“Fiera del libro”, Israele c’è, le polemiche anche

By 4 Febbraio 2008Dall'Italia

TORINO – L’ospite d’onore della “Fiera internazionale del libro 2008” di Torino, che si terrà da giovedì 8 a lunedì 12 maggio, quest’anno sarà Israele, e fioccano le polemiche.

La “Fiera internazionale del libro”, manifestazione culturale che si svolge a Torino da oltre vent’anni (fino al 1999 si chiamava “Salone del libro”), ogni anno propone un tema, un filo conduttore che colleghi l’interesse per la cultura letteraria e per la lettura con la società, la storia, l’arte e non solo. Nel 2001 la fiera inaugura la tradizione di ospitare ogni anno un Paese diverso, che partecipi con un proprio stand e presenti autori, editori e artisti, proponendo mostre e spettacoli per approfondire la conoscenza della propria cultura, arte, tradizioni.
Dopo Catalogna, Olanda, Svizzera, Canada, Grecia, Brasile, Portogallo e Lituania, quest’anno, in occasione del sessantesimo anniversario della nascita dello Stato israeliano, sarà proprio Israele l’ospite d’onore della fiera.

Le polemiche non si sono fatte attendere: sono molte e diverse le voci contrarie alla decisione di ospitare Israele. Esprimono dissenso alcuni autori arabi e politici di sinistra, mentre associazioni filopalestinesi programmano marce di protesta per le vie di Torino, e si incita a gran voce il boicottaggio della fiera tramite una fatwa o le scritte “NoFiera”.

Le motivazioni sono di ordine politico, riferite alla difficile situazione tra Israele, la Palestina e gli Stati arabi, ignorando che tra i più noti autori israeliani si levano anche voci contrarie alle decisioni politiche prese dal Governo israeliano, tra cui David Grossman, Amos Oz, Abraham Yehoshua, e che non sono pochi gli incontri di autori arabi e israeliani che cercano, e trovano, nella letteratura un ottimo punto d’incontro e di confronto, superando, pur non nascondendole, le inevitabili differenze di cultura; perché proprio la cultura può fungere da antidoto all’intolleranza, può aprire le porte alla conoscenza e accoglienza dell’altro, che non si otterrà di certo con il boicottaggio della manifestazione.

La presenza d’Israele alla fiera potrebbe essere una buona occasione per conoscere aspetti della cultura, della società e, magari, anche della politica israeliana, scoprendo direttamente un mondo e un Paese che troppo spesso ci viene presentato solo all’ombra della situazione israelo-palestinese o nel ricordo della Shoà; Israele è sicuramente qualcosa di più che solo questo, e attraverso i numerosi stand che saranno presenti alla fiera torinese, sarà possibile conoscere e forse anche apprezzare la cultura, la letteratura, le tradizioni, la cucina, la musica e le scoperte scientifiche.

Durante i giorni della fiera, il “Museo nazionale del cinema” ospiterà una rassegna cinematografica, in cui saranno proposti al pubblico dieci film, che racconteranno le diverse fattezze del Paese. [sr]

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