Circolo Mieli, botta e risposta tra Governo e Malan

By 17 Gennaio 2016Dall'Italia

ROMA – A poche settimane dalla votazione finale al Senato del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili, in programma il prossimo 26 gennaio, il Governo ha risposto alle interpellanze dei senatori Lucio Malan e Carlo Giovanardi in merito al rapporto tra l’Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, e il Circolo Mario Mieli, una delle associazioni accreditate dal Governo, reo secondo gli estensori di ispirarsi al pensiero e alle opere dell’intellettuale milanese che inneggiava, tra l’altro, alla pedofilia e alla pederastia come strumenti di “liberazione” dell’infanzia dai condizionamenti familiari e sociali che indurrebbero a “diventare” eterosessuali.

Il sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci si è presentato in aula a quattro mesi dalla prima interpellanza dei senatori, difendendo l’operato dell’associazione in quanto, ha affermato, “al di là delle idee teorizzate da Mieli, non risultano comportamenti illeciti da parte dei membri del circolo a lui dedicato”.

Malan in una nota si è dichiarato assolutamente insoddisfatto della risposta del governo, reo di aver catapultato in aula un inconsapevole sottosegretario a leggere “un surreale comunicato burocratico” con il quale, sostanzialmente, viene difeso l’operato dell’UNAR con motivazioni poco attinenti; «sarebbe come se il Sottosegretario – ha replicato a sua volta il senatore Giovanardi al termine dell’intervento di Bocci – ci venisse a dire: “Sì, è intitolato ad Adolf Hitler questo circolo, ma i suoi componenti non hanno mica messo gli ebrei nelle camere a gas, si sono limitati a fare un’apologia di chi metteva gli ebrei nelle camere a gas”».

A fronte delle argomentazioni governative il senatore Malan e gli altri proponenti hanno insistito nel ritenere “gravemente inopportuno” che un circolo culturale che porta il nome di una figura inneggiante alla pedofilia sia interlocutore accreditato dell’Unar per l’elaborazione di importanti documenti quali la Strategia nazionale LGBT o opuscoli informativi per le scuole – peraltro, denunciano i senatori, diffusi dall’Unar senza il consenso del Governo stesso – e annunciano nuove battaglie parlamentari sul tema. [gm]

Il resoconto della seduta del Senato

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