MILANO – Per il direttore di Famiglia Cristiana è “bello ma problematico”, per l’Osservatore Romano “stimolante”, per Avvenire, dove si è accesa una polemica tra recensore e autori, ha “pregi e molte mancanze”: comunque lo si voglia considerare, “Inchiesta su Maria”, di Corrado Augias e Marco Vannini, ha fatto discutere l’intero arco editoriale legato ai valori cristiani.
Il laico Augias – giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, il cui volto è ampiamente conosciuto dal grande pubblico – non è nuovo a libri indagine: da Inchiesta su Gesù (2006) a Inchiesta sul cristianesimo (2008), fino a Disputa su Dio e dintorni (2009) non ha mai risparmiato una prospettiva laica, o più marcatamente scettica, su questioni rispetto alle quali dichiara onestamente la sua terzietà, pur rimarcando che la distanza non significa disprezzo ma semplice amore per la razionalità.
Il professor Marco Vannini, studioso di mistica e storia delle religioni, che accompagna Augias in questo nuovo viaggio attraverso un capitolo significativo della spiritualità e della storia del cristianesimo, è invece «dichiaratamente religioso, con particolare attenzione alla mistica» (così nella sua replica ad Avvenire), anche se questo a sua volta, precisa, «non significa affatto che escluda la razionalità illuministica».
Dall’incontro tra due individualità e retroterra culturali così diversi nasce il volume, che già nel suo sottotitolo offre una traccia sul senso della ricerca: «La storia vera della fanciulla che divenne mito».
“Inchiesta su Maria” si sviluppa in forma dialogica, e tra le domande di Augias e le risposte di Vannini si articola un approfondimento che è a tratti contrapposizione di punti di vista, con l’obiettivo dichiarato di intraprendere «un viaggio in bilico tra storia e mistero alla scoperta della figura più incantevole e suggestiva della nostra cultura religiosa».
Rivolto al grande pubblico, dal piglio narrativo ma basato su una solida documentazione, il volume prende in considerazione le fonti, a partire dai vangeli, per spaziare sugli indizi offerti dai testi apocrifi ma anche su una disamina storica e sociologica per inquadrare il personaggio nella sua epoca.
Si riflette così sul rapporto con la condizione femminile nel Medio Oriente del primo secolo, si confronta Maria con altre donne presenti nella Bibbia ma anche con i miti legati a figure femminili, per arrivare – senza prendere posizione, e anzi manifestando un certo distacco – alla nascita dei dogmi e alla devozione popolare, senza dimenticare ampi cenni a come l’arte e la musica nei secoli si siano ispirate ampiamente a quella “ragazza ebrea visitata dall’angelo” che nel Nuovo Testamento parla molto raramente e la cui figura biblica, fondamentale, ha assunto contorni e sedimentazioni culturali, devozionali, perfino mitiche nel corso del tempo, fino a rendere “mito” colei che fu indubbiamente protagonista di “una straordinaria vicenda umana”, ma che – non andrebbe mai dimenticato – con estrema semplicità si definì solamente «serva del Signore».
Il libro:
Corrado Augias, Marco Vannini
Inchiesta su Maria. La storia vera della fanciulla che divenne mito
Rizzoli, 2013
357 pagg. – 19 euro
