VERONA – “Nigeria: non solo Boko Haram” è il titolo del nuovo dossier di Porte Aperte Italia, che lancia un allarme sulla situazione dei cristiani in Nigeria. «I media e gli analisti – scrive l’organizzazione al servizio dei cristiani perseguitati – sembrano far passare in secondo piano, quando non escludono del tutto, il fatto che le violenze anticristiane in Nigeria non sono riconducibili tutte ai famigerati Boko Haram. Ci sono altre forze in campo che uccidono, rapiscono, stuprano e devastano le comunità cristiane».
Queste forze ostili rispondono al nome di Fulani, gruppi di mandriani-allevatori musulmani Hausa-Fulani determinati a insediarsi nelle terre dei cristiani: contrariamente a quanto si crede comunemente sono loro e, non gli estremisti islamici, a scatenare una buona parte degli attacchi contro le comunità e i villaggi cristiani della Nigeria centrale.
Un allarme che Porte Aperte ha lanciato da tempo, e che ora torna in evidenza: «alcuni anni fa – si segnala nel dossier – chiedevamo attenzione sull’escalation di violenze anticristiane in Nigeria del Nord: ci sono voluti anni e migliaia di martiri cristiani prima che si riuscisse a parlare apertamente di questa realtà. Sin da allora denunciammo l’azione devastante non solo di gruppi terroristici riconducibili alla bandiera nera dei Boko Haram, ma anche a questi allevatori musulmani Hausa-Fulani, “gente comune” armata e addestrata, mossa da una strategia che sembra farsi sempre più evidente: instaurare a tutti i costi in questa zona del mondo “la darul islam”, (la casa dell’islam) a spese degli infedeli, cioè dei cristiani».
Il dossier – il settimo proposto da Porte Aperte in questi ultimi due anni -, con una serie di analisi di carattere sociopolitico, illustra le zone più colpite dalle violenze fulani e offre elementi per distinguere tra gli attacchi dei mandriani e quelle dei fanatici di Boko Haram. [gp]
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