Cerca negli scaffali, troverai Dio

By 12 Gennaio 2005Rassegna Stampa

Nashville. In questo negozio Dio è in ogni cosa, ogni cosa è un prodotto e ogni prodotto reca con sé un prezzo e un messaggio. L’armatura del Signore, per bambini dai 6 ai 10 anni, non è solo un costume da crociato completo di scudo ed elmo: sulla confezione si specifica che è un set in sette pezzi basato su un passaggio della Lettera agli Efesini (6:13-18) che aiuta a costruire il carattere cristiano necessario per combattere le future battaglie spirituali (il prezzo: 19,97 dollari, in saldo).

Nella sezione libri, il saggio Team di preghiera presidenziale, 9,99 dollari, è un diario per i fedeli americani che ogni giorno pregano per George W. Bush: «Ora che il presidente concentra la sua attenzione sulle questioni di politica interna, preghiamo per i suoi sforzi di riformare la sicurezza sociale» si dice nel sito collegato all’iniziativa editoriale. C’è anche una corona di spine, 49,99 dollari nella sezione decorazioni, pensata come ornamento per ricordare le sofferenze di Cristo, ma che a scanso di equivoci viene venduta con un’avvertenza: «L’azienda produttrice declina ogni responsabilità per danni derivanti dall’uso».

Per le feste, nel Family christian store di Nashville, in Tennessee, c’è la coda alla cassa. C’è chi compra una cravatta con l’immagine di Gesù sotto un arcobaleno, chi ha fatto razzia di cd cristiani e calze con il simbolo dei pani e dei pesci, chi si è limitato a un adesivo per la Suv che l’aspetta nel parcheggio: «La prossima volta che pensi di essere perfetto, prova a camminare sull’acqua». Incastrato tra un supermercato e un ristorante cinese, il negozio fa parte di una catena di 320 superstore cristiani che, con 5 mila dipendenti, è la più grande in America. Solo Christian life, un’altra catena di 122 negozi con sede proprio a Nashville, compete con Family christian store per spartirsi i 4,3 miliardi di dollari che gli americani spendono ogni anno in prodotti cristiani.

Sulla mappa, i negozi si sovrappongono in modo quasi perfetto agli stati rossi che hanno portato alla conferma di George W. Bush alla Casa Bianca: la Lifeway non ne ha neanche uno nello stato di New York, ma decine negli Stati del Sud che compongono la Bible belt, la fascia della Bibbia dove il 67 per cento degli evangelici bianchi ha votato repubblicano.

Benvenuti nella capitale dei fondamentalisti cristiani: il grattacielo dove ha sede il gruppo Lifeway è marchiato con una croce e ospita cappelle dove gli impiegati si riuniscono a pregare.
«Per statuto siamo apolitici» spiega Sarah Horn, responsabile della comunicazione di Lifeway, che accompagna Panorama nella visita alla sede del gruppo di proprietà della Chiesa battista del Sud. «Bisogna anche dire però che Gesù di fronte alle ingiustizie non è certo stato a guardare, e quello che stiamo vivendo è veramente un momento storico». Nelle foto appese nel suo ufficio Sarah appare su un carro armato a Baghdad: è stata in Iraq per raccogliere storie di soldati cristiani. Il risultato è un libro fotografico dal titolo A greater freedom, coedito con l’ex ufficiale dei marine ora commentatore conservatore Oliver North (quello dello scandalo Iran-contras), che è tra i più venduti nel negozio della Lifeway. Tra le immagini, quelle di soldati battezzati dai loro commilitoni nelle vasche lanciamissile della portaerei Truman.

Che gli evangelici americani si sentano in guerra, e che la guerra sia iniziata l’11 settembre, è chiaro passeggiando tra gli scaffali dei libri dei negozi cristiani. In La vera sicurezza nazionale (in copertina una croce sovrapposta alle Torri gemelle di New York), Richard Land si chiede se gli attacchi contro il World Trade center e il Pentagono sarebbero stati possibili in un paese di veri cristiani: «La nostra alleanza fondamentale è verso Dio, non verso il governo» ricorda Land. «È in atto una battaglia cosmica tra l’esercito di Dio e i principi del Diavolo, e siamo tutti arruolati» è scritto nella quarta di copertina di Tu, il leader guerriero, in cui il reverendo Bobby Welch spiega come si possano applicare alla vita spirituale quotidiana le strategie militari. «Ricevere la medaglia di Dio non è senza rischi, pericoli e talvolta morte».

La guerra degli evangelici non ha come obiettivo però solo il terrorismo. È anche una battaglia contro il desiderio, che si combatte indossando T-shirt con la scritta «No time for sex» e anelli che invitano a temporeggiare («Il vero amore aspetta»). «Non mi sono mai sentito così bene come da quando ho fatto il giuramento di castità: per il sesso c’è tempo dopo il matrimonio, e se non c’è vuol dire che qualcosa non funziona» osserva Jackson, 16 anni. Nel suo carrello, anche Dark obsession, libro in cui Timothy Dailey racconta la sua lotta contro la propria omosessualità e la conversione a una vita eterosessuale. Gli evangelici hanno votato contro il matrimonio gay in 11 stati, ma non si limitano certo a difendere la santità del vincolo matrimoniale. Ronnie Floyd, autore dell’Agenda gay, spiega che gli omosessuali costituiscono una pericolosa lobby che cerca di imporre i propri valori in tutti gli ambiti sociali. E i siti delle catene di negozi sono pieni di testimonianze su cosa fare quando si scopre che un amico è gay: «L’omosessualità è un rischio per la salute» si legge. «Esiste una relazione precisa tra gay e casi di abuso sessuale».

Passeggiando tra gli scaffali è facile pensare che quello degli evangelici sia un universo parallelo popolato di propri supereroi (Bibleman, l’uomo Bibbia, che viene venduto in una confezione con la scritta: «Chi è quel cristiano mascherato?») e propri giochi da tavolo («Accoppia l’eroe della Bibbia con l’eccitante storia di cui è protagonista»). Ma basta sfogliare il Wall Street Journal per scoprire che quello dei prodotti cristiani è il segmento che registra i più alti aumenti di vendita in assoluto nella catena di supermercati Wal-Mart, dove ora sono in vendita 1.200 libri cristiani. Basta leggere Variety per vedere che tra i cartoni animati più visti dai bambini americani ci sono i Veggie tales, in cui Larry il cetriolo parla a Dio, che gli risponde: «Non avere paura, ci sono qui io».

Il libro di maggior successo negli Stati Uniti nell’ultimo anno è scritto dal reverendo Rick Warren e si chiama The purpose driven life. Spiega come cambiare vita in 40 giorni dedicandola a Gesù: ne sono state vendute circa 20 milioni di copie. Quanto alla musica cristiana, è business da 50 milioni di cd l’anno, che occupa circa il 7 per cento del mercato discografico Usa. Quota in aumento: il rapper Kanye West, l’ultimo fenomeno prodotto, è candidato a dieci Grammy, gli Oscar della musica. La sua canzone più celebre, destinata a diventare un tormentone anche in Italia, s’intitola Jesus walks (Gesù cammina).

Ossessionati dal prendere alla lettera la Bibbia, gli evangelici non trascurano alcun aspetto della vita religiosa. Tanto che uno degli ultimi best-seller creati dal movimento si intitola Cosa mangerebbe Gesù? La risposta dell’autore Don Colbert è che di certo non si ingozzerebbe di hamburger e patatine fritte: «Il nostro stile di vita è sbagliato e porta a un’epidemia di attacchi di cuore e tumore: nella Bibbia c’è la risposta anche a questo». Nel testo sacro ovviamente non si trovano alcuni degli ingredienti indicati da Colbert nel suo ricettario divino, dalla senape di Digione alla salsa Worcestershire. Ed è difficile anche immaginare che Gesù mangiasse burro d’arachidi e maionese. Ma, d’altra parte, almeno su questo i cristiani del profondo Sud americano non si illudono: la scomparsa dell’obesità negli Stati Uniti è un miracolo troppo grande perfino per Lui.

di: Marco De Martino
da: Panorama (http://www.panorama.it/mondo/americhe/articolo/ix1-A020001028655)
data: 10/1/2005

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