Zichichi: «L’universo deve avere un Autore»

By 19 Novembre 2014Dall'Italia

MILANO – Antonino Zichichi risponde alle affermazioni di Umberto Veronesi, che nel suo ultimo libro mette in dubbio l’esistenza di Dio basandosi sull’evidenza dei drammi che affliggono l’umanità.

Veronesi affida a “Il mestiere di uomo”, uscito nei giorni scorsi, il racconto del suo allontanamento dalla fede, venuta meno negli anni Quaranta, dopo aver vissuto le tragiche esperienze della guerra e del nazismo; proprio dagli orrori della Shoah, e dalla sua vita dedicata alla lotta contro i tumori, il noto oncologo prende spunto per una ulteriore riflessione chiedendosi se «dopo Auschwitz, il cancro è la prova che Dio non esiste».

La questione, portata agli onori delle cronache da diversi quotidiani, ha sollevato la reazione di Antonino Zichichi, che ha replicato all’interrogativo in una lettera pubblicata sul Giornale. «Se la nostra esistenza si esaurisse nell’immanente – conviene il fisico siciliano -, il discorso sarebbe chiuso qui. Immanente vuol dire tutto ciò che i nostri cinque sensi riescono a percepire»; tuttavia, rileva, i sensi percepiscono solo una parte di ciò che esiste.

«La speranza all’uomo del terzo millennio – continua Zichichi -, solo la scienza e la fede possono darla. Questa speranza ha due colonne. Nella sfera trascendentale della nostra esistenza la colonna portante è la fede. Nella sfera immanentistica della nostra esistenza la colonna portante è la scienza»; nello specifico «la scienza ci dice che non è possibile derivare dal caos la logica che regge il mondo, dall’universo sub-nucleare all’universo fatto con stelle e galassie. Se c’è una logica deve esserci un Autore».

La logica dell’ateismo, rileva il fisico, segue invece un percorso inverso: «L’ateismo, partendo dall’esistenza di tutti i drammi che affliggono l’umanità, sostiene che se Dio esistesse queste tragedie non potrebbero esistere».

Per chi crede, «Cristo è il simbolo della difesa dei valori della vita e della dignità umana»; naturalmente, ammette Zichichi, «che sia figlio di Dio è un problema che riguarda la sfera trascendentale della nostra esistenza. Negare l’esistenza di Dio però equivale a dire che non esiste l’autore della logica rigorosa che regge il mondo. Tutto dovrebbe esaurirsi nella sfera dell’immanente la cui più grande conquista è la scienza».

«La scienza però – conclude Zichichi – non ha mai scoperto nulla che sia in contrasto con l’esistenza di Dio. L’ateismo, quindi, non è un atto di rigore logico teorico, ma un atto di fede nel nulla».

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