Mc Hammer, da rapper a pastore evangelico

By 1 Agosto 2008Musica e dintorni

SAN JOSE (California) – Dato per morto su un sito internet a causa di un omonimia, il noto rapper americano MC Hammer è vivo e impegnato come pastore evangelico nella chiesa di San Jose in California.

Stanley Kirk Burrel, in arte MC Hammer, è tutt’altro che morto. Tra i più noti esponenti del genere hip-hop, Burrel ha raggiunto l’apice del successo tra gli anni Ottanta e Novanta, vendendo milioni di copie dell’album “Please Hammer don’t hurt ’em”, che vinse il Disco di diamante e spopolando con il singolo “U can’t touch this” (1990). Quella del rapper californiano, oggi quarantaseienne, è una vita sopra le righe; diventato ricco e famoso in breve tempo, inizia a sperperare il suo ingente patrimonio e si ritrova presto in grosse difficoltà.

Nel 1987 debutta con il brano “Feel my power”, prodotto dalla sua etichetta Oaktown Records con oltre 60mila copie vendute; l’anno successivo diverse case discografiche offrono un contratto al volto nuovo del rap, ma il successo esploso nel 1988 trasforma la sua vita in un labirinto di soldi, droga, amicizie pericolose e, alla fine, molti debiti.

Il 1996 è per Hammer un anno difficile: debiti per oltre quattordici milioni di dollari lo costringono a dichiarare bancarotta, mentre la morte violenta del suo amico e collega Tupac Shakur peggiora una situazione già difficile. L’anno successivo è quello del cambiamento; durante una trasmissione in onda sulla tv cristiana Trinity Broadcasting Network Hammer afferma: «Stasera stiamo seppellendo ufficialmente il vecchio uomo. Voglio camminare sinceramente nella nuova vita in Cristo».

Il cammino cristiano dell’artista era iniziato molto tempo prima, infatti nel 1984 aveva iniziato a studiare la Bibbia, frequentava la chiesa e aveva formato un gruppo Gospel, gli “Holy ghost boys”. In seguito alle esperienze vissute, Hammer decide allora di abbandonare quel modo di vivere, che lo ha condotto al successo, ma anche alla disperazione. È un ritorno alla fede, che lo porta ad affermare «…sono pronto per la missione che Dio mi ha dato. Voglio essere ubbidiente».

Da allora il cantante ha investito il suo tempo e le sue energie in progetti molto diversi, realizzando l’album “Family affair”, che contiene il singolo “He Brought Me Out” (Egli mi ha portato fuori), occupandosi di un programma di musica, coreografia e testimonianza in onda su TBN (Trinity Broadcasting Network) e predicando, la domenica sera, nel Centro cristiano Jubelee di San Jose, di cui è uno dei pastori evangelici.

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