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   Calvinismo: depravazione totale umana
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   Autore  Topic: Calvinismo: depravazione totale umana  (letto 1201 volte)
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Calvinismo: depravazione totale umana
« Data del Post: 25.01.2008 alle ore 11:27:38 »
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Vorrei subito dire che apro questa serie di 3d non per polemizzare, ma solo per analizzare i famosi cinque punti del Calvinismo denominati con la sigla TULIP.
 
Aprirò un 3d per ogni punto per non fare confusione.
 
Buona riflessione.
 
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #1 Data del Post: 25.01.2008 alle ore 19:05:01 »
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Per avere una corretta informazione circa la dottrina riformata, invito per questo 3d alla lettura di quanto segue:
 
"1. Totale depravazione
 
(Leggi Romani, capitolo terzo)
 
Dobbiamo iniziare proprio da questo punto, per quanto spinoso. Avere idee esatte su questa dottrina può essere un buon punto di partenza per bene intendere le altre. Non avere idee chiare, o avere idee errate a questo proposito, conduce anche a non comprendere bene o a falsare le altre.
 
Definizione della dottrina
 
La parola depravato deriva dal latino e, nell’accezione che gli diamo, significa "alterato, guasto, non più genuino", ed è composta da de (del tutto) + pravus (malvagio, corrotto, storto). Il significato che comunemente si dà a questo aggettivo in italiano, potrebbe farcene fraintendere il significato teologico, ma è necessario pure imparare a non lasciarcene condizionare.
 
Con questa dottrina noi intendiamo, quindi, che l’essere umano sia del tutto storto, alterato, guasto, non più genuino rispetto al progetto creativo originale, e peccatore per natura in sé stesso e davanti a Dio. Questa natura corrotta ogni creatura umana la riceve in seguito alla caduta nel peccato dei nostri progenitori, che tale e quale si riproduce in tutti gli esseri umani loro discendenti. "Adamo … generò un figlio a sua somiglianza, conforme alla sua immagine" (Ge. 5:3). Essa si manifesta nella naturale propensione del cuore umano a voler fare a meno di Dio e a trasgredire la Sua santa legge.  
 
Ciò che la totale depravazione non è
 
Ad evitare equivoci ed incomprensioni, importante affermare pure che cosa noi non intendiamo con depravazione totale.
 
1. In primo luogo, noi non intendiamo che l’essere umano non abbia una coscienza. Dopo aver peccato, Adamo si nascose dall’Eterno Iddio (Ge. 3:8). Adamo non avrebbe potuto farlo se non avesse avuto una cattiva coscienza, non sentisse di essere colpevole. Allo stesso modo, sebbene totalmente depravati, gli accusatori della donna adultera, nell’episodio evangelico, mentre Gesù scriveva a terra con il dito sfidando colui che fosse privo di peccato a scagliare la prima pietra, erano: "convinti dalla coscienza" (Gv. 8:9) di essere pure trasgressori della legge di Dio.
 
2. In secondo luogo, noi non intendiamo che la persona che non sia stata rigenerata non possa compiere manifeste opere di carità e di bontà morale. Lo può fare, ma chi non è stato da Dio giustificato non può e non vuole fare queste opere alla gloria di Dio, ma per ragioni egoistiche o comunque per motivi diversi di quelli che Dio ha stabilito essere a Lui graditi. "Israele era una vigna lussureggiante, che dava frutto per se stesso, più cresceva il suo frutto, più moltiplicava gli altari; più ricco era il suo paese, più belle faceva le sue colonne sacre" (Os. 10:1). "Un tempio in rovina può anche avere magnifiche vestigia del suo splendore originale, ma non è più l’abitazione adatta per il dio per il quale era stato costruito" (A. H. Strong, Systematic Theology, p. 638).
 
3. In terzo luogo, noi non intendiamo che il peccatore compia di fatto tutto il male che potenzialmente potrebbe compiere. Questo punto è spesso equivocato da coloro che sono in disaccordo con noi. E’ della massima importanza che qui si sia ben chiari. La questione è: non è strettamente ciò che il peccatore fa, ma ciò che il peccatore è, a renderlo totalmente depravato. I farisei non trascuravano di pagare la decima della menta dell’aneto e del comino (Mt. 23:23), e la decima di tutto ciò che possedevano (Lu. 18:12), ma essi trascuravano le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia e la fede.
 
Ciò che la totale depravazione è
 
Notiamo ora che cosa intendiamo per totale depravazione.
 
1. In primo luogo il peccatore è privo d'amore per Dio. Cristo disse ai non credenti: "Sorridente'altra parte io vi conosco: so bene che non amate Dio" (Gv. 5:42 TILC). Privi di Cristo, possono anche avere un'apparenza esterna di religiosità, ma si tratta di formalità "… traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio" (2 Ti. 3:4). Invece che essere "amanti di Dio", coloro che non sono in condizione di salvezza sono nemici di Dio. "Perché quelli che seguono le inclinazioni dell'egoismo sono nemici di Dio, non si sottomettono alla legge di Dio: non ne sono capaci" (Ro. 8:7 TILC). La versione CEI dice: "i desideri della carne sono in rivolta contro Dio". Il termine originale è addirittura più forte, non solo "nemici di Dio", ma l'inimicizia stessa contro Dio: " Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio" (ND). "Un nemico può essere riconciliato, ma l'inimicizia no" (Matthew Henry, Commentary, Vol. VI, p. 416.). Inoltre "Sorridenteio è luce" (1 Gv. 1:5), e "la luce è venuta nel mondo ma gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie" (Gv. 3:19).
 
2. In secondo luogo, benché il peccatore possieda ogni facoltà morale, ogni sua facoltà morale è in disordine e contaminata. " sia la loro mente che la loro coscienza sono contaminate" (Tt. 1:15). "L'incapacità… è ben fondata, non nella mancanza di necessarie facoltà, ma nel fatto che queste facoltà sono in condizione morale corrotta" (A. A. Hodge, Outline of Theology, p. 342). "La depravazione che il peccato ha prodotto nella natura umana si estende ad essa nella sua interezza. Non c'è parte della natura umana che non ne sia stata colpita. La natura dell'uomo è tutta d'un pezzo, e ciò che influenza una sua parte influenza il tutto. Quando si viola la coscienza con la disubbidienza alla volontà di Dio, la comprensione morale viene oscurata, e la volontà indebolita. Non siamo fatti di compartimenti stagni, uno dei quali possa essere danneggiato e gli altri rimanere intatti" (Denney’s Studies in Theology, p. 83). Una goccia di inchiostro nell'acqua di un bicchiere macchia tutta l'acqua. Per questo anche un apostolo è costretto ad ammettere di sé stesso: " Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo" (Ro. 7:18). L'intera natura umana decaduta è colpita da questa corruzione".
 
Dal sito di www.riforma.net
 
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #2 Data del Post: 25.01.2008 alle ore 19:06:02 »
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Le dichiarazioni dellla Scrittura
 
La Scrittura più volte ribadisce: "…come sta scritto: "Non c'è alcun giusto, neppure uno. Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno" (Ro. 3:10-12).
 
Questo testo indica quale sia la posizione della creatura umana davanti a Dio: "Non c'è alcun giusto, neppure uno". Esso afferma in quale stato siano le sue capacità percettive: "Non c'è alcuno che abbia intendimento", come pure il tipo di rapporto che ha con Dio: "non c'è alcuno che ricerchi Dio". Inoltre questo versetto mostra come Dio veda ciò che l'uomo compie nella sua vita: "non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno". Sia perciò per quanto riguarda la sua posizione, che in ciò che compie nella sua vita, agli occhi di Dio la creatura umana è radicalmente corrotta, corrotto per natura e nella pratica " (A. H. Strong, Ibid., p. 579).
 
Non è possibile migliorare l'essere umano nemmeno coltivandolo. Non è possibile, attraverso la sua coltivazione, trasformare una mela marcia in una sana. Non è possibile educarlo: "Non c'è alcuno che abbia intendimento", e nemmeno ispirarlo: "non c'è alcuno che ricerchi Dio". Ispirare la musica e la predicazione, indipendentemente dall'opera dello Spirito Santo, non significa nulla. Non serve neanche occuparlo: "non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno". Invitarlo a cantare nel coro… dargli un incarico nella chiesa… non lo indurrà per questo ad amare Dio.
 
Ogni essere umano, per natura, inevitabilmente, è destinato a vedersi ricadere addosso l'ira di Dio: "…eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri" (Ef. 2:3). E' considerato dalla Scrittura "figlio del diavolo", cioè che ne porta le caratteristiche (Mt. 13:38; Gv. 8:44). E' "quanto meno un essere abominevole e corrotto, l'uomo, che beve l'iniquità come acqua!" (Gb. 15:16). E' incapace di udire realmente le parole di Cristo (Gv. 8:43,44), e tanto meno conoscerle intimamente (1 Co. 2:14). Così com'è non può in alcun modo piacere a Dio (Ro. 8:8). E' schiavo di Satana (2 Ti. 2:26). Il centro stesso della personalità umana è irrimediabilmente malato: "Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?" tradotto in altre versioni italiane con: "difficilmente guaribile" (CEI), "incorreggibile" (TILC), "insanabilmente maligno" (Riv.). Siamone del tutto persuasi, la Parola di Dio dice che ogni singola persona umana è totalmente depravata: "non c'è distinzione; poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Ro. 3:22,23).
 
Il danno risultante
 
Dato che l'essere umano è totalmente depravato, esso è pure totalmente deprivato, privo, di ogni capacità di compiacere a Dio. Questo lo si vede nel fatto che il peccatore è:
 
1. Spiritualmente morto. "…eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati" (Ef. 2:1 NR). Un morto non può fare nulla nell'ambito in cui è morto, e il peccatore è spiritualmente morto a Dio, morto per le cose spirituali. Non può quindi ravvedersi dei suoi peccati, credere nell'Evangelo, venire con fiducia a Gesù Cristo, né vivere per Lui. Martin Lutero scrive " Io credo di non potere, con la mia propria ragione o forza, credere in Gesù Cristo mio signore, o venire a Lui" (Martin Lutero, Piccolo Catechismo, Spiegazione del terzo articolo del Credo).
 
2. In secondo luogo, il peccatore è contaminato. Il suo cuore e la sua mente sono contaminati. Ai giorni di Noè: " Ora l'Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo" (Ge. 6:5). Forse che da allora i peccatori hanno migliorato? Lo Spirito Santo, attraverso l'apostolo Paolo, dice: "… ottenebrati nell'intelletto, estranei alla vita di Dio, per l'ignoranza che è in loro e per l'indurimento del loro cuore" (Ef. 4:18). Inoltre: "nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo" (Mt. 11:27).
 
3. In terzo luogo, il peccatore è disabile. Non può salvarsi da solo, e non si volgerà mai a Cristo per ottenerne salvezza fintanto che non viene rigenerato dallo Spirito Santo (Gv. 1:13; 6:63). Che dire però del "libero arbitrio"? Potrebbe forse volere venire a Cristo? Cristo stesso risponde: "voi non volete venire a me per avere la vita" (Gv. 5:40). La volontà umana è motivata e controllata dalla sua natura (Ef. 2:3). Egli è libero di volgersi a Cristo, ma non è in grado di farlo. Sono libero di diventare milionario, ma per il momento non ho la capacità o la possibilità di diventarlo. Volgersi a Cristo con fede è un atto spirituale, e il peccatore è spiritualmente morto. "non c'è alcuno che ricerchi Dio" (Ro. 3:11). Certo, "chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita" (Ap. 22:17), ma nessuno verrà, finché non ne verrà attirato dal Padre (Gv. 6:44). "Voi non volete" (Mt. 22:37).
 
Non leggiamo forse nella Bibbia: "Scegliete oggi chi volete servire"? Certo, in Giosuè 24:15, ma leggete per favore l'intero versetto: "E se vi pare cattiva cosa servire l'Eterno, scegliete oggi chi volete servire, o gli dèi che servirono i vostri padri di là dal fiume, o gli dèi degli Amorei, nel cui paese voi abitate; quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno". Notate dapprima come questa frase fosse rivolta a coloro ai quali pareva cosa cattiva, o priva di valore, "servire l'Eterno". Volete continuare ad applicare questa frase a voi stessi? Poi notate come la scelta non sia fra scegliere l'Eterno e il Diavolo, o il mondo, o qualcos'altro. La scelta è ora fra gli déi dall'altra parte del fiume, o gli dei degli Amorei! A loro sembrava male servire l'Eterno ed erano indecisi fra diversi falsi dei! Il popolo poteva andare avanti a discutere quale idolo seguire. Giosuè avrebbe scelto l'Eterno". Ascoltiamo Cristo in Giovanni 15:16: " Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo".
 
Si potrebbe obiettare che l'essere umano non sia responsabile di questa sua condizione di peccatore. Cerchiamo di ragionare con le leggi del nostro paese. Perché un uomo dovrebbe essere condannato alla prigione per ubriachezza quando è dipendente dall'alcool, un alcolizzato, e non può farci nulla? Ecco un altro uomo che non riesce a smettere di rubare. Eccone un altro che ha un tale brutto carattere che ha ucciso diverse persone. Non può farci nulla. Forse che queste persone non sono più responsabili di ubbidire alla legge civile perché non sono in grado di farlo? No, in nessun modo. Vorremmo chiedere a Diodi fare ciò che il nostro senso comune rifiuta di ammettere? Disprezzare le leggi del paese non ci esime dall'ubbidirle. L'incapacità non pregiudica la responsabilità. Sono responsabile di pagare i miei debiti, sia che lo possa fare oppure no. Il peccatore è responsabile di ubbidire alla legge morale di Dio, benché non sia in grado di farlo (1 Ti. 1:8-11). Il cristiano è responsabile di vivere senza peccato (1 Gv. 2:1), benché non sia in grado di farlo (Ro. 7:15-25). Dire: "Non sono capace, perciò non ne sono responsabile" dipende da come sia sorta questa incapacità. Se si tratta di un'incapacità creata (la colpa è del Creatore), allora non vi può essere obbligo alcuno (da parte dell'uomo). Ma se è acquisita, l'obbligo rimane (David S. Clark, A Syllabus of Systematic Theology, p. 213). Questa incapacità è stata acquisita da padre Adamo, e l'abbraccia tutta la sua razza (Ro. 5:12-21). La dottrina, però, dell'imputazione è un'altra dottrina, e merita un trattamento separato.
 
Dio ha fatto l'uomo retto, e se ha perduto la sua rettitudine, di questo deve ringraziare solo sé stesso, e non darne la colpa a Dio, il quale non è tenuto a sanare questo problema. La grazia dipende solo dal beneplacito di Dio. Egli la dà a chi vuole (Christopher Ness, An Antidote Against Arminianism, p. 84). Ne consegue che la salvezza del peccatore dipende interamente e solamente dalla grazia di Dio! "Sorridenteio è libero, in coerenza con l'intima perfezione della Sua natura, salvarne nessuno, pochi, molti, o tutti secondo il Suo sovrano beneplacito della Sua volontà" (Loraine Boettner, The Reformed Doctrine of Predestination, p. 71).
 
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #3 Data del Post: 25.01.2008 alle ore 19:07:17 »
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La liberazione
 
Dio scelse un certo numero di creature umane (innumerevoli per l'uomo), benché corrotte ed indegne, passibili solo di una giusta condanna, ad essere salvate. La scelta di queste persone si perde nell'eternità, prima della fondazione del mondo (2 Ti. 1:9; Ef. 1:4,5).
 
Il Figlio di Dio venne e prese i loro peccati su Sé stesso (1 Pi. 2:24), e morì per i loro peccati (1 Co. 15:3), e per loro (Ro. 5:8).
 
Nei tempi che Dio ritiene opportuni (Ga. 1:15,16), lo Spirito Santo viene e impartisce una nuova nascita (Gv. 1:13; 6:63) e vita eterna a questi peccatori morti (Gv. 3:1-16), per volontà sovrana di Cristo (Gv. 5:21), Dio operando in loro sia il volere che l'operare secondo il Suo beneplacito" (Fl. 2:13).
 
Cristo così viene a vivere nel loro cuore (Ef. 3:17) ed essi nascono da Dio, non per propria volontà, ma per la volontà di Dio (Gv. 1:12,13).
 
La sicurezza che questo sia avvenuto a te, caro lettore, è che tu un tempo ti trovasti sinceramente turbato e aggravato dei tuoi peccati e della tua condizione di perduto, e poi, hai visto il grande bisogno che avevi di Cristo come tuo personale Salvatore. Così la grazia di Dio ti spinse a credere nel Signore Gesù Cristo soltanto per trovarvi eterna salvezza, e tu ora sai di "essere passato dalla morte alla vita" (Gv. 5:24).
 
"Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio" (1 Gv. 5:1).
 
Fine
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #4 Data del Post: 29.01.2008 alle ore 14:20:26 »
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Pace andreiu,
una cosa che mi sono sempre chiesto, pur non essendomi addentrato molto i queste dottrine è relativa ad un aspetto.
Vorrei un chiarimento riguardo alla posizione di questa dottrina in riferimento ad un fatto riassumibile da ciò che Dio disse spesso al Suo popolo:
 
"ORA egli avverrà, se pur tu ubbidisci alla voce del Signore Iddio tuo, per osservar di mettere in opera tutti i suoi comandamenti, i quali oggi ti do, che il Signore ti farà eccelso sopra tutte le nazioni della terra."
 
"Ma, se tu non ubbidisci alla voce del Signore Iddio tuo, per osservar di mettere in opera tutti i suoi comandamenti, e i suoi statuti, i quali oggi ti do; egli avverrà che tutte queste maledizioni verranno sopra te, e ti giungeranno."
 
Che è poi parente del comandamento per eccellenza:
 
"Mangia pur d'ogni albero del giardino. Ma non mangiar dell'albero della conoscenza del bene e del male; perciocchè, nel giorno che tu ne mangerai per certo tu morrai"
 
Posto questo intervento qui, anche se il fatto si riferisce anche alle altre dottrine da te postate negli altri topic che hai aperto, poichè il fatto è sempre lo stesso.
Come è possibile far conciliare queste posizioni con la possibilità che Dio offre al'uomo in continuazione, come se Egli lasciasse all'uomo la libertà di scegliere?
Grazie in anticipo e pace a te.
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #5 Data del Post: 29.01.2008 alle ore 21:10:50 »
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on 29.01.2008 alle ore 14:20:26, backer wrote:
Vorrei un chiarimento riguardo alla posizione di questa dottrina in riferimento ad un fatto riassumibile da ciò che Dio disse spesso al Suo popolo:
 
"ORA egli avverrà, se pur tu ubbidisci alla voce del Signore Iddio tuo, per osservar di mettere in opera tutti i suoi comandamenti, i quali oggi ti do, che il Signore ti farà eccelso sopra tutte le nazioni della terra."
 
"Ma, se tu non ubbidisci alla voce del Signore Iddio tuo, per osservar di mettere in opera tutti i suoi comandamenti, e i suoi statuti, i quali oggi ti do; egli avverrà che tutte queste maledizioni verranno sopra te, e ti giungeranno."
 
Che è poi parente del comandamento per eccellenza:
 
"Mangia pur d'ogni albero del giardino. Ma non mangiar dell'albero della conoscenza del bene e del male; perciocchè, nel giorno che tu ne mangerai per certo tu morrai"
 
Posto questo intervento qui, anche se il fatto si riferisce anche alle altre dottrine da te postate negli altri topic che hai aperto, poichè il fatto è sempre lo stesso.
Come è possibile far conciliare queste posizioni con la possibilità che Dio offre al'uomo in continuazione, come se Egli lasciasse all'uomo la libertà di scegliere?
Grazie in anticipo e pace a te.
 

 
Caro Backer, il chiarimento bisognerebbe chiederlo a chi ha abbracciato la teologia "riformata". Sono d'accordo con i versetti che citi che evidenziano effettivamente il  
"libero arbitrio dell'uomo", pur essendo lui, da un punto di vista naturale "morto nei suoi falli e peccati".  
 
Pur essendo l'uomo incline al peccato, egli ha una "coscienza" che è una realtà interiore ad ogni essere umano che Iddio stesso ha introdotto, come possiede anche il "pensiero dell'eternità", nonchè l'azione dello Spirito atto a "convincerlo".
 
Ora sarebbe interessante esaminare l'aspetto della "chiamata divina", ma sarebbe meglio farlo nel 3d relativo all'elezione.
 
 Sorriso
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #6 Data del Post: 30.01.2008 alle ore 08:41:12 »
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Pace andreiu,
effettivamente, avendo tu detto una volta (mi sembra) che non eri "pentecostale", pensavo che potevi appartenere a qualche chiesa dell'area riformata.
Ringraziandoti per la risposta attendo,ed eventualmente attendiamo, la risposta di qualche fratello che ha abbracciato questa teologia.
Per quel che riguarda l'aspetto "chiamata divina" ed elezione, ma del resto anche con queste "parti" della teologia riformata che hai evidenziato nei topic, mi trovo un po' in difficoltà.
La ragione non è tanto legata alla conoscenza della Parola, quanto all'esperienza intima fatta con Dio, il Quale ho potuto conoscere personalmente attraverso la Parola, ma successivamente Egli si è mostrato e si mostra vivente.
Per come conosco Dio, e per come tutto ciò trova conferma nella Sua testimonianza nella Parola, faccio fatica a credere che Lo si possa concepire come descritto in queste dottrine e teologie.
Non sono dottine che non comprendo, anzi, ma le comprendo solo concependo un tipo di lettura ed esperienza limitata nei confronti di Dio, come se ci si rifiutasse di conoscerLo in tutti i Suoi aspetti.
La difficoltà di affrontare questi argomenti nasce proprio dal fatto che, da un certo punto di vista, queste dottrine trovano riscontro nella Parola, ma si scioglierebbero come ghiaccio al sole, se solo si accettasse un rapporto più intimo con Dio e la Sua Parola.
E' un po' come leggere una biografia, e vedendo che il protagonista ha una grande capacità di convincimento, si deduce che, tutte le persone che lo amano e gli stanno vicino, lo fanno perchè lui li ha convinti e plagiati.
Non ci sono dubbi che ha queste capacità, ma basterebbe entrare maggiormente nella sua intimità, considerare le sue manifestazioni, considerare quelle di coloro che gli stanno vicino, per scoprire che ha dei sentimenti che vanno aldilà delle sue capacità, e che coloro che lo amano, lo dimostrano.
La difficoltà è che, affrontando biblicamente questi discorsi, si entra in un campo minato, perchè riferimenti che appoggiano queste dottrine ce ne sono tanti, eppure basterebbe entrare nell'intimità di Dio e dei Suoi servi, per vedere che è tutto diverso.
Come fai a spiegare tutto questo a chi si ferma ai versetti?  
Puoi provare a dire come Gesù, "vieni e vedi", ma se si rimane sui versetti è una battaglia senza senso.
Spero di averti fatto comprendere ciò che sento.
Pace.
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #7 Data del Post: 15.06.2008 alle ore 00:16:39 »
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Caro Andreiu,
parto da zero. ho provato a leggere il Capitolo 3 della lettera ai Romani sulla Bibbia di Gerusalemme (C.E.I.) ma non mi è chiaro.Mi sia concesso riportare qui il cap. 3, attingendo dalla
"Nuova riveduta"
 
Romani 3
 
Privilegi dei Giudei
Ro 9:4-21; Mt 3:8-10
1 Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? Qual è l'utilità della circoncisione? 2 Grande in ogni senso. Prima di tutto, perché a loro furono affidate le rivelazioni di Dio. 3 Che vuol dire infatti se alcuni sono stati increduli? La loro incredulità annullerà la fedeltà di Dio? 4 No di certo! Anzi, sia Dio riconosciuto veritiero e ogni uomo bugiardo, com'è scritto:
«Affinché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole
e trionfi quando sei giudicato».
5 Ma se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo? Che Dio è ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Parlo alla maniera degli uomini.) 6 No di certo! Perché, altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo?
7 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio sovrabbonda a sua gloria, perché sono ancora giudicato come peccatore? 8 Perché non «facciamo il male affinché ne venga il bene», come da taluni siamo calunniosamente accusati di dire? La condanna di costoro è giusta.
 
Universalità del peccato
(Ec 7:20; Gb 15:14-16; Ge 6:5, 11-12; Sl 14:1-3) Ga 3:22
9 Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato, 10 com'è scritto:
«Non c'è nessun giusto,
neppure uno.
11 Non c'è nessuno che capisca,
non c'è nessuno che cerchi Dio.
12 Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti.
Non c'è nessuno che pratichi la bontà,
no, neppure uno».
13 «La loro gola è un sepolcro aperto;
con le loro lingue hanno tramato frode».
«Sotto le loro labbra c'è un veleno di serpenti».
14 «La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza».
15 «I loro piedi sono veloci a spargere il sangue.
16 Rovina e calamità sono sul loro cammino
17 e non conoscono la via della pace».
18 «Non c'è timor di Dio davanti ai loro occhi».
19 Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio; 20 perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato.
 
La giustificazione attraverso la fede in Cristo
Is 53:11; At 10:43; 2Co 5:21; Ga 2:15-16; 3:8-14, 22-29; Ef 2:7-9
21 Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: 22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: 23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - 24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. 25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, 26 al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.
27 Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; 28 poiché riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge. 29 Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli, 30 poiché c'è un solo Dio, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo della fede.
31 Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge.
 
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #8 Data del Post: 15.06.2008 alle ore 16:22:19 »
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In mancanza dei moderatori di zona ricordo che:
 
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #9 Data del Post: 15.06.2008 alle ore 16:27:35 »
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Ricordo a Linchen  
che sono stato autorizzato da Asaf
a postare in detta sezione.,
 
 comunque visto che tu hai qualche dubbio, aspetterò a postare,(argomenti di teologia) quando rientrano i moderatori di sezione: andreiu  e Asaf, pertanto oggi, domenica, mi asterrò.
 
Saluti.
 
Sandro_48
« Ultima modifica: 15.06.2008 alle ore 16:55:57 by Sandro_48 » Loggato

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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #10 Data del Post: 16.06.2008 alle ore 12:37:34 »
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Sebbene autorizzato  
a postare in questa sezione,  
per me studente  a Distanza della Facoltà di Teologia Valdese,  
è più propedeutico incominciare a studiare il Pensiero della Riforma dallo studio di Lutero, che non da Calvino, che è di circa 30 anni posteriore.
Rimando quindi lo studio del Calvinismo a quando avrò ben chiare le idee su Lutero, di cui ho comprato  sia il Piccolo Catechismo, che il Grande Catechismo.; mi scuso con Andreiu e ringrazio Linchen, che con la pausa di ieri mi ha fornito l'occasione di questa riflessione.  
 
Sandro_48
« Ultima modifica: 16.06.2008 alle ore 12:55:28 by Sandro_48 » Loggato

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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #11 Data del Post: 31.05.2009 alle ore 16:15:43 »
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Riportando in auge questo topic penso si possa muovere dalla verità espressa in Romani 3:23 e cioè "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio".
Non c'è alcun giusto sulla terra ad eccezione dell'Unico Giusto, nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Eppure questa totale depravazione è tale da inibire all'uomo ogni possibilità di porsi alla ricerca di Dio?
Ogni volontà è stata del tutto estinta?
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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #12 Data del Post: 31.05.2009 alle ore 17:43:27 »
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Vi invito a leggere i miei articoli scritti in questo periodico:
 
 http://www.ilcristiano.it/
 
 Bisogna cliccare su "Arretrati" ed andare fino a gennaio 2009 dove compare il mio primo articolo su "Il Calvinismo alla luce della Parola di Dio".
 
 Sorriso
« Ultima modifica: 31.05.2009 alle ore 17:44:36 by andreiu » Loggato

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Re: Calvinismo: depravazione totale umana
« Rispondi #13 Data del Post: 31.05.2009 alle ore 21:29:34 »
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Solo una breve riflessione.  Sorriso
 
Non sono certe pratiche di culto, o certe osservanze morali che ci "giustificano" davanti a Dio, liberandoci dallo stato di "peccaminosità" radicale in cui tutti veniamo a trovarci.
Dio soltanto può salvare l'uomo, rimanendo così fedele al Suo amore e alle Sue promesse.
 
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