VERONA – Provvedere un luogo sicuro per un cristiano in fuga è una realtà sulla quale Porte Aperte, l’organizzazione internazionale evangelica a sostegno della Chiesa perseguitata, lavorava ben prima che i Boko Haram iniziassero la loro violenta ascesa, di cui dice oggi un articolo in Primo Piano nelle Notizie di evangelici.net. Porte Aperte lavorava in Nigeria perché nel nord di quella repubblica federale vi sono ben dodici stati in cui vige la sharia e la vita per i cristiani in queste aree è sempre stata piena di insidie.
È da tempo, inoltre, che Porte Aperte cerca di preparare i responsabili di chiesa alla persecuzione con i seminari “Resistere nella tempesta”, con la sua presenza, il suo soccorso.
Con 55 o 60 euro si può contribuire a un progetto in varie aree del mondo. Nella sezione “Fai un Regalo” del sito di Porte Aperte Italia si possono trovare possibilità di sostenere chi soffre a causa della nostra stessa fede. [gp]
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