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   La natura depravata dell'uomo
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   Autore  Topic: La natura depravata dell'uomo  (letto 1791 volte)
semplice
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E' una gloria, per l'uomo, astenersi dalle contese

   
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La natura depravata dell'uomo
« Data del Post: 07.01.2003 alle ore 08:24:10 »
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Miei cari, nel topic sull'omosessualità, è nata una questione, circa la natura dell'uomo dopo la caduta.
 
Io sostengo  
 
- che l'uomo, dopo la caduta di Adamo, nasce con una natura depravata ed irrimediabilmente portata al peccato;
 
- che Dio comunque non imputa il peccato, fino a che uno non sia giunto all'età di discernere quello che fa, e quindi rendersi personalemnte colpevole dei propri atti;
 
- che l'uomo può liberarsi da questa disperata condizione solo per la fede in Cristo Gesù, che gli consente di ricevere la gratuita grazia di Dio, che opera in lui la nuova nascita, con tutto quello che ne consegue.  
 
In altre parole, non credo che l'uomo, dopo la caduta, nasca con la libertà di scegliere fra il bene ed il male, ma con l'innata tendenza al peccato, che egli non può contrastare, se non per l'azione efficace della grazia di Dio.  
 
Poiché m'è sembrato che questi punti non siano chiari per tutti, e d'altra parte, stanno alla base della nostra fede evangelica, chiedo il vostro intervento sulla materia.
 
Grazie.
« Ultima modifica: 07.01.2003 alle ore 08:31:19 by semplice » Loggato
Marmar
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #1 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 13:37:11 »
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Secondo me la natura corrotta dell'uomo sta proprio nel suo essersi allontanato da Dio: il serpente gli ha inoculato la sfiducia verso il suo Dio, vera fonte d'ogni ricchezza, chi da a tutti in misura, pigiata, scossa e traboccante.
 
Gli esseri umani, cui è venuta meno la fiducia nel Padre, devono far in modo di essere essi stessi la loro fonte di ricchezza, ed oltre a provvedere al loro mantenersi vivi, hanno anche la necessità di cercare la felicità: entrambe condizioni essenziali per chiamare vita l'esistenza.
 
Venendo meno la fonte primaria, quasi tutto ciò di cui abbiamo bisogno lo ricerchiamo nell'altro, così che l'umanità invece di essere una cosa sola è diventata composta di tanti singoli individui con la tendenza ad usare l'uno dell'altro, e chi non può essere usato diventa subito un intralcio alla propria realizzazione.
 
Inoltre la prima cosa che gli esseri umani, subito dopo aver creduto al serpente, hanno fatto, è stata quella di mangiare del frutto della conoscenza del bene e del male, eliminando così ogni riferimento morale assoluto, e stabilendo ognuno la sua morale, secondo il proprio punto di vista. Naturalmente in queste circostanze non credo che ci sia da aspettarsi nulla di buono.
 
Grazie a Gesù però la fiducia nel Padre è tornata, ora per tutti esiste la possibilità di recuperare la condizione iniziale.
 
PACE.
« Ultima modifica: 07.01.2003 alle ore 14:29:35 by Marmar » Loggato

Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #2 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 16:17:34 »
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on 07.01.2003 alle ore 08:24:10, semplice wrote:
Miei cari, nel topic sull'omosessualità, è nata una questione, circa la natura dell'uomo dopo la caduta.
 
Io sostengo  
 
- che l'uomo, dopo la caduta di Adamo, nasce con una natura depravata ed irrimediabilmente portata al peccato;
 
...
 
In altre parole, non credo che l'uomo, dopo la caduta, nasca con la libertà di scegliere fra il bene ed il male, ma con l'innata tendenza al peccato, che egli non può contrastare, se non per l'azione efficace della grazia di Dio.  

 
Caro semplice, io credo che comunque sia l'uomo a scegliere di peccare.
Noi tutti, predisposizione o meno, pecchiamo di nostra volontà. Abbiamo un corpo che ci avvicina al peccato, è vero, ma comunque siamo noi a scegliere di essere lontani da Dio.
Peccato vuol dire appunto questo: allontanarsi da Dio.
 
Se così non fosse, non si spiegherebbe la perfezione di Cristo, che fu uomo al 100%, come tutti noi.
Il fatto che il mondo sia pieno di peccato e che satana abbia molto potere su questa terra, non è una scusante per i peccati dell'uomo. Mi sembra chiaro questo, o no?
« Ultima modifica: 07.01.2003 alle ore 16:19:39 by Virus » Loggato

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
semplice
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #3 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 16:21:09 »
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D'accordo con marmar.
 
Ora, pongo queste domande:
 
Può l'uomo non rigenerato dalla grazia evitare di vivere nel peccato (inteso sia come somma di singole azioni sia come condizione generale)?  
 
Quando diciamo che  
«a causa del peccato l'intera umanità è corrotta e perduta», cosa intendiamo dire?
 
x Virus:
il caso di Cristo è particolare, perché egli è venuto in carne "simile" a carne di peccato .....
Noi sappiamo che Gesù è stato miracolosamente generato, per virtù dello Spirito Santo, quindi egli non ha ereditato la natura di peccato che tutti noi ereditiamo.
 
« Ultima modifica: 07.01.2003 alle ore 16:23:58 by semplice » Loggato
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #4 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 16:26:08 »
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Ma ereditare una natura che fa tendere al peccato non vuol dire nascere già peccatori.
La differenza è sottile, ma c'è. Non credi semplice?
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #5 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 16:27:41 »
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Aggiungo:
La dottrina della depravazione totale non giustifica affatto il peccatore, il quale, peccando, non fa altro che aggiungere male al male!
Inoltre, poiché Dio ha procurato una via di salvezza, il peccatore che non accetta Gesù si rende ulteriormente colpevole, perché rifiuta l'unica via di scampo che gli sia concessa, e quindi, è giustamente colpito dalla punizione divina.
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semplice
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #6 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 16:41:49 »
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on 07.01.2003 alle ore 16:26:08, Virus wrote:
Ma ereditare una natura che fa tendere al peccato non vuol dire nascere già peccatori.
La differenza è sottile, ma c'è. Non credi semplice?

 
Mio caro, noi non ereditiamo una natura che "fa tendere al peccato", ma una natura che obbliga al peccato, come dice Paolo, quando afferma di essere "venduto schiavo al peccato"!
 
Infatti, quando Gesù dice che possiamo ereditare il regno solamente nascendo di nuovo, dichiara con ogni evidenza che non c'è altra possibilità o speranza, se non quella di perdere la vecchia natura che, per l'appunto, è di peccatori.  
 
D'altra parte, ho citato gli articoli di fede della tua chiesa, laddove si afferma che  amotivo del peccato "l'intera umanità è corrotta e perduta".
 
Infine, per quanto riguarda i bambini piccoli, essi nascono "nel peccato", tuttavia, il peccato non viene loro imputato, perché nei loro confronti ancora è come se non ci fosse la legge.  
Infatti, Paolo dice che "dove non c'è legge, il peccato non è imputato" .....
Ora, il bambino che non è in grado di comprendere, non è neppure capace di essere sottomesso ad una legge qualsiasi e quindi, non può rendersi personalmente  colpevole di alcunché.  
 
In definitiva, ogni uomo nasce "peccatore", ma dicenta "colpevole", ossia degno di punizione, solo quando la sua natura malvagia e corrotta comincia a manifestare i suoi frutti di perdizione.
 
Io mi fermerei qui, per il momento, aspettando altri contributi
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hansje
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Gesù è il Signore!

   
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #7 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 21:20:53 »
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Cari amici,
 
sono perfettamente d'accordo con semplice. Vorrei solo aggiungere un dettaglio: la natura dell'uomo non è decaduta dallo stato di innocenza a quello di peccatrice solo per aver mangiato  
 

Quote:
del frutto della conoscenza del bene e del male, eliminando così ogni riferimento morale assoluto, e stabilendo ognuno la sua morale, secondo il proprio punto di vista.
,
 
ma per aver sperimentato il male. Conoscere in ebraico significa avere un'intima relazione con quella cosa, quasi un divenire tutt'uno con essa, significa avere sperimentato quella cosa. Non è una conoscenza intellettuale come quella che la cultura greco-latina ci ha tramandato. Così, dopo aver peccato, Adamo ed Eva non potevano più essere gli stessi.  
 
Un saluto.
 
Shalom
 
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #8 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 22:32:52 »
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Caro semplice, ecco la frase per intero che c'è nel sito della mia chiesa:
 
Crediamo che l'uomo fu creato da Dio a Sua immagine e somiglianza e che a causa del peccato l'intera umanità è corrotta e perduta
 
E chi ha mai detto che l'uomo non è corrotto a causa del peccato. Ma da questo a dire che l'uomo nasce già peccatore ce ne passa. Da dove lo deduci?
 
Il fatto che ogni uomo commetta peccato e che esso gli venga imputato non significa che egli nasca già peccatore.
Quello che io ho capito è che il peccato di Adamo ci predispone a peccare, ma quando nasciamo siamo innocenti. Man mano che cresciamo pecchiamo, ma in seguito ai NOSTRI errori, capisci cosa intendo?
Pensaci.
 
Gesù è stato tentato e con la sua forza non è inciampato nel peccato, rispondendo al diavolo con la Parola, dopo ben 40 giorni e 40 notti di digiuno totale.
Non credo sia giusto minimizzare la resistenza di Gesù basandola solo sul come è stato concepito.
La Sua perfezione scadrebbe di valore.
« Ultima modifica: 07.01.2003 alle ore 23:03:16 by Virus » Loggato

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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #9 Data del Post: 07.01.2003 alle ore 22:41:58 »
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Sottile fu allora l'inganno per Adamo ed Eva, sottile è oggi l'inganno per noi.
Credo che pensare di aggirare l'ostacolo oggi sia diventato un'arte sottile, che inoculando il dubbio, l'incertezza permette a chi vuole di navigare nelle torbide acque del peccato, non comprendendo così la sottile differenza ma pur energica realtà che l'uomo è peccatore, quando ha peccato, o come sta scritto, quando la legge ha su di lui potere.
Di questa certezza si può ragionare a lungo, sta di fatto che il peccato appare onesto quando siamo lontani da Dio, ma quando siamo in comunione con Lui, ci avvediamo che siamo interamente nati nel peccato, scopriamo l'orrore del peccato e gridiamo perdono al solo che può sanarci.
Chi conosce il suo peccato, dice il salmista, Signore purgami anche di quelli che mi sono nascosti.
Gli occhi vedono quello che vogliono vedere quando non sono illuminati dalla luce del cielo, ma man mano che saliamo sul monte ci accorgiamo dellarealtà che ci circondava quando eravamo anche noi nella valle.
 
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #10 Data del Post: 08.01.2003 alle ore 00:17:42 »
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--Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo». --
 
Questo mi sembra il chiarificatore di tutto.
 
Il compito di dominare il male presente in ogni uomo spetta all'uomo stesso, non a Dio, altrimenti dove sarebbe il "libero arbitrio"?
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #11 Data del Post: 08.01.2003 alle ore 08:49:56 »
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on 07.01.2003 alle ore 22:32:52, Virus wrote:
Caro semplice, ecco la frase per intero che c'è nel sito della mia chiesa:
 
Crediamo che l'uomo fu creato da Dio a Sua immagine e somiglianza e che a causa del peccato l'intera umanità è corrotta e perduta
 
E chi ha mai detto che l'uomo non è corrotto a causa del peccato. Ma da questo a dire che l'uomo nasce già peccatore ce ne passa. Da dove lo deduci?
 
Il fatto che ogni uomo commetta peccato e che esso gli venga imputato non significa che egli nasca già peccatore.
Quello che io ho capito è che il peccato di Adamo ci predispone a peccare, ma quando nasciamo siamo innocenti. Man mano che cresciamo pecchiamo, ma in seguito ai NOSTRI errori, capisci cosa intendo?
Pensaci.
 
Gesù è stato tentato e con la sua forza non è inciampato nel peccato, rispondendo al diavolo con la Parola, dopo ben 40 giorni e 40 notti di digiuno totale.
Non credo sia giusto minimizzare la resistenza di Gesù basandola solo sul come è stato concepito.
La Sua perfezione scadrebbe di valore.

 
Miei cari, occorre distinguere fra natura e colpa.
Noi affermiamo che tutti ereditiamo la natura del peccato, anche se non ereditiamo la colpa.
x Virus
Ribadisco che in questo senso tutti nasciamo peccatori, e sono certo che se approfondirai il tema anche col tuo pastore, sarai ampiamente confermato in quanto ti dico.
Altrimenti, se l'uomo fosse anche solo teoricamente libero di non peccare potremmo per assurdo ipotizzare che un uomo possa essere salvato anche senza l'intervento di Cristo.
x sensei:
il problema del libero arbitrio deve essere risolto diversamente.
Tutti noi siamo liberi, nelle situazioni contingenti, di peccare o di non peccare, ed in questo abbiamo un libero arbitrio, ma secondo l'insegnamento paolino, poiché siamo stati "venduti schiavi" al peccato, non possiamo essere liberati dalla natura peccaminosa, se non per l'intervento della grazia di Dio.  
Comprendo bene che una persona di estrazione cattolica debba dire diversamente, ed infatti, proprio qui sta la differenza nella comprensione della "grazia", fra evangelici e cattolici.
Il cattolicesimo è ottimista circa la natura umana, mettendo accento sulle capacità e sulle possibilità dell'uomo (salvezza per opere); il protestantesimo dichiara, anche nella sua versione arminiana, che l'uomo senza la grazia è irrimediabilemnte perduto, attanagliato dal male ed incapace di qualsiasi bene che possa produrre la salvezza.
Il fatto che Gesù abbia vittoriosamente resistito al male non fa altro che confermare questa impostazione.
Infatti, egli è il secondo Adamo, il capostipite di una nuova "razza" umana.
Proprio per questo, noi abbiamo speranza solo "in lui", che è il nostro Redentore e Salvatore.
Se invece rimaniamo nel vecchio Adamo (quello nato secondo la carne) non abbiamo speranza alcuna.
 
Miei cari, scusatemi se uso un tono un po' "assolutistico", ma il punto che stiamo dibattendo è vitale e riguarda le basi della fede cristiana e di quella evangelica in particolare.
In altre parole, a mio avviso, da quello che comprendiamo riguardo a questo punto, dipende la nostra stessa identità di "evangelici".  Occhiolino
 
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #12 Data del Post: 08.01.2003 alle ore 12:28:10 »
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Caro semplice, qui credo che nessuno voglia obiettare circa il fatto che ogni uopmo è peccatore e come tale privo della salvezza al di fuori della grazia ricevuta per opera del sacrificio di Cristo.
 
Il fatto che io discutevo nel Topic in cui si parla dell'omosessualità era il fatto o meno che l'uomo possa nascere già peccatore, prima ancora di fare qualsiasi cosa.
Sono d'accordo sul fatto che ogni persona che nasce, eredita la natura peccaminosa, che lo fa peccare nel corso della sua vita. Ma finché non pecca, o fino a quando non ha coscienza del peccato, non so se si può dire che sia peccatore. Lo diventa di sicuro, al 100% in seguito, a causa della sua natura.
 
In poche parole io sono forse uno dei pochi che non crede nel cosiddetto peccato originario (quello di Adamo ed Eva), non nel senso che Adamo ed Eva non abbiano peccato, ma non credo che il loro peccato pesi su ogni uomo al punto tale da renderlo peccatore già appena nato, prima di fare qualsiasi cosa.
« Ultima modifica: 08.01.2003 alle ore 12:41:39 by Virus » Loggato

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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #13 Data del Post: 08.01.2003 alle ore 14:14:00 »
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Virus...ora sai che siamo almeno in due.......
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Re: La natura depravata dell'uomo
« Rispondi #14 Data del Post: 08.01.2003 alle ore 14:39:31 »
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on 08.01.2003 alle ore 12:28:10, Virus wrote:
Sono d'accordo sul fatto che ogni persona che nasce, eredita la natura peccaminosa, che lo fa peccare nel corso della sua vita. Ma finché non pecca, o fino a quando non ha coscienza del peccato, non so se si può dire che sia peccatore. Lo diventa di sicuro, al 100% in seguito, a causa della sua natura.
 

 
Perfetto,
mi accontento di questa tua affermazione.
Ora, per tornare al problema del nascere o meno omosessuali, io volevo dire solo questo:
Se Dio permette che gli uomini nascano portando in sé un germe di imperfezione così grande al punto da farci dire che la natura stessa di tutti gli uomini è perduta e corrotta, è chiaro che gli uomini che nascono dopo il peccato, non hanno più quella natura incorrotta e meravigliosa che aveva il nostro progenitore Adamo prima della caduta.
Quindi, affermare che gli omosessuali non possono nascere tali, perché Dio non li farebbe mai tali, è una cosa che va al di là delle nostre possibilità.
Attenzione: io non dico che gli omosessuali nascono tali, perché non sono all'altezza di dirlo, ma ricorrere all'argomento della creazione, mi pare azzardato.
Aggiungo che siamo fatti di anima e di corpo, oltre che di spirito.
Ora, la nostra parte materiale (il corpo di ciascuno di noi, non quello di Adamo) è creazione diretta di Dio, o è il frutto dell'unione fisica dei genitori?
Perché se il corpo è creazione diretta di Dio, dobbiamo pensare che Dio crea i mongoloidi, gli storpi, i ciechi, ecc. ecc.
Altrimenti (e questa mi sembra la soluzione più corretta) dobbiamo pensare che il corpo umano è un prodotto biologico, nel quale Dio infonde la vita (lo spirito), così "creando" l'anima, esattamente come fece con Adamo nella cerazione dal fango.
Questo spiega la coesistenza dello spirito (dato da Dio) con il corpo (ereditato da Adamo) e la natura corrotta dell'uomo (che viene da Adamo).
Da qui, la possibilità che possano nascere uomini seriamente difformi dal progetto originale di Dio.
Se vuoi, continuiamo il discorso tornando sull'altro topic.
 
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