Iran, la libertà per il silenzio

By 1 Agosto 2013Chiesa Perseguitata

VERONA – Il pastore Robert Asseriyan della Chiesa delle Assemblee di Dio a Teheran è stato rilasciato dalla prigione dopo quarantatré giorni di custodia. Il regime iraniano utilizza una nuova e insidiosa strategia per zittire la Chiesa iraniana: l’arresto e poi il rilascio contro la promessa del silenzio.

La Repubblica Islamica dell’Iran utilizza una nuova e insidiosa strategia per zittire la Chiesa iraniana: l’arresto e poi il rilascio contro la promessa del silenzio. Il rilascio serve a ristabilire un’immagine garantista nei confronti dell’opinione pubblica internazionale e per alleggerire la pressione che i media internazionali esercitano riguardo alla sistematica violazione dei diritti umani del regime iraniano. Secondo un corrispondente di Mohabat notizie, il pastore Robert Asseriyan della Chiesa delle Assemblee di Dio a Teheran è stato rilasciato dalla prigione dopo quarantatré giorni di custodia (la foto è una cortesia di Mohabat News). Era stato arrestato il 21 maggio scorso dopo essersi rifiutato di cancellare i culti in lingua Farsi (la lingua principale in Iran).

A quanto pare gli è stato chiesto di mantenere il silenzio più totale, nessuna dichiarazione o intervista ai media da parte sua o di famigliari riguardo all’arresto, al rilascio e al processo: si può dire che il silenzio sia la condizione per il rilascio e questo purtroppo non è il primo caso di leader cristiani arrestati e rilasciati con la condizione di non parlare.

Non è passato nemmeno un mese dall’elezione del nuovo presidente iraniano, con la vittoria di quello che la stampa internazionale ha per lo più definito un “moderato”, Hassan Rohani. Fino ad agosto sarà ancora in carica Ahmadinejad, dopodiché si vedrà quanto moderato sia Rohani e quanto siano vere certe sue dichiarazioni fatte in campagna elettorale, tutte tese alla pace con l’Occidente, a un maggiore rispetto dei diritti umani e, soprattutto, alla difesa delle libertà religiose anche delle minoranze. Ci si chiede se quando parla di minoranze religiose intenda anche i musulmani che diventano cristiani e quale sia la sua idea sulle recenti chiusure delle chiese evangeliche con culti in Farsi (tecnica usata per impedire la diffusione del Vangelo tra la popolazione islamica) e, infine, se riaprirà le chiese ingiustamente chiuse dalle autorità.

Intanto il pastore Asseriyan è libero su cauzione.

Fonte: Porte Aperte (www.porteaperte.org)
Data: 11 luglio 2013

Per un approfondimento: http://bit.ly/ZwzI9o

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