Anche sui bus di Genova “Dio non esiste”

By 14 Gennaio 2009Dall'Italia

GENOVA – Si estende l’iniziativa degli slogan atei affissi sugli autobus: dopo l’Inghilterra, la Spagna e gli USA è prevista anche a Genova; sui bus del capoluogo ligure campeggerà la scritta “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”.

Dopo il successo ottenuto dalla campagna pro-ateismo lanciata dalla British Humanist Association e inaugurata dallo scienziato Richard Dawkins, altre associazioni di atei hanno deciso di promuovere l’iniziativa in diversi Paesi, tra cui la Spagna e l’Italia.

Negli USA il motto ideato da Fred Edwords “Why believe in a god? Just be good for goodness’ sake” (Perché credere in dio? Sii buono per amore della bontà) spiccava sui mezzi di trasporto pubblico già a novembre dello scorso anno, invitando i passanti a considerare «la responsabilità – ha precisato Edwords – dell’uomo di condurre una vita con senso etico di autoregolamentazione senza teismo»; in Spagna, invece, l’Union de Ateos y Librepensadores de Cataluna ha ripreso lo stesso slogan inglese traducendolo in lingua spagnola: sui bus di Barcellona, e prossimamente a Madrid, Valencia, Zaragoza, Siviglia e a Bilbao, si legge “Probablemente Dios no existe. Deja de preocuparte y disfruta de la vida”.

Gli evangelici spagnoli si sono mossi in anticipo, quando appena si intravedeva la possibilità che i bus atei circolassero anche nelle città della penisola iberica, e già dal 25 dicembre Paco Rubiales, pastore della chiesa evangelica “Centro Cristiano de Reunión” di Fuenlabrada nei pressi di Madrid, ha esposto sul bus 493 della società di trasporti Martin la scritta “Dios sí existe. Disfruta de la vida en Cristo” (Dio esiste. Gusta la vita in Cristo).

In Italia, gli autobus atei circoleranno per le strade di Genova; la scelta del capoluogo ligure non è casuale, infatti è la sede arcivescovile del capo dei vescovi italiani Angelo Bagnasco. «È una specie di sfida atea in casa di Bagnasco (Presidente della Conferenza episcopale italiana) – dichiara il Segretario generale dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar) Raffaele Carcano -. Dopo le frequenti uscite del cardinale in materia di scienza, diritti, riproduzione, l’Uaar ha deciso di riprendersi un po’ di par condicio».

La campagna italiana, che dovrebbe iniziare il prossimo 4 febbraio, ha già incontrato diverse resistenze, sia di natura politica che religiosa: dalle accuse di pubblicità ingannevole, agli inviti del leghista Rixi, che suggerisce ai credenti di non pagare il biglietto, alle precisazioni dei rappresentanti della comunità ebraica e islamica, che considerano folkloristica l’iniziativa: «Una persona che abbia una sua maturità di pensiero – dichiara Giuseppe Momigliano, rabbino capo della Comunità ebraica di Genova – non si fa influenzare da una scritta su di un bus». Nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta da parte della Curia di Genova.

Intanto gli autisti dell’Atm rappresentati da Faisa-Cisal minacciano di scendere dai mezzi se non verrà disdetta la pubblicità; le reazioni politiche e quelle all’interno di Amt rendono più difficile il realizzarsi del debutto a Genova e l’Azienda municipale dei trasporti temporeggia: «Stoppare la campagna pubblicitaria? Deciderà la nostra concessionaria. La censura sarebbe davvero sgradevole».

«Vedremo cosa succederà nella laica Genova – conclude Raffaele Carcano – quando gireranno per la città mezzi pubblici che, al posto delle solite pubblicità, incoraggeranno a vivere senza il conforto della fede». [sr]

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