ROMA – Mercoledì 5 novembre sbarca nuovamente in prima serata su Raidue “Soul surfer”, film dedicato alla vicenda di Bethany Hamilton, la promettente surfista statunitense che nel 2003, ad appena 13 anni, venne attaccata da uno squalo che le portò via il braccio sinistro.
Salvata per miracolo dalla morte per dissanguamento, per Bethany la fede fu fondamentale per superare il trauma della menomazione e tornare a vivere: dopo un periodo di scoraggiamento, superato anche grazie al sostegno della comunità locale, sorprese tutti riprendendo con impegno l’attività sportiva, tanto da vincere nel giro di un anno il titolo nazionale ed entrare, nel 2007, nel campionato professionistico.
La sua vicenda fece il giro del mondo e dalla sua esperienza di fede sono nati libri (undici, il primo dei quali uscito l’anno dopo il dramma), oltre a documentari e applicazioni per smartphone; dal suo primo libro, il best seller “Soul Surfer”, nel 2011 è nato il film, per la regia di Sean McNamara, con Anna Sophia Robb, Helen Hunt, Dennis Quaid e Carrie Underwood; la pellicola, girata alle Hawaii, si avvale per le scene tecniche della collaborazione della stessa Hamilton.
«È la mia storia – ha spiegato Bethany commentando il film -, non è annacquata. Sono felice di poterla condividere, di mostrare come Dio ami ognuno di noi».
