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   Autore  Topic: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo  (letto 11222 volte)
Rabbi_Kesef
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #90 Data del Post: 14.06.2010 alle ore 23:16:41 »

Che la parola “figlio” sia scritta in lettera maiuscola non significa proprio niente. Significa semplicemente che i traduttori non si sono limitati a tradurre ma hanno anche interpretato. Nelle traduzini in ebraico del Nuovo Testamento greco l’espressione viene sempre correttamente riportata in minuscolo.

Quote:
quelli che ci seguono in quello che diciamo, sapranno comprendere se siamo nel vero o nell’errore.
Questo è un buon parlare politichese.  Ma quanto ci vuole a capire che “figlio dell’uomo” significa “uomo” in ebraico. Quanto ci vuole a leggere la Bibbia senza pregiudizi?
  Nei Vangeli sinottici la frase «figlio dell’uomo» ricorre sempre con l’articolo «il», mentre in ebraico la frase è di solito senza l’articolo. Dunque in ebraico, la frase «il figlio dell’uomo è signore del sabato» dovrebbe essere intesa nel senso: «ogni essere umano è signore del sabato».  
 
Inoltre, ai tempi di Gesù l’uso dell’articolo determinativo era molto indebolito. Nei dialetti aramaici orientali che risalgono al quarto-sesto secolo d.C., l’articolo «il» ha perso molto della sua determinatezza, ed in generale è vero per l’aramaico occidentale e l’ebraico mishnaico. Nei dialetti aramaici, «il» ricorre spesso nella frase «il figlio dell’uomo» con il senso indeterminato di «un». Questa è un’ulteriore prova linguistica che non solo in ebraico, ma anche in aramaico, «il figlio dell’uomo» significa semplicemente «un uomo».
 
   Un argomento collaterale è il fatto che Gesù si riferiva a sé stesso in terza persona: «il figlio dell’uomo» - piuttosto che in prima persona: «io». Tutti gli esempi di questa frase, utilizzata da un oratore per indicare sé stesso, solitamente include anche l’umanità. Così, quando un oratore riferendosi a sé stesso dice «un/il figlio dell’uomo può fare una determinata cosa», sta dicendo che un essere umano può fare quella determinata cosa che appartiene alla sua umanità.  
 
L’aramaico palestinese del terzo secolo d.C. attesta la frase di una persona che fa riferimento esclusivamente a sé stessa: hahu gavra (quell'uomo) e hahi eteta (quella donna). Entrambe le frasi sono modi idiomatici per dire «io» o «tu».
 
La comune interpretazione cristiana che intende Gesù dichiarare per sé stesso di essere «il Signore del Sabato» ha poco senso nel contesto, altro che sintassi di cui parli. Gesù sta difendendo l’operato dei suoi discepoli, non il suo. Non era stato lui ad essere accusato di violare il sabato, ma i suoi discepoli. Non è Gesù che ha sfregato le spighe di grano, ma i suoi discepoli. Invece, il titolo enigmatico - figlio dell’uomo – in questo caso ha il semplice significato ebraico di «essere umano», e si riferisce ai suoi discepoli come rappresentanti dell’umanità.
C’è un parallelo nella letteratura rabbinica, nella Mechilta su Es.31:14:
 
«Ci sono Sabati  in cui dovete riposare e ci sono Sabati in cui non dovreste riposare. R. Simon b. Menasia dice: Ecco essa dice: Osserverete dunque il sabato; è santo [cioè, dedicato] per voi (Es.31:14). Questo significa: Il Sabato è dato per voi e non voi al Sabato.»
 
La somiglianza di questi due concetti della Mechilta e dei Vangeli, sottolinea la probabilità che essi esistevano in maniera indipendente. Essi appartengono ad un’antica omelia ebraica che si riferisce al ruolo del Sabato nella vita del popolo d’Israele. Sembra che questa omelia sia stata utilizzata sia da Gesù che dall’autore della Mechilta per far capire i loro relativi messaggi.
 
Gesù non era un bricconcello che rifiutava l’opinione ebraica riguardo la santificazione del Sabato. Egli ha invece cercato di bilanciare l’importanza dell’istruzione di Dio con la debolezza dell’essere umano. Cercava in pratica di considerare la fragilità della condizione umana e interpretare i comandi di Dio in modo che essi non gravassero eccessivamente sulla persona. Per molti, la santità del Sabato era inferiore alla santità della vita umana. Di conseguenza, Gesù e anche altri saggi d’Israele hanno concordato: Il Sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il Sabato.
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #91 Data del Post: 15.06.2010 alle ore 00:26:49 »


Quote:

La comune interpretazione cristiana che intende Gesù dichiarare per sé stesso di essere «il Signore del Sabato» ha poco senso nel contesto, altro che sintassi di cui parli. Gesù sta difendendo l’operato dei suoi discepoli, non il suo. Non era stato lui ad essere accusato di violare il sabato, ma i suoi discepoli. Non è Gesù che ha sfregato le spighe di grano, ma i suoi discepoli. Invece, il titolo enigmatico - figlio dell’uomo  in questo caso ha il semplice significato ebraico di «essere umano», e si riferisce ai suoi discepoli come rappresentanti dell’umanità.
 

È vero che non era Gesù che ha sfregato le spighe di grano, ma i suoi discepoli e che egli stava difendendo i suoi, ma è Lui che risponde ai farisei. Non sono i discepoli che intervengono in questa discussione, ma Gesù. Tutto il ragionamento che viene fatto nel brano citato, è imperniato sulla persona di Gesù; Egli è personaggio principale del passo in questione: è proprio Lui, Gesù.  
 
Infine, quello che dà la spiegazione del Sabato, non sono i discepoli, ma è Gesù. Affermare che “il Figlio dell’uomo” nel passo in esame, “si riferisce ai suoi discepoli come rappresentanti dell’umanità”, non ha senso, non solo dal punto di vista di tutto il contesto del brano, ma neanche dal punto di vista grammaticale. Infatti, il titolo di “Figlio dell’uomo” che per te è “enigmatico”, si riferisce a “una sola persona” e non a “tanti” (quali sarebbero i discepoli di Gesù) come pretendi che sia da te interpretato. L’articolo determinativo “il” che appare nel titolo “il Figlio dell’uomo”, dal punto di vista grammaticale si usa sempre per una persona o per una determinata cosa, e, questo, naturalmente, dà forza a quello che io sostengo. Per applicarlo a più persone, il N.T. dovrebbe usare la forma: “Un Figlio dell’uomo”; ma questo non si legge mai nei passi in cui è riportano la frase “il Figlio dell’uomo”.
 
L’interpretazione che Gesù, in qualità di “Figlio dell’uomo”, “è signore del Sabato”, non è la mia interpretazione, ma è quella dell’intera cristianità, non solo quella dei nostri tempi, ma anche quella dell'atichità, che non segue le tradizioni ebraiche.
« Ultima modifica: 15.06.2010 alle ore 00:30:34 by Domenico » Loggato
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #92 Data del Post: 15.06.2010 alle ore 04:41:10 »

Ho cancellato l'ultimo post che poteva innescare dei diverbi, vi prego di rimanere sempre nel rispetto reciproco, grazie.
 
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #93 Data del Post: 15.06.2010 alle ore 12:02:31 »


on 15.06.2010 alle ore 04:41:10, andreiu wrote:
Ho cancellato l'ultimo post che poteva innescare dei diverbi, vi prego di rimanere sempre nel rispetto reciproco, grazie.
 

D'accordo caro Andrea, e scusami ancora una volta.

Quote:
Gesù non era un bricconcello che rifiutava l’opinione ebraica riguardo la santificazione del Sabato.

Ma per uno che è ben saldo nella Dottrina del Cristo, e dunque partecipa in questa Sezione perchè chiaramente la condivide, non mi sembra lecita la negazione puntuale della Divinità del Cristo e la Sua essenza di Figliuolo dell'Uomo, persino davanti all'evidenza e contro ogni ragione, naturalmente in riferimento a quelli che sono i "nostri" principi di Fede nel Cristo e nella Sua Parola.
 
Perciò non credo che sia mancanza di rispetto reciproco, il ricordare che...
 
Giovanni 14:24
 
Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.
 
E che Gesù sicuramente non era un bricconcello, e sicuramente annunciava le Parole del Padre, che Egli definiva una Buona Novella, riferito a tutte le Sue parole, tutte.
E sicuramente fece spessissimo riferimento alle Scritture e ai Profeti, perchè anche quelle erano le Sue parole, ma certamente non fece mai riferimento ad un qualche rabbino o alla tradizione giudaica.
 
Pace
 
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #94 Data del Post: 15.06.2010 alle ore 12:27:31 »

Allora in modo tale da evitare fraintendimenti, Kesef puoi rispondere a queste mie domande con un sì o con un no:
 
1) Credi nella divinità del Signore Gesù Cristo?
 
2) Credi nel Dio trino, Padre, Figlio e Spirito Santo?
 
3) Credi nella perfetta umanità di Cristo?
 
In questo modo si possono evitare fraintendimenti ed illazioni
 
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #95 Data del Post: 16.06.2010 alle ore 23:00:49 »


Quote:
L’interpretazione che Gesù, in qualità di “Figlio dell’uomo”, “è signore del Sabato”, non è la mia interpretazione, ma è quella dell’intera cristianità, non solo quella dei nostri tempi, ma anche quella dell'atichità, che non segue le tradizioni ebraiche.

Hai colto l’essenza del problema: è chi non segue le tradizioni ebraiche che non riesce a capire che “il figlio dell’uomo” significa semplicemente “l’uomo”. Ma chi non segue le tradizioni di chi ha scritto i vangeli è destinato a scambiare lucciole per lanterne. Chi vuole veramente capire quello che ha detto Gesù deve abbandonare duemila anni di pregiudizi e deve anche smettere di pensare che “l’intera cristianità” sia quella occidentale. La cristianità è molto più vasta e variegata, e con “intera cristianità” tu puoi esprimere solo una parte, neanche maggioritaria, di essa. Se vai in Israele ti potrai accorgere che “l’intera cristianità” è molto più ampia di quello che puoi pensare e ha idee molto diverse su tanti punti, anche, per esempio, nella definizione dei libri del canone del N.T., o sul altre cose. Una cosa è certa, la cristianità orientale, che è stata meno influenzata dalla filosofia greco-romana è molto meno dogmatica.  
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #96 Data del Post: 16.06.2010 alle ore 23:22:43 »

Caro Andreiu, quello che io credo ha poca importanza, perché non  cambierebbe la sostanza delle cose. Non è il mio credere o non credere nella Trinità che la fa essere una dottrina vera o falsa.
 
In ebraico esiste un'espressione: kiviakol, che significa: come se fosse possibile, e viene usata quando si parla dell'essenza di Dio come se fosse possibile per noi esseri umani poterne parlare. Ogni volta che se ne parla, quindi anche in questo caso, ne dobbiamo parlare consapevoli che stiamo parlando di qualcosa che in teoria è fuori dalla nostra portata e ne parliamo soltanto nella nostra limitatezza.
 
Fatte queste doverose premesse, con tutte le mie limitatezze umane, dico che la parola «Trinità» non esiste nel Nuovo Testamento. Fa il suo primo ingresso nella letteratura cristiana nelle opere di Teofilo di Antiochia (ca. 180 d.C.). Numerose prove possono essere trovate nella Sacra Scrittura per difendere la dottrina della Trinità. Tuttavia, se i lettori ebrei della terra d’Israele fossero rimasti gli amministratori del Nuovo Testamento, credo che non avrebbero mai pensato di sviluppare una tale dottrina. Per trarre fuori dal testo una dottrina trinitariana, la Bibbia deve essere letta con una particolare enfasi. La legna per costruire la dottrina della Trinità si trova nella Bibbia... se vogliamo costruirla. Naturalmente, questo non nega la dottrina, ma solleva delle domande ermeneutiche. E io sono uno che di domande se ne pone molte, ma ho anche imparato, come l'apostolo Paolo, a non aver problemi a lasciare le domande senza risposta.  
Come l'apostolo non sono un teologo sistematico. Paolo ha una mentalità semitica che si trova a suo agio con le contraddizioni e serba l’elemento di mistero nella fede religiosa. Così faccio anch'io.  
 
La mente ebraica considerava Dio in maniera diversa dal pensiero teologico sistematico dell’Occidente, che definisce Dio e il suo operare in modo lineare. Il pensiero occidentale tenta di spiegare le incongruenze ed armonizzare le contraddizioni in modo sistematico. La mente ebraica era piena di meraviglia per il mistero di Dio. La grandezza di Dio e le sue vie imperscrutabili li lasciava sgomenti. Le incoerenze e le contraddizioni sono strettamente connesse all’essere umano, che ha una comprensione finita del Dio infinito. Egli va oltre la comprensione umana. Gli ebrei del primo secolo si avvicinavano a Dio per mezzo di una mentalità interattiva e associativa. Il fatto che Dio è incomprensibile è parte integrante dei processi del pensiero ebraico. La mente occidentale, invece, spiega tutto ma comprende molto poco della natura divina. La mente ebraica, invece, è sopraffatta da un senso di meraviglia e di sorpresa.
 
Quelli che spiegano la trinità per filo e per segno, convinti di aver penetrato il mistero divino, mi fanno solo ridere, senza voler offendere nessuno.
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #97 Data del Post: 17.06.2010 alle ore 00:28:15 »


on 16.06.2010 alle ore 23:22:43, Rabbi_Kesef wrote:
Caro Andreiu, quello che io credo ha poca importanza, perché non  cambierebbe la sostanza delle cose. Non è il mio credere o non credere nella Trinità che la fa essere una dottrina vera o falsa.Fatte queste doverose premesse, con tutte le mie limitatezze umane, dico che la parola «Trinità» non esiste nel Nuovo Testamento. Fa il suo primo ingresso nella letteratura cristiana nelle opere di Teofilo di Antiochia (ca. 180 d.C.). Numerose prove possono essere trovate nella Sacra Scrittura per difendere la dottrina della Trinità. Tuttavia, se i lettori ebrei della terra d’Israele fossero rimasti gli amministratori del Nuovo Testamento, credo che non avrebbero mai pensato di sviluppare una tale dottrina.  

 
Ecco, questo mi chiarisce tutto!
 

on 16.06.2010 alle ore 23:22:43, Rabbi_Kesef wrote:

Come l'apostolo non sono un teologo sistematico. Paolo ha una mentalità semitica che si trova a suo agio con le contraddizioni e serba l’elemento di mistero nella fede religiosa. Così faccio anch'io.  

 
Complimenti, fare come Paolo non è cosa da poco!
 

on 16.06.2010 alle ore 23:22:43, Rabbi_Kesef wrote:

La mente ebraica considerava Dio in maniera diversa dal pensiero teologico sistematico dell’Occidente, che definisce Dio e il suo operare in modo lineare. Il pensiero occidentale tenta di spiegare le incongruenze ed armonizzare le contraddizioni in modo sistematico.

 
Quindi la dottrina della "Trinità" è un tentativo di armonizzare le condraddizioni??
 

on 16.06.2010 alle ore 23:22:43, Rabbi_Kesef wrote:

La mente ebraica era piena di meraviglia per il mistero di Dio. La grandezza di Dio e le sue vie imperscrutabili li lasciava sgomenti. Le incoerenze e le contraddizioni sono strettamente connesse all’essere umano, che ha una comprensione finita del Dio infinito. Egli va oltre la comprensione umana. Gli ebrei del primo secolo si avvicinavano a Dio per mezzo di una mentalità interattiva e associativa. Il fatto che Dio è incomprensibile è parte integrante dei processi del pensiero ebraico. La mente occidentale, invece, spiega tutto ma comprende molto poco della natura divina. La mente ebraica, invece, è sopraffatta da un senso di meraviglia e di sorpresa.
Quelli che spiegano la trinità per filo e per segno, convinti di aver penetrato il mistero divino, mi fanno solo ridere, senza voler offendere nessuno.

 
Traduco: il cristiano occidentale comprende molto poco della natura divina, gli ebrei invece comprendono di più perchè si avvicinano a Dio con una "mentalità interattiva e associativa" (filosofese per dire:"come bambini a bocca aperta"Occhiolino.
 
Sono sgomento da un così alto discorso teologico.
 
Caro amico mi pare che ti sfugga qualcosa: non è l'uomo che arriva a Dio ma è Dio che giunge all'uomo.  
Nessuno può dire di sapere tutto di Dio, ma ciò che Dio gli ha rivelato.
Non è solo questione di intelletto ma di rivelazione. Oggi, come ieri, c'è chi spiega la bibbia e non mi pare che tu ne tenga conto.
 
  • 1Corinzi 2:13
    noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito

 
  • Giovanni 14:17 ... lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.

  • 1Corinzi 2:4
    la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza,

  • 2Corinzi 1:12
    Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e specialmente verso di voi, con la semplicità e la sincerità di Dio, non con sapienza carnale ma con la grazia di Dio.

 
Senza lo Spirito Santo l'uomo conoscerà ben poco di Dio.
 
Quelli che spiegano Dio per filo e per segno, soltanto col proprio intelletto, mi fanno solo ridere, senza voler offendere nessuno.
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #98 Data del Post: 17.06.2010 alle ore 10:25:20 »


on 16.06.2010 alle ore 23:22:43, Rabbi_Kesef wrote:
Caro Andreiu, quello che io credo ha poca importanza, perché non  cambierebbe la sostanza delle cose. Non è il mio credere o non credere nella Trinità che la fa essere una dottrina vera o falsa.
 
In ebraico esiste un'espressione: kiviakol, che significa: come se fosse possibile, e viene usata quando si parla dell'essenza di Dio come se fosse possibile per noi esseri umani poterne parlare. Ogni volta che se ne parla, quindi anche in questo caso, ne dobbiamo parlare consapevoli che stiamo parlando di qualcosa che in teoria è fuori dalla nostra portata e ne parliamo soltanto nella nostra limitatezza.
 
Fatte queste doverose premesse, con tutte le mie limitatezze umane, dico che la parola «Trinità» non esiste nel Nuovo Testamento. Fa il suo primo ingresso nella letteratura cristiana nelle opere di Teofilo di Antiochia (ca. 180 d.C.). Numerose prove possono essere trovate nella Sacra Scrittura per difendere la dottrina della Trinità. Tuttavia, se i lettori ebrei della terra d’Israele fossero rimasti gli amministratori del Nuovo Testamento, credo che non avrebbero mai pensato di sviluppare una tale dottrina. Per trarre fuori dal testo una dottrina trinitariana, la Bibbia deve essere letta con una particolare enfasi. La legna per costruire la dottrina della Trinità si trova nella Bibbia... se vogliamo costruirla. Naturalmente, questo non nega la dottrina, ma solleva delle domande ermeneutiche. E io sono uno che di domande se ne pone molte, ma ho anche imparato, come l'apostolo Paolo, a non aver problemi a lasciare le domande senza risposta.  
Come l'apostolo non sono un teologo sistematico. Paolo ha una mentalità semitica che si trova a suo agio con le contraddizioni e serba l’elemento di mistero nella fede religiosa. Così faccio anch'io.  
 
La mente ebraica considerava Dio in maniera diversa dal pensiero teologico sistematico dell’Occidente, che definisce Dio e il suo operare in modo lineare. Il pensiero occidentale tenta di spiegare le incongruenze ed armonizzare le contraddizioni in modo sistematico. La mente ebraica era piena di meraviglia per il mistero di Dio. La grandezza di Dio e le sue vie imperscrutabili li lasciava sgomenti. Le incoerenze e le contraddizioni sono strettamente connesse all’essere umano, che ha una comprensione finita del Dio infinito. Egli va oltre la comprensione umana. Gli ebrei del primo secolo si avvicinavano a Dio per mezzo di una mentalità interattiva e associativa. Il fatto che Dio è incomprensibile è parte integrante dei processi del pensiero ebraico. La mente occidentale, invece, spiega tutto ma comprende molto poco della natura divina. La mente ebraica, invece, è sopraffatta da un senso di meraviglia e di sorpresa.
 
Quelli che spiegano la trinità per filo e per segno, convinti di aver penetrato il mistero divino, mi fanno solo ridere, senza voler offendere nessuno.

 
Kesef, scusa ma non ho capito ancora se tu sei d'accordo o meno, sui punti di fede di evangelici.net. Mi potresti rispondere con un semplice si o no alle domande di sopra.
 
Grazie
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #99 Data del Post: 17.06.2010 alle ore 10:42:52 »


Quote:
Il fatto che Dio è incomprensibile è parte integrante dei processi del pensiero ebraico.

Verissimo.
Infatti per tutta la storia d'Israele Iddio ha cercato di farsi conoscere, ma è stato conosciuto dai pochi, per tutti gli altri era "incomprensibile" e produceva "sgomento".
 
Infine Dio ha mandato Suo Figlio per farsi conoscere nella Sua Pienezza, e lo "sgomento" di quel popolo non ha conosciuto limiti, come abbiamo ben visto.
 
Ma Iddio, non lo ha nè riconosciuto nè conosciuto, perchè appunto, non lo aveva mai conosciuto prima, se non con le labbra e le proprie elucubrazioni mentali.
 
Complessivamente comunque, sembra che non ti riconosca affatto con la maggior parte dei punti di Fede della cristianità "mentale" occidentale, che poi fra l'altro sono anche i punti di Fede del Sito; cadrebbe dunque il tuo "diritto" di partecipazione (nè tantomeno di insegnare e fare da maestro) in questa Sezione, teoreticamente, nonostante tutta la preparazione teologica e linguistica di questo mondo.
E come prevedibile, ti sei soffermato sulla "Trinità" e sulle disquisizioni teologiche, "sorvolando" casualmente sulla Divinità del Cristo.
Negandola poi palesemente accettando il "pensiero ebraico" il quale "guarda a bocca aperta", e non "può conoscere Dio".  
Ma allora Gesù, che è venuto a fare?
Ma allora Gesù, non è la Pienezza della Rivelazione, non è Dio con noi, l'Emmanuel.
Ma chi è allora questo Gesù?
« Ultima modifica: 17.06.2010 alle ore 11:58:00 by eliseob. » Loggato
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #100 Data del Post: 19.06.2010 alle ore 11:54:16 »


Quote:
Nessuno può dire di sapere tutto di Dio, ma ciò che Dio gli ha rivelato.  
Non è solo questione di intelletto ma di rivelazione. Oggi, come ieri, c'è chi spiega la bibbia e non mi pare che tu ne tenga conto.  
 

1Corinzi 2:13  
noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito  
 

Giovanni 14:17 ... lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.  
 

1Corinzi 2:4  
la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza,  
 

2Corinzi 1:12  
Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e specialmente verso di voi, con la semplicità e la sincerità di Dio, non con sapienza carnale ma con la grazia di Dio.  
 
Senza lo Spirito Santo l'uomo conoscerà ben poco di Dio.

Molti conduttori e pastori evangelici non hanno avuto un’istruzione formale. Essi sostengono, come te, di dipendere dall’“opera dello Spirito Santo” che illumina la mente alla corretta interpretazione della Sacra Scrittura. Ma siccome ci sono molte interpretazioni. Lo Spirito Santo è forse diviso? Non è in grado di far capire la verità a tutti, o alla maggioranza dei credenti? Come mai ci sono centinaia di movimenti evangelici che tra di loro si parlano si e no perché la pensano in maniera diversa su certi punti di fede? Ripeto: lo Spirito Santo di cui ti vanti è forse diviso?
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #101 Data del Post: 19.06.2010 alle ore 12:00:19 »


on 17.06.2010 alle ore 10:25:20, andreiu wrote:
Mi potresti rispondere con un semplice si o no alle domande di sopra.
 
Grazie

Sarebbe tutto molto più semplice, piuttosto che ribaltare le domande, e chiedere dello Spirito Santo e della Chiesa.
 
La questione qui è il Cristo, tutto il resto viene dopo, oppure no. È molto semplice.
« Ultima modifica: 19.06.2010 alle ore 12:02:50 by eliseob. » Loggato
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #102 Data del Post: 19.06.2010 alle ore 12:16:22 »


Quote:
Kesef, scusa ma non ho capito ancora se tu sei d'accordo o meno, sui punti di fede di evangelici.net. Mi potresti rispondere con un semplice si o no alle domande di sopra.

 
(parte cancellata dalla moderazione)  
 
 Volete sapere se credo che Gesù è il Figlio di Dio, anche se qui si stava parlando di Gesù come Figlio dell'uomo? La mia risposta è sì.  
 
«E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e verità; e noi abbiam contemplato la sua gloria…».
 
Qui ci sono i tre termini principali che che hanno usato anche i Targum hanno usato per alludere a Dio. Giovanni ha utilizzato gli stessi termini per riferirsi a Dio. Sono termini che descrivono l’entrata nel nostro regno terreno di parte della Divinità.
          C'è la prova che Giovanni voleva che i suoi lettori riferissero queste allusioni a Dio. Per esempio, egli non ha usato la normale parola greca per «abitare», ma ha scelto un verbo raro, skēnō [abitare (in una tenda)], che contiene l’equivalente greco delle stesse consonanti (š-k-n) della parola ebraica ed aramaica per «presenza, dimora» - šekināh.  
          Il collegamento tra la creazione e la «parola» è rafforzato in Giovanni 1:3: «Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei» [cioè, per mezzo della parola]. Questi sono termini che erano di frequente sulle labbra di un ebreo devoto. Si può presumere che quando è stato scritto il Vangelo di Giovanni, i lettori erano in grado di vedere il collegamento tra En archē (Nel principio) di Giovanni 1:1 e [la traduzione greca di] Genesi 1:1, «En archē [nel principio] Iddio creò…».
          Quando Giovanni ha collegato la creazione con la parola, e ha usato «la parola» come strumento di creazione, egli ha utilizzato una espressione che era molto conosciuta nella cultura ebraica.
          Le allusioni sono un aspetto della lingua. Esse fanno parte della cultura e della struttura del testo ed aiutano chi parla a comunicare con chi ascolta. Giovanni sapeva che le espressioni come «parola», «gloria», «abitare in una tenda» e «venire all’esistenza per mezzo della parola» costituivano una base importante per una parte dei suoi ascoltatori. Questi termini rafforzavano la sua asserzione che Yēšû‘a è la Deità fattasi uomo.
 
Tale è la mia posizione, oggi, in base alle mie attuali conoscenze. Ma sicocme non sono né settario né dogmatico, se un domani il Signore mi farà capire che sto sbagliando, ve lo comunicherò tempestivamente in modo che mi potete impedire l'accesso a questa sezione del forum.
 
« Ultima modifica: 19.06.2010 alle ore 14:00:15 by ilcuorebatte » Loggato
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #103 Data del Post: 19.06.2010 alle ore 13:27:54 »

Devo dire che questa "rispostona" da una parte mi fa tenerezza, dall'altra mi lascia perplesso e in confusione.
 
Caro Rabbi, qui nessuno vuole "buttarti fuori", se tu che "non fai entrare" nessuno, e dall'alto della tua scienza argomenti in modo così equivoco e impersonale, che persino questa "confessione di Fede" risulta essere un "aggrapparsi disperatamente a mamma scienza" per confermare ed attestare un qualcosa in cui si è creduto, ma di cui non se nè ha forse preso una "reale coscienza".
 
Non avevo mai sentito una "confessione di fede" fondata su tanto di "prove evidenti e schiaccianti"...
"Prove" di cui fra l'altro, io non ho mai avuto bisogno, e senza sapere di cosa tu stai parlando a proposito delle lingue e delle culture, avevo capito benissimo il perchè Giovanni aveva usato quelle espressioni come un voluto, anzi necessario parallelo fra Genesi 1 e Giovanni 1.
 
Giovanni poi lo dice chiaramente, e la Parola era Dio.
Dunque lo spiega (anche in italiano), senza bisogno di ricorrere a chissà quale aspetto delle lingue e delle culture.
Basterebbe dunque solo credere la Scrittura che leggiamo, senza bisogno della conferma e l'approvazione di mamma scienza.
 
Che Giovanni dunque lo sapeva e lo aveva capito, e che i suoi lettori del tempo lo capivano pure, come pure noi, questo lo sappiamo, e non era questa la domanda....
Chiaramente poi, anch'io posso essere d'accordo con la posizione del tizio e del caio, ma anche questo, è tutto un'altro discorso.
 
Come detto, una risposta del genere lascia come dire, semplicemente perplessi, al punto da non sapere che pesci prendere (come reagire...)....
« Ultima modifica: 19.06.2010 alle ore 13:37:33 by eliseob. » Loggato
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Re: Peccato (bestemmia) contro lo Spirito Santo
« Rispondi #104 Data del Post: 19.06.2010 alle ore 14:16:47 »

Chi sottoscive l'iscrizione accetta la netiquette, si riconosce a tutti gli effetti con le scelte fatte dall'amministrazione del forum, per cui non si capisce il motivo per cui da un lato si accetta di aderire e si partecipa, a questo punto per effettivo utile, e dall'altro scomoda termini offensivi che parlano di discriminazione, di razismo, e settarismo.
La parte del post in questione e' stato spostata nell'aria moderatori, e come ci si aspetta da fratelli in Cristo, che tali si dicono di essere, delle scuse ufficiali, o un preciso chiarimento sulle parole pesanti espresse pubblicamente, fino ad allora la tua posizione resta sospesa.  
Tra l'altro dato che questo e' una spazio privato, che qualcuno mette a disposizione, non si ha alcun bisogno di scuse per mandare via qualcuno, e questo vale per tutti, tranne per chi detiene fisacamente il dominio del sito.      
 
Ricordiamo, che non sono ammessi messaggi che:
 
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contengano espressioni ingiuriose su qualsiasi religione, convinzione filosofica, fede politica, ecc.;
siano esageratamente lunghi e/o ripetitivi, anche in relazione all'argomento trattato;
incoraggino diffidenza, sfiducia o aperta contestazione nei confronti dei moderatori e/o amministratori della community o che incoraggino l'inosservanza delle presenti regole di netiquette
 
Il topic viene chiuso, sara, poi il moderatore dell'aria a decidere sul da farsi.
« Ultima modifica: 19.06.2010 alle ore 14:29:42 by ilcuorebatte » Loggato

"Per coloro che credono nessuna prova è necessaria, per coloro che non credono nessuna prova è sufficiente." Stuart Chase
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