Rieducare al buon senso

By 6 Novembre 2015Media&Fede

Quando gli adulti di oggi erano bambini, i loro genitori gli insegnavano che non si usa l’asciugacapelli se si hanno i piedi bagnati o a mollo nell’acqua della vasca da bagno. Oppure che non si mettono le dita in una presa elettrica se non si vuole finire fulminati. Tra loro c’erano pochissimi elettricisti, eppure quei consigli hanno salvato decine di giovani vite. Nascevano dal buon senso e dalla pratica quotidiana. Ecco, se vogliamo (ri)partire col piede giusto dobbiamo (ri)cominciare da qui… i genitori si ricordino che non occorre saper usare uno smartphone, conoscere i social e tutte le “app” per dare consigli utili in merito. Così come non occorre essere un avvocato esperto di diritto sulla privacy per insegnare ai figli quali sono i confini che non vanno oltrepassati.

Basta ripartire dai consigli delle nostre mamme… nate e cresciute senza che esistessero gli smartphone: rispetta se vuoi essere rispettato; non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Deridere un professore via Whatsapp… o farsi selfie volgari non c’entra nulla con l’essere “tecno” o “moderni”. C’entra moltissimo – e soprattutto – con l’essere educati.

Gigio Rancilio – (Ri)educare al buon senso
Avvenire, 5/11/2015

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