Un farmaco “biblico” contro le infezioni

By 9 Agosto 2007Rassegna Stampa

TEL AVIV – È stata quasi un’illuminazione divina, ed è sicuramente servita a Michael Ovadia, ricercatore dell’Università di Tel Aviv che ha sviluppato un innovativo trattamento antivirale. La terapia di Ovadia, che lavora al dipartimento universitario di zoologia, sta per essere messa in commercio nel Paese, è in attesa di una licenza di vendita internazionale ed è un estratto di cannella che combatte le infezioni virali conseguenti all’Hiv e all’influenza aviaria. Il percorso attraverso cui il ricercatore è arrivato alla scoperta è abbastanza singolare.
Per anni i suoi studi si erano infatti concentrati sui veleni di serpente, soprattutto quelli più letali, cercando di renderne utilizzabili per scopi terapautici le tante proprietà antivirali e analgesiche.

Ma la svolta nelle sue ricerche è arrivata in una tranquilla giornata in cui l’uomo stava ascoltando la lettura di un passo della Bibbia nella sinagoga, secondo quanto racconta egli stesso al Jerusalem Post. «C’è un passo in cui si spiega come i sommi sacerdoti preparavano l’olio santo che veniva spalmato sui loro corpi prima di sacrificare degli animali al Signore», racconta Ovadia. «Improvvisamente ho avuto un’intuizione: forse quell’olio, preparato con cannella e altre spezie, aveva anche una funzione pratica nell’evitare che i sacerdoti potessero contrarre delle infezioni durante i sacrifici». Ovadia corse in laboratorio per cercare di mettere in pratica l’idea e dai primi esperimenti emerse che l’intuizione era giusta: l’estratto di cannella riusciva a immunizzare rapidamente un embrione di pollo dal virus della cosiddetta Malattia di Newcastle, praticamente innocua per l’uomo ma letale per i volatili e che costa alle aziende avicole americane milioni di dollari ogni anno. Il ricercatore è quindi andato avanti nei suoi studi scoprendo risultati soddisfacenti anche nel trattamento del virus dell’aviaria, il virus di Sendai, l’Hiv e l’herpes simplex 1. Il farmaco non solo neutralizzava i virus, ma riusciva anche ad immunizzare il soggetto da alcuni ceppi di virus.

La scorsa settimana il documento per la commercializzazione del farmaco di Ovadia è stato firmato tra la società che si occupa del commerciale dell’università di Tel Aviv, la Ramot, e la Frutarom una multinazionale farmaceutica con sede in Israele. La Frutarom ha già in programma diverse applicazioni per il farmaco di Ovadia che dovrebbe anche essere usato come spray negli aeroporti per prevenire eventuali contagi di influenza aviaria, ma anche come trattamento farmacologico per l’influenza comune. La cannella usata da Ovadia non è quella usata in cucina: viene infatti dal cumarino e dall’aldeide della cannella che sono sottoprodotti di una sorta di “succo di cannella”. Il farmaco va assunto in piccole dosi per evitare che danneggi i polmoni: «A dosaggi elevati può essere tossico», precisa Ovadia. Il nuovo farmaco potrebbe essere usato anche come vaccinazione stagionale contro l’influenza che ogni anno infetta circa il 10-20% della popolazione mondiale, soprattutto i più giovani e i più anziani.

da: Ansamed
data: 4/8/2007

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