LUSAKA – Le principali confessioni cristiane dello Zambia, uno dei Paesi più urbanizzati dell’Africa, monitoreranno le elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 20 gennaio 2015.
Il controllo delle elezioni da parte delle chiese cristiane avverrà attraverso un organismo appositamente costituito, il Christian Churches’ Monitoring Group (Ccmg) di cui fanno parte, oltre alla Conferenza episcopale cattolica e al Jesuit Centre for Theological Reflection (Jctr), il Council of Churches in Zambia (Ccz), che raggruppa le principali chiese protestanti, e l’Evangelical Fellowship in Zambia, che riunisce le chiese pentecostali.
Secondo Cleophas Lungu, segretario generale della Conferenza episcopale dello Zambia (Zec), la Ccmg sta organizzando già in questi giorni un’esercitazione di monitoraggio, al fine di preparare i volontari al controllo delle operazioni di voto vere e proprie.
Nel presentare l’iniziativa a nome di tutti i partecipanti, Cleophas Lungu ha esortato i giovani a non farsi utilizzare come strumento di violenza da nessuna forza politica, ma a partecipare alla campagna elettorale in modo attivo e responsabile. Lungu ha anche invitato i media a non diventare una piattaforma per lo scambio di insulti tra i candidati, ma uno strumento per offrire al pubblico un’informazione di qualità, che lo aiuti a prendere una decisione consapevole.
Lo Zambia va a elezioni anticipate a seguito della morte del presidente Michael Sata; nel Paese il presidente è dotato di supremi poteri decisionali e nell’esercizio del legislativo è affiancato da un parlamento, originariamente monocamerale, chiamato Assemblea nazionale, di 158 membri, di cui 150 eletti in partiti, 8 di nomina presidenziale (membri esìmi). Nel 1991 è stata istituita la camera alta del parlamento, chiamata Camera dei capi, che conta 27 membri non elettivi in rappresentanza di tutte le etnie che compongono il paese. [gp]
