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   Gaza: quando si dice fame...
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   Autore  Topic: Gaza: quando si dice fame...  (letto 20997 volte)
ester2
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #15 Data del Post: 12.02.2010 alle ore 21:15:55 »
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Io non sono dell'idea che Israele sia impeccabile,perchè sono persone e le persone possono anche sbagliare,però mi dispiace sentire cristiani (come la sorella a cui ho accennato prima ) fare battute ironiche su questo popolo che da sempre incontra ostilità da tutte le parti e mi dispiace vedere cristiani (membri di chiesa e predicatori) che hanno aderito alla teologia della sostituzione,la quale(teologia della sostituzione o del rimpiazzo) ai tempi di Hitler ha contribuito a far scatenare una feroce persecuzione contro gli ebrei e sappiamo cosa è successo mentre la maggior parte della chiesa di allora non fece nulla per fermare quella strage! Per me è una vergogna sentire dei cristiani fare commenti ingiusti su Israele,senza nessuna pietà,nè misericordia,nè compassione,quando invece Dio nelle Sacre Scritture ci ha esortati a pregare per Israele,ma,mi chiedo:come fanno questi cristiani a pregare per Israele se è evidente dal modo in cui parlano che non hanno amore per questo popolo..? Per me è incredibile che una persona come Magdi Allam,che viene da una cultura islamica,stia alzando la sua voce a rischio della sua vita,tra le altre cose ,anche per difendere Israele, e,invece,la maggior parte della chiesa attuale (con delle eccezioni) non si degna di alzare la sua di voce,per difendere il popolo di Dio! In relazione alla barriera difensiva,ben venga se può servire ad ostacolare i Kamikaze,almeno in parte,o se serve per evitare di sparare verso Israele. Perchè Israele non dovrebbe avere il diritto di difendersi? Le autorità israeliane hanno il dovere di difendere la popolazione da questi terroristi senza scrupoli! Non possono lasciarsi sterminare! Ma il mondo ha sempre un doppio standard di giudizio quando si tratta di Israele,però non posso sopportare quando questo viene da labbra cristiane! Per quanto mi riguarda, ho già deciso:IO STO CON ISRAELE! E non lo faccio per sentimentalismo ma perchè,nella sua grazia,Dio mi ha fatto capire. Per quanto riguarda il fatto che come cristiani dobbiamo essere dei pacifisti,come la mettiamo con Zaccaria 12 e 14?  A voi l'ardua "sentenza".                    
« Ultima modifica: 12.02.2010 alle ore 21:17:40 by ester2 » Loggato
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #16 Data del Post: 12.02.2010 alle ore 21:52:08 »
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on 12.02.2010 alle ore 21:15:55, ester2 wrote:
Io non sono dell'idea che Israele sia impeccabile,perchè sono persone e le persone possono anche sbagliare,però mi dispiace sentire cristiani (come la sorella a cui ho accennato prima ) fare battute ironiche su questo popolo che da sempre incontra ostilità da tutte le parti e mi dispiace vedere cristiani (membri di chiesa e predicatori) che hanno aderito alla teologia della sostituzione,la quale(teologia della sostituzione o del rimpiazzo) ai tempi di Hitler ha contribuito a far scatenare una feroce persecuzione contro gli ebrei e sappiamo cosa è successo mentre la maggior parte della chiesa di allora non fece nulla per fermare quella strage! Per me è una vergogna sentire dei cristiani fare commenti ingiusti su Israele,senza nessuna pietà,nè misericordia,nè compassione,quando invece Dio nelle Sacre Scritture ci ha esortati a pregare per Israele,ma,mi chiedo:come fanno questi cristiani a pregare per Israele se è evidente dal modo in cui parlano che non hanno amore per questo popolo..? Per me è incredibile che una persona come Magdi Allam,che viene da una cultura islamica,stia alzando la sua voce a rischio della sua vita,tra le altre cose ,anche per difendere Israele, e,invece,la maggior parte della chiesa attuale (con delle eccezioni) non si degna di alzare la sua di voce,per difendere il popolo di Dio! In relazione alla barriera difensiva,ben venga se può servire ad ostacolare i Kamikaze,almeno in parte,o se serve per evitare di sparare verso Israele. Perchè Israele non dovrebbe avere il diritto di difendersi? Le autorità israeliane hanno il dovere di difendere la popolazione da questi terroristi senza scrupoli! Non possono lasciarsi sterminare! Ma il mondo ha sempre un doppio standard di giudizio quando si tratta di Israele,però non posso sopportare quando questo viene da labbra cristiane! Per quanto mi riguarda, ho già deciso:IO STO CON ISRAELE! E non lo faccio per sentimentalismo ma perchè,nella sua grazia,Dio mi ha fatto capire. Per quanto riguarda il fatto che come cristiani dobbiamo essere dei pacifisti,come la mettiamo con Zaccaria 12 e 14?  A voi l'ardua "sentenza".

 
Trovo condivisibile tutto quello che hai detto. Però vorrei sottolineare che esiste anche un estremo opposto, anche nella chiesa, ovvero quello di considerare intoccabile e non criticabile tutto quello che Israele fa. Sugli errori che commettono, sul piano politico, militare, sociale, siamo pronti a glissare volentieri. A quel che mi risulta, nessun cristiano sionista gridò la propria indignazione nel 1982, quando i militari israeliani assistettero passivamente al massacro di migliaia di civili arabi, in maggioranza vecchi, donne e bambini, da parte dei maroniti libanesi, per citare il caso forse più eclatante, ma non certo l'unico. Inoltre, se è vero come è vero che la teologia della sostituzione è un errore molto grave, altrettanto lo è andare "troppo oltre" verso l'ebraismo, al punto da recuperare rituali e pratiche veterotestamentarie che sono state abrogate dal sacrificio di Cristo, manca poco che in certe chiese al posto del pultito si metta un altare sacrificale.
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #17 Data del Post: 12.02.2010 alle ore 22:14:10 »
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on 12.02.2010 alle ore 21:52:08, Giamba wrote:

 
Inoltre, se è vero come è vero che la teologia della sostituzione è un errore molto grave, altrettanto lo è andare "troppo oltre" verso l'ebraismo, al punto da recuperare rituali e pratiche veterotestamentarie che sono state abrogate dal sacrificio di Cristo, manca poco che in certe chiese al posto del pultito si metta un altare sacrificale.

 
Su questo sono d'accordissimo!
Sul resto anche ...  
 
Ma siamo sinceri...Israele non ha bisogno di un numero maggiore di critici. Credo che quelli che ha gia' siano piu' che sufficienti.
 
Il punto e' sempre lo stesso:  
gli arabi non cercano la pace con Israele il loro piano e' quello di annientarla. Punto.
 
Ma anche questo sembra far parte del piano di Dio.
 
Secondo quello che capisco delle profezie gli ebrei riconosceranno il Messia-Gesu' proprio a causa del disperato
bisogno nel quale si troveranno alla fine dei tempi.
 
In tutti i casi... io amo Israele... proprio come nazione speciale...
e credo che questo sia anche quello che la Bibbia mi insegna a pensare.
 
(Sono d'accordo anche con la sorella Ester: troppo silenzio da
parte degli evangelici su questo soggetto.)  Triste
« Ultima modifica: 12.02.2010 alle ore 23:32:54 by linchen » Loggato

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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #18 Data del Post: 12.02.2010 alle ore 23:43:22 »
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Giamba,ho già detto che Israele ,come tutte le persone sulla faccia della terra,può commettere degli errori ma questo non giustifica i sentimenti ostili verso di loro. Tempo fa,ho ascoltato una predicazione da un ministro molto conosciuto qui in Italia,il sermone parlava del colpo di stato di Absalom sappiamo che in quell'occasione Achitofel si schierò dalla parte dei congiurati,benissimo..ad un certo punto(per chi conosce la storia) il predicatore disse:" Achitofel,ebreo..traditore,mentre Ittai di Gat,un palestinese..rimase fedele a Davide.." io rimasi impietrita  Triste non è possibile fare queste affermazioni, con tutto l'antisemitismo che c'è in giro, oltretutto in una predicazione,per me questo è un fatto gravissimo! E questa è soltanto una delle tante cose che ci tocca sentire contro Israele. Per il resto,ho già spiegato quale è la mia posizione a riguardo,non vorrei essere ripetitiva.  Shalom Adonai    
« Ultima modifica: 14.02.2010 alle ore 18:25:23 by ester2 » Loggato
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #19 Data del Post: 12.02.2010 alle ore 23:45:59 »
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Dio ti benedica Linchen  Sorriso Fratelli e sorelle,preghiamo per la pace di Israele e Gerusalemme.
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #20 Data del Post: 13.02.2010 alle ore 10:28:25 »
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on 12.02.2010 alle ore 23:43:22, ester2 wrote:
Giamba,ho già detto che Israele ,come tutte le persone sulla faccia della terra,può commettere degli errori ma questo non giustifica i sentimenti ostili verso di loro. Tempo fa,ho ascoltato una predicazione da un ministro molto conosciuto qui in Italia,il sermone parlava del colpo di stato di Absalon,sappiamo che in quell'occasione Achitofel si schierò dalla parte dei congiurati,benissimo..ad un certo punto(per chi conosce la storia) il predicatore disse:" Achitofel,ebreo..traditore,mentre Ittai di Gat,un palestinese..rimase fedele a Davide.." io rimasi impietrita  Triste non è possibile fare queste affermazioni, con tutto l'antisemitismo che c'è in giro, oltretutto in una predicazione,per me questo è un fatto gravissimo!

 
Per quanto riguarda il caso specifico che hai citato, posso provare a interpretare, forse il pastore voleva evidenziare il fatto che un uomo del popolo di Dio tradì il suo re, mentre uno straniero fu invece fedele, forse perché voleva evidenziare proprio il fatto che la fede non è prerogativa esclusiva di chi formalmente appartiene al popolo scelto ma si trova anche altrove. Ci sono stati alti casi di stranieri fedeli nell'Antico Testamento, ad esempio Ruth, e Gesù stesso, parlando del centurione, afferma di non aver trovato una fede simile in Israele. Se voleva dire questo, poteva magari spiegarsi meglio in modo da non dare adito a cattive interpretazioni. Magari voleva dire esattamente quello che hai detto tu invece...
Io capisco benissimo quello che dici e credimi che condivido, così come condivido quello che ha scritto Linchen, saggia ed equilibrata come sempre!
Il fatto che io metta l'accento su certi episodi è sempre nell'interesse di Israele. Il sostegno acritico di molti evangelici, sopratutto di certi ambienti fondamentalisti, è in ultima analisi controproducente sia verso Israele che verso la testimonianza cristiana, mentre se invece fossimo più equi(librati) in certi casi, la gente forse guarderebbe sia ad Israele che a noi in modo un po' meno ostile.
Se leghiamo la testimonianza cristiana alle vicende politiche di Israele, rischiamo di provocare e rafforzare l'ostolità verso Cristo di chi la pensa su questo punto in maniera diversa da noi. Come cristiani dobbiamo in primo luogo perseguire il mandato di Cristo, portate l'evangelo AD OGNI CREATURA.  
Come ho già detto non è in discussione (almeno dal nostro punto di vista teologico, ma questo è un altro discorso) il sostegno verso Israele, ma non dobbiamo spingerlo al punto da trasformarlo in un potenziale ostacolo al grande mandato di Gesù.
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #21 Data del Post: 13.02.2010 alle ore 10:41:58 »
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on 12.02.2010 alle ore 19:13:46, Joe75 wrote:
Con questo non giustifico la politica israeliana perchè costruire nuovi insediamenti in violazione dei trattati ed elevare alte mura di divisione contribuisce solo ad inasprire gli animi: si difende l'oggi senza prospettiva per il domani. Triste
Ritengo erroneo da parte di alcuni evangelici appoggiare il governo d'Israele incondizionatamente: noi amiamo quel popolo, ma è proprio nei confronti di chi amiamo che dobbiamo maggiormente fargli capire quando sbaglia. Sorriso

Scusami Joe, ma quegli "animi", non potrebbero essere più aspri di quanto già non siano.
Il loro intento, è distruggere e annientare Israele, con ogni mezzo e sopratutto con l'inganno.
Credi che Israele dovrebbe cercare di far cambiare loro idea? Credi che qualcuno potrebbe riuscirci? Credi alla Parola di Dio?
Bene, se credi alla Parola di Dio, allora sarai persuaso che niente e nessuno, potrà mai far loro cambiare idea.  Sorriso
 
Non resta dunque ad Israele, che difendersi come può! Dico difendersi, proteggersi, in quanto non mi risulta, che Israele abbia mai "offeso" (attaccato per primo).
 
Non ho capito cosa intendi per "far capire a chi si ama quando sbaglia"....
Qua non stiamo parlando di una persona, ma di uno Stato, un Governo.
 
Tu dunque, che "ami" l'Italia, agisci, dai il voto, partecipi alla vita politica, dai il consenso o meno, etc..., affinchè questo "amore" sia efficace a far "capire gli errori", ed eventualmente/possibilmente correggerli.
Non "ami" a parole (vuote), dunque, seduto sulla tua poltrona...
 
Ora, "amando" Israele, vorresti fare lo stesso, agire, perchè le "parole", non servono a nulla, nell'amore.  Sorriso
 
Questo, stando alle tue parole, visto che Israele si rende colpevole di ignorare le risoluzioni "giuste" delle Nazioni Unite, ci si dovrebbe "mobilitare" contro la politica israelita, non a parole, queste non servono a nulla, esattamente come non servono a nulla con l'Iran e Company.
E questo, ci porterebbe a schierarci contro Israele.
 
Libero di farlo, visto che tu sai cos'è giusto, cos'è l'amore, e qual'è il percorso scelto da Dio per la Sua Nazione.  Sorriso ...sia a "parole", che con i fatti. Tutto il mondo lo fa, dopotutto.

Quote:
A quel che mi risulta, nessun cristiano sionista gridò la propria indignazione nel 1982, quando i militari israeliani assistettero passivamente al massacro di migliaia di civili arabi, in maggioranza vecchi, donne e bambini, da parte dei maroniti libanesi, per citare il caso forse più eclatante, ma non certo l'unico.

Caro Giamba, il mondo assiste "passivamente" ad atrocità di ogni genere sul pianeta, per non parlare delle pestilenze e della fame.
Israele in quel caso, si sarebbe solamente reso colpevole di non essere intervenuto in favore dei suoi nemici, che si scannavano l'un l'altro (fra fratelli).
 
Ti ricordo, caro Giamba, che Israele è sotto la Legge di Mosè, ed essa non prevede il "porgere l'altra guancia", e nemmeno di "amare i propri nemici".
Dunque, tutto quello che Israele fa, in favore dei palestinesi e dei suoi nemici in generale, i quali approfittano di ogni occasione per farli saltare in aria, è tutto "oltre l'ebraismo", è amore e rispetto per lo straniero, l'orfano e la vedova (anche stranieri).
 
Mi domando invece cosa sarebbe successo se Israele fosse intervenuto nella terra altrui, per "operare Giustizia" (la tua "giustizia"...)!
 
Anche l'America l'ha fatto, ed è andato a "operare" giustizia in Kuwait, in Iraq, etc..
 
Mi diresti cosa pensi dell'America e della sua Politica di "paladini della giustizia"?  ...della guerra in Iraq? Sorriso  (ma forse è meglio che non me lo dici...)  Occhiolino

Quote:
...al punto da recuperare rituali e pratiche veterotestamentarie che sono state abrogate dal sacrificio di Cristo, manca poco che in certe chiese al posto del pultito si metta un altare sacrificale.

Tutto questo, non c'entra assolutamente nulla con la Politica dello Stato d'Israele. Mi sa che fai troppa confusione.
 
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #22 Data del Post: 13.02.2010 alle ore 11:05:37 »
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Quote:
la gente forse guarderebbe sia ad Israele che a noi in modo un po' meno ostile

Le "genti", le "nazioni", si raduneranno presto a far guerra ad Israele, e noi non possiamo cambiare nemmeno un'apice, di questa realtà.  
Lo stesso vale per il "noi". Le "genti", il "mondo", ci odierà e ci sarà ostile, esattamente come lo fu con Gesù. E "noi", non possiamo cambiare nemmeno un'apice, di questa realtà.
Certamente però, possiamo vivere di compromessi, così il "mondo", la "gente", ci guarderà in modo "meno ostile".  

Quote:
Il sostegno acritico di molti evangelici, sopratutto di certi ambienti fondamentalisti, è in ultima analisi controproducente sia verso Israele che verso la testimonianza cristiana...

Cos'è "controproducente" o "producente"?
Noi non vogliamo essere "controproducenti", dunque saremo "producenti". Bene!
Che cosa vorremmo "produrre"?  
Che il mondo cambi idea nei confronti d'Israele? Vorremmo cambiare il corso della storia?
Lo stesso vale per la "testimonianza cristiana", almeno riguardo "l'ostilità del mondo".
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #23 Data del Post: 13.02.2010 alle ore 11:23:25 »
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on 13.02.2010 alle ore 11:05:37, eliseob. wrote:

Le "genti", le "nazioni", si raduneranno presto a far guerra ad Israele, e noi non possiamo cambiare nemmeno un'apice, di questa realtà.  
Lo stesso vale per il "noi". Le "genti", il "mondo", ci odierà e ci sarà ostile, esattamente come lo fu con Gesù. E "noi", non possiamo cambiare nemmeno un'apice, di questa realtà.
Certamente però, possiamo vivere di compromessi, così il "mondo", la "gente", ci guarderà in modo "meno ostile".  
Cos'è "controproducente" o "producente"?
Noi non vogliamo essere "controproducenti", dunque saremo "producenti". Bene!
Che cosa vorremmo "produrre"?  
Che il mondo cambi idea nei confronti d'Israele? Vorremmo cambiare il corso della storia?
Lo stesso vale per la "testimonianza cristiana", almeno riguardo "l'ostilità del mondo".

 
Gesù ci ha dato il mandato di annunciare Cristo ad ogni creatura, compresi arabi, nazisti, comunisti, negazionisti, sostituzionalisti e tutti i nemici del popolo ebraico.
Se la mia amicizia verso Israele mi impedisce di raggiungere arabi, nazisti e comunisti eccetera con il messaggio di Cristo, allora qualcosa non funziona perché, lo ripeto e sfido chiunque a dimostrare il contrario, il mandato cristiano consiste nell'annuncio della salvezza AD OGNI CREATURA e questo è prioritario su qualunque altra cosa.  
« Ultima modifica: 13.02.2010 alle ore 20:51:06 by Giamba » Loggato

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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #24 Data del Post: 13.02.2010 alle ore 11:35:16 »
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on 13.02.2010 alle ore 11:23:25, Giamba wrote:

 
Gesù ci ha dato il mandato di annunciare Cristo ad ogni creatura, compresi arabi, nazisti, comunisti, negazionisti, sostituzionalisti e tutti i nemici del popolo ebraico.
Se la mia amicizia verso Israele mi impedisce di raggiungere arabi, nazisti e comunisti eccetera con il messaggio di Cristo, allora qualcosa non funziona perché, lo ripeto e sfido tutti i teologi da forum a dimostrare il contrario, il mandato cristiano consiste nell'annuncio della salvezza AD OGNI CREATURA e questo è prioritario su qualunque altra cosa.  

Scusa, non capisco in che modo, la mia "amicizia", il mio "sostegno" (ideologico) possa essere d'impedimento nel raggiungere "ogni creatura".
Se io annuncio l'Evangelo ad un Arabo, annuncio l'Evangelo, non parlo di politica.  Sorriso, e nemmeno di "religioni", ebraiche o evangeliche che siano.
 
Certo, se ci mettiamo a parlare di politica, di religione etc..., gli animi si agitano, e ci sono gli "impedimenti".
 
Inoltre, a quelle "creature" da te citate, io aggiungerei, proprio per "amore", prima, prima di tutto, Israele.  Sorriso
Non lo hai nominato proprio, come se esso non avesse bisogno dell'annuncio dell'Evangelo. E anche lì, con Israele, non ci potranno essere "compromessi", nell'annuncio dell'Evangelo di Cristo, a costo che quest'annunciare l'Evangelo, sia visto come "inimicizia" verso Israele.  Sorriso
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #25 Data del Post: 13.02.2010 alle ore 19:08:13 »
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Giamba,ti rispondo domani( Dio volendo) adesso devo correre..
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #26 Data del Post: 14.02.2010 alle ore 14:45:54 »
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on 13.02.2010 alle ore 11:35:16, eliseob. wrote:

Scusa, non capisco in che modo, la mia "amicizia", il mio "sostegno" (ideologico) possa essere d'impedimento nel raggiungere "ogni creatura".
Se io annuncio l'Evangelo ad un Arabo, annuncio l'Evangelo, non parlo di politica.  Sorriso, e nemmeno di "religioni", ebraiche o evangeliche che siano.
 
Certo, se ci mettiamo a parlare di politica, di religione etc..., gli animi si agitano, e ci sono gli "impedimenti".
 
Inoltre, a quelle "creature" da te citate, io aggiungerei, proprio per "amore", prima, prima di tutto, Israele.  Sorriso
Non lo hai nominato proprio, come se esso non avesse bisogno dell'annuncio dell'Evangelo. E anche lì, con Israele, non ci potranno essere "compromessi", nell'annuncio dell'Evangelo di Cristo, a costo che quest'annunciare l'Evangelo, sia visto come "inimicizia" verso Israele.  Sorriso

 
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #27 Data del Post: 14.02.2010 alle ore 15:10:57 »
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on 12.02.2010 alle ore 21:52:08, Giamba wrote:

 
Trovo condivisibile tutto quello che hai detto. Però vorrei sottolineare che esiste anche un estremo opposto, anche nella chiesa, ovvero quello di considerare intoccabile e non criticabile tutto quello che Israele fa. Sugli errori che commettono, sul piano politico, militare, sociale, siamo pronti a glissare volentieri. A quel che mi risulta, nessun cristiano sionista gridò la propria indignazione nel 1982, quando i militari israeliani assistettero passivamente al massacro di migliaia di civili arabi, in maggioranza vecchi, donne e bambini, da parte dei maroniti libanesi, per citare il caso forse più eclatante, ma non certo l'unico. Inoltre, se è vero come è vero che la teologia della sostituzione è un errore molto grave, altrettanto lo è andare "troppo oltre" verso l'ebraismo, al punto da recuperare rituali e pratiche veterotestamentarie che sono state abrogate dal sacrificio di Cristo, manca poco che in certe chiese al posto del pultito si metta un altare sacrificale.

 
Caro Giamba, siamo in pochi a pensare che esista una terza via tra antisionisti e sionisti "a senso unico". Triste
Possibile che devi essere sempre per forza pro o contro Israele e devi fare questo acriticamente?
Dio ci ha dato l'intelletto per affermare in modo reale l'amore per il suo poplo eletto, ma l'amore non significa accettare tutto: se ami una persona e vedi che sbaglia, ti preoccupi perchè questo non accada più e, purtroppo, certi evangelici filo-israeliani, intendono questo come antisemitismo.
Mi rendo conto che è una battaglia persa quando si è mossi dal pregiudizio, rafforzato da letture bibliche "tutte orientate in auna certa direzione".
Ci si ricorda della gloria futura d'Israele, ma si omette di dire che la disubbidienza ai comandamenti del Signore è una costante della storia di quel popolo, come di ognuno di noi.
In fondo essere amici d'Israele in questo modo è quasi auto-assolutorio perchè ci fa sentire "a posto" pure a noi. Triste
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Nell'amore non c'è paura, anzi l'amore perfetto caccia via la paura.
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #28 Data del Post: 14.02.2010 alle ore 15:53:08 »
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Quote:
In fondo essere amici d'Israele in questo modo è quasi auto-assolutorio perchè ci fa sentire "a posto" pure a noi.

Questa non l'ho capita...
 
Come detto, si fa un bel po' di confusione.
 
Un conto è parlare di Israele come istituzione, Stato, Governo, Regno, Nazione, un'altra è parlare degli Ebrei, del popolo d'Israele, delle persone, delle anime.
 
Dunque, se io vedo il mio vicino di casa, il mio collega Ebreo rifiutare il Cristo, io che lo amo, gli annuncerò il Cristo, esattamente come farei con chiunque altro.
Non vedo nessuna differenza.
 
Ma parlando di uno Stato, un Governo, che vuol dire "fargli capire che sbaglia"? Come....?
 
Io amo il Congo, per esempio, amo anche Cuba, la Cina, l'Iran..., e suppongo che li ami anche tu, o forse no?  
 
Esercita dunque tutto il tuo amore, e fagli capire che sbagliano nelle loro convinzioni, nelle loro "misure" politiche. Anche loro, non tengono conto delle risoluzioni delle Nazioni Unite, ...a dire il vero, non tengono conto di niente e nessuno.
 
Sinceramente, credo che quelle nazioni abbiano più necessità di Israele, del tuo "amore".  Occhiolino
 
C'è anche un'altro fattore: se già i regni e le nazioni pagane sono Governate e sotto l'Autorità di Dio, quanto più non lo è la Sua Nazione Israele.
 
Questo a me già basta ed avanza, per non osare intromettermi negli Affari di Stato di Israele.
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Re: Gaza: quando si dice fame...
« Rispondi #29 Data del Post: 14.02.2010 alle ore 16:05:05 »
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on 14.02.2010 alle ore 15:53:08, eliseob. wrote:

Questa non l'ho capita...
 
Come detto, si fa un bel po' di confusione.
 
Un conto è parlare di Israele come istituzione, Stato, Governo, Regno, Nazione, un'altra è parlare degli Ebrei, del popolo d'Israele, delle persone, delle anime.
 
Dunque, se io vedo il mio vicino di casa, il mio collega Ebreo rifiutare il Cristo, io che lo amo, gli annuncerò il Cristo, esattamente come farei con chiunque altro.
Non vedo nessuna differenza.
 
Ma parlando di uno Stato, un Governo, che vuol dire "fargli capire che sbaglia"? Come....?
 
Io amo il Congo, per esempio, amo anche Cuba, la Cina, l'Iran..., e suppongo che li ami anche tu, o forse no?  
 
Esercita dunque tutto il tuo amore, e fagli capire che sbagliano nelle loro convinzioni, nelle loro "misure" politiche. Anche loro, non tengono conto delle risoluzioni delle Nazioni Unite, ...a dire il vero, non tengono conto di niente e nessuno.
 
Sinceramente, credo che quelle nazioni abbiano più necessità di Israele, del tuo "amore".  Occhiolino
 
C'è anche un'altro fattore: se già i regni e le nazioni pagane sono Governate e sotto l'Autorità di Dio, quanto più non lo è la Sua Nazione Israele.
 
Questo a me già basta ed avanza, per non osare intromettermi negli Affari di Stato di Israele.

 
Non hai risposto ai miei rilievi: anche tu sei vittima dello stesso pregiudizio.
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Nell'amore non c'è paura, anzi l'amore perfetto caccia via la paura.
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