Teheran assolve a sorpresa tre evangelici

By 19 Dicembre 2014Chiesa Perseguitata

TEHERAN – Il pastore Matthias Haghnejad, il diacono Silas Rabbani e il pastore Behnam Irani erano stati arrestati nel 2011 a Karaj, popolosa città ai piedi dei monti Alborz a venti chilometri da Teheran, dove avevano fondato alcune comunità evangeliche sotterranee. Lo scorso ottobre erano stati condannati a sei anni di prigione per “azioni contro la sicurezza nazionale” e per aver “creato una rete per rovesciare il sistema”. I tre leader evangelici erano stati dapprima accusati di aver “diffuso la corruzione sulla terra” e di essere “nemici di Dio” a causa del loro proselitismo evangelico.

Le accuse, che possono portare alla pena capitale, sono state ridimensionate in un secondo momento e il 9 dicembre scorso, infine, la Corte d’appello della Repubblica islamica ha fatto cadere a sorpresa ogni capo d’imputazione con una sentenza resa pubblica nel pomeriggio del 16 dicembre: il pastore Haghnejad e il diacono Rabbani sono stati liberati; il pastore Irani rimane in prigione per un’accusa precedente, sempre legata alle sue attività per la chiesa sotterranea.

Malgrado il presidente Hassan Rouhani avesse promesso di garantire maggiori diritti alle minoranze e di istituire una carta dei diritti civili che prevedesse l’uguaglianza fra tutti i cittadini, senza discriminazioni di razza, religione o sesso, nel Paese permangono sospetti e pregiudizi nei confronti dei cristiani da parte di politici e di autorità religiose che non tollerano il proselitismo evangelico e sospettano complotti per rovesciare il governo. [gp]

(nella foto di m@mad per Wikicommons: veduta invernale di Karaji)

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