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   Autore  Topic: Sul pastore  (letto 8498 volte)
Novello
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #45 Data del Post: 14.11.2008 alle ore 10:49:49 »
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Concordo con Joe. Per me, personalmente, le 7 lettere di apocalisse sono dirette a 7 chiese. E l'angelo delle chiese è il pastore.
 
Poi puoi dirmi che le 7 chiese sono pure simboliche.
Oppure sono 7 ere o quello che vuoi.
Ma una cosa è certa: i nomi delle chiese sono reali, esistevano al tempo della stesura della lettera.
Perciò anche se vuoi metterci una simbologia dettata da questo o quel riferimento...comunque devi convenire che esistevano le 7 chiese.
Per me poi, i pastori di quelle chiese sono gli angeli.
La parola angelo, significa messaggero.
Non so perchè si traduca angelo, dovremmo chiederlo ad Andreiu.
 
Però mi secondo me potremmo anche dire che in Apocalisse il Signore diceva: " Dì al messaggero della chiesa di Smirne..."
 
Credo che la mia parola sia altrettanto rispettabile di quella di Chinnici.
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #46 Data del Post: 14.11.2008 alle ore 13:48:47 »
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on 14.11.2008 alle ore 10:49:49, Novello wrote:
Non so perchè si traduca angelo, dovremmo chiederlo ad Andreiu.
 

 
Perchè il testo greco indica la parola "aggeloi" ovvero "anghelos" al dativo.
 
Va tradotto con "angelo" o "messaggero".
 
E' un termine che chiaramente dal contesto non indica esseri celesti, ma mi pare effettivamente debole prendere questo passo per parlare di "unico pastore", in quanto ci troviamo di fronte ad un termine generico che può indicare chiunque.
 
Trasportato tutto al tempo nostro potremmo parlare del "corrispondente" della chiesa locale, ovvero chi riceve i vari annunci, lettere e via dicendo...
 
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #47 Data del Post: 14.11.2008 alle ore 23:30:21 »
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on 14.11.2008 alle ore 10:49:49, Novello wrote:
Concordo con Joe. Per me, personalmente, le 7 lettere di apocalisse sono dirette a 7 chiese. E l'angelo delle chiese è il pastore.
 
Poi puoi dirmi che le 7 chiese sono pure simboliche.
Oppure sono 7 ere o quello che vuoi.
Ma una cosa è certa: i nomi delle chiese sono reali, esistevano al tempo della stesura della lettera.
Perciò anche se vuoi metterci una simbologia dettata da questo o quel riferimento...comunque devi convenire che esistevano le 7 chiese.
Per me poi, i pastori di quelle chiese sono gli angeli.
La parola angelo, significa messaggero.
Non so perchè si traduca angelo, dovremmo chiederlo ad Andreiu.
 
Però mi secondo me potremmo anche dire che in Apocalisse il Signore diceva: " Dì al messaggero della chiesa di Smirne..."
 
Credo che la mia parola sia altrettanto rispettabile di quella di Chinnici.
Linguaccia

 
Dottrina o non dottrina, caro Novello tu puoi sostenere qualsiasi cosa. Tu puoi anche dire che gli asini volano, e la tua parola sarà sempre rispettata tanto quanto quella del past. Chinnici, quella mia o di chicchessia. Stai sereno, e non lasciarti prendere da complessi di inferiorità. Consolare
 
Però, per favore, non aspettarti che noi crediamo alle tue favolette  Mamma mia     Così, mentre il pastore Chinnici si è dimostrato onesto riportando tutte le varie interpretazioni, e, quindi, lasciando al lettore la llibertà di dcidere, egli, con argomenti fondati sulla Bibbia e sulla sua conoscenza delle lingue originali ha potuto affermare che l'interpretazione dell' "unico pastore" tuttavia è da scartare.  Applauso  Perché? Perché insostenibile ermeneuticamente, sebbene, forse, persino a lui avrebbe fatto comodo. Stessa cosa ha scritto anche il nostro esperto Andreiu.
 
Mio caro Novello, rifletti bene sull'onestà e la disonestà intellettuale delle persone.  Ciao
 
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #48 Data del Post: 02.02.2009 alle ore 21:24:03 »
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Mi sono letto tutti gli interventi perché l'argomento mi interessa molto, e penso che Andreiu sia stato un po' impulsivo nel chiuderlo (forse per i toni che si stavano prendendo?). Infatti non mi pare che si fosse giunti al comune accordo della COLLEGIALITA' tale da chiudere il tread. Novello che ne pensi?
« Ultima modifica: 30.01.2010 alle ore 09:35:13 by Asaf » Loggato
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #49 Data del Post: 03.02.2009 alle ore 06:18:51 »
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on 02.02.2009 alle ore 21:24:03, Agape7 wrote:

 
Mi sono letto tutti gli interventi perché l'argomento mi interessa molto, e penso che Andreiu sia stato un po' impulsivo nel chiuderlo (forse per i toni che si stavano prendendo?).

 
Caro Agape, benvenuto nel forum.
 
Mi chiedo come fai a giudicare un mio intervento su un topic che tu non hai "vissuto", in quanto risale a mesi fa.  
 
Come ho specificato il motivo era la ripetizione di concetti già espressi più volte ed un moderatore chiude la discussione quando diventa ripetitiva.
 
Tutto qui.
 
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #50 Data del Post: 23.09.2009 alle ore 15:36:44 »
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Aggiungo, per chi volesse leggere qualcosa in merito, questo interessante link che ho trovato poco fa.
 
Magari si può commentare insieme pure questo se vi va.
 
Link
« Ultima modifica: 23.09.2009 alle ore 15:38:21 by Novello » Loggato
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #51 Data del Post: 07.01.2010 alle ore 20:08:52 »
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Di solito,oggi, nelle varie comunità la figura predominante è quella del pastore che viene considerato addirittura  l'Unto di Dio,se il pastore fosse l'angelo di una determinata chiesa,come mai l'apostolo Paolo da ordine a Tito di stabilire degli anziani e non dei pastori e perchè l'epistola ai Filippesi comincia così: "Paolo e Timoteo,servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi.. coi vescovi e coi diaconi.."  Se il pastore è la figura preminente nelle chiese,perchè Paolo non lo nomina in modo specifico "ricoprendolo" di onori..?   Sorriso  
« Ultima modifica: 12.01.2010 alle ore 08:51:07 by Asaf » Loggato
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #52 Data del Post: 08.01.2010 alle ore 08:51:51 »
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Cara Ester,
a mio parere la figura del pastore è un po' bistrattata ed incompresa.
Da una parte (carnalmente) lo si vede come una figura che racchiude in sè tutti i ministeri, e dall'altra (sempre carnalmente) gli si toglie la funzione stessa semplicemente espressa dalla parola "pastore".
Il pastore non può essere la figura predominante, semplicemente perchè non esiste parte predominante tra i cristiani graziati (per definizione).
Però, carnalmente, l'amore per l'indipendenza e l'amore per la propria vita non permette di accettare la conduzione di un pastore, normalmente adducendo la scusa che "solo Gesù è il Pastore".
Questa è solo una scusa dietro la quale ci si nasconde, solo perchè non si vuole accettare sottomissione in generale, verso nessuno, Dio compreso.
Se l'uomo fosse veramente graziato, non si porrebbe tante questioni, così come se avesse fede in un Dio vivo, che si prende cura di lui con amore, non avrebbe difficoltà a sottomettersi a nessuno, tanto sa che Dio vede, provvede, protegge e non permetterà a nessuno di far del male ad un "piccolo fanciullo che si sottomette alla conduzione altrui".
Quindi, tornando al pastore, la semplice parola, il semplice significato, quello che la natura stessa insegna attraverso le pecore (animali), testimoniano che di pastore c'è n'è uno per gregge, perchè la conduzione non può essere di molti.
Solo che, cosa incredibile per l'uomo di carne, anche il pastore deve essere sottomesso agli altri ministeri, deve usufruire, per la propria salvezza, degli altri ministeri, perchè la sottomissione è fondamentale per tutti, pastori compresi.
Pace.
« Ultima modifica: 12.01.2010 alle ore 08:49:57 by Asaf » Loggato
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Re: Sana Dottrina : il pastore
« Rispondi #53 Data del Post: 11.01.2010 alle ore 09:38:05 »
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Nel frattempo chiudo, poi vedremo se riaprire.
« Ultima modifica: 12.01.2010 alle ore 08:48:08 by Asaf » Loggato

Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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Re: Sul pastore
« Rispondi #54 Data del Post: 06.05.2016 alle ore 15:03:55 »
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Provo a tornare in topic, dopo aver riletto tutta la discussione.
Cercherò di mettere ordine tra le cose che ci siamo detti sperando di dare qualche contributo prima non condiviso.
 
Per parlare bene del pastore, bisogna innanzitutto mettere ordine tra cosa intendiamo ministero e diaconato e se questa nostra opinione è supportata dal testo biblico. Da quel che emerso da questa discussione, quelli che in italiano sono due termini differenti e che ci spingono a pensare a due generi di servizi diversi, non è tecnicamente così nel testo originale.
 
Perché si è presa questa decisione nel tradurre la Bibbia nella nostra lingua corrente?
 
L'unica parola esistente nella Bibbia per indicare il servizio è "diakonia/diakonos/etc". Il termine "diakonos", è un termine generico che indica qualsiasi servizio. Diacono quindi traduce il greco: diakonia (assistenza) - diakonein (servire). Il concetto principale è quello di servo, riferendosi in particolare al lavoro che svolge.
Non esiste nella Bibbia una differenza linguistica tra diaconato e ministero e questo termine si può tradurre indifferentemente come "servitore" o "ministro".
 
In pratica tutti i credenti (quindi santi in Cristo, nati di nuovo, corpo di Cristo)  sono potenzialmente diaconi (servitori di Dio e della chiesa).
Ma quando ad un membro di chiesa, un servitore, viene affidato un incarico, questo per esser riconosciuto come "incaricato ufficiale" deve rispondere ai seguenti requisiti:
" Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; uomini che custodiscano il mistero della fede in una coscienza pura. Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili. Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa. I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie. Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi si acquistano un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo Gesù." - 1 Timoteo 3:8-13;  
 
Come ho evidenziato dal verso precedente, i diaconi possono essere uomini e donne come confermato da questo verso in Romani:
Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea... - Romani 16:1
 
Sicuramente su quanto detto sopra dovremmo esser tutti d'accordo.
Tutti i credenti sono servitori di Dio, quindi diaconi.
Ma se Dio o la chiesa ci danno un incarico da svolgere... diventiamo "diaconi ufficiali". Possiamo dirla così?
 
Il problema nasce con l'introduzione del termine "ministro" e quindi la definizione biblica di ministero. Perché in italiano per ministero noi intendiamo un servizio meno pratico e più a contatto con la Parola di Dio. Ministro è un pastore, un'evangelista, un profeta... secondo quanto esplicitato dal verso più conosciuto e bistrattato in merito a questo argomento, Efesini 4:11,12.
Ma questa supposizione, e cioè che esista un diaconato, un servizio che ha a che fare con la Parola di Dio e che si discosta dal semplice servizio pratico fatto alla chiesa... ha un fondamento biblico o è solo una convenzione nostra?
 
Agli albori della chiesa abbiamo la definizione dei primi "diaconi", ossia servitori ufficiali, In Atti 6 troviamo:
"Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico." - Atti 6:3
 
L'incarico era quello di servire le mense, quindi di ordine pratico (anche se ovviamente spirituale). Ma per servire alle mense bisognava avere buona testimonianza, esser ripieni di Spirito di Dio e sapienza.
Quindi spiritualmente pronti, adatti...
Ma quale è il cardine di questa scelta che ci spinge a pensare ad una divisione di incarichi? La motivazione di questa selezione, che si trova al verso precedente e al successivo:
"I dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: «Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense...Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola". Atti 6:2,4
 
Questo ci fa comprendere, intuire che agli albori si creò una distinzione tra servizio spirituale di ordine pratico (classico diaconato) e servizio spirituale legato alla Parola di Dio (ciò che si intende con ministero). Questo è il primo riferimento del Nuovo Testamento che crea questa possibile suddivisione di attività e abbia spinto ad utilizzare due termini diversi nelle nostre traduzioni, a fronte di un unico termine originale.
 
Ecco quindi che, l'elenco di attività di servizio, i famosi ministeri (diakonia) elencati in Efesini 4:11,12 diventano ministeri appunto perchè si tratta di chiamate di Dio ad alcuni uomini il cui scopo è
servire Dio predicando e diffondendo in diversi modi la Parola di Dio per l'edificazione del corpo di Cristo:
"...per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo," - Efesini 4:12
 
Questa differenza di ruoli sembra essere confermata anche dal fatto che in 1 Timoteo 3 i diaconi non devono esser necessariamente capaci di insegnare e non hanno responsabilità di presidenza come invece hanno gli anziani, come confermato anche dai seguenti versi:
"Gli anziani che tengono bene la presidenza siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento..." - 1 Timoteo 5:17
 
Altra conferma di questa distinzione di servizio è data da Filippesi 1:1
"Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, con i vescovi e con i diaconi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo..
 
Si distinguon tre categorie spirituali di credenti:
1) i vescovi
2) i diaconi
3)  tutti i santi
 
Risulta quindi chiaro che il servizio per il Signore si distingua in due categorie, quello "materiale" che nella Bibbia troviamo espresso a  livello fisico con l'assistenza quotidiana delle vedove e quindi il servire alle mense (oggi abbiamo ad esempio tesorieri, gruppi di pulizie, canto e musica, tecnici del suono e oggi anche del video, etc);
 
Un servizio di diaconato più legato agli aspetti scritturali, che generalmente chiamiamo "ministero" (Già citato Atti 6:4).
 
L'insegnamento è uno dei compiti degli anziani o, per esser più precisi ed evitare confusione "dei ministri".  Il pastore è uno degli aspetti o dei "ruoli" ministeriali.
 
Fin qui dovremmo esser tutti d'accordo.
« Ultima modifica: 06.05.2016 alle ore 15:35:15 by Stefanotus » Loggato
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Re: Sul pastore
« Rispondi #55 Data del Post: 06.05.2016 alle ore 15:14:39 »
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Abbiamo tutti insieme detto che nel Nuovo Testamento i termini "anziano", "conduttore", "pastore", "sorvegliante" e "vescovo", sono equivalenti in termini di autorità e funzione. In pratica si tratta di uno stesso servizio, indicato con diversi appellativi per sottolinearne i diversi aspetti. Nella stessa persona abbiamo più "ruoli". Questa posizione quindi ci porta a pensare che una comunità neotestamentaria non abbia avuto il pastore e gli anziani, ma soltanto "gli anziani" (sinonimo di "i pastori", "i vescovi", "i sorveglianti", etc).
 
Altra importante differenza tra un ruolo ministeriale ed un ruolo diaconale è che mentre questi ultimi vengono indicati dalla chiesa, i ruoli ministeriali vengono assegnati da Gesù Cristo. Efesini 4 infatti dice che è Lui a chiamare alcuni e gli altri... Anche se sempre il Nuovo Testamento ci presenta questa "contraddizione":  
 
"Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni..." - Tito 1:5
Poteva quindi Tito stabilire i ministri delle varie chiese locali delle diverse città?
 
Altre dettaglio rilevante è che gli anziani presiedevano alle riunioni di chiesa e all'elezione di membri, ma le cose erano fatte in collaborazione con l'assemblea:
"Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola. Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia. Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani." -  Atti 6:3-6;
 
"E le persone che avrete scelte, quando sarò giunto, io le manderò con delle lettere a portare la vostra liberalità a Gerusalemme..." - 1 Corinzi 16:3
 
Anche su questi punti, dovremmo esser tutti d'accordo.
 
Ho delle domande alla luce di queste conclusioni che abbiamo tratto insieme in questo post. Se l'insegnamento è una delle attività del vescovo/pastore/anziano, perché Paolo lo mette come alternativa al diaconato/ministero?
 
"...se di ministero, attendiamo al ministero; se d'insegnamento, all'insegnare;" - Romani 12:7.
 
Cosa significa inoltre questo elengo di "priorità" sui servizi (ministeriali) che Dio ha posto nella chiesa?
"E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di guarigioni, assistenze, doni di governo, diversità di lingue...". - 1 Corinzi 12:28
 
Capisco che si tratti di un verso un po' controverso. Il contesto è quello della carismatica di Corinzi, ma vi è un'evidente scaletta di importanza nei servizi:
1) Apostoli
2) Profeti
3) Dottori
4) Miracoli?!
5) Doni di guarigione, assistenza, governo, lingue...
Dovremmo entrare nel merito un'attimo.
« Ultima modifica: 06.05.2016 alle ore 15:43:27 by Stefanotus » Loggato
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Re: Sul pastore
« Rispondi #56 Data del Post: 06.05.2016 alle ore 16:20:33 »
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Tornando quindi al topic, dovremmo esser tutti d'accordo che "Pastore" è il termine italiano che abbiamo dato per riassumere il concetto che nel Nuovo Testamento è espresso con i termini: anziano, conduttore, sorvegliante, vescovo e quindi pastore.
 
L'uso del termine pastore, inteso come guida, nasce tradizionalmente da numerosi testi dell'Antico Testamento che,  anche se rivolti al popolo d'Israele, utilizzavano il termine "pastore" per indicare le guide del popolo d'Israele. Basta leggere Geremia 23 per rendersi conto di quanto fosse importante questo ruolo e quanto fosse grave e tragico gestirlo male.
 
Il pastore esercitava la sua funzione con "autorevolezza", ovvero era il punto di riferimento della comunità sottomessa volontariamente alle sue indicazioni per farsi pascere (Geremia 3:15).
 
Nel Nuovo Testamento  il verbo che descrive il pasturare il gregge è “poimainô” e lo si trova in Atti 20:28 (pascere “poimainein”, agire in qualità di pastore) oppure in 1 Pietro 5:2 (pascete “poimanate”, nutrite il gregge).
 
Questa terminologia sottolinea la capacità spirituale di coloro che prendono il carattere di Cristo, che è descritto come il Sommo Pastore (1 Pietro 5:4), Colui che non risparmiò Se stesso per il bene del gregge (Gv.10:11).
 
“Esorto dunque gli anziani (presbyteros) che sono tra di voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sarò pure partecipe della gloria che deve essere manifestata: pascete (poimanate) il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo (episkopeô), non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma di buon animo” - 1 Pietro 5:1-2
 
L'anziano/vescovo/sorvegliante/pastore, nutre il gregge, ricerca la perduta, riconduce la smarrita, fascia la ferita (Ezechiele 34:14-16), ne prende cura (1 Tito 3:5), esorta, convince quelli che contraddicono
(Tito 1:9), riprende con autorità (Tito 2:15).
 
Ecco quindi che si comprende perchè, il ruolo del pastore/vescovo/anziano/sorvegliante, genericamente chiamato "pastore" nella nostra lingua è la figura predominante
nella comunità cristiana del Nuovo Testamento.  
 
I tre termini usati per indicarla sono: vescovo (Episkopos),
anziano (Presbyteros) e pastore (Paimon).  
  • Vescovo,  intende il sorvegliante, colui che ha il compito di vigilare sulla comunità, consolare, edificare, riprendere e disciplinare in caso di disubbidienza;
  • Anziano intende la saggezza, la maturità e l'esperienza che devono avere i responsabili.
  • Pastore intende la cura d'anime, il sacrificio del pastore, di tempo ed energie per la cura della comunità.

 
Ora se tutto quanto detto è chiaro e condiviso, sarebbe da entrare nel merito di Efesini 4:11 dove si dice che è Gesù a chiamare i ministri (diaconi al servizio della Parola). Secondo questa logica fin qui dettata, non mi aspetterei il pastore in quell'elenco.
 
Se abbiamo cioè detto che il diacono è il servitore pratico e il ministro è il servitore della Parola (quindi anziano, pastore, vescovo, sorvegliante, etc)... Come categorizzare il profeta, l'evangelista, l'apostolo, il dottore e "il pastore"?
 
Sono questi 4/5 tutti "pastori" con specializzazioni diverse tra cui una è quella del pastore?
Ogni chiesa deve quindi avere questi 5 ministri?
 
Tra gli esempi che abbiamo citato, emerge Paolo. Egli non si definì mai "pastore", ma nemmeno profeta o evangelista. Piuttosto si dichiara "servo di Dio", "servo di Cristo", "apostolo" (che noi abbiamo anche tradotto con ministro o servo secondo una logica a me sconosciuta).  
 
"Ma vi ho scritto un po' arditamente su alcuni punti, per ricordarveli di nuovo, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio, di essere un ministro di Cristo Gesù tra gli stranieri, esercitando il sacro servizio del vangelo di Dio, affinché gli stranieri diventino un'offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo".
 
Così come non mi è noto come mai Epafra, Timoteo o Tito vengano chiamati (tradotti) a volte come ministri altre come servitori.
 
Infine, effettivamente, se notiamo l'uso che se ne fa di questi termini, molto spesso notiamo una pluralità di persone con lo stesso ruolo. Vengono cioè menzionati dei "vescovi tra voi", "anziani tra di voi" etc etc.
Si intende quindi pastori in termini di "ministri" o pastori nei termini della specifica chiamata di Efesini 4:11?
 
Perché inizio a comprendere che sia proprio questo lo snodo della questione. Se per anziani si intende il collegio di "ministri", quindi diaconi al servizio della Parola di Dio... allora forse quando ci si riferisce agli anziani, non ci si sta riferendo a più pastori, ma effettivamente al collegio di "responsabili"/"vescovi", non necessariamente "pastori".
 
Quindi è tecnicamente "sbagliato" secondo me dire che vi era pluralità di pastori, ma vi era pluralità di "ministri", pluralità di "vescovi, anziani, sorveglianti, etc". Anzi a voler esser proprio precisi... il termine pastore NON VIENE menzionato al plurale, quindi non siamo proprio giustificati a sostenere che gli anziani siano pastori, dal punto di vista letterale. Possiamo però parlare di una pluralità di "ministri" (cioè diaconi legati al servizio della Parola).  
 
In questo contesto, se non ho dimenticato nulla, io avevo aggiunto i versi profetici di Apocalisse. Laddove cioè, il Signore Gesù parlava al "messaggero" delle 7 chiese che... venivano lodate oppure venivano rimproverate.
Le 7 chiese, seppur fossero un simbolismo dei pericoli che corrono le chiese cristiane... erano comunque esistenti realmente.
Ed è anche vero che il Signore non si espresse nei loro confronti utilizzando il termine "vescovi" o "sorveglianti" o "anziani" al plurale. Piuttosto, in modo generico ma al singolare, Gesù parla la messaggero della comunità: un solo messaggero, responsabile della propria condotta.
 
Perché quindi questo altro punto biblico non viene considerato come importante in termini di "ecclesiologia" basata sui testi neotestamentari?
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Re: Sul pastore
« Rispondi #57 Data del Post: 11.05.2016 alle ore 13:58:03 »
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Re: Sul pastore
« Rispondi #58 Data del Post: 11.05.2016 alle ore 21:20:22 »
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Io ci sono ma non so cosa dire.
 
Anch'io avevo pensato alla cosa ma l'avevo liquidata dicendomi che comunque stiano le cose l'importante è dare il nostro contributo secondo le nostre possibilità nel miglior modo possibile.
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Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
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Re: Sul pastore
« Rispondi #59 Data del Post: 11.05.2016 alle ore 22:13:39 »
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I tre post in fondo non sono altro che il sunto di quanto abbiamo raccolto nelle pagine precedenti... più qualche mia domanda...
 
Mi sarebbe piaciuto concludere con una posizione condivisa... ma va beh. Troverò altri argomenti da condividere con questo forum di amici in Cristo. Sorriso
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