Nazario Melchionda, buon esordio in Veneto

By 26 Novembre 2005Musica e dintorni

PORTO VIRO (RO) – «Sono nato in un paese nel delta del Po», scrive Nazario Melchionda nella sua autobiografia. E proprio in quel paese del Veneto, Porto Viro, Nazario è tornato sabato sera per il suo primo concerto ufficiale da solista. L’idea di un concerto nella città natale è maturato nel corso degli ultimi mesi, dopo essersi fatto conoscere a Christian Artists, al Campo musica, nel tour dei Continentals italiani: così il paese di 15 mila anime che negli anni Novanta andava stretto al giovane Nazario lo ha visto tornare – anche idealmente – dopo un lungo girovagare per il mondo. Un modo, da parte dell’artista, per riprendere un discorso e rendere allo stesso tempo omaggio al luogo dove ha trascorso la sua infanzia.

La serata, organizzata dalla chiesa evangelica del paese, non è il primo appuntamento del genere: dal coro Alleluia di Sesto San Giovanni (MI) al cantautore Scott Alan, la piccola ma attivissima comunità locale ha avuto già modo di testimoniare anche in musica la sua presenza sul delta del Po; per la prima volta, però proponeva un appuntamento proposto da un “locale”, e l’emozione era palpabile.

Il concerto si è svolto presso il teatro cittadino, messo a disposizione dal Comune: presente il Sindaco, che nel suo cenno di saluto ha ricordato la sua amicizia con il responsabile della comunità evangelica, Nazario Melchionda ha potuto proporre undici brani, tutti in italiano e di sua produzione; gli undici brani hanno spaziato non

solo dal rock alle ballate dalle atmosfere soffuse, ma anche dare conto di diversi periodi, sentimenti e momenti spirituali del cantautore: dall’amore per Dio a quello per l’uomo, dall’episodio della depressione alla speranza data dalla fede.

Insieme a Nazario una ampia band composta da Fernando Prado (basso, dal Brasile), Mark Crooks (tastiere, Canada), Josh Crooks (batteria), integrati nella seconda parte dello spettacolo da Rebecca Crooks (viola) e Mark Pendered (violoncello, Gran Bretagna); alla sezione vocale, per dare man forte alla voce del protagonista, tre coriste – Filomena Troiano di Milano-San Siro, Marta Ciuffrida di Reggio Emilia, Iulia Costan da Forlì -, che dopo appena qualche ora di prove hanno improvvisato egregiamente i loro interventi.

Bravo Nazario a non cadere nella monotonia, rischio sempre in agguato quando un artista si esibisce in un concerto personale proponendo brani poco noti al pubblico: passando dalla chitarra elettrica a quella acustica (nello strumentale “Pennsylvania”) fino all’inusitata presenza al pianoforte (accompagnato dagli archi), la serata ha avuto la giusta dose di varietà, e il pubblico – una cinquantina i presenti – ha dimostrato di apprezzare.

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