coloro che egli ha previsto che l’avrebbero meritato.
 
Ma subito dopo essi rivoltano tutto e gettano tutto nella confusione, perché dicono che quando egli scelse chi voleva, lo fece perché se lo meritassero. E su questo essi poggiano tutti i loro meriti, a tal punto da concludere che gli uomini possono vincere il regno dei cieli con le proprie forze. Essi concedono effettivamente questo riguardo all’elezione, che è un libero dono, ma ritornano sempre alle loro sciocche supposizioni che Dio previde coloro che avrebbero compiuto il bene.
 
Ma come poteva prevedere ciò che non avrebbe potuto avvenire? Perché sappiamo che tutta la discendenza di Adamo è corrotta, e che non abbiamo la capacità di pensare anche un solo pensiero di buone opere, e tanto meno quindi siamo capaci di intraprendere a fare il bene. (Tutta la sottolineatura del testo, è nostra, e quello che dissero i papisti (termine usato da Calvino) in quel tempo, personalmente non lo condivido, e, credo, di non essere solo).
 

Tenuto conto che l’elezione dei credenti è avvenuta prima della creazione del mondo (Efesini 1:4), (e qui bisogna tener presente che il testo in questione è uno scritto indirizzato ai santi che sono in Efeso e fedeli in Gesù Cristo (v. 1), che quest'elezione (per essere coerente con Calvino) non riguarda solamente il gruppo, grande o piccolo che sia, della comunità efesina, ma si estende per tutti i fedeli di tutti i tempi e di qualsiasi luogo del mondo. Visto che si parli esplicitamente di una “elezione”, prima della creazione del mondo, è necessario chiamare in causa “l’onniscienza di Dio”, per cercare di comprendere, con una certa coerenza, (nella misura della limitazione umana che abbiamo) per evitare che i vari testi biblici che si citano da ambo le parti, non si contraddicano a vicenda, ma che si armonizzino.
 
Si direbbe: perché chiamare in causa l’onniscienza di Dio? Perché è il solo che conosce (nel senso pieno di questo termine), “il passato, il presente e il futuro”, visto che la Sua onniscienza, con ragione, abbraccia in pieno, i tre tempi del verbo. Non solo questo, ma anche e soprattutto perché il testo biblico afferma che Dio “annuncia la fine fin dal principio”.
 
che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute, che dico:Il mio piano sussisterà e farò tutto ciò che mi piace (Isaia 46:10).
 
Con questa premessa, entriamo nel cuore dell’argomento, anche se ci rendiamo conto che la dottrina della “predestinazione”, o meglio specificata “dell’elezione unilaterale divina”, non è un tema di facile trattazione. Il fatto stesso che, quando Calvino, nel XV° secolo, la mise in campo, suscitando un vespaio di critiche, definendola “una strana dottrina”, critiche che non si sono fermati ma proseguono ai nostri giorni, è una prova che l’argomento in questione, non è di facile interpretazione e trattazione. Ciò nonostante, proviamo ha dare un nostro modesto contributo, nella speranza che qualche nuvola nera che si è addensata sull’orizzonte, si dissolva.
 
Calvino riconosce che “tutta la discendenza di Adamo è corrotta”. Per discendenza di Adamo, si intende tutta la famiglia umana, visto che Adamo è il capostipite, da cui discendono tutti gli esseri umani. Se tutti gli esseri umani sono corrotti, non vediamo come si possono escludere quelli che Dio ha eletto, visto che si trovano nello stesso stato degli altri. Quindi, affermare che Dio “istruisce una sorta di persone mediante il suo Spirito Santo e lascia gli altri nella loro corruzione naturale”, significa compiere un’azione discriminatoria, cosa che non possiamo accettare, dal momento che si parla di Dio.  
 
Aggiungere anche: “Ha scelto chi ha voluto e ha lasciato il rimanente nella loro confusione e rovina”; ha “eletto alcuni come gli è parso bene e ha rigettato tutti gli altri. Egli riserva solo un certo numero di uomini ai quali conferisce il privilegio dell’adozione come i suoi figli”, è chiaramente discriminatorio. Questo rilievo, però, Calvino non l’accetta (e forse neanche i suoi seguaci di oggi). Però, uno che non è prevenuto nelle sue valutazioni e legge queste affermazioni, non potrà fare a meno di riconoscere un’azione discriminatoria di questi privilegiati ad essere “adottati come figli di Dio”.
 
Mentre se si accetta che Dio, in virtù della Sua onniscienza, sapeva vedere, prima della creazione del mondo, che gli eletti avrebbe creduto in Gesù, il Suo Unigenito Figlio e avrebbe accettato il “dono” della salvezza, tutti quei testi che vengono citati per sostenere l’unilateralità della scelta divina, appaiano coerenti e privi di contraddizioni rispetto a tutti gli altri testi che vengono riferiti, per respingere la “predestinazione” spiegata da Calvino e sostenuta dai suoi seguaci.
 
Quando nel testo biblico si legge:  
 
É venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto;
ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome
(Giovanni 1:11-12);
 
...«Signori, che debbo fare per essere salvato?»
Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia»
(Atti 16:30-31);
 
Chi crede nel Figlio ha vita eterna ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui" (Giovanni 3:36).
In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita (Giovanni 5:24).
In verità, in verità vi dico: Chi crede in me ha vita eterna (Giovanni 6:47), solo per citare alcuni passi, come si farà ad armonizzarli con la dottrina dell’elezione divina unilaterale?
 
Infine, che ne sarebbe del gran mandato e quale sarebbe stato il suo valore:
 
«Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura.
Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato
(Marco 16:15-16), se il numero degli eletti è stato segnato da Dio prima della creazione del mondo?
 
segue...
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« Ultima modifica: 18.08.2010 alle ore 15:26:53 by Domenico » Loggato
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #28 Data del Post: 18.08.2010 alle ore 04:46:09 »
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Questi pochi rilievi che abbiamo fatto, c'induce a riflettere seriamente, e, nello stesso tempo ci porta a formulare la seguente domanda: com'è possibile credere alla Bibbia come Parola ispirata dallo Spirito Santo, quando in essa troviamo queste enormi contraddizioni con la dottrina della predestinazione, così come la spiega Giovanni Calvino? Può la spiegazione che ha dato Calvino, circa la dottrina della predestinazione, favorire e incoraggiare la fede nella Parola di Dio? Ciò i miei dubbi che ciò avvenga!
« Ultima modifica: 18.08.2010 alle ore 15:25:03 by Domenico » Loggato
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Re: Calvinismo: elezione incondizionata
« Rispondi #29 Data del Post: 21.08.2010 alle ore 20:47:38 »
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on 18.08.2010 alle ore 04:46:09, Domenico wrote:
Questi pochi rilievi che abbiamo fatto, c'induce a riflettere seriamente, e, nello stesso tempo ci porta a formulare la seguente domanda: com'è possibile credere alla Bibbia come Parola ispirata dallo Spirito Santo, quando in essa troviamo queste enormi contraddizioni con la dottrina della predestinazione, così come la spiega Giovanni Calvino? Può la spiegazione che ha dato Calvino, circa la dottrina della predestinazione, favorire e incoraggiare la fede nella Parola di Dio? Ciò i miei dubbi che ciò avvenga!

 
Interessanti considerazioni su un soggetto che ultimamente sembra causare parecchia confusione.
 
Grazie a tutti voi, fratelli!
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