India, protestanti e ortodossi dicono no alle caste

By 16 Maggio 2012Rassegna Stampa

BANGALORE (India) – Studenti di teologia protestanti e ortodossi lanciano un appello congiunto contro il sistema delle caste. Lo riferisce il quotidiano L’Osservatore Romano. Riportiamo un estratto (la parte iniziale) dell’articolo.

BANGALORE (India) – Un appello congiunto contro l’abolizione definitiva delle pratiche e dei comportamenti legati al sistema delle caste in India è stato lanciato nei giorni scorsi dagli studenti di teologia protestanti e ortodossi riuniti a Bangalore, capitale dello stato indiano del Karnataka. Nel corso di un convegno dal titolo: “Dio della vita, conducici verso la giustizia e la pace”, poco più di centoventi studenti di teologia provenienti da trentasette istituzioni teologiche differenti e in rappresentanza di varie Chiese ortodosse e protestanti del Paese, si sono trovati d’accordo nel condannare fermamente le pratiche e i comportamenti relativi al sistema delle caste. Secondo i partecipanti, la lotta contro questa pratica dovrebbe essere una priorità. «Gli studi teologici – hanno sottolineato in una nota gli studenti – sono molto di più di un semplice diploma per guadagnare una posizione oppure ottenere un lavoro nelle istituzioni delle Chiese. Essi dovrebbero rappresentare un momento di conversione per vivere in solidarietà con i poveri e gli oppressi».

Queste giornate di riflessione sono state organizzate dal Board of Theological Education of the Senate of Serampore (Btess), la rappresentanza accademica della facoltà di teologia del Serampore College, prima istituzione in India ad aver ottenuto lo status di università. Convinti che la teologia non appartenga soltanto alla Chiesa, ma «alla società in generale», i partecipanti alla conferenza si sono impegnati a diventare «operatori di pace» e «agenti per il cambiamento», pronti a combattere al fianco dei fedeli delle differenti religioni ed esponenti dei movimenti politici per «una società migliore e più giusta».

Studenti, attivisti dei diritti umani e teologi hanno esortato tutte le Chiese dell’India a rifiutare il sistema delle caste e le sue pratiche discriminatorie e hanno invitato a partecipare alla «lotta dei dalit e degli oppressi per l’uguaglianza e la giustizia» vedendovi «l’applicazione dei precetti evangelici».

Lo spirito della casta deve essere sradicato – hanno sottolineato – sia all’interno della società indiana che nelle comunità cristiane dove continua a essere applicato. La proporzione dei dalit tra i 25 milioni di cristiani in India oggi è stimato a quasi il 70 per cento, una cifra sottostimata rispetto al numero dei dalit cristiani che si dichiarano ufficialmente indù, per paura di essere perseguitati. […]

da: L’Osservatore Romano
data: 16 maggio 2012

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