Primarie in Iowa, parte la corsa alla Casa Bianca

By 4 Febbraio 2016Esteri

WASHINGTON – Ted Cruz ha vinto il 1° febbraio negli Stati Uniti le elezioni primarie repubblicane in Iowa con il 27 per cento dei voti. Senatore del Texas, figlio di un pastore evangelico e ritenuto lui stesso un evangelico convinto, Ted Cruz è considerato “il campione della destra religiosa” e si pensa che proprio il sostegno evangelico abbia contribuito alla sua elezione. Di Ted Cruz sono note le posizioni contrarie al governo federale di Obama, alle campagne pro aborto, al matrimonio omosessuale, così come si sa del suo sostegno a Israele.

Con il suo ventisette per cento Ted Cruz ha battuto Donald Trump (24%) e Marco Rubio che si è fermato al 23%. Un altro evangelico, Mike Huckabee, già governatore dell’Arkansas dal 1996 al 2007, ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alla presidenza dopo aver spuntato solo il due per cento dei voti.

IL PERCORSO ELETTORALE. Il procedimento elettorale che porterà l’8 novembre 2016 alla designazione del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America si distingue per durata e modi di svolgimento da altri adottati dalle democrazie occidentali: copre, infatti, un periodo di circa un anno e si articola in due fasi successive: una preliminare in cui viene selezionato il leader politico che i due maggiori partiti, democratico e repubblicano, propongono alle rispettive Convention nazionali quale candidato ufficiale alla Casa Bianca e una conclusiva costituita dalle elezioni generali vere e proprie che culminano con l’elezione del nuovo presidente.

La fase preliminare è quindi partita quest’anno il 1° febbraio dai caucus (assemblee degli elettori iscritti nelle liste del partito) dell’Iowa cui faranno seguito il 9 febbraio le primarie nel New Hampshire.

Il 1° marzo, nel cosiddetto Super Tuesday, voteranno altri dodici Stati, diversi dei quali sono considerati in bilico, e dove quindi la partita resta aperta per tutti i principali candidati. Le primarie chiudono il 14 giugno, giorno in cui si vota nel Distretto di Columbia dove si trova la Capitale federale, Washington.

In luglio, sulla base dei risultati delle primarie, democratici e repubblicani nelle rispettive Convention nomineranno i loro candidati alla presidenza: quest’anno la Convention repubblicana è prevista dal 18 al 21 luglio a Cleveland, in Ohio, mentre quella democratica si terrà dal 25 al 28 luglio a Philadelphia, in Pennsylvania.

Seguirà nei mesi successivi il voto vero e proprio nel cosiddetto Election Day, che per tradizione si tiene il martedì successivo al primo lunedì di novembre. Il sistema elettorale statunitense ricorre a un metodo di voto indiretto, per cui ogni Stato esprime con sistema maggioritario un certo numero di grandi elettori che varia da Stato a Stato in base alla popolazione. Sarà poi il voto dei 538 delegati a sancire l’elezione del Presidente.

Il momento clou della complessa procedura resta tuttavia l’Election Day, che in questa tornata avrà luogo l’8 novembre 2016: in una sola giornata i cittadini statunitensi sceglieranno, di fatto, il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, successore di Barack Obama. L’attuale presidente non può essere rieletto poiché ha già svolto due mandati di governo, limite imposto dalla Costituzione.

Seguirà, due mesi più tardi, il giuramento del nuovo presidente, fissato per la mattina del 20 gennaio 2017 davanti al Campidoglio della capitale statunitense, e il conseguente insediamento alla Casa Bianca. [gp]

(nella foto: Ted Cruz)

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