Doppio anniversario per la Bibbia ebraica di Disegni

By 5 Febbraio 2015Cultura

FIRENZE – Doppio anniversario per la Bibbia ebraica tradotta dal rabbino Dario Disegni, ancora oggi punto di riferimento per la cultura ebraica italiana: il primo volume, dedicato a Pentateuco e Haftaroth, venne pubblicato 55 anni fa e riproposto nel 1995 dalla casa editrice Giuntina.

Era il 1960 quando il rabbino Dario Disegni (1878-1967), dopo anni di intenso lavoro, dava alle stampe la sua traduzione del Pentateuco e delle Haftaroth. Maestro di ebraismo, fondatore della Scuola rabbinica di Torino intitolata a Shemuel Zevì Margulies, fucina di studiosi che ancora oggi coprono numerose cattedre rabbiniche italiane, Disegni dedicò l’ultimo decennio della sua vita all’ambizioso progetto di una nuova traduzione del Tanakh, il testo biblico, a oltre un secolo dalla più recente traduzione allora disponibile. Del progetto fu non solo ideatore e coordinatore, ma anche traduttore insieme ad altri esperti di rilievo.

Il testo biblico venne pubblicato in quattro volumi, usciti dal 1960 al 1967 seguendo la disposizione della Bibbia ebraica: Pentateuco e Haftaroth, Profeti anteriori, Profeti posteriori, Agiografi (pubblicato postumo a pochi mesi dalla scomparsa del curatore). L’opera vide tre edizioni, presto esaurite, ed è oggi nuovamente disponibile grazie all’impegno dell’Editrice La Giuntina, che dal 1995 ha intrapreso la ristampa dei quattro volumi.

Il primo, di cui quest’anno ricorre contemporaneamente il 55.mo anniversario della pubblicazione e il 20.mo della nuova edizione, comprende i primi cinque libri della Bibbia (la Torah) e le Haftaroth, i passi tratti dai Profeti che vengono letti tradizionalmente «dopo quello del Pentateuco (Parascià) la mattina dei sabati, dei giorni di festa solenne», collegati di norma al passo della Torah cui sono accostati.

Il testo italiano, proposto nel volume con l’originale ebraico a fronte, è arricchito di note che indirizzano la comprensione del contesto e il senso del dettato biblico, con lo scopo di «rendere più chiaro – spiegava il curatore a margine della prima edizione – il senso di passi difficili, di qualche indicazione storica o geografica o spiegazione rituale»; l’edizione del 1995 ripropone la traduzione nella versione originale senza adattamenti o aggiornamenti linguistici, ed è caratterizzata dall’adesione letterale al testo, «a evitare – spiega la prefazione – che trasposizioni in prosa letteraria distolgano dalla grandiosità del testo».

Tra gli studiosi coinvolti nella traduzione figurano, oltre allo stesso Dario Disegni (Esodo), Alfredo Sabato Toaff (Genesi), Menachem Emanuele Artom (Levitico), Ermanno Friedenthal (Numeri), Elio Toaff (Deuteronomio), Elia Samuele Artom (Haftaroth) e Alfredo Ravenna per gli indici dei nomi e dei passi biblici. Nomi che rivelano la passione del curatore e il notevole impegno profuso nella realizzazione dell’opera, giustificato dall’importanza del “Libro per eccellenza” che, ribadisce il prefatore, «ha costituito da sempre per gli ebrei la fonte del proprio sapere, della propria cultura, dei propri insegnamenti»; un testo che, ammonisce Disegni stesso, è una «creazione letteraria del tutto speciale» e come tale andrebbe letto, interpretato, rispettato.

Il libro:
Bibbia ebraica. Pentateuco e Haftaroth
a cura di rav. Dario Disegni
ed. Giuntina, 1995
490 pp – 32 euro

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