Haiti, i primi bilanci dopo l’uragano

By 13 Ottobre 2016Esteri

PORT AU PRINCE – A dieci giorni di distanza dal passaggio dell’uragano Matthew ad Haiti si stilano i primi bilanci sulle conseguenze per la popolazione: inondazioni, piogge torrenziali e raffiche di vento che hanno superato i 200 chilometri orari hanno provocato centinaia di vittime e danni ancora non quantificabili, mentre le organizzazioni internazionali stanno lavorando per far fronte all’emergenza che ha colpito una popolazione già seriamente provata dal disastroso terremoto del 2010.

Guilbaud Saint-Cyr, responsabile per Haiti della missione cristiana Compassion, segnala che al momento i bambini «hanno bisogno di riparo, cibo, acqua e vestiti asciutti… I nostri operatori locali stanno bene, ma abbiamo tanti centri colpiti: i forti venti hanno portato via i tetti e danneggiato le strutture. Molti bambini e le loro famiglie hanno avuto danni alle case e alle piantagioni».

Il bilancio dell’organizzazione parla di 73 centri – in particolare scuole, strutture polifunzionali e ambulatori medici per l’infanzia – danneggiati in modo più o meno grave, e 3.126 bambini sostenuti dalla missione attraverso l’adozione affettiva a distanza coinvolti, insieme alle loro famiglie, dalle conseguenze dell’uragano.

Compassion opera ad Haiti dal 1968 e al momento sostiene oltre 89 mila bambini. La sezione italiana ha attivato una pagina sul suo sito web per fornire agli interessati aggiornamenti costanti sulla situazione e fornire le coordinate per donazioni a favore della popolazione colpita.

(nella foto di Compassion, gli effetti dell’uragano su un’abitazione)

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