"Non di solo pane", una testimonianza cristiana all’Expo

By 3 Febbraio 2015Dall'Italia

MILANO – “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”: saranno le celebri parole di Gesù riportate nel vangelo a fare da filo conduttore alla presenza della Santa Sede-Città del Vaticano come Paese espositore all’Expo di Milano, in programma dal primo maggio al 31 ottobre 2015 e incentrato sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Il sito dell’Esposizione universale, attualmente in fase di realizzazione a Rho (nella periferia nord-ovest della metropoli lombarda), si estenderà su un’area di oltre un milione di metri quadri che ospiterà le installazioni di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali; si prevede che l’iniziativa richiamerà l’attenzione di oltre venti milioni di visitatori proponendo, spiega l’organizzazione, «un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema cruciale dell’alimentazione» e «le innovazioni per un futuro sostenibile», promuovendo «le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese» e animando tutta l’area milanese con centinaia di appuntamenti artistici, musicali, culturali, laboratori creativi e mostre.

In questo contesto il padiglione vaticano, presente nell’area espositiva di Rho e articolato su oltre 740 metri quadrati, punta a sottolineare la rilevanza pratica ma anche simbolica del cibo, “nutrimento per il corpo” e “momento di incontro e comunione, di educazione e di crescita”: uno spazio di riflessione per i visitatori “attorno alle problematiche che ancora oggi sono connesse all’alimentazione e all’accesso al cibo”.

Il padiglione declinerà l’argomento in quattro “ambiti tematici”: «Un giardino da custodire» richiamerà l’attenzione sulla tutela del creato e delle sue risorse, “dono elargito dal Creatore a tutta l’umanità”; «Un cibo da condividere» si concentrerà sul valore universale della condivisione e della solidarietà con la presentazione delle esperienze di organizzazioni cristiane impegnate nel sociale; «Un pasto che educa» si rivolgerà alle giovani generazioni per suggerire una cultura della relazione umana centrata sull’essenziale e non sullo spreco consumista; «Un pane che rende Dio presente nel mondo» svilupperà infine l’aspetto religioso e biblico dei riferimenti al cibo, in primo luogo il parallelo tra gli elementi (pane e vino) e il sacrificio di Cristo.

Proprio all’Ultima Cena si riferiranno due opere d’arte che si alterneranno su una parete del padiglione: un quadro del Tintoretto, proveniente dalla chiesa di San Trovaso a Venezia, e un arazzo di Rubens, prestito del Museo diocesano di Ancona.

All’indiscutibile fascino delle opere d’arte del passato farà da contrappunto, al centro della sala, un’installazione proiettata verso il futuro: un tavolo interattivo rivolto soprattutto ai più giovani, «un itinerario di scoperta dei “tavoli” della nostra vita quotidiana – spiega al quotidiano Avvenire Pasquale Iacobone, uno dei responsabili del progetto – e del legame di solidarietà che si crea perché si possano soddisfare le diverse forme di “fame” dell’umanità».

Tra gli appuntamenti a tema che verranno proposti a Milano nel periodo dell’Expo, la giornata dedicata alla Caritas (19 maggio), un momento culturale con il “Cortile dei gentili” (11 giugno), la giornata del Creato (5 settembre), il convegno “A tavola con Dio” a cura dell’Università Cattolica di Milano (7 ottobre) e una giornata dedicata al dialogo interreligioso (il 27 ottobre).

(nella foto, un rendering del padiglione vaticano attualmente in fase di realizzazione)

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