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   perchè mettere il velo nei culti?
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   Autore  Topic: perchè mettere il velo nei culti?  (letto 11736 volte)
sarah
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #45 Data del Post: 18.03.2009 alle ore 15:41:36 »
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on 18.03.2009 alle ore 15:31:00, Joe75 wrote:

 
Leggiti tutto quello che è stato scritto sul velo prima di dire che non è biblico.
Puoi dire che oggi non lo ritieni attuale, ma non puoi dire che non è biblico.
Ti sembra una sottigliezza? Non lo è dato che qui stiamo in dottrina e devi argomentare con la dottrina.
Le tue "risate" sulle sorelle col velo mi indignano e credo che lo stesso possano dire altri evangelici di questo sito.
Rifletti prima di scrivere ed in questa sezione ancora di più
 

 Applauso Applausoappunto,quoto.
« Ultima modifica: 18.03.2009 alle ore 15:43:14 by sarah » Loggato
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #46 Data del Post: 18.03.2009 alle ore 16:10:16 »
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on 18.03.2009 alle ore 11:48:50, backer wrote:
Una cosa però vorrei capirla, New: ma che c'è di strano a mettere il velo?
 

Non mi sembra di aver detto che sia una cosa strana, quello che volevo dire è che a mio avviso il "velo" oggi assume un altro significato. Ma con questo non ho voluto giudicare nessuno e, se una donna vuol metterlo, a mio avviso è libera di farlo e io la rispetto. Quello che vorrei chiarire è comunque che un'altra (se non vuole) deve pure sentirsi libera di non indossarlo come oggi avviene in tante Chiese.
 
« Ultima modifica: 18.03.2009 alle ore 16:22:43 by New » Loggato
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #47 Data del Post: 18.03.2009 alle ore 16:18:19 »
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on 18.03.2009 alle ore 12:05:25, Sugarfree wrote:
Il velo non è biblico, è solo legato all acultura di quel tempo. La sottimissione la si deve avere nel cuore e non indossando un fazzoletto ricamato in testa, che a me personalmente fa sorridere quando mi è capitato di vederlo.
Una donna puo portare il velo e non essere sottomessa a Dio con il cuore e umiltà, può non portarlo ed esserGli sottomessa. E' tanto semplice.
E poi o lo si porta sempre, come i musulmani, o non lo si porta affatto, che mi significa metterlo solo nel momento del culto? E negli altri momenti della giornata la donna non deve essere sottomessa a Dio?
Per me è un usanza inutile.

 
Cara Sugar, dire che un particolare ben descritto nella Bibbia non è biblico è davvero un azzardo.
 
Se tu la trovi un usanza inutile nessuno può discutere: ognuno di noi ha libertà di pensiero e di parola, ma non si può negare quello che è solo perché non ci piace o lo troviamo anacronistico.
 
In 1 Corinzi Paolo è esaustivo sull'uso del velo; ci sono diverse chiese dove non si porta più: non si perde la salvezza per questo, ma non si può negare che è una chiara indicazione e le persone che lo portano aderiscono al testo biblico più di chi non lo fa. Questo non si può controvertire.
 
Spero che il sorriso che affiora sul tuo viso alla vista di una sorella con il velo in testa non sia di sufficienza, quasi a considerarle delle persone arretrate, perché sarebbe alquanto offensivo.  
 
Il fatto che poi una donna sia realmente sottomessa quando indossa il velo è cosa che non ci riguarda, perché è a Dio che dobbiamo rispondere della nostra sottomissione a Lui e sicuramente non considero meno sottomessa chi non lo indossa, ma anche questa è una questione tra noi e Dio.
 
Intanto ribadiamo che nella Bibbia che la donna debba portare il velo è desunto chiaramente, ergo è biblico.  
 
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #48 Data del Post: 18.03.2009 alle ore 16:30:57 »
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on 18.03.2009 alle ore 12:05:25, Sugarfree wrote:
Il velo non è biblico, è solo legato all acultura di quel tempo. La sottimissione la si deve avere nel cuore e non indossando un fazzoletto ricamato in testa, che a me personalmente fa sorridere quando mi è capitato di vederlo.
Una donna puo portare il velo e non essere sottomessa a Dio con il cuore e umiltà, può non portarlo ed esserGli sottomessa. E' tanto semplice.
E poi o lo si porta sempre, come i musulmani, o non lo si porta affatto, che mi significa metterlo solo nel momento del culto? E negli altri momenti della giornata la donna non deve essere sottomessa a Dio?
Per me è un usanza inutile.

 
Cara Sugar, non voglio ripetere ciò che altri hanno detto, ma qui ti trovi in una sezione di esegesi e perciò il tuo pensiero, assolutamente rispettabile, deve essere per lo meno accompagnato da passi biblici che dimostrano la tua tesi.
 
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #49 Data del Post: 28.03.2009 alle ore 15:58:41 »
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Nei versi 5 e 6 del passo in Corinzi: "Se è una cosa
vergognosa per la donna farsi tagliare i capelli o rasare, si copra il capo".  
 Le donne Greche e Romane usavano coprirsi il capo, e questo facevano anche le donne ebree.  
Le uniche donne che non si coprivano il capo erano le meritrici, le quali si radevano completamente, e le
sacerdotesse pagane che pregavano i loro falsi dei con i capelli spettinati.  
Sarebbe stato vergognoso, quindi,  per le donne cristiane essere assimilate alle meritrici e alle sacerdotesse pagane che non usavano il velo sulla loro testa.
 
Mi piace poi cosa dice a proposito del velo  John Wijngaards, che, anticipo, potrà lasciare sbigottito qualcuno:
 
Paolo voleva che nelle assemblee cristiane le donne portassero il velo: era questa un’usanza ebraica alla quale avevano fatto obiezione alcune donne di Corinto. Paolo dedica a ciò una lunga argomentazione, esibendo una razionalizzazione teologica dopo l’altra: l’uomo non ha bisogno di portare il velo perchè ha un rapporto piu diretto con Cristo; l’uomo è immagine di Dio e riflette la gloria di Dio; l’uomo fu il primo ad essere creato; la donna dipende dall’uomo in tutte queste cose. Paolo stesso, però, si rende ben conto della debolezza di queste argomentazioni “teologiche”, e alla fine scopre le carte quando conclude: “e se qualcuno vuole ancora contestare; questa non è un’usanza nostra, nè l’usanza delle chiese di Dio” (1 Cor 11, 1-6).
 
Paolo è certamente uno dei maggiori teologi del Nuovo Testamento, ma in questo passo ha fatto uno scivolone. Nel desiderio di giustificare la prassi del velo delle donne, si lascia trascinare in speculazioni teologiche che sono tipicamente ebraiche, non cristiane. Alcuni dei suoi argomenti non sono neanche più ben comprensibili, perchè pre suppongono una teologia ebraica che oggi non conosciamo più, Perchè mai un uomo che profetizzasse con il capo coperto “mancherebbe di riguardo al proprio capo”, mentre una donna “mancherebbe di riguardo al proprio capo” se lo facesse senza velo? E perchè mai la donna dovrebbe portare il velo "a motivo degli angeli" ? Qui san Paolo cammina su ghiaccio molto sottile, e non sarebbe corretto verso di lui, nonchè non corretto teologicamente, prendere sul serio gli argomenti da lui avanzati. Tutto ciò che possiamo dire è che, nella sua razionalizzazione, Paolo dimostra quanto era ancora imbevuto del mito sociale ebraico della supremazia maschile.
 
« Ultima modifica: 28.03.2009 alle ore 16:33:35 by mikel » Loggato

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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #50 Data del Post: 28.03.2009 alle ore 17:21:46 »
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on 28.03.2009 alle ore 15:58:41, mikel wrote:
Nei versi 5 e 6 del passo in Corinzi: "Se è una cosa
vergognosa per la donna farsi tagliare i capelli o rasare, si copra il capo".  
 Le donne Greche e Romane usavano coprirsi il capo, e questo facevano anche le donne ebree.  
Le uniche donne che non si coprivano il capo erano le meritrici, le quali si radevano completamente, e le
sacerdotesse pagane che pregavano i loro falsi dei con i capelli spettinati.  
Sarebbe stato vergognoso, quindi,  per le donne cristiane essere assimilate alle meritrici e alle sacerdotesse pagane che non usavano il velo sulla loro testa.
 
Mi piace poi cosa dice a proposito del velo  John Wijngaards, che, anticipo, potrà lasciare sbigottito qualcuno:
 
Paolo voleva che nelle assemblee cristiane le donne portassero il velo: era questa un’usanza ebraica alla quale avevano fatto obiezione alcune donne di Corinto. Paolo dedica a ciò una lunga argomentazione, esibendo una razionalizzazione teologica dopo l’altra: l’uomo non ha bisogno di portare il velo perchè ha un rapporto piu diretto con Cristo; l’uomo è immagine di Dio e riflette la gloria di Dio; l’uomo fu il primo ad essere creato; la donna dipende dall’uomo in tutte queste cose. Paolo stesso, però, si rende ben conto della debolezza di queste argomentazioni “teologiche”, e alla fine scopre le carte quando conclude: “e se qualcuno vuole ancora contestare; questa non è un’usanza nostra, nè l’usanza delle chiese di Dio” (1 Cor 11, 1-6).
 
Paolo è certamente uno dei maggiori teologi del Nuovo Testamento, ma in questo passo ha fatto uno scivolone. Nel desiderio di giustificare la prassi del velo delle donne, si lascia trascinare in speculazioni teologiche che sono tipicamente ebraiche, non cristiane. Alcuni dei suoi argomenti non sono neanche più ben comprensibili, perchè pre suppongono una teologia ebraica che oggi non conosciamo più, Perchè mai un uomo che profetizzasse con il capo coperto “mancherebbe di riguardo al proprio capo”, mentre una donna “mancherebbe di riguardo al proprio capo” se lo facesse senza velo? E perchè mai la donna dovrebbe portare il velo "a motivo degli angeli" ? Qui san Paolo cammina su ghiaccio molto sottile, e non sarebbe corretto verso di lui, nonchè non corretto teologicamente, prendere sul serio gli argomenti da lui avanzati. Tutto ciò che possiamo dire è che, nella sua razionalizzazione, Paolo dimostra quanto era ancora imbevuto del mito sociale ebraico della supremazia maschile.
 

 
Effettivamente lascia sbigottito e purtroppo non in senso positivo.
 
Pensare che solo in questo caso Paolo abbia preso degli svarioni teologici, quando in realtà focalizza un insegnamento assolutamente chiaro circa le reciproche responsabilità e funzioni dell'uomo e della donna, mi para anacronistico.
 
Le motivazioni teologiche l'apostolo le porta, ed alla fine di tutta questa sezione che arriva fino al cap.14 dichiara che ciò che è stato detto sono "comandamenti del Signore", non svarioni teologici.
 
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #51 Data del Post: 28.03.2009 alle ore 18:09:52 »
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Non vorrei andare O.T. ma ritengo importante fare ancora una considerazione:
un' altro costume paolino che rientra in questa categoria è che le donne non dovevano parlare nella pubblica assemblea. Benchè Paolo ritenga normale che una donna preghi o profetizzi nell’assemblea (1 Cor 11, 5), le proibisce di “parlare".
 
 Cornelius a Lapide, che scriveva nel 1616, esprimeva  
l' opinione corrente quando diceva che la proibizione alle donne di parlare era “as solute ed universale”. Egli elencava cinque ragioni per tale proibizione:  
 
"Essa deriva dalla nature delle donne e dal comando positivo di Dio contenuto in Genesi 3, 16.  
Il silenzio in presenza degli uomini si addice maggiormente all’umile condizione lella donna.  
L’uomo possiede in più alto grado della donna la ragione, il giudizio e la discrezione.  
Parlando, la donna può essere tentata di indurre l’uomo al peccato.  
E' meglio che la donna rimanga nell’ignoranza di tutto ciò che non ha bisogno di sapere.
 Ponendo domande stupide nella chiesa, essa darebbe scandalo agli altri. "
Davvero sbalorditivo! Ma, ovviamente, inaccettabile.
 
Dopo tutto  Paolo dà molto più spazio all’affare del velo di quanto ne dia a quell’altra usanza che le donne tacessero in pubblico.  
 
 La prescrizione di Corinti 11 per San Paolo, è legata al piano   divino della creazione.  
Difficilimente vi si potrebbe vedere l’espressione di un dato culturale.  
L’enorme peso dottrinale attribuito così a questo versetto può essere dedotto dalla ragione teologica data per la proibizione ? E che cosa si deve pensare del fatto che Paolo cita la medesima ragione per imporre alle donne l’uso del velo? Infatti, per dimostrare che la donna deve velarsi il capo (1 Cor 11, 8-10), e che non deve parlare nell’assernblea (1 Tim 2, 12-13)  Paolo porta la medesima ragione, e cioè che Adamo fu creato prima di Eva. Ma allora non si dovrebbe valutare i due divieti allo stesso modo ?  
 
Paolo produce una razionalizzazione teologica, che ancor una volta è tipicamente ebraica. Egli si riferisce alla legge mosaica: "come dice la Legge", ed al racconto della creazione secondo il quale Adamo fu creato prima di Eva.  
Ma una razionalizzazione del genere non ha alcun valore di insegnamento, e non può avere il peso di una affermazione dottrinale.  
Che la venuta di Cristo abbia portato all’abolizione della legge mosaica, lo ha riconosciuto più volte san Paolo stesso; chi fosse stato creato prima e chi dopo, era uno degli argomenti preferiti delle discussioni tra i teologi ebrei, il che indusse Paolo, in altri passi, a paragonare Cristo ad Adamo (v, 1 Cor 15, 45-49).  
 
« Ultima modifica: 28.03.2009 alle ore 18:11:50 by mikel » Loggato

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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #52 Data del Post: 30.03.2009 alle ore 08:04:49 »
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Quote:
e se qualcuno vuole ancora contestare; questa non è un’usanza nostra, nè l’usanza delle chiese di Dio” (1 Cor 11, 1-6).

 
Certo che Paolo la sapeva e la vedeva lunga ....
Già solo questa affermazione vale tutto il "can-can" che si tira in ballo per la questione del velo.
Paolo già allora doveva fermarsi e lasciar perdere, visto che molti badavano più alle proprie giustizie che alla vita eterna.
Ma sembra che i tempi non siano cambiati.
Se il fatto del velo è di secondaria importanza, anzi non è di alcuna importanza, perchè si fanno sempre tente storie invece di metterlo per lasciare le proprie giustizie per amor di Dio?
Dove sta, davanti a Dio, il vantaggio di non metterlo?
Dove stà per la vita eterna il vantaggio di non metterlo?
Se almeno in un punto della scrittura è scritto, perchè tante storie a favore del non metterlo"?
Qualcuno mi può rispondere?
 
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #53 Data del Post: 30.03.2009 alle ore 09:15:16 »
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on 30.03.2009 alle ore 08:04:49, backer wrote:

 
Certo che Paolo la sapeva e la vedeva lunga ....
Già solo questa affermazione vale tutto il "can-can" che si tira in ballo per la questione del velo.
Paolo già allora doveva fermarsi e lasciar perdere, visto che molti badavano più alle proprie giustizie che alla vita eterna.
Ma sembra che i tempi non siano cambiati.
Se il fatto del velo è di secondaria importanza, anzi non è di alcuna importanza, perchè si fanno sempre tente storie invece di metterlo per lasciare le proprie giustizie per amor di Dio?
Dove sta, davanti a Dio, il vantaggio di non metterlo?
Dove stà per la vita eterna il vantaggio di non metterlo?
Se almeno in un punto della scrittura è scritto, perchè tante storie a favore del non metterlo"?
Qualcuno mi può rispondere?
 

 
Backer, i vantaggi penso che stiano nel lasciare che chiunque possa sentirsi a proprio agio quando frequenta la comunità vestendosi come vuole, io ad esempio fui rimproverato per non essermi presentato in giacca e cravatta. Dio ci chiede decoro, ordine e sobrietà. Non vi é una legge che stabilisca che capo d'abbigliamento devo indossare.
 
Proprio per il fatto che non centra nulla con la vita eterna, mi chiedo perché mai lo si voglia imporre se poi crea tanto malcontento.
 
In merito al fatto che il velo fu un insegnamento dato solo alla chiesa di Corinto, dovrebbe per lo meno portare ad un indagine e capire come mai a loro si e in altre chiese no.
 
La questione la si dovrebbe analizzare nel contesto storico in cui Paolo si trovava ad operare. A Corinto era molto radicata l'idolatria verso la dea Afrodite, tale condizione intaccò la cultura del luogo portando un malcostume nella società in cui i ruoli tra uomo e donna erano indecorosi.
Fra gli uomini, aleggiavano abitudini affeminate, e le donne erano ribelli e dedite ai culti alla dea Afrodite, dea della fertilità e per questo motivo sovrastante sull'autorità maschile....
 
La storia potete studiarvela anche voi... Nel dizionario di Rné Pache, o in varie enciclopedie bibliche, vengono raccontati i contesti storici di queste chiese, cosa molto importante da studiare e conoscere.
 
Se questi consigli che Paolo ha dato alla chiesa di Corinto, servono per mantenere l'ordne anche nelle nostre chiese, nulla in contrario, ma se diventano leggi e addiritturano vengono messe in relazione con la salvezza...  No
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #54 Data del Post: 30.03.2009 alle ore 10:56:52 »
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on 30.03.2009 alle ore 09:15:16, Giuseppe ex gagi wrote:

 
Backer, i vantaggi penso che stiano nel lasciare che chiunque possa sentirsi a proprio agio quando frequenta la comunità vestendosi come vuole, io ad esempio fui rimproverato per non essermi presentato in giacca e cravatta. Dio ci chiede decoro, ordine e sobrietà. Non vi é una legge che stabilisca che capo d'abbigliamento devo indossare.

 
Caro Gagi non si tratta di abbigliamento in senso generale, ma di una forma esteriore che simboleggia una realtà profondo interiore. L'esempio che mi fai della giacce e della cravatta in fatti non regge, in quanto la Bibbia non mi dice lapidariamente cosa devo indossare, ma per quanto concerne la donna, Paolo parla di un elemento importante e di un'equazione fondamentale velo= simbolo di sottomissione.
 

Quote:
Proprio per il fatto che non centra nulla con la vita eterna, mi chiedo perché mai lo si voglia imporre se poi crea tanto malcontento.

 
Ci sono tanti argomenti che non sono in relazione alla vita eterna e allora non bisogna parlarne?
 

Quote:
In merito al fatto che il velo fu un insegnamento dato solo alla chiesa di Corinto, dovrebbe per lo meno portare ad un indagine e capire come mai a loro si e in altre chiese no.
.
 
E questo cosa vorrebbe dire? Ci sono insegnamenti che sono solo in una lettera o in un paio di lettere e per questo non vanno seguite?  
 

Quote:
La questione la si dovrebbe analizzare nel contesto storico in cui Paolo si trovava ad operare. A Corinto era molto radicata l'idolatria verso la dea Afrodite, tale condizione intaccò la cultura del luogo portando un malcostume nella società in cui i ruoli tra uomo e donna erano indecorosi.
Fra gli uomini, aleggiavano abitudini affeminate, e le donne erano ribelli e dedite ai culti alla dea Afrodite, dea della fertilità e per questo motivo sovrastante sull'autorità maschile....

 
Le motiavzioni addotte da Paolo non erano culturali, ma teologici ed è su queste che dobbiamo focalizzare la nostra attenzione.
 

Quote:
Se questi consigli che Paolo ha dato alla chiesa di Corinto, servono per mantenere l'ordne anche nelle nostre chiese, nulla in contrario, ma se diventano leggi e addiritturano vengono messe in relazione con la salvezza...  No
.
 
In relazione alla salvezza no, in relazione all'ubbidienza si.
 
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #55 Data del Post: 30.03.2009 alle ore 12:14:21 »
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on 30.03.2009 alle ore 09:15:16, Giuseppe ex gagi wrote:

 
Backer, i vantaggi penso che stiano nel lasciare che chiunque possa sentirsi a proprio agio quando frequenta la comunità vestendosi come vuole, io ad esempio fui rimproverato per non essermi presentato in giacca e cravatta. Dio ci chiede decoro, ordine e sobrietà. Non vi é una legge che stabilisca che capo d'abbigliamento devo indossare.
 
Proprio per il fatto che non centra nulla con la vita eterna, mi chiedo perché mai lo si voglia imporre se poi crea tanto malcontento.
 
In merito al fatto che il velo fu un insegnamento dato solo alla chiesa di Corinto, dovrebbe per lo meno portare ad un indagine e capire come mai a loro si e in altre chiese no.
 
La questione la si dovrebbe analizzare nel contesto storico in cui Paolo si trovava ad operare. A Corinto era molto radicata l'idolatria verso la dea Afrodite, tale condizione intaccò la cultura del luogo portando un malcostume nella società in cui i ruoli tra uomo e donna erano indecorosi.
Fra gli uomini, aleggiavano abitudini affeminate, e le donne erano ribelli e dedite ai culti alla dea Afrodite, dea della fertilità e per questo motivo sovrastante sull'autorità maschile....
 
La storia potete studiarvela anche voi... Nel dizionario di Rné Pache, o in varie enciclopedie bibliche, vengono raccontati i contesti storici di queste chiese, cosa molto importante da studiare e conoscere.
 
Se questi consigli che Paolo ha dato alla chiesa di Corinto, servono per mantenere l'ordne anche nelle nostre chiese, nulla in contrario, ma se diventano leggi e addiritturano vengono messe in relazione con la salvezza...  No

 
Caro Giuseppe,
quello che cercavo di sottolineare è proprio la questione dei malcontenti.
Tu dici che allora c'erano contesti storici particolari, bene.
Ed oggi, dove siamo diversi? Solo perchè siamo 2000 anni dopo?
Poi, oggi ci sono malcontenti perche ci sono imposizioni?
Gesù ha accettato di morire nel modo più ingiusto che si possa concepire, Lui Giusto a causa di ingiusti, lui senza peccato dover pagare per un peccato non suo.
Noi ci stiamo a fare tante menate per il velo e per la giacca?
Gesù ha accettato l'ingiustizia più grossa.
Perchè noi, se il velo o la giacca, si tratta di igiustizia non l'accettiamo come il nostro Maestro e per amore del nostro Maestro?
Ma è veramente il nostro maestro?
Questo volevo sottolineare.
Molti si fanno menate per obbligare, altri si fanno menate perchè sono obbligati, ma a Gesù non guarda nessuno, come Egli ha patito e basta?
Guardiamo a Gesù solo quando abbiamo bisogno di aiuto?
E poi, se è scritto ed io ho letto, io non mi faccio menate di contesti storici, perchè io ho creduto che quella Parola è per me.
Chi vuol togliere e mettere in funzione di ciò che reputa giusto, faccia pure, "noi delle chiese di Gesù Cristo non abbiamo tale usanza".
Tu dici che non è una questione di salvezza?
IL velo no, ma il perchè lo si mette o non lo si mette si, e se si ponesse mente al proprio cuore, sul perchè accetta o non accetta, molte cose sarebbero più semplici.
L'ubbidienza non è quella via che si imbocca solo quando siamo d'accordo, perchè chi ubbidisce solo quando è d'accordo non potrà mai dire di essere ubbidiente se non a sé stesso ed al proprio discernimento.
E questa non è ubbidienza.
Ora, per me, l'ubbidienza è fondamentale per essere certi della salvezza, velo o non velo.
Però questioni come il velo evidenziano a ciascuno quanto siamo disposti ad ubbidire per amore e timore di Dio.
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #56 Data del Post: 30.03.2009 alle ore 12:20:58 »
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Devo ammettere che "di solito" non porto il velo.
 
Ma quando mi sono trovata in contesti dove questo veniva visto come segno di sottomissione, a Dio ed
alle autorita' della chiesa, l'ho fatto di buon animo e
non mi e' pesato affatto.
 
Come si potrebbe condiderare, dal punto di vista
biblico, una posizione come la mia?
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #57 Data del Post: 30.03.2009 alle ore 13:16:32 »
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on 30.03.2009 alle ore 12:20:58, linchen wrote:
Devo ammettere che "di solito" non porto il velo.
 
Ma quando mi sono trovata in contesti dove questo veniva visto come segno di sottomissione, a Dio ed
alle autorita' della chiesa, l'ho fatto di buon animo e
non mi e' pesato affatto.
 
Come si potrebbe condiderare, dal punto di vista
biblico, una posizione come la mia?

 
Pace Linchen,
"dal punto di vista biblico" è un discorso molto ampio, proprio perchè il velo in sè, come usanza o come "dovere" non aggiunge o toglie nulla a colui o colei che hanno creduto.
Il discorso, semmai, come ho cercato di esporre nei post precedenti, è perchè "si è scelto o non si è scelto", indipendentemente dall'oggetto "velo", ma riferito a ciò che è scritto.
Se hai scelto di non metterlo, considerato che è scritto, avrai le tue buone ragioni, e sono queste da mettere a confronto con la scrittura, cosa che estende di molto il concetto di "considerare biblicamente una posizione".
Io, per esempio, non condivido l'atteggiamente di chi, pur sapendo che è scritto, deve trovare una ragione valida per non mettere il velo, anche se è scritto di metterlo.
Ma questa potrebbe essere la mia osservazione, fine a sé stessa, e, grazie a Dio, nessuno sarà giudicato in base all'osservazione di un individuo.
Però, se un'anima, pur sapendo che è scritto e che ciò non nuoce certamente alla salvezza (anzi, per ciò che è scritto potrebbe essere "un aiuto"Occhiolino, decide comunque di non mettere il velo, dovrà confrontare le proprie ragioni con la scrittura, e ciò lo può fare solo il tale o la tale.
Anche il discorso di sentirsi approvati nel proprio cuore è relativo, perchè ciò è valido solo quando l'approvazione deriva sempre e comunque dallo Specchio della Parola, uno Specchio dove confrontare le ragioni del proprio cuore.
Cara Linchen, entrando in questi meandri il discorso si complica per l'uomo, il quale dovrebe rendere ragione anche "di ogni parola oziosa che esce dalla propria bocca", cosa che non tutti sono disposti a fare.
Dipende da cosa vogliamo e cerchiamo, quanto siamo disposti a mettere in discussione del nostro essere, e di certo la Parola, presa come uno specchio e non come un "manuale del fare o non fare", potrebbe essere un grande aiuto ma anche una fonte continua di accusa e sofferenza.
Non credo che tutti siano disposti a tanto, ma per coloro che si dispongono c'è guadagno di una vera e reale libertà, quella dal peccato, la quale però rende "servi della Giustizia".
Pace a te
 
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #58 Data del Post: 30.03.2009 alle ore 13:33:10 »
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on 30.03.2009 alle ore 12:20:58, linchen wrote:
Devo ammettere che "di solito" non porto il velo.
 
Ma quando mi sono trovata in contesti dove questo veniva visto come segno di sottomissione, a Dio ed
alle autorita' della chiesa, l'ho fatto di buon animo e
non mi e' pesato affatto.
 
Come si potrebbe condiderare, dal punto di vista
biblico, una posizione come la mia?

 
Cara Lina,
credo che il punto del discorso sia sulle convinzioni personali.
 
Da quello che leggo in 1 Co 11, mi pare che Paolo dia una direttiva chiara con tanto di motivazioni.
 
Perciò se tu sei convinta che il velo sia importante per dimostrare anche nella "forma" la tua sottomissione al Signore dovresti metterlo sempre, in caso contrario, no.
 
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Re: perchè mettere il velo nei culti?
« Rispondi #59 Data del Post: 30.03.2009 alle ore 13:34:21 »
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Come ho già fatto in precedenza vorrei paragonare questo comando di Paolo a quello in cui si ordina che la donna non si vesta con abito da uomo.
C'è qualcuno che per caso applica questo specificando che le donne non devono portare una tunica lunga fino ai piedi in stile palestinese?  Strano, perchè questo è quello che intendeva Paolo quando ha scritto quelle parole!!!!
Se allora "traduciamo" culturalmente questo ordine di Paolo specificando (in alcuni casi) che le donne non dovrebbero portare i pantaloni, dobbiamo nello stesso modo "tradurre" culturalmente l'uso del velo!
Poi sono d'accordo sul fatto di fare cose in segno di sottomissione, ma qui la sottomissione è semplicemente alle autorità delegate dal Signore, i responsabili delle comunità.
Se ai tempi di Paolo era chiaro il significato del portare il velo anche a chi come non credente entrava in una comunità, al giorno d'oggi, dà solo l'impressione di trovarsi in un luogo bigotto o almeno un po' bizzarro, e non so quanto questo sia utile alla testimonianza della chiesa stessa.....
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