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   Autore  Topic: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?  (letto 11117 volte)
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #105 Data del Post: 31.05.2016 alle ore 18:19:37 »
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #106 Data del Post: 31.05.2016 alle ore 19:15:28 »
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Pace del Signore
 
Prima che andiate avanti vorrei porre la seguente domanda: la manifestazione della fede può essere in qualche modo considerata il risultato di un processo mentale che si sviluppa nel credente?
 
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #107 Data del Post: 31.05.2016 alle ore 20:13:08 »
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Beh, la fede è un processo mentale che si sviluppa nel credente, quindi la sua manifestazione ne è il risultato!
« Ultima modifica: 31.05.2016 alle ore 20:13:39 by Caste » Loggato

"Il problema delle citazioni su internet è che non si sa mai se siano vere o no" Abraham Lincoln
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #108 Data del Post: 31.05.2016 alle ore 21:29:45 »
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Siccome è un argomento fondamentale della nostra fede evangelica, sono dell'idea che sia buono approfondirlo come si deve ed evitare ogni forma di superficialismo.  
 
Siamo qui per confrontarci tutti e capirci, donando ciò che abbiamo compreso della Parola di Dio fra di noi. Quando però, trattando alcuni temi come questo, invece di capirci ci allontaniamo, ritengo sia il caso di andare più in profondità e aiutarsi.
 
Quindi ho deciso di prendere un po' di libri mentre il mio computer lavora su altro, copiando qui e là cosa ritengo rilevante sul concetto di fede per condividerlo. Per comodità mia personale, segnerò in rosso, ciò che vedo corrispondere con quanto ho detto io dal primo giorno. Questo perché i continui "non capisco", "non ti spieghi bene", "ti contraddici", che ho ricevuto mi hanno un po' confuso. Come è mai possibile che su un argomento COSI BANALE, non ci si metta d'accordo?
 
Un'argomento così  basilare crea così tanta confusione? Non riusciamo a capirci SUL SERIO su cosa sia la fede? Credo che il problema di fondo sia il fatto che non si voglia cadere nell'errore che la fede sia semplicemente credere in Gesù. Perché tutti sappiamo che tanti sono i cristiani che si ritengono bravi cristiani perché "credono in Gesù" ma poi all'atto pratico non vivono niente di Gesù, anzi nemmeno lo conoscono oltre il nome e le 4 feste comandate che lo rammentano.
Questa paura, mischiata al timore di rendere la salvezza un'opera solamente mentale, secondo me ci ha fatto troppo andare fuori strada e non capirci.
 
Quindi perdonate i post che seguiranno, forse un po' funghetti, ma non è farina del mio sacco, la posto proprio per dimostrare che tanto di quello che abbiamo scritto in molti NON E' in contraddizione e non è sbagliato. E soprattutto non è una mia follia degli ultimi tempi, ma nasce da ciò che in tanti anni ho studiato e sentito ripetere, e ripetere e ripetere.
 
Per onestà intellettuale NON PRENDERO' assolutamente alcun testo di studio che ho utilizzato nei miei corsi biblici. Questo per evitare qualsiasi sospetto sulla mia possibile tendenza denominazione.
Questo ovviamente ci porterà a scoprire come effettivamente alcuni teologi dicono delle cose, altri altre... non proprio sempre vicine tra loro, dimostrando così da dove effettivamente nasce la confusione che noi abbiamo creato in questo post.
 
Ma bando alle ciance e andiamo a noi...
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #109 Data del Post: 31.05.2016 alle ore 21:46:23 »
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Dal Nuovo dizionario biblico di Renè Pache
Lungi dall’essere una nebulosa illusione di persone che non hanno i piedi a terra, la fede è una tranquilla fiducia in un Dio reale, onnipotente e vicino, benché invisibile. Essa è una meravigliosa certezza riposta nel suo amore, nella salvezza da Lui offerta, nella Sua Parola.
 
"Egli è pieno d'orgoglio, non agisce rettamente; ma il giusto per la sua fede vivrà." - Abacuc 2:4
 
"...poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: «Il giusto per fede vivrà»." - Romani 1:17
 
"...al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù." - Romani 3:26
 
"E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede." - Galati 3:11
 
"...ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l'anima mia non lo gradisce»." - Ebrei 10:38

 
Commento personale: come si può notare in questi versi dove si cita che il giusto vive per fede, soprattutto nell'ultimo in ebrei, la responsabilità nel porre fede in Dio è un'iniziativa umana, infatti uno si può anche tirare indietro. E non sarebbe possibile pensare che Dio gli mette la fede e poi se però si tira indietro è colpa sua! Ma proseguo con ciò che dice Renè.
 
"Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che faccia il bene." - Salmi 14:1
 
Sono solo gli  insensati che pretendono dire che Dio non c’è. Costoro mancano di sottomissione a Colui del quale hanno già ricevuta un intuizione sufficiente. Mancano di illuminazione dello Spirito santo che da al peccatore pentito certezza di fede (fedeltà e fede sono la stessa parola originale greca).
La fede è il frutto dello Spirito:
"Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge." - Galati 5:22-23
 
Quindi chi pone FEDE nel Dio Salvatore ha mediante lo Spirito Santo certezza di fede sulla sua giustificazione, pace e fermezza, oltre che speranza etc etc. Che la fede si trovi nell'uomo e produca dimostrazione e certezza lo si vede anche nelle Parole di Gesù:
 
"Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?»" - Giovanni 11:40
 
Vi è distinzione secondo Renè tra fede e credenza. La credenza è il credere con la mente e basta. La fede invece è qualcosa di spirituale. A supporto egli dice che sapere o credere che le cose scritte nella Bibbia siano vere è ciò che fanno anche i Demoni:
 
"Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano." - Giacomo 2:19
 
Questa in Giacomo è credenza, consapevolezza mentale che qualcosa sia vera ed esista. Ma non si tratta della fede che è dono di Dio:
 
"Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio." - Efesini 2:8
 
La fede è quindi opera dello Spirito Santo nel nato di nuovo e la sua definizione è completa in Ebrei 11:1
"Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono."
 
Nella fede è quindi contenuta la credenza, ma la fede è di più. La fede nell’uomo può esser suscitata attraverso la predicazione della Parola di Dio.
 
Non so voi, ma io ci vedo alcuni salti mortali da una conclusione all'altra. Soprattuto nel dire che la fede è un dono usando solo Efesini 2:8, dove io vedo che sia la Salvezza il soggetto principale della frase.
 
(Continua...)
« Ultima modifica: 01.06.2016 alle ore 10:00:56 by Stefanotus » Loggato
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #110 Data del Post: 31.05.2016 alle ore 22:06:47 »
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Altri ragionamenti propone il Dizionario Biblico GBU.
Valutando i testi dell’antico testamento, il dizionario espone i diversi concetti di fede nella prima parte. Riassumendo, il significato generale che viene dato a questo termine è quello del confidare, credere, sperare in Dio.
 
Nell’analisi dei diversi passi dell’Antico Testamento, il dizionario evidenzia come gli agiografi sperassero in Dio, gli confidassero la loro fiducia e allo stesso tempo per questo motivo tenessero un comportamento il più possibile retto agli occhi Suoi.
 
"Confida nel SIGNORE e fa' il bene; abita il paese e pratica la fedeltà." - Salmo 37:3
 
"Riponi la tua sorte nel SIGNORE; confida in lui, ed egli agirà." - Salmo 37:5

 
In modo più esplicito il dizionario mette nuovamente in relazione credere e agire di conseguenza, credere e aspettarsi che Dio operi indubbiamente. Un dettaglio interessante è che il dizionario dimostra che i termini ebraici usati per il termine fede, vengono tradotti nella septuaginta con i termini "fede" usati nel Nuovo Testamento, dove però il termine fede acquista altri valori, in virtù dell’opera salvifica in Cristo.
 
Cristo vuole fede per donare la salvezza. La fede è l’atto con il quale si abbandona ogni fiducia negli sforzi personali compiuti per ottenere salvezza, siano essi atti di pietà, rettitudine morale o altro. Completa fiducia in cristo, affidarsi soltanto a lui per tutto il processo di salvezza, questo significa avere fede.
 
"...li condusse fuori e disse: «Signori, che debbo fare per essere salvato?» Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia». " - Atti 16:30-31.
 
"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna." - Giovanni 3:16

 
Il dizionario espone molti tecnicismi sull'uso del verbo greco pisteuò (confidare, avere fede)... quello che mi è sembrato rilevante è che quando questo verbo viene seguito dalla congiunzione “che” indica il rapporto essenziale tra fede e fatti, anche se c’è molto di più.
 
Anche il dizionario GBU ricorda che credere che esista un solo Dio non serve a niente citando Giacomo 2:19 (i demoni che credono e tremano). Ma in questo senso aggiunge dettagli come un Gesù che ricordò ai Giudei che Giovanni il battista era venuto e loro non ci avevano creduto (posto fede).
 
"Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto; e voi, che avete visto questo, non vi siete pentiti neppure dopo per credere a lui." - Matteo 21:32
 
Questi passi non parlano della fede di cui stiamo parlando noi, chiamiamola fede salvifica, ma si parla semplicemente del non credere in ciò che veniva detto o annunciato.
Come avvenne per Gesù:
"A me, perché io dico la verità, voi non credete." - Giovanni 8:45
 
Riassumendo, il dizionario biblico GBU afferma che nella fede "salvifica" è contenuta si la fiducia mentale, il porre fiducia in qualcosa, ma c’è anche qualcosa di più che si sviluppa con il fare.
 
"In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita." - Giovanni 5:24
 
Ovviamente si sottointende che chi crede realmente agirà nella propria vita in base a quella fede. Credere ha come conseguenza la fede autentica.
 
Il Dizionario prosegue dicendo che la fede ha molti altri usi nel Nuovo Testamento, ad esempio per i miracoli. Gesù ovviamente non chiedeva fede generica, chiedeva FEDE IN LUI. Sarà Paolo che, seguendo la progressione della rivelazione di Dio aggiungerà al concetto di credere per fede e quindi agire, anche il supporto dello Spirito Santo che dona potenza nell’agire:
 
"...riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale abbiamo ricevuto grazia e apostolato perché si ottenga l'ubbidienza della fede fra tutti gli stranieri, per il suo nome..." Romani 1:3-5.
 
"Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco;" - Romani 1:16
 
Avere fede significa quindi abbandonare totalmente la fiducia in sé stessi, nelle proprie risorse e gettarsi incondizionatamente sulla misericordia di Dio.
 
Fede significa afferrare le promesse di Dio in Cristo, fare affidamento solamente sull’opera compiuta da Cristo per la Salvezza e sulla potenza dello Spirito Santo di Dio che abita in noi per la forza quotidiana. Fede implica completa fiducia in Dio e piena ubbidienza in Dio.
 
(Continua...)
« Ultima modifica: 01.06.2016 alle ore 10:02:39 by Stefanotus » Loggato
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #111 Data del Post: 31.05.2016 alle ore 22:07:51 »
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Il Dizionario di Teologia Evangelica EUN invece, oltre a ripetere tutti i vari tecnicismi grammaticali che sono presenti nei precedenti testi che ho citato, sottolinea che ad esempio la fede senza le opere è morta: "Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta." - Giacomo 2:26
 
Ovviamente non ho avuto il tempo di mettermi a confrontare i tecnicismi grammaticali tra i vari testi, citazione per citazione. Sto solo cercando di prendere ciò che i testi dicono riguardo la fede che possa dare supporto alle nostre chiacchierate.
 
Anche questo testo sostiene che il concetto di credere solo mentalmente non basta. Bisogna credere completamente, senza dubitare in Dio e operare secondo questa fede."Infatti, in Cristo Gesù non ha valore né la circoncisione né l'incirconcisione; quello che vale è la fede che opera per mezzo dell'amore." - Galati 5:6
 
"Se uno non provvede ai suoi, e in primo luogo a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore di un incredulo." - 1 Timoteo 5:8

 
Fede è un’atto di fiducia, che permette a Dio di operare miracoli, lo spinge ad operare miracoli. Anche se fede salvifica non è sempre accompagnata da fede miracolosa o viceversa.
La fede in Dio implica una giusta credenza su Dio. Cioè bisogna avere una giusta idea di Dio e quindi fidarsi di tutto ciò che egli ha rivelato sul suo carattere e sui suoi propositi. Anche se è pur vero che quando non si conosce bene tutto ci può essere fede.
 
"Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver attraversato le regioni superiori del paese, giunse a Efeso; e vi trovò alcuni discepoli," - Atti 19:1
 
Non vi è fede dove però non si crede in Cristo, in questi casi vi è idolatria adorazione di una irrealtà creata dall’uomo. Nelle epistole si dimostra infatti come la fede è conoscere, credere e obbedire alla verità.
 
"Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per promuovere la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è conforme alla pietà..." - Tito 1:1
 
"A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo." - 2 Tessalonicesi 2:14
 
"Avendo purificato le anime vostre con l'ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore..." - 1 Pietro 1:22

 
Fede è certezza senza dubbi quindi CONOSCENZA di ciò in cui si crede, per esperienza.
 
"Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è." - 1 Giovanni 3:2
 
"Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno. Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna." - 1 Giovanni 5:18-20
 
"Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà." - Romani 12:1-2

 
In questo testo ritorna il principio della fede come dono divino.
Gli uomini sono decaduti...
"...con l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore." - Efesini 4:18
 
"..per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio." - 2 Corinzi 4:4

 
...per questo motivo non possono comprendere ne vedere le realtà di cui parla Dio nella Sua Parola...
 
"Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio»." - Giovanni 3:3
 
"Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente." - 1 Corinzi 2:14

 
Di conseguenza l'uomo non ha la possibilità da sè stesso di potersi abbandonare a Cristo:
"Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno." - Giovanni 6:44
 
"E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre»." - Giovanni 6:65

 
Solo se lo Spirito illumina si può capire:
"...perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo." - 2 Corinzi 4:6
 
Quindi, secondo questo testo, sono solo alcuni che possono essere veramente salvati, quelli chiamati da Dio.
 
Segue una breve storia sui dibattiti avuti in seno al pensiero cristiano sulla fede che ovviamente tralascio tranne l'ultima parte, di chiusura:
 
I riformatori recuperarono le prospettive bibliche insistendo che la fede è più che ortodossia, non semplicemente credere ma avere fiducia, credere e confidare personalmente nella misericordia di Dio attraverso Cristo. Questo credere non è un’opera meritoria, ma uno strumento idoneo, una mano vuota che si stende per ricevere il dono gratuito della giustizia di Dio in Cristo.
 
La fede è data da Dio ed è essa stessa il principio propulsore dal quale sorgono spontaneamente l’amore e le buone opere. Non si tratta di un rapimento esotico o di un estasi mistica ma di un rapporto quotidiano di fede con il salvatore.
 
Il protestantesimo confessante ha sempre mantenuto queste posizioni. Nell’arminianesimo si trova la tendenza a rappresentare la fede come l’opera umana sulla quale poggia il perdono del peccato, rendendola in effetti, il contributo umano per la propria salvezza. In sostanza ciò sarebbe la rivisitazione protestante della dottrina dei meriti umani.
 
Continua con il liberalismo etc etc… Quanto sopra direi sia rilevante no?
 
(Continuo...)
« Ultima modifica: 01.06.2016 alle ore 10:05:39 by Stefanotus » Loggato
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #112 Data del Post: 31.05.2016 alle ore 22:09:06 »
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Nel testo La teologia del Nuovo Testamento di Francois Vouga, edizioni Claudiana la fede viene descritta come l’essere aperti alla verità. Fidarsi cioè di Cristo e fondare la propria vita su questa fiducia.
 
La fede cristiana si basa sul fatto che non si nasce cristiani e non lo si diventa per qualità ereditate. E’ necessaria una scelta personale. Principio molto importante perchè dichiara ufficialmente l’universalità della salvezza: ogni individuo deve prendere una decisione personale che lo costituisce come tale indipendentemente dalle sue appartenenze e dalle sue lealtà. Difatti, la gratuità dell’amore e del dono non esisterebbero se non ci fosse nessuno che le accettasse.  
Quindi affermare che la fede cristiana implichi una decisione personale, non significa che la si debba comprendere come una virtù religiosa. Al contrario: la fede cristiana vive nel paradosso secondo il quale tutto è dato gratuitamente e di conseguenza secondo il quale la soggettività individuale trova appunto il suo fondamento nell’accettazione del dono.
 
La fede è fiducia: infatti trae vita dalla convinzione che l’esistenza trova in pari tempo la propria identità e il proprio significato nel riconoscersi come donata e che, appunto ricevendosi come dono, la persona riconosciuta e amata da Dio viene costituita come soggetto etico e responsabile.
 
Le basi di Teologia di Charles C.Ryrie descrive la fede come certezza, fiducia, il ritenere qualcosa per vero. La fede deve essere riposta in qualcosa. Quindi riporre la propria fede in Cristo per la salvezza significa avere fiducia nel fatto che egli può togliere la colpa del peccato e donare vita eterna.
 
La salvezza si ha sempre per fede e non in virtù della fede. La fede è il canale attraverso il quale riceviamo il dono divino della vita eterna, non ne è la causa affinché l’uomo non possa vantarsi, nemmeno della fede.
 
Infine, nella collana di Teologia sistematica in ottica pentecostale, trovo che la fede è la risposta alla chiamata di Dio che produce salvezza. La fede nasce dalla combinazione di Parola e Spirito. La fede deriva dall’azione di Dio quindi non si fonda sulla decisione umana di credere, altrimenti la salvezza sarebbe basata solo sull’azione dell’uomo invece che sull’intervento di Dio, al contrario è Dio che prende l’iniziativa, raggiunge l’uomo e gli offre una redenzione già compiuta in Gesù Cristo. L’uomo deve solo accettare ciò che Dio ha fatto e questa accettazione è la sua risposta di fede. La grazia di Dio, il suo proposito misericordioso è la fonte, mentre la fede è lo strumento umano.
 
Fine degli approfondimenti. Considerazioni ?
« Ultima modifica: 01.06.2016 alle ore 09:44:32 by Stefanotus » Loggato
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #113 Data del Post: 01.06.2016 alle ore 16:32:11 »
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Infine, nella collana di Teologia sistematica in ottica pentecostale, trovo che la fede è la risposta alla chiamata di Dio che produce salvezza. La fede nasce dalla combinazione di Parola e Spirito. La fede deriva dall’azione di Dio quindi non si fonda sulla decisione umana di credere, altrimenti la salvezza sarebbe basata solo sull’azione dell’uomo invece che sull’intervento di Dio, al contrario è Dio che prende l’iniziativa, raggiunge l’uomo e gli offre una redenzione già compiuta in Gesù Cristo. L’uomo deve solo accettare ciò che Dio ha fatto e questa accettazione è la sua risposta di fede. La grazia di Dio, il suo proposito misericordioso è la fonte, mentre la fede è lo strumento umano.
 
Se siamo d'accordo su questo per me potremmo anche procedere. Ditemi voi.
« Ultima modifica: 01.06.2016 alle ore 16:32:54 by kosher » Loggato

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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #114 Data del Post: 01.06.2016 alle ore 16:40:06 »
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Buono! Buono!
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Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #115 Data del Post: 01.06.2016 alle ore 17:08:45 »
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No io non sono d'accordo, per quanto pentecostale.
Quel testo, per me deludente, non include ALCUN riferimento biblico per affermare ciò.
Gli altri testi, per quanto affermano comunque delle cose leggermente diverse dalla mia posizione, comunque concordano TUTTI nel dire che fede significa avere fiducia, confidare, riporre ogni speranza in Dio.
Questo testo, senza includere alcuna spiegazione biblica, spiega la fede in 4 righe e pretendiamo di prenderlo come riferimento?
Non mi sembra molto serio come ragionamento.
Ho citato più di 3 testi diversi per estrazione... tutti concordano tranne questo, e dovremmo considerare valida questa posizione priva di riferimenti biblici?
 
A me non convince per niente questo modo di procedere.
A parte che sono pure pentito di aver speso una discreta cifra per questi tre volumi che, si presenteranno pure bene, ma... come affidabilità testuale, lasciano davvero a desiderare.
Non è la prima volta che trovo insufficiente quanto spiegano.
 
Ps: parlavo della collana pentecostale
 
« Ultima modifica: 01.06.2016 alle ore 19:45:50 by Stefanotus » Loggato
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #116 Data del Post: 01.06.2016 alle ore 18:06:03 »
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Pace del Signore

on 01.06.2016 alle ore 16:32:11, kosher wrote:
La fede deriva dall’azione di Dio quindi non si fonda sulla decisione umana di credere, altrimenti la salvezza sarebbe basata solo sull’azione dell’uomo invece che sull’intervento di Dio, al contrario è Dio che prende l’iniziativa, raggiunge l’uomo e gli offre una redenzione già compiuta in Gesù Cristo. L’uomo deve solo accettare ciò che Dio ha fatto e questa accettazione è la sua risposta di fede. La grazia di Dio, il suo proposito misericordioso è la fonte, mentre la fede è lo strumento umano.

Anche io non sono molto d'accordo con l'impostazione di questa frase che sintetizza una visione puramente calvinista.
Se la fede deriva solo dall'azione di Dio non c'è spazio per il libero arbitrio, non c'è spazio per la scelta. Per quanto mi riguarda non credo che nel momento in cui  l'uomo è nella condizione di potere scegliere allora automaticamente diventa  l'artefice della sua salvezza, credo che tutto il lavoro sia già stato fatto da Gesù Cristo. La salvezza è disponibile (che tu ci creda o no) e viene offerta all'uomo che può liberamente decidere di accettarla o rifiutarla.
Il fatto che io decida di accettare un bicchiere d'acqua che mi viene offerto non fa di me colui che ha creato l'acqua, sto semplicemente usufruendo di qualcosa che un altro ha già preparato per me e che mi sta offrendo. Il mio eventuale rifiuto non annullerebbe le qualità dissetanti dell'acqua, essa rimarebbe disponibile per qualcun altro, più assetato di me, che sicuramente ne farebbe un uso migliore.
Nel momento in cui l'individuo opera la scelta di servire il Signore e per fede mette la propria vita nelle Sue mani (quindi delegando a Lui la piena conduzione della sua vita) allora Dio opera e mediante lo Spirito Santo fa progredire il credente "di fede in fede" fino al raggiungimento della "perfetta statura dell'uomo in Cristo".
" L'Eterno è con voi, quando voi siete con lui; se lo cercate, egli si farà trovare da voi; ma, se lo abbandonate, egli vi abbandonerà." (2 Cronache 15:2)
 
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #117 Data del Post: 01.06.2016 alle ore 18:24:42 »
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Primo, per quanto riguarda il Dizionario Gbu, quella riportata da Stefano è solo una piccolissima parte. Il Gbu e lo strumento contestato secondo me non sono in contraddizione.
 
Caro johannan, il testo non è assolutamente calvinista. IL tuo commento, strano che non te ne sia accorto, è la migliore spiegazione possibile a quanto riportato dal testo di teologia sistematica citato da Stefano.
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #118 Data del Post: 01.06.2016 alle ore 19:22:31 »
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Spero di poter essere chiaro in questo mio commento. Io ho citato tutti questi testi, non perché dessero ragione a me o dessero ragione all'altra posizione.  Volevo solo citare dei testi di diverse posizioni evangeliche, per valutarli insieme, e trarre delle conclusioni.  
 
 Questo lo dico perché?
 Perché il titolo di questo topic riguarda la salvezza, ottenuta per fede, attraverso l'opera di Dio che dona questa fede. Quello che io contestavo a questi signori che citavo per fare un esempio, era il pensare che Dio donasse la fede a chi vuole, e quindi rendesse  inutile la presenza della Chiesa, della Bibbia, e dello spirito Santo che desse potenza alla predicazione.  
 
 Ci eravamo quindi detti  tutti d'accordo, questa posizione non ha senso biblicamente. Allora abbiamo detto analizziamo insieme. Il primo concetto da analizzare è: la fede è un dono di Dio? Se la fede fosse un dono di Dio, significherebbe che essa non è presente nell'uomo naturale.  
 
 Il concetto di dono infatti contiene proprio questo principio, cioè che Dio doni un qualcosa che tu non hai. Se penso ai carismi per esempio, sono dei doni, qualità cioè che non sono presenti in noi ma che si attivano, che nascono attraverso l'opera dello spirito Santo .  Prima della nuova nascita, quando eravamo peccatori, non salvati, non potevamo dire di avere doni carismatici. I doni appaiono dopo. Sono qualcosa che lo spirito Santo ci dà. Posso quindi ammettere che la fede per ottenere salvezza sia un dono?
 La mia posizione a riguardo e che non posso dire che la fede sia un dono. Perché? Perché se così fosse significherebbe che Dio a stabilire chi deve essere salvato e chino senza dargli alcuna opportunità. Faccio un esempio chiaro. Il non salvato. Il non salvato potrebbe partecipare ad una  evangelizzazione, ascoltare la  predicazione, Emozionarsi per il fervore del predicatore, comprendere il messaggio del Vangelo, ma non avendo la fede perché Dio non gliel'ha dona, non essere salvato. In queste condizioni mi domando che colpa abbia quest'uomo per doversi meritare l'inferno?  
 Questa visione è di derivazione calvinista, secondo il mio modesto parere. Perché presuppone che Dio nella propria onniscienza sappia già coloro che devono essere salvati e non salvati, quindi decida di donare io non donare la fede ai peccatori.
 Accettare quindi il principio per cui la fede sia un dono, quindi credere in Dio diventa automaticamente un dono, non dà nessuna possibilità di scelta all'uomo. Saremo tutti condizionati da un Dio manovratore.  
 Ovviamente questa è la mia posizione, probabilmente penserete che sono un arminiano estremista.
 Ed è per questo motivo che ho citato dei testi che non fanno nemmeno parte dei corsi di studio che io seguito in passato. Ho preso dei testi  da studio, diversi per posizione, ma di una certa importanza. L'ho fatto per verificare dove è la Bibbia e come dica che la fede è un dono. Sinceramente io non vedo alcun versetto che sostenga che la fede è un dono. Vedo soltanto Efesini 2:8  Che mette la parola fede vicina alla parola dono. E comunque mi sembra un po' un'interpretazione forzosa. Se tutto il concetto che la fede è un dono si basa su questo versetto, vi pregherei di darmi una spiegazione in più. Tutti gli altri versetti, tutte le altre spiegazioni dei termini, l'esegesi che ho  riportato, sostengono in maniera molto chiara, che la fede e la capacità umana di poter confidare in qualcuno o in qualcosa, di porre speranza in qualcuno o qualcosa, generalmente di credere in qualcuno o qualcosa. Ora la qualità del credere in qualcuno o qualcosa e diffusa nell'uomo, è evidente, innegabile!
 Non vedo quindi come biblicamente si possa giustificare il fatto che nel momento dell'ascolto di una predicazione biblica, dove opera lo spirito Santo che coinvolge il nostro essere, dove la nostra mente e comprende il messaggio del Vangelo, l'azione di accettare la sottomissione a Dio e il pentimento dei propri peccati ...  Non la si debba considerare un atto volontario. Biblicamente non trovo l'evidenza. Vedo invece Gesù e gli apostoli, tralasciando i versetti di Dio e dell'antico testamento, che chiedono la fede nei loro ascoltatori. Sono decine di decine i versetti che dimostrano che Gesù si aspettasse la fede, chiedesse la fede, apprezzasse la fede, delle persone dinanzi all'lui, che erano non credenti.
Io ovviamente non sto scrivendo perché voglio avere ragione, mi sto solo confrontando con voi. Siete tutti d'accordo che la fede sia un dono? Riuscite a spiegarmelo in qualche modo chiaro? Usando la Bibbia?
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Re: Dio chiama, Gesù Salva: la fede è un dono?
« Rispondi #119 Data del Post: 01.06.2016 alle ore 22:30:25 »
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on 01.06.2016 alle ore 19:22:31, Stefanotus wrote:
Spero di poter essere chiaro in questo mio commento. Io ho citato tutti questi testi, non perché dessero ragione a me o dessero ragione all'altra posizione.  Volevo solo citare dei testi di diverse posizioni evangeliche, per valutarli insieme, e trarre delle conclusioni.

 
Ascolta Stefano, hai postato diverse fonti, tutte autorevoli. Di queste io ho il Dizionario GBU. Da quanto da te postato, posso tranquillamente affermare che pur utilizzando termini diversi non sono affatto in contraddizione, anzi.
Stefano, come già detto non dobbiamo necessariamente essere d’accordo pertanto, se non si riesce a bypassare questo punto, io consiglierei di andare avanti o di fermarci qui. No si può discutere all’infinito.
 
Primo punto

Quote:
Il primo concetto da analizzare è: la fede è un dono di Dio? Se la fede fosse un dono di Dio, significherebbe che essa non è presente nell'uomo naturale.

Ti risponde la fonte da te riportata, Renè Pache:
 
"Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?»" - Giovanni 11:40  
 
Vi è distinzione secondo Renè tra fede e credenza. La credenza è il credere con la mente e basta. La fede invece è qualcosa di spirituale. A supporto egli dice che sapere o credere che le cose scritte nella Bibbia siano vere è ciò che fanno anche i Demoni:  
 
"Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano." - Giacomo 2:19  
Questa in Giacomo è credenza, consapevolezza mentale che qualcosa sia vera ed esista.  
 
Quello che c’è di naturale nell’uomo Stefano, è credenza non la fede in Dio, perché? Ma Stefano caro, perché se hai già la fede in Dio (credi che Gesù è il Figlio di Dio morto e risorto per noi) significa che sei già un credente. Capisci? Il credere e il non credere in qualsiasi cosa lo abbiamo tutti, ma dinanzi a Dio stiamo nella posizione di peccatori e senza la Sua Grazia immeritata e misericordiosa non possiamo nulla perché da un albero cattivo non può uscire un frutto buono.
 
Come afferma Pache: «Ma non si tratta della fede che è dono di Dio»:  
 
"Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio." - Efesini 2:8  
 

Quote:
 La mia posizione a riguardo e che non posso dire che la fede sia un dono. Perché? Perché se così fosse significherebbe che Dio a stabilire chi deve essere salvato e chino senza dargli alcuna opportunità. Faccio un esempio chiaro. Il non salvato. Il non salvato potrebbe partecipare ad una  evangelizzazione, ascoltare la  predicazione, Emozionarsi per il fervore del predicatore, comprendere il messaggio del Vangelo, ma non avendo la fede perché Dio non gliel'ha dona, non essere salvato. In queste condizioni mi domando che colpa abbia quest'uomo per doversi meritare l'inferno?  
 Questa visione è di derivazione calvinista, secondo il mio modesto parere. Perché presuppone che Dio nella propria onniscienza sappia già coloro che devono essere salvati e non salvati, quindi decida di donare io non donare la fede ai peccatori.  
 Accettare quindi il principio per cui la fede sia un dono, quindi credere in Dio diventa automaticamente un dono, non dà nessuna possibilità di scelta all'uomo. Saremo tutti condizionati da un Dio manovratore.

Tu dici che la fede non è un dono perché significherebbe che Dio dona la fede solo ad alcuni. Stefano, ma questa è una conclusione a cui vuoi arrivare tu: 1) Non è assolutamente vero; 2) Se la discussione dovesse continuare e come già anticipato, è il prossimo punto che vorrei affrontare.
 

Quote:
Tutti gli altri versetti, tutte le altre spiegazioni dei termini, l'esegesi che ho  riportato, sostengono in maniera molto chiara, che la fede e la capacità umana di poter confidare in qualcuno o in qualcosa, di porre speranza in qualcuno o qualcosa, generalmente di credere in qualcuno o qualcosa.

 
Stefano, hai fatto un’esegesi per dimostrare che l’uomo può nella condizione di peccatore credere in Dio con un qualcosa (la fede) che è in lui? Non mi risulta, dove? Stefano, che l'uomo abbia qualcosa di suo che possa dargli la possibilità di credere in Dio credo sia una cosa che nessuno studioso serio si sia mai azzardato a provare.  
 
Hai solo ribadito più volte che l’uomo ha come dote naturale quella di credere? Si, ma come confermano le fonti che hai citato, la credenza (non il mobile) ce l’hanno tutti, questo nessuno lo nega. La fede in Dio Stefano è un’altra cosa. Se l’uomo potesse credere in Dio con le proprie forze significherebbe 1) che l’uomo compie un’opera meritoria, un atto; 2) Paolo è un bugiardo quando dice che: "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio." - Efesini 2:8  
 

Quote:
Non vedo quindi come biblicamente si possa giustificare il fatto che nel momento dell'ascolto di una predicazione biblica, dove opera lo spirito Santo che coinvolge il nostro essere, dove la nostra mente e comprende il messaggio del Vangelo, l'azione di accettare la sottomissione a Dio e il pentimento dei propri peccati ...  Non la si debba considerare un atto volontario

Ma chi ha mai parlato di coercizione di Dio? Ma chi ha mai detto che l’uomo venga costretto da Dio ad accettare questo dono? Hai liquidato l’ultima fonte da te riportata senza capire cosa dicesse.
«La fede deriva dall’azione di Dio quindi non si fonda sulla decisione umana di credere, altrimenti la salvezza sarebbe basata solo sull’azione dell’uomo invece che sull’intervento di Dio, al contrario è Dio che prende l’iniziativa, raggiunge l’uomo e gli offre una redenzione già compiuta in Gesù Cristo. L’uomo deve solo accettare ciò che Dio ha fatto e questa accettazione è la sua risposta di fede. La grazia di Dio, il suo proposito misericordioso è la fonte, mentre la fede è lo strumento umano.»  
 
Scusa se mi permetto ma tu a volte pecchi di superficialità e ti limiti a leggere in superficie senza scavare a fondo il testo.  «L’uomo deve solo accettare ciò che Dio ha fatto e questa accettazione è la sua risposta di fede», qui la fonte da te riportata con quel "l’uomo deve solo accettare", non sta dicendo affatto che l’uomo è obbligato ad accettare ma al contrario, dice che l’uomo trovandosi nella condizione di peccatore e non meritevole di nulla può solo accettare o rifiutare il dono misericordioso di Dio.
 
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