Alla “Family” il J Factor 2010

By 7 Gennaio 2011Musica e dintorni

MILANO – Alla fine, come da proverbio, tra le due contendenti l’ha spuntata l’outsider: e così la seconda edizione di J-Factor, organizzata sabato 18 dicembre presso i locali di via Dottesio a Milano davanti a più di trecento giovani e giovanissimi, se l’è aggiudicata la J Family, formazione cristiana torinese che propone un hip hop “bianco”, significativo e di facile ascolto.

Una bella soddisfazione per una manifestazione giovane, di fatto alla “prima” dopo il numero zero del 2009, nata dalla tenacia di Daniele Fumi e cresciuta in pochi mesi a note e facebook (un migliaio i “fan” iscritti alla pagina ufficiale) tanto da ritrovarsi a selezionare tra quasi ottanta candidature i dodici nomi da far accedere alla serata finale.

Rispettando il format di riferimento, gli artisti sono stati suddivisi in tre categorie (16-25, over 25, gruppi) guidate da altrettanti capisquadra (Laura Venturini, Silvia Piccolo, Massimo Morandi) in una gara a eliminazione diretta a suon di applausometro; la regia di Angelo Maugeri – prestato alla direzione artistica tra una trasferta in terra britannica e la preparazione del nuovo cd, in uscita a marzo – ha fatto il resto, offrendo a pubblico e giudici una ampia varietà di generi tra cui valutare.

Tra i giovanissimi si passava dal pop cantautorale prima maniera della bresciana Michela Giuliano, forse la proposta più convincente nella sezione 16-25, al boogie di Giuseppe Sogos, stretto tra l’incertezza vocale e il talento pianistico, dall’adorazione italo-spagnola di Maddalena Chiavazzo al worship di Manuel Cavallini, dove la passione compensava i limiti della ancora giovane età.

Vario e differenziato anche il panorama dei gruppi, tra la boyband in erba dei Believers Boys (idea interessante, anche se un po’ raffazzonata), il gradevole funky contaminato dei Korban, che si sono aggiudicati il premio della critica (assegnato da una giuria composta da Sara De Marco di Radio Crc, Carmen Piga del gruppo teatrale Pdf e Paolo Jugovac di evangelici.net) «per il percorso artistico, la completezza degli arrangiamenti e l’originalità dei contenuti», il piacevole mix vocale dei Jaima e la già citata J Family di Esus-dj, Cristian Mangano e Giosia De Stradis.

Convincente anche il repertorio degli “over”, con il cantautorale Paolo “Crema” Cremonini, i suoi ritmi coinvolgenti e i testi ermetici, la sfortunata Francesca Rasta, espressiva ma penalizzata da una infausta tracheite, e due voci come la lodigiana Marica Tomasello e la biellese Sefora Orefice, dove esperienza e preparazione si sono incrociate in semifinale in un confronto diretto che valeva – parole di Angelo Carrara, produttore discografico da venti milioni di copie, membro esterno della giuria tecnica – come una finale.

L’applausometro, passaggio dopo passaggio, ha dato ragione nelle tre categorie a Michela Giuliano, Sefora Orefice e la J Family, con il trionfo sul filo di lana dei torinesi che si sono aggiudicati, assieme alla vittoria, la copertura economica per una esibizione dal vivo; senz’altro buono, in ogni caso, il riscontro di pubblico e di critica per le due soliste, per le quali non è difficile prevedere un convincente futuro musicale.

(nella foto: la J Family insieme al conduttore Daniele Fumi)

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