Un’altra cristiana sudanese accusata di apostasia

By 31 Maggio 2014Rassegna Stampa

Un’altra cristiana sudanese accusata di apostasia

KHARTOUM – Dopo quello di Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la cristiana sudanese condannata a morte per apostasia in quanto giudicata appartenente all’islam perché figlia di un musulmano, un caso analogo, sempre in Sudan, viene riferito dal quotidiano britannico “Morning Star”. Secondo il giornale, Faiza Abdalla, di 37 anni, è stata arrestata il 2 aprile dopo aver dichiarato all’anagrafe di essere cristiana.

Dato il nome musulmano della donna, i funzionari l’hanno ritenuta convertita dall’islam al cristianesimo e l’hanno denunciata al tribunale locale che ne ha ordinato l’arresto.

Una fonte del “Morning Star” riferisce che la famiglia di Faiza Abdalla era già cristiana prima che lei nascesse. Dopo ‘arresto, proprio come è accaduto a Meriam e a suo marito, l’8 aprile un tribunale l’ha anche accusata di adulterio in quanto sposata con un cristiano del Sud Sudan, che due anni fa aveva lasciato il Sudan per timore di subire persecuzioni.

L’interpretazione della sharia, la legge coranica, applicata in Sudan dal 1983, proibisce infatti alle donne musulmane di sposare uomini di altre religioni, mentre è consentito il contrario.

La comunità cristiana nella quale è cresciuta Faiza Abdalla ha chiesto finora invano al tribunale la scarcerazione della donna. Il “Morning Star” riporta un loro appello al rispetto dei diritti umani. In Sudan, la Costituzione del 2005 afferma esplicitamente la piena libertà di religione.

da: Osservatore romano
data: 30/5/2014

(Nella foto: moschea in Sudan)

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