MONROVIA (Liberia) – Emozione e grande gioia in Liberia per l’arrivo, con il nuovo anno, della Bibbia in lingua kpelle. Fino a oggi l’etnia kpelle, ricorda l’Alleanza biblica universale, aveva a disposizione solo il Nuovo Testamento e alcuni brani dell’Antico contenenti le vicende di personaggi biblici come Giona, Giuseppe o Ruth.
«Per oltre vent’anni, dal completamento del Nuovo Testamento, abbiamo pregato in attesa della traduzione dell’Antico Testamento nella nostra lingua. Grazie a Dio tutta la Bibbia è ora nelle mie mani»: queste le parole del pastore Flomo Garpai, settantenne, che ha predicato per tanti anni alla sua congregazione solo dal Nuovo Testamento e dai brani dell’Antico che aveva a disposizione e nel frattempo si era messo a disposizione quale revisore della traduzione. Vedere finalmente il completamento dell’opera cui ha partecipato è stata un’emozione tale che ha voluto convocare subito gli anziani della sua congregazione per condividerla e per «ringraziare Dio insieme per aver voluto fare arrivare le sue parole fino alla gente di etnia kpelle che ora non ha più scuse per ignorarle e possono essere orgogliose e felici».
I kpelle sono la comunità etnica più numerosa della Liberia, e conta una significativa presenza anche nella vicina Guinea per un totale stimato di oltre un milione e 200 mila membri; secondo uno studio degli anni Sessanta compiuto in Liberia dal noto psicologo statunitense Michael Cole sullo sviluppo della memoria tra i bambini dei kpelle, la popolazione è dotata di una lingua assai complessa e articolata ed è molto versata nel ragionamento e nella discussione. I kpelle, noti anche col nome di guerzé, sono agricoltori e allevatori sedentari organizzati in grandi famiglie patriarcali e vivono in tipici villaggi fortificati federati tra loro. Tra le antiche usanze conservate c’è quella del collettivismo dei beni. [gp]
(nella foto dell’Alleanza biblica universale: si consulta subito la Bibbia in kpelle)
