Il missionario svizzero che sbarcò in Calabria

By 25 Febbraio 2015Dall'Italia

MILANO – Una coppia di missionari svizzeri che sbarca, negli anni Sessanta, in Calabria: cominciava così più di cinquant’anni fa, tra vicende drammatiche e aneddoti curiosi, il rapporto con l’Italia del noto pastore evangelico Ernesto Bretscher e di sua moglie Rose-Marie.

Un rapporto voluto, scelto e difeso con convinzione fin da quando i due decisero di trasferirsi nel profondo Sud insieme ai cinque figli piccoli per dare concretezza alla loro chiamata missionaria.

La storia dei Bretscher viene raccontata ora in un libro autobiografico, distribuito da Pro Onlus, che oltre a ripercorrere le principali tappe dell’esperienza missionaria di Ernesto, in parte già note nell’ambito del movimento evangelico italiano, rivela retroscena e vicende meno conosciute, a tratti inquietanti, con cui il coriaceo Ernesto si dovette confrontare: nel sud immobile e tradizionale degli anni Sessanta un missionario svizzero capace di abbandonare sicurezze e comodità di un Paese mitico per piombare nell’arretratezza sociale e culturale del Mezzogiorno poteva venir visto al più come un elemento un po’ bizzarro e, comunque, di passaggio; quando si comprese la sua intenzione di rimanere e di predicare il messaggio del vangelo per intessere un filo di speranza in un tessuto sociale logoro e polveroso, la sua presenza si fece ingombrante per le autorità, il clero e anche la malavita organizzata, che non tardarono a minacciare e ostacolare il suo impegno. Le difficoltà non scoraggiarono Ernesto e Rose-Marie, che non si fermarono e, anzi, come raccontano nel volume, “sperimentarono un miracolo dopo l’altro”, facendo breccia nella realtà locale e cominciando a riscuotere simpatia, rispetto, affetto da parte di una popolazione colpita dal personaggio e toccata dal messaggio del vangelo.

«Cinquantacinque anni di attività in Calabria non sono pochi ma sono volati come il vento», riflette alla fine del volume Bretscher. Cinquantacinque anni di disagi ma anche di soddisfazioni, di collaborazioni – tema su cui, nel libro, si pone spesso l’accento – e di intenso impegno che ha permesso a Bretscher di formare nuovi credenti, fondare chiese locali e avviare opere missionarie che oggi vengono portate avanti con entusiasmo da nuovi collaboratori. «Oggi guardiamo al passato e al presente con entusiasmo e riconoscenza – conclude il missionario – per tutto quello che abbiamo vissuto con lui» attraversando «anni di gioie e di sofferenze, anni di “verdeggianti pascoli” e di tempestosi e oscuri deserti, momenti di vittorie e di sconfitte».

Anni ed esperienze che lo hanno formato e sono stati di motivazione per i figli, oggi tutti impegnati nel servizio cristiano, e centinaia, se non migliaia, di persone che, in oltre mezzo secolo, sono entrate in contatto con quella strana famiglia svizzera che un giorno sentì una chiamata missionaria per il profondo sud.

Il libro:
Ernesto Bretscher
Il più piccolo diventerà un migliaio
Ernesto D. Bretscher, 2014
230 pp.

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