MILANO – La Bibbia di Gerusalemme, fiore all’occhiello della produzione EDB, raggiunge il traguardo delle sei edizioni in quattro anni.
Contraddistinta dal caratteristico formato portatile nonostante il notevole apparato di strumenti contenuti, la versione base dell’opera propone la traduzione in italiano della CEI accompagnata da note di carattere filologico che richiamano il lavoro della Scuola archeologica e biblica francese di Gerusalemme (da cui il nome dell’opera), attiva dal 1950 sul fronte della traduzione e delle notazioni bibliche.
La nuova edizione si basa sulla versione riveduta del 1998, che «accoglie – spiega nella prefazione Alfio Filippi, direttore di EDB – i mutamenti avvenuti all’interno degli studi biblici nei cinquant’anni che intercorrono dalla nascita dell’opera a oggi»: mutamenti di ordine interpretativo basati sugli ultimi sviluppi degli studi biblici, ma anche nell’impostazione, che per esempio porta, dopo cinquant’anni, a prediligere per il Pentateuco il testo ebraico alla versione greca dei Settanta. Aggiornate anche le note tematiche a piè di pagina, che prediligono critica testuale e l’esegesi, puntando a creare da un lato «un tessuto unificante… sottolineando i temi che costituiscono le linee teologiche portanti dell’insieme», e dall’altro a «individuare e mettere in luce le caratteristiche proprie di ogni libro, letto nel suo contesto».
Un’ampia introduzione a ogni sezione contestualizza in senso storico, culturale e teologico i diversi libri; completa l’opera un’ampia tavola cronologica, due schede comparative (calendario, misure e monete), l’indice delle principali note e dei temi biblici di interesse pastorale.
Il libro:
La Bibbia di Gerusalemme
EDB, 2009
XXVIII 3032 pp. – 35 euro
