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   È più facile che un cammello…
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   Autore  Topic: È più facile che un cammello…  (letto 2325 volte)
salvo
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Re: È più facile che un cammello…
« Rispondi #15 Data del Post: 09.07.2007 alle ore 20:58:56 »
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on 09.07.2007 alle ore 18:57:27, 2piediin1scarpa wrote:

 
Quindi vorresti intendere, se ho capito bene, che ognuno di noi ha un... chiamiamolo "punto debole" che potrebbe allontanarlo da Dio, e che Cristianamente deve essere pronto a rinunciare a ciò che potrebbe essere il mezzo attraverso il quale potrebbe inciampare e perdere la fede?

 
Una volta conosciuta la causa(Hu?!??) non direi cristianamente ma necessariamente, imperativamente si impone il bisogno di salvezza.
 
Siccome il panorama deventa sempre più vasto man mano che si sale, quello che si vede stando in pianura è diverso da ciò che si vede salendo il monte. Non credi?
Quindi il problema si risolve man mano che si sale.
Come vedi ad ogni passo cambia il panorma.
Prova ad immaginare l'iter della tentazione di Gesù nel deserto; forse comprenderai ancora meglio, spero.
salvo
« Ultima modifica: 09.07.2007 alle ore 21:00:30 by salvo » Loggato

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Re: È più facile che un cammello…
« Rispondi #16 Data del Post: 14.07.2007 alle ore 10:26:00 »
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on 09.07.2007 alle ore 20:58:56, salvo wrote:

 
Prova ad immaginare l'iter della tentazione di Gesù nel deserto; forse comprenderai ancora meglio, spero.
salvo

 
Sono andato a rileggere le tentazioni di Gesù e come iter ci sono due versioni quella di Matteo che ha il seguente ordine: Trasformare le pietre in pane, Gettarsi dal pinnacolo del tempio, impadronirsi di tutti i regni del mondo; Luca invece i regni del mondo li mette prima del pinnacolo del tempio, mentre resta la prima tentazione quella delle pietre in pane.
 
Iter cronologico a parte quello che mi è saltato all'occhio è che Gesù è stato tentato nelle sue privazioni, mentere qui si parla di privarsi per non essere tentato!
 
Qual'è quindi la correlazione che trovi fra le tentazioni di Gesù e il giovane ricco?
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Re: È più facile che un cammello…
« Rispondi #17 Data del Post: 14.07.2007 alle ore 15:38:18 »
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on 14.07.2007 alle ore 10:26:00, 2piediin1scarpa wrote:

 
Sono andato a rileggere le tentazioni di Gesù e come iter ci sono due versioni quella di Matteo che ha il seguente ordine: Trasformare le pietre in pane, Gettarsi dal pinnacolo del tempio, impadronirsi di tutti i regni del mondo; Luca invece i regni del mondo li mette prima del pinnacolo del tempio, mentre resta la prima tentazione quella delle pietre in pane.
 
Iter cronologico a parte quello che mi è saltato all'occhio è che Gesù è stato tentato nelle sue privazioni, mentere qui si parla di privarsi per non essere tentato!
 
Qual'è quindi la correlazione che trovi fra le tentazioni di Gesù e il giovane ricco?

 
Versione a  parte, di che cosa era privato Gesù?
Se ti riferisci al fatto che ebbe fame, posso ancora capire, ma per il resto non era certo privato.
Ci sarebbero certo molte cose correlate da poter dire, ma non credo sia necessario ora.
Gesù fu messo di fronte all'alternativa, dipendere da suo Padre anche per un pezzo di pane, oppure fornirselo da se.
Il problema non stava nel pane, e nemmeno nell'auto produzione, bensì stava nella motivazione ovvero nel modo con cui fu posta la domanda.
E' sempre stato così e sarà sempre così.
Per Gesù che era venuto per fare la volontà di suo Padre in tutto e per tutto, autoprodursi il pane significava semplicemente non dipendere da Lui, e questo era contro il principio per cui era venuto in questo mondo.
 
Di diversa fattura fu la tentazione di farlo buttare giu dal pinnacolo del tempio, e ancora più perniciosa quella avvenuta su di un  monte altissimo.
Gesù volentieri si "privò", non cedette alla tentazione, vinse il male, mettendo sempre al primo posto nella sua vita la volontà di suo Padre e la sua totale subordinazione.
 
Se io non rispondo, non cedo alla tentazione, mi privo di una debolezza che diventa forza, ma se cedo la mia debolezza diventa più debole, fino ad arrivare se necessario all'immagine del taglio della mano,o il cavare l'occhio
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