Il 14 settembre scorso, a meno di ventiquattro ore dall’approvazione degli articoli costituzionali riguardanti la religione, due bombe sono esplose in prossimità di chiese evangeliche nel distretto di Jhapa, la Jyoti Church di Damak e l’Emmanuel Church di Khajuragachi, mentre un altro ordigno veniva trovato in una chiesa a Gauradaha. Alcuni sospetti sono stati arrestati. Lo riporta l’ultima newsletter di Porte Aperte, l’organizzazione internazionale evangelica a sostegno della chiesa perseguitata, aggiungendo che il gruppo estremista Hindu Morcha Nepal aveva diramato un comunicato in cui definiva la nuova costituzione un’imposizione incurante delle culture esistenti in Nepal, basata su una profonda influenza straniera, troppo laica. Lo stesso comunicato qualificava il cristianesimo “principale ostacolo all’unità religiosa”.
Rendendo così pubblica la propria missione di sradicare il cristianesimo, il gruppo estremista nel comunicato chiedeva ai nepalesi di mantenere il paese libero dal cristianesimo, di allontanare i leader cristiani e il ritorno all’induismo dei convertiti. [gp]