Iran, liberate ragazze cristiane

By 7 Giugno 2010Chiesa Perseguitata

TEHERAN (Iran) – Porte Aperte informa dell’avvenuta liberazione di Maryam e Marzieh, le due sorelle iraniane arrestate con l’accusa di attività antigovernative, propagazione della fede cristiana e apostasia.

«Maryam e Marzieh – spiegano a Porte Aperte – sono due ragazze cristiane, nate in un paese – l’Iran – che si situa al secondo posto nella nostra classifica dei paesi dove la persecuzione a danno dei cristiani è più forte (vedi la nostra WWList). Erano in prigione con la pesante accusa di “attività antigovernative”, “propagazione della fede cristiana” e “apostasia”».

Le dure accuse hanno destato preoccupazione anche nei loro familiari e non solo nelle ragazze, che «hanno tremato, pianto e urlato a Dio nella loro cella – proseguono i rappresentanti di PA -, terrorizzate dalla tortura psicologica cui sono state sottoposte per nove mesi. Poi sono state rilasciate senza pagamento di una cauzione e uno dei tre assurdi capi di imputazione è caduto, grazie anche a una petizione internazionale per la loro liberazione partita sin dal giorno del loro arresto, patrocinata anche da Porte Aperte».

Dopo un breve periodo di libertà condizionata, tenute sotto stretta sorveglianza dalla polizia segreta, sono state costrette a riapparire in tribunale per affrontare il processo per gli altri due gravissimi capi d’accusa, per le quali Maryam e Marzieh sono state assolte.

«Pressate in tutti i modi – prosegue il comunicato di PA – durante la loro ingiusta detenzione ad abbandonare Gesù, queste due fragili ragazze non hanno mai ceduto di fronte alle minacce e alla prigione e di fatto non hanno mai rinnegato il loro Salvatore, nemmeno davanti all’ordine perentorio del giudice».

«Siamo profondamente grate a tutti coloro che hanno pregato per noi – ha detto Marzieh a Porte Aperte -, non ho dubbi che Dio abbia ascoltato le preghiere del Suo popolo».

Maryam aggiunge: «Io credo che il nostro arresto, incarceramento e il successivo rilascio fossero nei piani di Dio e che tutto fosse permesso per la Sua gloria. Ma le preghiere delle persone ci hanno aiutato e sostenuto attraverso questa terribile esperienza».

Sabato 22 maggio sono fuggite dall’Iran e sono arrivate sane e salve in un altro paese, che per ragioni di sicurezza non viene rivelato.

«Il loro futuro è incerto – conclude Porte Aperte -, come quello di tutti noi, ma hanno deciso senza esitazioni che sarà speso al servizio del loro Signore!». [sr]

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