Afghanistan: stop al proselitismo delle ong cristiane

By 5 Gennaio 2008Rassegna Stampa

KABUL – Il Consiglio islamico afghano, influente organo religioso formato dagli ulema e da altri leader religiosi, ha chiesto al presidente dell’ Afghanistan, Hamid Karzai, di fermare l’attività di proselitismo svolta, secondo loro, da gruppi umanitari stranieri, e di ripristinare le esecuzioni pubbliche. «Il Consiglio (islamico) è preoccupato dall’attività di alcuni organi missionari o atei e considera tali attività come contrarie alla Sharia (la legge islamica, ndr), alla costituzione e alla stabilità politica» dell’Afghanistan, recita il documento presentato a Karzai, di cui la Reuters è in possesso di una copia.

«Se non si pone rimedio, ne scaturirà, che Dio non voglia, una catastrofe che non destabilizzerebbe solo il Paese, ma anche la regione e il mondo intero» scrivono ancora gli ulema afghani, secondo i quali i “missionari” cristiani avrebbero uffici a Kabul e nelle province preposti a “convertire” i musulmani. «Alcune Ong – si legge ancora nel documento del Consiglio islamico – incoraggiano (gli afghani) regalando loro libri (la Bibbia) e promettendo di farli andare all’estero». I leader religiosi chiedono inoltre di ripristinare, come avveniva durante il regime dei Taleban, le esecuzioni pubbliche, almeno per omicidio, la mano dura contro la corruzione e la messa al bando dalla televisione delle soap opera indiane, molto popolari in afghanistan, giudicate «immorali e oscene».

da: agenziaradicale.com
data: 5 gennaio 2008

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