Stott e il "testamento" dell’apostolo Paolo

By 17 Marzo 2015Cultura

FIRENZE – Dopo il volume dedicato a I Timoteo e Tito, un nuovo studio biblico induttivo tratto dalla produzione di John Stott sbarca in Italia con la seconda lettera dell’apostolo Paolo a Timoteo.

Lo scenario, rispetto alla prima lettera al suo collaboratore e figlio spirituale, è completamente cambiato. Paolo sente di essere al termine della sua corsa e Timoteo, da parte sua, è più maturo: non è più il giovane missionario da incoraggiare e formare ma un elemento ormai preparato, pronto a raccoglierne il testimone. La seconda lettera a Timoteo è un testo personale rivolto a una persona cara ma è anche, idealmente, il testamento spirituale dell’apostolo delle genti.

Stott, già pastore della chiesa All Souls di Londra e uno dei principali ispiratori del Patto di Losanna, inserito nel 2005 dalla rivista Time nell’elenco delle “cento persone più influenti del pianeta”, analizza l’epistola concentrando l’attenzione sui concetti focali, che ne rivelano l’attualità a duemila anni dalla loro elaborazione: “lottare per il vangelo”, “combattere per la verità”, “senza fatica non si ottiene nulla”, “bada la lingua”, “vivere negli ultimi giorni”, “sii diverso”, “nessun rimpianto”, “resta saldo fino alla fine” caratterizzano altrettanti paragrafi dello studio, attraversando i quattro capitoli dell’epistola. Per ogni sezione vengono proposte domande e riassunti che stimolano la discussione in gruppo, la riflessione personale e l’applicazione di quanto studiato attraverso la pratica quotidiana e la preghiera.

Il libro:
John Stott
2 Timoteo. Stare saldi nella fede
BE edizioni, 2015
94 pp – 10,90 euro

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