Si concentra sulle condizioni dei cristiani yemeniti il nuovo numero della newsletter di Porte Aperte. La guerra in atto non sembra averli paralizzati dalla paura: i credenti stranieri e i locali continuano a riunirsi e a condividere per quanto possibile la loro fede con altri.
La persecuzione dei cristiani nel Paese è elevata (14.mo posto nella WWList di Porte Aperte) e la maggioranza dei cristiani è straniera, quindi percepita come un’intrusione nell’identità nazionale e tribale. Diminuiti nel periodo successivo alla Primavera araba per via dell’instabilità della regione, ancora prima dei recenti sviluppi bellici vivevano separati dalla società islamica e praticavano la fede controllati, senza poter fare nessun proselitismo.
Invece i cristiani locali, musulmani convertiti, vivono la fede in segreto, pesantemente vessati dalle autorità, minacciati di morte per apostasia dai radicali islamici e maltrattati anche dalle loro famiglie, eppure i credenti yemeniti pregano per la nazione e perché persino la guerra possa trasformarsi in un’occasione per diffondere il messaggio di Cristo.