"Sentinelle", Malan interroga Alfano

By 14 Ottobre 2014Dall'Italia

ROMA – Quali misure prenderà il Governo per garantire anche alle “Sentinelle in piedi” il diritto costituzionale a manifestare il proprio pensiero? È la domanda che il senatore Lucio Malan ha posto ufficialmente al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in seguito agli incidenti avvenuti in diverse occasioni a margine delle iniziative delle “Sentinelle”.

Il gruppo, che manifesta “per la libertà d’espressione e la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna” e, sottolinea Malan nella sua interrogazione, lo fa «in modo non solo pacifico, ma addirittura silente, restando in piedi e leggendo un libro», ha subito in numerose occasioni intimidazioni e aggressioni, di cui il senatore fornisce un elenco: «9 novembre 2013, Bergamo striscioni e slogan, poi insulti e grida da parte dell’autonominatosi gruppo “Bergamo contro l’omofobia”; 7 dicembre 2013, Bergamo, presso il “Sentierone”, lancio di fumogeni, insulti, volgarità e cori ingiuriosi da parte di giovani provenienti dai centri sociali; 31 maggio 2014, Lecce, durante una veglia autorizzata dalla Prefettura di Lecce, una cinquantina di attivisti hanno impedito il regolare svolgimento della veglia con slogan, striscioni e distribuzione di volantini firmati da decine di sigle, associazione LeA-Liberamente e Apertamente, Arcigay Salento, Agedo Lecce, Rete antirazzista, Arci Lecce, Coordinamento Puglia Pride 2014, Unione degli studenti, e così via; di questi fatti gli stessi “disturbatori” hanno pubblicato foto su internet».

Gli ultimi incidenti lo scorso 5 ottobre, in varie città italiane, nel corso di una veglia nazionale contro il disegno di legge Scalfarotto (“Disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia”), ritenuto dai manifestanti «liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia, lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione»: le Sentinelle, ricorda Malan, sono state aggredite a Rovereto (da «un gruppo di una ventina di giovani identificati come anarchici») e un partecipante «ha subito la rottura del setto nasale, mentre un sacerdote una lesione alla testa e due giorni di prognosi»; a Bologna «un corteo formato da militanti di Rifondazione comunista e dei centri sociali… ha innescato una guerriglia urbana lanciando una fitta pioggia di uova, bottiglie, fumogeni e razzetti da stadio»; a Torino le Sentinelle sono state insultate come “fascisti e omofobi”; a Milano sono stati disturbati «da militanti LGBT con urla di volgarità e oscenità attraverso un megafono», e «ulteriori episodi simili – denuncia – sono avvenuti a Genova, Trieste, Pisa, Napoli e in altre città d’Italia».

Vista la gravità delle azioni, anche nella prospettiva della libertà di espressione garantita dalla Costituzione, il senatore ha interpellato formalmente il ministro, rimanendo in attesa di una risposta ufficiale dal Viminale.

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