"Perdonateci", la richiesta di Bergoglio ai valdesi

By 22 Giugno 2015Dall'Italia

TORINO – La richiesta di perdono rivolta da papa Francesco ai valdesi in occasione della visita al Tempio di corso Vittorio Emanuele a Torino è rimbalzata sui media italiani e internazionali, dando un ulteriore elemento di interesse alla prima visita di un pontefice a una chiesa valdese, la seconda a una chiesa evangelica dopo l’incontro di Caserta a luglio del 2014.

«Da parte della Chiesa cattolica vi chiedo perdono. Vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!»: queste le parole pronunciate da Bergoglio a metà del suo intervento, nel corso di un incontro cordiale che aveva visto in precedenza i discorsi di benvenuto del pastore di Torino, Paolo Ribet, del moderador della chiesa valdese in sudamerica Oscar Oudry e di Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese.

La frase di papa Francesco riecheggiava in qualche misura la richiesta di perdono lanciata lo scorso anno a Caserta nei confronti dei pentecostali vessati nella prima metà del Novecento anche da esponenti della chiesa cattolica; con un salto indietro di otto secoli in questa occasione Bergoglio ha rievocato l’atteggiamento persecutorio nei confronti di Valdo e dei suoi seguaci, un atteggiamento che si è riproposto più volte nel corso della storia e che, nell’ottica di un percorso ecumenico ormai consolidato, il papa ha voluto superare definitivamente.

Tra i primi commenti alle parole di papa Francesco, quelle del senatore Lucio Malan, valdese: «È davvero una giornata storica – dichiara il parlamentare evangelico -. La richiesta di perdono di Papa Francesco per “gli atti non cristiani e persino non umani” compiuti contro i Valdesi durante i secoli di persecuzioni, è una pagina di fraternità cristiana e un atto di giustizia. Pensando a tutti i miei antenati e fratelli in fede che subirono gravi discriminazioni, imprigionamenti in fortezze da cui raramente si usciva vivi, genocidi di uomini donne e bambini, intimazioni all’abiura pena la morte, cui spesso andarono deliberatamente incontro, mi sono profondamente commosso».

«Credo che noi, valdesi di oggi – continua Malan -, non possiamo che accogliere a braccia aperte questa richiesta di perdono», nell’ottica di una “fraterna collaborazione”, non ignorando «le differenze che tutt’ora sussistono, ma anzi traendone spunto per una maggiore consapevolezza di fede».

(nella foto, il moderatore Bernardini e papa Francesco in un momento dell’incontro)

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