AEI: «La presenza del papa è eccessiva»

By 17 Gennaio 2008Dall'Italia

ROMA – L’Alleanza evangelica italiana pubblica un comunicato, sul quale si esprime in merito alle vicende legate alla mancata visita del papa all’Università “La Sapienza”.

Il commento, suddiviso in quattro punti, riporta una serie di osservazioni sull’accaduto, precisando che la mancata presenza del papa all’inaugurazione dell’anno accademico all’Università “La Sapienza” è «una rinuncia di Benedetto XVI a seguito di polemiche innescate da parte del corpo docente e studentesco dell’Università. L’invito da parte delle autorità accademiche (per quanto problematico nelle motivazioni) è stato confermato, così come la garanzia della sicurezza (a carico dello stato) è stata assicurata (…), e che i professori contestatori hanno giustamente messo in discussione l’invito a tenere la lezione magistrale all’inaugurazione dell’anno accademico, non il diritto del papa di esprimere il suo pensiero».

L’AEI punta anche l’attenzione sulla figura “universale” del papa, spiegando che «deve essere chiaro che questa dimensione “cattolica” del papa e del suo ruolo è anacronistica, anche in Italia. Egli non è una figura “di tutti”, ma di una parte. Spesso nei suoi libri, parla dei cattolici come di una “minoranza creativa”. Ebbene, è ora che ne prenda atto e che non pretenda che il suo magistero sia da tutti ascoltato con deferenza, ma anche contestato vivacemente».

Il comunicato si sofferma sul presunto attacco alla libertà di parola, ricordando che ciò non corrisponde al vero, in quanto «è evidente che tutti i telegiornali tutti i giorni riportano le parole del papa e delle gerarchie su tutti i temi dello scibile umano. Inoltre, il papa pubblica i suoi libri con le più potenti case editrici commerciali che gli assicurano il massimo della visibilità. Semmai, assistiamo ad una sovraesposizione mediatica del cattolicesimo a spese del pluralismo religioso e culturale del nostro Paese (che non viene rappresentato)».

In ultimo, si commentano le motivazioni che hanno mosso la contestazione all’interno dell’Università, che «sono ambigue e bisognose di approfondimento. Da un lato, condividiamo la difesa della laicità dello stato dalle ingerenze religiose. Dall’altro, respingiamo l’idea che la scienza non abbia nulla a che fare con la fede e che quest’ultima sia nemica della scienza (…). L’Università deve essere il luogo dove anche il rapporto tra scienza e fede può e deve essere liberamente discusso tra soggetti “religiosi” diversi che si confrontano in modo franco e rispettoso». [sr]

Il testo del commento dell’AEI: www.alleanzaevangelica.org

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