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   Autore  Topic: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri  (letto 923 volte)
Stefanotus
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Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Data del Post: 10.10.2016 alle ore 10:32:17 »
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Pace a tutti.
E' ormai sotto gli occhi di tutti, le chiese evangeliche stanno ormai cambiando la loro organizzazioni di "leadership".
 
Sono certo che questo cambiamento risponda in un certo senso a quel desiderio di unità tra le varie denominazioni. Ci si viene incontro, si cerca di capirsi e allo stesso tempo si cerca di rispondere alle esigenze e ai bisogni espressi dalle nuove generazioni.
 
Io rimango però contrario a questi modi di fare. Sono contrario ad una chiesa che si modelli rispetto alle "necessità" del mondo. La chiesa deve saper comunicare, ma non deve perdere la propria natura di "Chiesa di Dio".
 
Desidero quindi aprire con questa premessa, una serie di discussioni, dove poterci confrontare in ambito BIBLICO sulle questioni ecclesiastiche relative alla "leadership" se così vogliamo chiamarla, perché questa sta letteralmente modificandosi (credo subdolamente) in molte denominazioni.
 
Raccoglierò io per primo, quanto in passato abbiamo espresso insieme riguardo le figure ministeriali bibliche, in termini di:  
1) Chiamata, elezione/assegnazione incarichi;
2) Profilo, qualità, attività;
3) Varie ed eventuali che adesso non mi vengono in mente.
 
In questo turno vorrei parlare dei ministri e degli anziani in termini generali.
 
Secondo voi, sono la stessa figura?
Come sono applicati nella vostra comunità?
Ritenete "gli anziani" come il vostro "consiglio di chiesa"?
Gli anziani, sono tutti pastori?
Hanno quindi tutti un ministero?
Se sono diversi, chi sono i ministri e chi sono gli anziani?
 
Ovviamente spero che per ogni domanda si possa dare risposta biblicamente.  
 
Grazie a tutti coloro che vorranno intervenire.
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #1 Data del Post: 10.10.2016 alle ore 14:54:52 »
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Prima di tutto, con il termine anziani, in origine chi si identificava?
 
1) le persone più avanti con l'età all'interno della comunità.
 
2) le persone che dimostravano più impegno nel portare avanti il servizio,  unitamente alla loro età più avanzata, indice di saggezza.
 
3) quelli che erano destinati ad un incarico particolare a prescindere dalla loro età.
 
4) quelli che erano destinati ad esserlo.
 
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #2 Data del Post: 10.10.2016 alle ore 15:42:52 »
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Wow quanti bei topic tutti in una volta! Beh, di molto abbiamo già discusso in passato, ma qualche cosa nuova può sempre venir fuori! Intanto parto con qualche rapida risposta, poi vediamo che altro si riesce a dire!
 

on 10.10.2016 alle ore 10:32:17, Stefanotus wrote:

Io rimango però contrario a questi modi di fare. Sono contrario ad una chiesa che si modelli rispetto alle "necessità" del mondo. La chiesa deve saper comunicare, ma non deve perdere la propria natura di "Chiesa di Dio".

Una cosa non esclude necessariamente l'altra, però sì, sicuramente la seconda è quella principale a cui attenersi!

on 10.10.2016 alle ore 10:32:17, Stefanotus wrote:

Desidero quindi aprire con questa premessa, una serie di discussioni, dove poterci confrontare in ambito BIBLICO sulle questioni ecclesiastiche relative alla "leadership" se così vogliamo chiamarla, perché questa sta letteralmente modificandosi (credo subdolamente) in molte denominazioni.

Eh, ma già parti prevenuto allora! Linguaccia
 

on 10.10.2016 alle ore 10:32:17, Stefanotus wrote:

Raccoglierò io per primo, quanto in passato abbiamo espresso insieme riguardo le figure ministeriali bibliche, in termini di:  
1) Chiamata, elezione/assegnazione incarichi;
2) Profilo, qualità, attività;
3) Varie ed eventuali che adesso non mi vengono in mente.

Il data mining nei recessi del forum te lo lascio volentieri! Sorridente soprattutto le "varie ed eventuali"!
 

on 10.10.2016 alle ore 10:32:17, Stefanotus wrote:

Secondo voi, sono la stessa figura?

Direi sì e no, con il solito problema che bisogna intendersi sui termini: che vogliamo dire con ministri? Se vogliamo attenerci alla terminologia biblica "ministri" traduce diaconi, quindi tecnicamente no, i diaconi sono una classe, gli anziani un'altra.  
Oppure intendiamo "ministro" (servo) come equivalente governativo, quindi qualcuno con "carismi di governo"? Allora sì, ministri e anziani, possono essere la stessa figura.  

on 10.10.2016 alle ore 10:32:17, Stefanotus wrote:

Ritenete "gli anziani" come il vostro "consiglio di chiesa"?

Immagino che sia una visione ragionevole, sì.

on 10.10.2016 alle ore 10:32:17, Stefanotus wrote:

Gli anziani, sono tutti pastori?

Anche qui... direi che dipende: anziani e vescovi sono usati in maniera abbastanza intercambiabile nel NT (Presbyteros ed Episcopos), pastore è molto più raro, ma il senso è praticamente identico a vescovo. Quindi, in questo senso, sicuramente anziani e pastori sono gli stessi.  
Mi sembra, però, che nelle chiese attuali si tenta a declinare i due termini in maniera diversa: tipo che gli anziani sono come dei diaconi con lunga esperienza, mentre il pastore è quello che presiede alla comunità (esempi che ricordo, ma immagino ce ne siano di moltitudini).  
Una delle illustrazioni fornite per spiegare la differenza tra "Presbyteros" ed "Episcopos" è che il primo denota la "dignità", il secondo la "funzione" (in pratica, sei un anziano che fa il vescovo).
 

on 10.10.2016 alle ore 10:32:17, Stefanotus wrote:

Hanno quindi tutti un ministero?

Anche qui... se per ministero intendi "servizio", sì, allora è evidente che è così. Se per "ministero" intendi funzione sancita dalla chiesa allora... beh... sì lo stesso! Questa sembra facile Sorriso

on 10.10.2016 alle ore 10:32:17, Stefanotus wrote:

Se sono diversi, chi sono i ministri e chi sono gli anziani?

Direi che ho già brevemente risposto prima, sia in un caso che nell'altro.
 
Per ora mi fermo qui, poi vediamo che succede!  Risata
 

on 10.10.2016 alle ore 14:54:52, Marmar wrote:
Prima di tutto, con il termine anziani, in origine chi si identificava?
 
1) le persone più avanti con l'età all'interno della comunità.
 
2) le persone che dimostravano più impegno nel portare avanti il servizio,       unitamente alla loro età più avanzata, indice di saggezza.
 
3) quelli che erano destinati ad un incarico particolare a prescindere dalla loro età.
 
4) quelli che erano destinati ad esserlo.

 
Rimanendo sul termine Presbyteros:  
1 a volte,  
2 spesso,  
3 immagino ci possa stare  
4 non ho capito cosa intendi
« Ultima modifica: 10.10.2016 alle ore 15:44:41 by Caste » Loggato

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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #3 Data del Post: 10.10.2016 alle ore 16:53:14 »
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on 10.10.2016 alle ore 14:54:52, Marmar wrote:
Prima di tutto, con il termine anziani, in origine chi si identificava?
 
1) le persone più avanti con l'età all'interno della comunità.
 
2) le persone che dimostravano più impegno nel portare avanti il servizio,       unitamente alla loro età più avanzata, indice di saggezza.
 
3) quelli che erano destinati ad un incarico particolare a prescindere dalla loro età.
 
4) quelli che erano destinati ad esserlo.

Ciao Marcello e benvenuto nella discussione.
Mi viene da rispondere 2. Ma vorrei evitare di fare io da "conduttore" o insegnante in questa discussione. Dite ognuno la vostra utilizzando le vostre conoscenze e la Scrittura. Al massimo mi limiterò a dire la mia e poi al termine, riepiloghiamo le idee di tutti.
 
Spero che la discussione rimanga di tipo "costruttivo" e stimoli semplicemente un sano confronto come altre volte abbiamo fatto.
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #4 Data del Post: 10.10.2016 alle ore 17:05:31 »
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Caste ho letto il tuo intervento, ed anche qui devo dire che noto più domande che risposte.
 
Provo a dare un primo avvio alle indagini.
Anziani.
Leggo degli anziani, ovviamente guardo nel Nuovo Testamento volendo analizzare l'ecclesiologia, in versi come Matteo 26:3:
"Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote che si chiamava Caiafa..."
 
Gesù non è ancora morto e la chiesa non è istituita, ma vedo che si parla di "anziani del popolo" riferendosi a qualcuno che lavorava assieme alla classe sacerdotale ebraica. Forse, gli anziani delle nascenti chiese cristiane erano una "continuazione" in ottica cristiana di questa figura?
 
Pietro si rivolse a loro dopo pentecoste: "Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: Capi del popolo e anziani...." - Atti 4:8  
 
E non mi sembra di notare una nuova definizione di "anzianato" piuttosto una continuità: "E così fecero, inviandola agli anziani, per mezzo di Barnaba e di Saulo." - Atti 11:30
 
"E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione."  - Atti 15:2
Questi anziani forse erano gli stessi di prima, cioè prima della fondazione della chiesa?
 
Paolo parlò di anziani come forma attiva e positiva nella chiesa, a Timoteo: "Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani." - 1 Timoteo 4:14
 
E noto che gli anziani, tenevano la presidenza nelle assemblee e alcuni si occupavano di predicazione e insegnamento: "Gli anziani che tengono bene la presidenza siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento;" - 1 Timoteo 5:17
 
Riguardo al fatto che gli anziani siano nel consiglio di chiesa, sono ovviamente a chiederlo perchè non è così scontato. Gli anziani nella Bibbia mi sembra che vengano costituiti da "ministri".
 
"Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni..." - Tito 1:5
 
Il consiglio di chiesa invece viene eletto dalla chiesa, un po' come nella Bibbia vediamo fatto per i diaconi: "Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico." - Atti 6:3
 
Anzi tecnicamente non direi che la chiesa li elegge, ma piuttosto la chiesa sceglie i candidati diaconi, ma poi sono sempre "i ministri" ad affidare l'incarico.
 
Ovvio sono idee buttate là. Ragioniamoci insieme. Voi che ne pensate?
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #5 Data del Post: 10.10.2016 alle ore 17:08:22 »
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on 10.10.2016 alle ore 16:53:14, Stefanotus wrote:

Spero che la discussione rimanga di tipo "costruttivo" e stimoli semplicemente un sano confronto come altre volte abbiamo fatto.

Certamente, saremo tutti costruttivi!
 
Ovviamente partendo dal presupposto che chi non la pensa come me è un disgustoso e malefico eretico che brucerà nelle fiamme più profonde degli inferi, così profonde che nemmeno Dante nella Divina Commedia mentre aveva gli incubi per indigestione da peperoni poteva immaginarselo peggiore!
 
Sono certo che tutti la pensate come me!  Sorridente Linguaccia Piegato dal ridere3
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #6 Data del Post: 10.10.2016 alle ore 17:18:33 »
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on 10.10.2016 alle ore 17:05:31, Stefanotus wrote:
Caste ho letto il tuo intervento, ed anche qui devo dire che noto più domande che risposte.

L'obiettivo era proprio quello! Occhiolino

on 10.10.2016 alle ore 17:05:31, Stefanotus wrote:

Anziani.
Leggo degli anziani, ovviamente guardo nel Nuovo Testamento volendo analizzare l'ecclesiologia, in versi come Matteo 26:3:
"Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote che si chiamava Caiafa..."
 
Gesù non è ancora morto e la chiesa non è istituita, ma vedo che si parla di "anziani del popolo" riferendosi a qualcuno che lavorava assieme alla classe sacerdotale ebraica. Forse, gli anziani delle nascenti chiese cristiane erano una "continuazione" in ottica cristiana di questa figura?
 

on 10.10.2016 alle ore 17:05:31, Stefanotus wrote:

Pietro si rivolse a loro dopo pentecoste: "Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: Capi del popolo e anziani...." - Atti 4:8  
 
E non mi sembra di notare una nuova definizione di "anzianato" piuttosto una continuità: "E così fecero, inviandola agli anziani, per mezzo di Barnaba e di Saulo." - Atti 11:30
 
"E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione."  - Atti 15:2
Questi anziani forse erano gli stessi di prima, cioè prima della fondazione della chiesa?
 
Paolo parlò di anziani come forma attiva e positiva nella chiesa, a Timoteo: "Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani." - 1 Timoteo 4:14

 
Qui direi che hai fatto un centro perfetto: leggevo poco fa mentre cercavo informazioni aggiuntive su "anziani" e" vescovi" che sembra che i due termini abbiano derivazioni, il primo ebraica (proprio gli anziani del sinedrio, che nei primi tempi del sinedrio erano scelti tra persone di età avanzata) mentre "vescovo" era utilizzato nel greco a indicare dei funzionari. E c'è sicuramente continuità nell'uso dei termini.  
 

on 10.10.2016 alle ore 17:05:31, Stefanotus wrote:

E noto che gli anziani, tenevano la presidenza nelle assemblee e alcuni si occupavano di predicazione e insegnamento: "Gli anziani che tengono bene la presidenza siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento;" - 1 Timoteo 5:17

Questo, invece, lo trovo molto interessante, perché implica che ci fossero anziani che presiedevano, mentre altri predicavano e insegnavano. Anche questo forse sarebbe da approfondire...  

on 10.10.2016 alle ore 17:05:31, Stefanotus wrote:

Riguardo al fatto che gli anziani siano nel consiglio di chiesa, sono ovviamente a chiederlo perchè non è così scontato. Gli anziani nella Bibbia mi sembra che vengano costituiti da "ministri".
 
"Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni..." - Tito 1:5
 
Il consiglio di chiesa invece viene eletto dalla chiesa, un po' come nella Bibbia vediamo fatto per i diaconi: "Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico." - Atti 6:3
 
Anzi tecnicamente non direi che la chiesa li elegge, ma piuttosto la chiesa sceglie i candidati diaconi, ma poi sono sempre "i ministri" ad affidare l'incarico.

Sì, mi sembra che ci sia un po' di mutualità nelle scelte. Il consiglio di chiesa adesso non saprei dire se abbia dei veri e propri equivalenti biblici (come funzionalità sicuramente gli anziani, come elezione... non saprei).
Sul come venissero scelti, beh, abbiamo degli esempi in cui Paolo dice ai suoi "figli nella fede" come organizzare delle chiese, però non saprei ben dire come si possa tradurre modernamente parlando, anche perché noi non abbiamo né Paolo né i suoi successori. Certo è che in quel periodo le chiese erano ancora in via di organizzazione, quindi voler vedere una metodologia comune e, soprattutto, costante, mi sembra alquanto difficile.
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #7 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 15:23:13 »
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Caro Caste, in 1 Corinzi 14:34, trovi una prima evidenza di collegialità di usanze nelle chiese cristiane. Certo questa da sola è debole, ma è un accenno al fatto che ovunque Paolo fondasse chiese, si cercasse di dare un unica modalità di organizzazione di intenti e di attività. Potremmo a questa aggiungere 1 Corinzi 16:1 e tanti altri versi simili a questi.
 
La collegialità delle attività ecclesiastiche è molto ben presentata già agli albori nel libro degli atti da versi come Atti 2:46 e Atti 16:5.
 
Paolo accenna ad una collegialità tra le chiese quando parla di Timoteo in 2 Corinzi 8:18 (era apprezzato in tutte le chiese) o in Romani 16:4.  
 
Abbiamo insegnamenti comuni dati a diverse chiese come in 1 Corinzi 7:17. Abbiamo la coscienza di un sentimento comune tra le diverse chiese: 1 Corinzi 11:16.
Vedi poi ad esempio il santo bacio, insegnato ai romani (16:16), ai corinti (1 Corinzi 16:20), ai tessalonicesi (1 Tessalonicesi 5:26) e a Gerusalemme (1 Pietro 5:14 quindi non solo da Paolo).
 
Quello che voglio quindi dire è che ha senso pensare ad un unica organizzazione ed un unica modalità "d'azione" nelle chiese.
 
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #8 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 20:34:27 »
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Sì, sicuramente ci sono numerosi esempi di modi di fare che venivano seguiti un po' da tutti (in fondo in alcuni punti Paolo si appella anche alla tradizione di tutte le chiese, quindi è ovvio che comportamenti tradizionali già dovevano esserci).  
 
Quello che dico è che mi sembra piuttosto difficile identificarli perché, in buona parte, non ne vediamo molti elencati. Paradossalmente (e non penso sia un caso, ovviamente!) abbiamo molte informazioni su come venivano fatte alcune cose, persino su quali erano, a grandi linee, le fasi attese in un culto cristiano dell'epoca, però c'è veramente poco su come erano organizzate gerarchicamente le chiese.
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #9 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 21:57:17 »
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Comprendo la tua "preoccupazione" Caste, ma perdonami se ti do due spunti di riflessione che considero utili per fugarla.
 
La prima è che come sai io mi sono formato sotto l'insegnamento di diversi pastori e diverse "scuole di pensiero", tutte in ambito pentecostale. Sono nato di nuovo e quindi cresciuto in un periodo dove si usava sempre dire e rispondere: "Questo non lo facciamo perché non è biblico!". Oppure "Questo si fa così perchè... così è biblico!".
La Bibbia era davvero il metro di misura per tutte le attività della chiesa cristiana.
Queste frasi ("é biblico" o "non è biblico"Occhiolino sono emblematiche. Possono sembrare ingenue ma hanno molto senso invece.
Questo per dire cosa quindi? Che prima di noi qualcuno ci è già passato e ha già analizzato queste cose. Ha quindi fondamento pensare che si possa identificare modi di fare "delle chiese cristiane".
 
Il secondo motivo è dottrinale. Il Signore che mediante il Suo Spirito Santo ha ispirato il Nuovo Testamento, ha ispirato anche l'Antico Testamento. Questo Signore e Dio non si è risparmiato in particolari per quel che riguarda l'adorazione e il culto a Lui dovuto nell'Antico Testamento. Perché quindi dovremmo credere che abbia cambiato "stile" con il Nuovo Testamento?
Egli è lo stesso "ieri, oggi e in Eterno". Egli non muta, non cambia idea. Quindi questo ci deve spingere a riflettere sull'approccio che dobbiamo tenere riguardo l'intera Scrittura e anche il Nuovo Testamento. Io in questo ci credo molto e credo quindi che il Nuovo Testamento presenti il modello ecclesiastico per eccellenza (nel rispetto della progressione della rivelazione divina) in attesa del ritorno di Cristo: "Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via." - Filippesi 3:16
 
"Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre." - Giuda 3
 
Quello che però voglio evitare... è di insistere su una posizione che io ho accettato. Al contrario io vorrei solo instaurare un dialogo, un confronto, per verificare quindi che quanto ho affermato trovi riscontro e ragionevolezza anche per chi non ha seguito il mio percorso di studi.
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #10 Data del Post: 08.11.2016 alle ore 12:52:43 »
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Io provo a spingermi un po oltre, perché io ritengo che nelle nostre realtà si parla anche troppo di leader e di leadership a scapito spesso di un corretta visione di quali debbano essere le dinamiche ministeriali di una chiesa
 
"La meditazione parte da un lettura del passo di Efesini 4, testo a noi molto caro e conosciuto, e proprio per questo motivo molto familiare.
“È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo”; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.  Sorridentea lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore.”
 
I ministeri sono dati...  (chiamati, suscitati, stabiliti) da Cristo [--] per il "perfezionamento" (dal greco “katartismos” altre versioni - “equipaggiamento” dei Santi. Così il Robinson commenta l’utilizzo della parola greca, nel contesto del passo, usata solo qui in tutto il NT: “il portare i santi ad una condizione di idoneità all'adempimento delle loro funzioni nel Corpo senza implicare un ristabilimento da una fase di disordine”. Sotto intende quindi l’importante ruolo pedagogico dei ministri nella vita dei credenti (qui nel testo chiamati santi). L’apostolo con questa affermazione introduce quindi una distinzione, di ruolo e funzioni, non solo, come spesso intesa, nell'espressione di vita comunitaria, ma in generale, in tutte le sfere in cui la Chiesa in qualità di corpo di Cristo si trova ad esprimersi.  I ministeri, chiamati, suscitati, stabiliti per preparare i santi "in vista di"... “dell'opera del ministerio”. Interessante questo accostamento di termini "opera" quindi qualcosa da compiere, con la parola ministerio, cioè servizio, (latino “ministerium”) che hanno la stessa valenza, esprimono qualcosa di dinamico, che sotto intendono la necessità di uno sforzo di una fatica, e nell'eccezione di “servizio” (il testo riporta la parola: “diakonia”) è implicito che questo avvenga  in un contesto di sottomissione e nel contesto di un servizio pratico, umile, (la parola diakonia e il verbo corrispondente sono usati per il lavoro del servo). Ministeri dati anche per preparare i santi  affinché (i santi) edifichino (costruiscano, facciano cresce) il corpo di Cristo. Il servizio reso dal “santo” implica un mettere a disposizione il proprio dono al servizio degli altri, e in questa azione il Corpo di Cristo viene edificato. Difficile ridurre in poche righe le qualità di caratteristiche che l'apostolo racchiude nell'espressione “corpo di Cristo”, può essere inteso come qualcosa che sia la fedele testimonianza dell’espressione del messaggio di Cristo. Vero che l’espressione possa anche intendere “l’organicità”, la diretta correlazione spirituale tra Cristo e la propria Chiesa che va oltre l’aspetto funzionale e probabilmente le intende entrambi, ma in qualunque caso, questa testimonianza non può prescindere per essere tale per essere evidente dalla necessità che si esprima tramite le relazioni umane. Il corpo naturale per essere tale è composto da tessuti e organi, il corpo spirituale è composto da relazioni e dinamiche associate, (se l'insieme dei tessuti degli organi correlati tra loro tramite processi biochimici identificano un corpo naturale, il corpo spirituale trova la sua identità nelle relazioni). Il fine, e la necessità di questo perfezionamento e di renderci capaci di compiere il servizio (il ministerio) cristiano al quale siamo chiamati. Interessante che il raggiungimento di questa condizione non è collegata alla necessità di sviluppare abilità naturali, legate all'apprendimento come può essere nel caso di una professione, ma alla conoscenza del Figlio di Dio, finché raggiungiamo… (katantao, usato per indicare l’arrivo alla metà di viaggiatori) [--]  allo stato di uomini fatti (“teleios”, ha la connotazione di uno sviluppo completo) cioè di uomini adulti, alla "statura perfetta di Cristo", o come alcuni traducono “la misura del perfetto Cristo”, in relazione al divenire del suo Corpo che è la Chiesa. Tutto questo sotto intende una crescita, una maturazione dei credenti, che ha che fare con una conoscenza non intellettuale, ma interiore. Quindi l'opera congiunta dei ministeri e di portarci all'unità della fede e di farci conoscere in modo pieno (affidabile). Il pensiero richiama il carattere principale del ministerio apostolico,  che istituito tramite imposizione della mani da altri apostoli, è affidata la corretta trasmissione del messaggio. In generale sembra prevalere nel contesto che la dinamica correlata all'azione del ministerio sia quello della trasmissione del messaggio, e dell’insegnamento, anche di vigilare sui comportamenti perché siano coerenti con professione di fede, ma poiché non parliamo di sola conoscenza intellettuale, l’azione si pone all'interno di una dinamica di discepolato.
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #11 Data del Post: 08.11.2016 alle ore 12:54:44 »
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Quanto segue e ora più un estrapolazione dal pensiero di Paolo dallo specifico contesto e che anche la riflessione di cui desidero farvi parte. L'apostolo Paolo nello sviluppo del suo pensiero nel passo appena letto,  non parla unicamente del ruolo specifico dei ministeri e del loro fondamento carismatico, ma anche del ruolo specifico dei santi, e allo stesso modo del loro fondamento carismatico (vv.7) oggetto si dell'azione svolta dai ministeri, ma chiamati a svolgere un opera differente da quella propria dei ministeri. Questa distinzione di Ruoli e funzioni non è solo unidirezionale, cioè dei santi verso le funzioni dei ministri, ma si esprime in entrambe le direzioni, dei ministri verso la chiamata dei santi, in funzione del ruolo specifico che hanno nell'economia dell’edificazione del Corpo di Cristo. Chiamate diverse che si esplicano nel Corpo di Cristo in Ruoli e funzioni differenti che danno vita a dinamiche di servizio differenti. C'è quindi una continuità di ministero che si esplica tra ruoli differenti nella chiesa, e che si manifesta nelle differenti funzioni.  Una ecclesiologia che vede al vertice alto della chiamata cristiana gli uffici e che esalta l’ufficio ministeriale come il punto più alto delle realizzazione della chiamata cristiana non ha un fondamento equilibrato. Una teologia che nelle proprie dinamiche “converte” i santi nelle loro funzioni ad divenire solo delle appendici dell’azione dei ministeri indebolisce la Chiesa, togliendole quella che Dio ha voluto fosse la sua forza propulsiva nel raggiungere i perduti.  La trasposizione di questa teologia nella vita comunitaria rischia di portare a considerare l’espressione della vita comunitaria come una dispensazione del ruolo ministeriale e il discepolato unicamente come una scuola ministeriale per cui tutta la vita comunitaria s’incentra sulla visione ministeriale trasformando la comunità in una sorta di amplificatore della chiamata del ministro. Io sono convinto che tutti questi principi sono ben conosciuti e anche insegnati, il punto che posso portare alla tua attenzione e che nel modello che noi abbiamo acquisito, viene molto ben specificato tutto quanto riguarda il ruolo dei ministeri, come evidenza scritturale, ma quanto riguarda l’azione dei santi, e il loro ruolo specifico, viene percepito più come qualcosa che rientra nelle dinamiche implicite a ciò che scritto, quindi come una correlazione, e questo pone una enorme differenza a livello di percezione.
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Re: Figure ministeriali 1: Anziani e Ministri
« Rispondi #12 Data del Post: 08.11.2016 alle ore 12:56:13 »
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La visione che l’apostolo Paolo sembra descrivere è quella di una realtà in cui ministri servono Dio nella comunità per rendere i santi capaci di servire Dio fuori la comunità e non dentro la comunità, e quanto è necessario alla richiesta di servizio e di impegno comunitario sotto intende  solo il raggiungimento del fine. In questo io vedo la difficoltà rispetto le dinamiche attuali;  in diversi ambienti, non solo è imperante una mentalità che ha imposto l'idea che la chiamata al ministerio sia la sublimazione del servizio cristiano, ma anche che il servizio pratico reso alla comunità locale da parte dei credenti, sia la reale e unica dimensione “legale”, a livello scritturale, richiesta ai santi. Motivo per cui l’ufficio in alcuni realtà, è molto ambito, perché visto come unico sfogo per tutti coloro che vogliono servire Dio.    
Nella visione paolina invece la vocazione dei santi è preziosa, e la chiesa è la somma della vocazione dei ministri e dei santi, in cui la vita comunitaria diventa il contenitore, il luogo, in cui i santi sono esposti all'azione necessaria del ministerio e quindi perfezionati per andare nel mondo a raccogliere. Il fine quindi dell’opera degli uffici è la perfezione dei santi, perché compiano l'opera del ministero nel mondo che può essere tanto casa, famiglia, parentado, scuola, lavoro, e qualsiasi realtà nel sociale.
 
“Affinché non siamo più come bambini” [--] “portati da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini”. Interessante evidenziare che  la maturità è messa in relazione con la capacità di preservare l’unità, e in questo contesto l’unità non è affidata direttamente all'opera dei ministri, ma alla loro azione indiretta compiuta nella vita dei credenti. Così commenta Bruce: “La maturità comporta di vagliare le varie forme d’insegnamento, accertare ciò che è vero e rifiutare ciò che falso”. Il giusto fondamento posto nella vita dei santi li rende capaci di scegliere per la Verità. Anche in questo contesto si evidenzia la natura e l’opera svolta dai ministri, di rendere le persone mature per poter compiere la loro vocazione. L’apostolo prosegue affermando che in opposizione proprio a coloro che mirano con l’inganno a prevaricare sui Santi tramite l’inganno "noi" dobbiamo “seguire la verità nell'amore”, (“aletheuo” dal greco implica sia la necessità della lealtà verso l’altro, che la necessità di professare la verità). Quindi i ministri devono proclamare la verità ricercando il beneficio spirituale altrui, devono essere mossi da un reale sentimento di amore e non di guadagno. Il guadagno può anche essere inteso come la ricerca di un utile personale nel proprio ministerio, l’indicazione è rivolta nello specifico a ministeri, ma il principio può ben essere  esteso anche ai santi.  
 
Da Lui, da Cristo, tutto il corpo, ben collegato (la stessa parola viene usata per l’articolazione della spalla) , connesso, mediante l'aiuto delle giunture, cioè tramite l’azione dei ministeri risulta essere la lettura più ovvia proprio per lo sviluppo seguito dall'Apostolo, che assicurano “continuità” al corpo e declinano correttamente il movimento degli arti,  sono il tramite cui da Dio, il corpo cioè la Chiesa trae il proprio sviluppo. Ancora troviamo rafforzato il concetto di partenza, l'azione dei ministeri è essenziale per il perfezionamento dei santi. Il Corpo trae giovamento, vigore (energei), da Cristo tramite l'azione dei ministeri per edificare se stesso. L’intera dinamica descritta è esaltata dalla necessaria condizione di unità che a sua volta esalta la funzionalità di un corpo “preordinato”, secondo il volere di Dio.  
 
L’azione congiunta di tutti i ministeri, letteralmente “ogni giuntura costituente”, permette ad ogni singola parte con la sua azione di contribuire ad edificare tutto il corpo, ed il tutto è permeato e reso possibile dall'infusione di energia proveniente da Dio. Ai Santi si richiede di riconoscere che i ministeri sono dati da Dio e di sottomettersi alla loro azione, e questo è stato un insegnamento che il nostro movimento ha fin dalle sue origini promosso, ma ai ministeri viene richiesto di riconoscere che i santi hanno una vocazione “funzionale” e di rispettarla. Il compito delle giunture è quello di coordinare gli arti, coordinare i movimenti secondo la “morfologia” che Dio ha dato al Corpo. Di coordinare l’azione combinata di più muscoli perché la mano arrivi a stringere, a sfiorare, o colpire, perché a questo è stata preposta. Ma ciò che preordina il movimento è Dio perché nella sua grazia ha elargito “doni agli uomini”. Fortificarsi nell'amore credo in questo contesto abbia il significato di giusto fondamento, il più prezioso fondamento, perché considerato in relazione a Cristo la sua qualità più alta, perché solo l'amore "paga" i debiti gli uni degli altri, e non esiste relazione umana che resiste al tempo, senza che ci sia l'esercizio del perdono, che è il suggello dell'amore.
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