Egitto, violenze sui cristiani per il "tributo"

By 12 Ottobre 2014Chiesa Perseguitata

IL CAIRO – Nuove vessazioni per i cristiani del villaggio egiziano di al-Qusiya, località dell’Egitto centrale situata 330 chilometri a sud del Cairo, costretti con la forza a versare la gizya, il tributo imposto dagli islamici ai dhimmi, i “sudditi” non musulmani: «i membri di alcune famiglie cristiane – riferiva l’Osservatore romano di giovedì – sono stati costretti a barricarsi in casa dopo che una banda di taglieggiatori li aveva aggrediti per non aver pagato il “tributo” imposto dal clan musulmano di Ahmed Kamel Zaawila. L’episodio rappresenta l’ultimo grave sviluppo di una serie di intimidazioni subite dai cristiani copti di al-Qusiya da parte del clan Zaawila».

Secondo il vescovo di Assiut, Kyrillos William, interpellato dall’agenzia Fides, si tratta di famiglie “di cristiani benestanti” e “i criminali non si fanno scrupoli, anche perché trovano giustificazioni pseudo-religiose al loro comportamento, essendo convinti che per un musulmano sia lecito appropriarsi dei beni dei cristiani”.

Le vittime delle vessazioni sono restie a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, provocando un senso di impunità negli aggressori che peraltro, secondo le fonti citate, in diversi casi hanno pagato gli ufficiali di polizia per garantirsi la loro omertà.

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